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Negli anni novanta volevamo fotografare i velivoli dell'Armada Argentina imbarcati sulla portaerei “Ara 25 de Mayo” ma già allora il futuro dell’Ammiraglia appariva incerto. Nel febbraio 1997 con l'aggravarsi della crisi economica del paese sudamericano, venne data la notizia della definitiva radiazione della nave e del suo smantellamento in un cantiere indiano. Decidemmo così di visitare l'aviazione dell'Armada nelle sue basi aeronavali (BAN). Alla fine degli anni novanta l'ordine di battaglia era il seguente :
1 Escuadra Aeronaval BAN Punta del Indio (T 34C, Beech 200) 2 Escuadra Aeronaval BAN Comandante Espora, Bahia Blanca (S 2T, Beech 200) 3 Escuadra Aeronaval BAN Comandante Espora, Bahia Blanca (Super Etendard, SA 316B, UH 1H, Sea King) 4 Escuadra Aeronaval BAN Punta del Indio (EMB 326GB, MB 339A, Beech 200) 5 Escuadra Aeronaval BAN Ezeiza (Beech 200, Fokker F 28) 6 Escuadra Aeronaval BAN Almirante Zar, Trelew (P 3C)
Appariva evidente che visitando solo due basi aeree (BAN Com. Espora e BAN Punta del Indio) si aveva accesso a ben quattro squadre aeree coprendo quasi tutti i tipi di aeromobili in servizio. Uscito di scena lo Skyhawk protagonista della guerra delle Falkland, il pezzo forte rimaneva il Super Etendard ancora presente nell’Armada Argentina in 11 esemplari dei 16 consegnati. Grazie all'aiuto solerte e cortese dell'addetto navale a Roma, forti degli storici rapporti del nostro paese con l'Argentina, dove un terzo degli abitanti ha origini italiane, ottenemmo con relativa facilità l'autorizzazione e partimmo. Scegliemmo per prima la BAN “Comandante Espora” a Bahia Blanca, sede della Seconda e Terza Escuadra Aerea. Era il nido dei Super Etendard delle Squadriglie 2 e 3, gloriosi reduci del conflitto delle Falkland dove, volando ai limiti della autonomia con un missile Exocet sotto l'ala destra ed una tanica da 1.100 litri sotto l'ala sinistra, avevano fatto delle vittime illustri come l’HMS Sheffield e l'Atlantic Conveyor. Sulla stessa base c'erano anche i due Pilatus PC 6B con tanto di “Sharkmouth”, inquadrati nella Squadriglia 2, utilizzati a supporto degli Incursori di Marina, nonché i sei Grumman S 2T (Turbo Tracker) della Squadriglia “Antisubmarina”, derivati dall’S 2E a pistoni già in linea, e trasformati in turboelica dalla IAI (Israel Aerospace Industry) e dalla Marsh Aviation, aggiornati nell'avionica e migliorato il comfort di bordo. Presso la Squadriglia Elicotteri erano presenti alcuni UH 1H di seconda mano ancora in fase di acquisizione, mentre i Sea King dislocati a Bahia Blanca erano i quattro di produzione Sikorsky SH 3D (S 61D-4) più i tre prodotti in Italia dalla Agusta e denominati ASH-3H. Il nuovo acquisto AS555SN “Fennec” sfilò sotto di noi sull'asse pista con sullo sfondo la città di Bahia Blanca mentre lo seguivamo in volo imbarcati su un vecchio SA 316B “Alouette III” con il portellone aperto. Ritornammo verso la capitale e raggiungemmo la BAN Punta del Indio sede della 1 Esquadra Aeronaval (la scuola) e della 4 Escuadra Aeronaval, luogo della storica “estacion” Veronica, una volta era l’approdo dei dirigibili che negli anni venti e trenta attraversavano l'oceano in regolari servizi di linea. Presso la Scuola, oltre 80 allievi l'anno con 125 ore di volo sui Beechcraft T 34C Mentor ottengono la qualifica di pilota navale. L'allora Comandante della Scuola, il Capitano di Fregata Julio Cesar Suarez ci fece una sorpresa molto gradita, con la motivazione che quel giorno, il 28 marzo, era la data di fondazione dell’allora Regia Aeronautica (ora Aeronautica Militare), fece preparare due Mentor per farci fare degli scatti air to air; inutile dire che noi cogliemmo al volo l'opportunità. Ma non era finita; presso la 4 Esquadra (Squadriglia 41) erano attivi gli ultimi MB 326GB dell’Armada Argentina e due erano pronti per noi; il codice 4-A-104 di costruzione Aermacchi (101-108) ed il codice 4-A-138 di costruzione Embraer (130 -140). Con i due “macchini” volammo sul Rio del Plata alla fine di una indimenticabile giornata. Ci accomiatammo non prima di aver intravisto un Aermacchi MB 339 in hangar, ormai a terra per mancanza di pezzi di ricambio ed aver dato un'occhiata veloce alla Squadriglia della scuola plurimotori dove un paio di Beech 200 erano oggetto dell'attenzione di alcuni allievi prima di un volo di addestramento. Uno Stearman PT17 faceva bella mostra di se come pezzo da museo, ma scoprimmo che volava regolarmente per il diporto degli Ufficiali della base. Se consideriamo che visitammo anche la BAN Ezeiza,dove la 5 Escuadra operava a sostegno logistico presso la capitale, rimaneva solo la BAN “Almirante Zar” a Trelew, dove i nuovi P 3C “Orion” non erano ancora stati consegnanti alla 6 Escuadra, ma la base era troppo lontana per le nostre possibilità di tempo e di denaro.
