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Prima degli anni 80 era estremamente raro, se non addirittura impossibile, avere l’opportunità di fotografare qualche velivolo della Jugoslovensko ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana (RV i PVO), l’aviazione militare della Repubblica Federale di Jugoslavia.
Le uniche opportunità che ho avuto nel corso della mia attività di fotografo di immortalare tale velivoli, prima che la Forza Aerea venne smembrata, furono le seguenti:
Nel 1984, durante un evento aeronautico sull’aeroporto del Lido di Venezia, quando in una rarissima partecipazione della RV i PVO all’estero, due Zlin 526, pilotati da istruttori dell’Accademia m.Tito di Zara, presenziarono alla manifestazione aerea organizzata dal locale Aeroclub svolgendo anche un breve programma acrobatico.
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Forse la situazione più comune per vedere i velivoli della Federazione Jugoslava era con l’arrivo di aerei VIP ad eventi ufficiali, come quello di un Ilyushin Il 18 a Bologna, in occasione della sfilata per il trentesimo anniversario della Liberazione, oppure la visita saltuaria, in occasione di voli cargo, su scali civili italiani di un Antonov An 12.
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Un'altra opportunità di fotografare velivoli della RV i PVO era presso i piccoli aeroporti della Federazione, come nel caso di due AN 2 immortalati sull’aviosuperficie di Bled durante un attività di lancio paracadutisti.
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Sicuramente il museo di Belgrado era il luogo per antonomasia più interessante e dove agevolmente si potevano fotografare i velivoli della Forza Aerea jugoslava. Oltre alla parte espositiva, collocata all’interno della particolare struttura di vetro a base geodica, c’era soprattutto la parte esterna che fungeva da deposito, area dove venivano stoccati alcuni velivoli ormai fuori servizio ed in attesa di essere esposti nel locale museo o in altre strutture, teoricamente erano fotografabili senza problemi, ma era necessario prestare attenzione alla sorveglianza dotata di feroci cani da guardia!
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Di fotografare presso le basi aeree non se parlava proprio, a meno che si volesse visitare le poco raccomandabili carceri del paese balcanico.
Un vero peccato non poter documentare questa Forza Aerea costituita nel 1945 ed equipaggiata per gran parte con macchine nazionali sviluppate per seguire la politica autonomistica, tutta particolare del regime jugoslavo. Oltretutto una Forza Aerea di grandi dimensioni, suddivisa per scopi amministrativi in tre gruppi territoriali e composta da una quarantina di reparti di volo con oltre 500 aerei.
Un occasione si presentò in extremis poco prima che la guerra civile dissolvesse la RV i PVO, ultima occasione di vedere la stella rossa sulla coccarda a tre colori.
Fu il 12° Salone Aeronautico che venne organizzato sulla parte militare dell’aeroporto di Zagabria-Pleso dal 18 al 22 maggio 1988. L’aviazione militare per la prima volta partecipò in forze, in quanto la data coincideva con la festa della Forza Aerea.
Inutile dire che la partecipazione di spotters italiani fu nutrita. E la delusione venne solo dal tempo nuvoloso, che però ci risparmiò almeno dalla pioggia. Nella mostra statica e nelle presentazioni in volo vennero mostrati quasi tutti i velivoli in linea, in rappresentanza dei tre gruppi d’aviazione territoriali.
Raccogliemmo alcune notizie riguardanti i reparti di volo dei velivoli presenti, nonostante l’ostruzionismo della Polizia Militare Federale sempre presente in vicinanza degli aerei, che ostacolava regolarmente il nostro colloquio con gli equipaggi, che erano invece collaborativi e fieri di comunicare i reparti di appartenenza.
Alla dimostrazione in volo partecipò, tra l’altro, un Mig 29 del 127LAE, 204 Stormo di Batajnika, velivolo entrato in linea l’anno precedente sulla base aerea di Belgrado, la vera novità del salone.
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Si esibì anche un Mig21bis del 126LAE della stessa base aerea.
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Per avvicinarsi al raccordo dove rullavano gli aerei provenienti dalla zona operativa ci servimmo come copertura dei numerosi alianti Blanik sparsi sul prato antistante.
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Fu anche l’occasione per vedere i J-21 Jastreb della Letece Zvezde, una Pattuglia Acrobatica con la livrea gialla a cui la gente locale aveva attribuito il soprannome di “Kanarinci”.
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In statica si poteva ammirare un Canadair CL 215 del 676PPAE / Brigata Aerea 97 di Divuljie-Split, utilizzato per lo spegnimento degli incendi, già allora frequenti, durante la stagione estiva, sulla costa dalmata.
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In statica fu anche l’occasione di ammirare da vicino un Mig 21bis, nonostante fosse un velivolo già obsoleto al tempo, il Fishbed era difficile da osservare così da vicino. Il caccia russo all’epoca era il punto di forza della difesa aerea jugoslava.
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Interessante anche l’UTVA 66 monomotore da osservazione, che mostrava una spiccata somiglianza con l’Aermacchi AM.3, ed il piccolo monomotore per uso agricolo UTVA 75.
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Ben conosciuto invece il Soko G-4 Super Galeb, assiduo frequentatore di tutti i saloni aereonautici del periodo, quello in mostra statica proveniva dallo Stormo 105 di caccia-bombardieri.
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Sempre di costruzione locale (Soko), e decisamente più interessante, il J-21 Jastreb è la versione monoposto del G-2 Galeb, addestratore ormai alla fine della vita operativa e in fase di sostituzione dal fratello maggiore G-4.
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Passando all’ala rotante non poteva mancare il SA342 Gazelle dello Stormo 111 / 711POHE di stanza sulla locale base aerea di Zagabria-Pleso, esposto con tanto di armamento, in Jugoslavia l’elicottero aveva la denominazione HN42M Gama (GAzelle-MAlyutka). Il Malyutka (AT-3 Sagger), montato sui piloni del Gazelle, è un missile tele guidato anticarro sovietico costruito su licenza in Jugoslavia.
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Sempre del locale reparto di volo era presente in mostra statica un Mil Mi 8T del 780TRHE, mentre percorrendo la linea di volo era fotografabile una vera rarità, un Mil Mi 2 di produzione sovietica, con alle spalle una trentina di anni di servizio nella Forza Aerea balcanica.
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Dalla Brigata Aerea 97 / 748PPHE di Spalato erano invece stati esposti due rari elicotteri della Kamov, un Ka 25 Hormone (H43) ed un Ka 28 Helix (H46), la promessa degli equipaggi dei Kamov fu che l’anno successivo sarebbero venuti con un Mil Mi 14, anch’esso in dotazione al reparto, che pur appartenendo alla Forza Aerea, di fatto operava sul mare per conto della Marina; per i noti eventi che seguirono non ci furono più saloni aereonautici a Zagabria.
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Foto e testo di Elio Viroli