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I lettori molto attenti si chiederanno il perché della scritta in arabo su questo Alouette. Molto semplicemente perché l’Argentina con la sua Marina (Armada) partecipò alla Prima Guerra del Golfo, la “famosa” Desert Storm (Tempesta nel deserto) o “Desert Shield (Scudo del Deserto), 2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991. Comandanto dal Capitano di Vascello Edoardo Rosenthal, il Grupo de Tarea 88.0 era composto da un Incrociatore ARA Almirante Brown e da una Corvetta ARA Spiro, a bordo della Corvetta erano imbarcati due Alouette III della 1 Escuadra Aeronavale, esattamente gli esemplari codificati 3-H-109 e 3-H-112, i due elicotteri compirono 67 missioni di osservazione e scorta nel tratto di mare compreso tra il sultanato dell’Oman ed il Kuwait occupato dalle Forze Armate irachene di Saddam Hussein. |
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Foto e testo di Elio Viroli e Stenio Bacciocchi Marzo 2000 |
English translation
It was clear that visiting only two air bases (BAN Com. Espora and BAN Punta del Indio) had access to four units covering almost all types of aircraft in service. Out of the scene the Skyhawk protagonist of the Falklands war, the highlight remained the Super Etendard still present in the Armada Argentina in 11 of the 16 delivered. Thanks to the solicitous and courteous help of the naval attaché in Rome, strong of the historical relations of our country with Argentina, where a third of the inhabitants has Italian origins, we obtained with relative ease the authorization and left. We first chose the BAN "Commander Espora" in Bahia Blanca, home of the Second and Third Escuadra Aerea. It was the nest of the Super Etendard Squadrons 2 and 3, glorious veterans of the Falklands conflict where, flying at the limits of range with an Exocet missile under the right wing and a tank of 1,100 liters under the left wing, They had made illustrious victims such as HMS Sheffield and Atlantic Conveyor. On the same base there were also the two Pilatus PC 6B with the "Sharkmouth", supervised in the Squadron 2, used in support of the Marine Raiders, as well as the six Grumman S 2T (Turbo Tracker) of the "Antisubmarina" Squadron, derived from the S 2E piston already in line, and transformed into turboprops by the IAI (Israel Aerospace Industry) and Marsh Aviation, upgraded into avionics and improved on-board comfort. At the Helicopter Squadron there were some UH 1H second hand still in the process of acquisition, while the Sea Kings located in Bahia Blanca were the four production Sikorsky SH 3D (S 61D-4) plus the three products in Italy by Agusta and called ASH-3H. The new purchase AS555SN "Fennec" paraded below us on the runway axis with the city of Bahia Blanca in the background as we followed in flight embarked on an old SA 316B "Alouette III" with the door open. We returned to the capital and reached the BAN Punta del Indio headquarters of 1 Esquadra Aeronaval (the school) and 4 Escuadra Aeronaval, place of the historic "estacion" Veronica, it was once the landing place of the airships that in the 1920s and 1930s crossed the ocean in regular scheduled services. At the School, over 80 students a year with 125 flying hours on the Beechcraft T 34C Mentor obtain the qualification of naval pilot. The then Commander of the School, Captain of Frigate Julio Cesar Suarez made us a very welcome surprise, with the reason that that day, March 28, was the date of foundation of the then Regia Aeronautica (now Aeronautica Militare), he had two Mentors prepared for us to take air-to-air shots; Needless to say, we jumped at the opportunity. But it wasn’t over; at the 4th Esquadra (Squadron 41) the last MB 326GB the Argentine Armada were active and two were ready for us; Aermacchi construction code 4-A-104 (101-108) and Embraer construction code 4-A-138 (130-140). With the two "macchini" we flew on the Rio del Plata at the end of an unforgettable day. We said goodbye not before we saw an Aermacchi MB 339 in the hangar, Now on the ground for lack of spare parts and having taken a quick look at the Squadron of the multi-engine school where a couple of Beech 200 were the subject of attention of some students before a training flight. A Stearman PT17 made a fine display of itself as a museum piece, but we discovered that it flew regularly for the pleasure of the officers of the base. If we consider that we also visited the BAN Ezeiza, where the 5 Escuadra operated to logistic support near the capital, remained only the BAN "Almirante Zar" to Trelew, where the new P 3C "Orion" had not yet been delivered to the 6 Escuadra, but the base was too far away for our chances of time and money.
Very attentive readers will wonder why the Arabic writing on this Alouette. Very simply because Argentina with its Navy (Armada) participated in the First Gulf War, the "famous" Desert Storm (Desert Storm) or "Desert Shield (Desert Shield), 2 August 1990 - 28 February 1991. Commanded by Captain Edoardo Rosenthal, the Grupo de Tarea 88.0 was composed of a Cruiser ARA Almirante Brown and a Corvetta ARA Spiro, aboard the Corvetta were two Alouettes III of the 1 Escuadra Aeronaval, exactly the examples encoded 3-H-109 and 3-H-112, the two helicopters carried out 67 observation and escort missions in the stretch of sea between the Sultanate of Oman and Kuwait occupied by the Iraqi Armed Forces of Saddam Hussein.
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Images and text by Elio Viroli and Stenio Bacciocchi March 2000 |
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