1984 - 1988

English translation

Before the 80s it was extremely rare, if not impossible, to have the opportunity to photograph some aircraft of the Jugoslovensko ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana (RV i PVO), the air force of the Federal Republic of Yugoslavia.
The only opportunities I had in the course of my photography activity to capture such aircraft, before the Air Force was dismembered, were the following:
In 1984, during an aeronautical event on the Venice Lido airport, when in a very rare participation of the RV the PVO abroad, two Zlin 526, piloted by instructors of the Academy m.Tito of Zadar, attended the air show organized by the local Aeroclub also performing a short acrobatic program.
Perhaps the most common situation to see the aircraft of the Yugoslav Federation was with the arrival of VIP aircraft at official events, such as that of an Ilyushin Il 18 in Bologna, on the occasion of the parade for the thirtieth anniversary of the Liberation, or the occasional visit, on the occasion of cargo flights, on Italian civil airports of an Antonov An 12.
Another opportunity to photograph RV PVO aircraft was at small Federation airports, as in the case of two AN 2 captured on the Bled airfield during a parachute launch activity.
The museum in Belgrade was certainly the most interesting place par excellence and where you could easily photograph the aircraft of the Yugoslav Air Force. In addition to the exhibition, located inside the particular geodic-based glass structure, there was above all the external part that served as a deposit, area where some aircraft were stored out of service and waiting to be exhibited in the local museum or other facilities, theoretically they could be photographed without problems, but it was necessary to pay attention to the surveillance equipped with ferocious watchdogs!
To photograph at the air bases if he did not speak at all, unless you wanted to visit the disreputable prisons of the Balkan country.
It is a real shame not to be able to document this Air Force formed in 1945 and equipped for the most part with national machines developed to follow the autonomist policy, all particular to the Yugoslav regime. In addition, a large Air Force, divided for administrative purposes into three territorial groups and composed of about forty flight units with over 500 aircraft.
A chance appeared in extremis shortly before the civil war dissolved the RV i PVO, last chance to see the red star on the three-color cockade.
It was the 12th Air Show that was organized on the military part of the Zagreb-Pleso airport from 18 to 22 May 1988. The Air Force first participated in force, as the date coincided with the Air Force Festival.
Needless to say, the participation of Italian spotters was nourished. And the disappointment came only from the cloudy weather, which however spared us at least from the rain. In the static exhibition and in-flight presentations almost all aircraft were shown in line, representing the three territorial aviation groups.
We collected some news about the flight units of the aircraft present, despite the obstruction of the Federal Military Police always present in the proximity of the airplanes, which regularly hindered our conversation with the crews, who were instead collaborative and proud to communicate their units.
The demonstration in flight participated, among other things, a Mig 29 of 127LAE, 204 Wing of Batajnika, aircraft entered the line the previous year on the air base of Belgrade, the real novelty of the show.
There was also a Mig21bis of 126LAE from the same air base. To get close to the taxi where the planes coming from the operating area were routed we used as cover of the numerous Blanik gliders scattered on the lawn in front.
It was also the occasion to see the J-21 Jastreb of Letece Zvezde, an Aerobatic Team with the yellow livery to which the local people had attributed the nickname of "Kanarinci".
In statics one could admire a Canadair CL 215 of the 676PPAE / Air Brigade 97 of Divuljie-Split, used for the extinguishing of the fires, already then frequent, during the summer season, on the Dalmatian coast.
In statics it was also an opportunity to closely admire a Mig21bis, although it was an aircraft already obsolete at the time, the Fishbed was difficult to observe so closely. The Russian fighter at the time was the strength of the Yugoslav air defense.
Also interesting is the UTVA 66 single-engine observation engine, which showed a strong resemblance to the Aermacchi AM.3, and the small single-engine agricultural UTVA 75.
The well-known Soko G-4 Super Galeb, a frequent visitor to all the aviation show of the period, the one in static display came from the Wing 105 fighter-bombers.
Always of local construction (Soko), and decidedly more interesting, the J-21 Jastreb is the single-seater version of the G-2 Galeb, trainer now at the end of the operating life and in phase of substitution from the big brother G-4.
Moving to the rotary wing could not miss the SA342 Gazelle of the Stormo 111 / 711POHE stationed on the local air base of Zagreb-Pleso, exposed with armament, in Yugoslavia the helicopter was called HN42M Gama (Gazelle-Malyutka). The Malyutka (AT-3 Sagger), mounted on the pylons of the Gazelle, is a Soviet anti-tank guided tele missile built under license in Yugoslavia.
A Mil Mi 8T of the 780TRHE was on static display in the local flight unit, while along the flight line was photographed a real rarity, a Mil Mi 2 of Soviet production, with behind thirty years of service in the Balkan Air Force.
From the Split Air Brigade 97 / 748PPHE two rare Kamov helicopters, a Ka 25 Hormone (H43) and a Ka 28 Helix (H46), the promise of the Kamov crews was that the following year they would come with a Mil Mi 14, also supplied to the unit, that although belonging to the Air Force, in fact operated on the sea on behalf of the Navy; For the well-known events that followed, there were no more aviation show in Zagreb.

Images and text by Elio Viroli

1984 - 1988