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Lo scorso mese di aprile, precisamente dal 15 al 26, sulla base aerea di Leeuwarden (Leeuwarden Air Base) della Royal Netherlands Air Force (RNAF) si è svolta una delle maggiori esercitazioni europee, la Frisian Flag 2013.
Circa 60 aerei, provenienti da diverse nazioni hanno preso parte all’esercitazione, volando due wave, una al mattino ed una al pomeriggio, ogni giorno. Diversi F 16 hanno preso parte alla Frisian Flag: i padroni di casa olandesi con i Viper degli Squadron 312°, 313°, 322° e 323° provenienti da Volkel e da Leeuwarden, quindi i Fighting Falcon della Belgian Air Force del 349° Squadron di Kleine Brogel ed infine i moderni F 16C del 31° Squadron di Poznan della Polish Air Force: la presenza di tutti questi F 16 ha avuto il vantaggio di garantire una componente davvero multiruolo all’esercitazione. La Luftwaffe ha invece partecipato portando i suoi Eurofighter EF 2000 del 31° Jagdbombergeschwader di Norvenich, i quali hanno assicurato un assetto aria-aria di ultima generazione. La Francia ha portato all’esercitazione due tipi di caccia: i Mirage 2000C dello Squadron EC 02.005 in grado di svolgere sia missioni aria-aria, sia aria-suolo. Il secondo tipo di caccia portato dalla French Air Force è stato invece il Mirage F1CR dello Squadron ER 02.033 di Mont-de-Marsan, impiegabili contro bersagli a terra. In particolare la partecipazione dell’ F 1 è davvero degna di nota, visto che questo velivolo è ormai nel suo ultimo anno di servizio operativo e quindi prossimo al ritiro. Gli ultimi fast jet, non certo per importanza, ad aver preso parte alla Frisian Flag sono stati I Gripen svedesi dello Squadron F 21 Lulea provenienti da Kallax-Lulea. I JAS-39 della Swedish Air Force sono stati importanti sia nel ruolo aria-aria che aria-suolo.
Oltre alla componente combat, certamente importante è stata anche quella da supporto. In questo caso la RNAF ha messo a disposizione uno dei suoi C 130 dello Squadron 336 di Eindhoven alla prima partecipazione assoluta alla Frisian Flag, per il necessario supporto logistico, mentre lo Squadron 334 volando direttamente da Eindhoven è intervenuto con un KDC 10 per il rifornimento in volo; altri assetti per il rifornimento in volo messi a disposizione dai partecipanti sono stati l’Airbus A310MRTT (Multi Role Tanker Transport) tedesco dello FBS BMVg il quale operava direttamente dalla base di Köln-Bonn in Germania ed il KC 135 Stratotanker del 100th Air Refueling Squadron dell’USAFE (United States Air Force in Europe) operante dalla home station di RAF Mildhenall. Da Geilenkirchen ha volato invece l’AWACS E 3A della componente NATO AEW (Airborne Early Warning); nell’ambito della guerra elettronica e del radar jamming, la Royal Norwegian Air Force (RNoAF) ha distaccato a Leeuwarden il DA 20 proveniente da Rygge ed appartenente al 717° Squadron, mentre il contractor privato Skyline ha messo a disposizione per un volo durante la prima settimana il Learjet 135 proveniente dalla base aerea olandese di Eelde.
Scopo principale dell’ esercitazione è stato addestrare gli equipaggi a volare nei difficili environment rappresentati nelle COMbined Air Operations (COMAO), nei quali i vari assetti provenienti dai diversi paesi hanno operato in pacchetti formati da aerei di caratteristiche diverse in situazioni particolarmente complesse: questo è servito in pratica a soddisfare anche un ulteriore importante requisito, ovvero la cooperazione tra le diverse nazioni partecipanti. Tra le tipologie di missioni volate vi sono state le fondamentali Offensive Counter-Air (OCA) e le Defensive Counter-Air (DCA): le OCA si sono focalizzate sul compimento di attacchi aerei prepianificati, sul conseguimento della superiorità aerea e sulla soppressione della difese antiaeree avversarie (SEAD), mentre le DCA hanno riguardato la difesa di un determinato obiettivo al suolo, la difesa aerea da attacchi aerei nemici ed anche da eventuali minacce da parte di slow mover. Un’ ulteriore aspetto curato dalla Frisian Flag 2013 è stato l’ utilizzo da parte dei velivoli di concerto con la componente terrestre del protocollo Link-16, fondamentale per la trasmissione sicura di informazioni nei moderni teatri operativi: questo ha consentito una perfetta integrazione delle forze aeree con quelle terrestri. Tutto questo è stato possibile grazie ad una riproduzione estremamente realistica del campo di battaglia e soprattutto delle minacce che una coalizione può concretamente trovarsi oggi a fronteggiare in un contesto reale.
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Quindi oltre a quelli aerei, la Frisian Flag 2013 si è distinta anche per la presenza di diversi assetti terrestri, i quali hanno davvero reso difficile la vita ai piloti impegnati nelle missioni. A rendere particolarmente credibile la minaccia erano presente diverse batterie del SAM (Surface-to-Air Missile) SA-6, “Gainful” in codice NATO. Il SA-6 è di certo uno dei missili superficie-aria più efficace: di costruzione sovietica, è stato esportato anche in molte nazioni europee e le batterie presenti all’esercitazione sono state messe a disposizione dalla Luftwaffe. A confermare come alla Frisian Flag fossero presenti anche componenti strettamente terrestri, vi erano le Forze Speciali dell’Esercito olandese che hanno fornito la loro assistenza per le missioni CAS (Close Air Support). A integrare l’attività dell’AWACS nella costruzione delle pictures, nelle quali si sono sviluppate le singole missioni, c’era l’unità di comando e controllo olandese, affiancata da quella mobile della Luftwaffe.
Come accennavamo più su, nelle due settimane dell’esercitazione, ogni giorno sono state volate due missioni: una al pomeriggio e una al mattino. Sia alle wave mattutine che a quelle pomeridiane infatti hanno preso parte in totale 42 velivoli da Leeuwarden, più l’AWACS e le aerocisterne che hanno operato direttamente dalle loro basi. Particolare attenzione è stata posta sugli aspetti della pianificazione delle missioni e una volta concluse queste, sul mass de-briefing al quale tutti gli equipaggi hanno sempre dovuto partecipare per comprendere le lesson learned che scaturiscono da ogni volo. L’enfasi posta su questi due momenti dell’attività quotidiana è fondamentale, poiché oggi praticamente ogni rischieramento in un eventuale aerea operativa avviene in un contesto internazionale consentendo di integrare personale di diversa nazionalità.
Possiamo quindi concludere sostenendo che grazie ai mezzi aero terrestri impiegati e all’estremo realismo ottenuto, i piloti che hanno partecipato alla Frisian Flag 2013, sono pronti ad essere rischierati ovunque ci sia bisogno di loro.
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L'autore desidera ringraziare la Sig.ra Marleen Nauta e la Sig.ra Esther Weenk dell'Ufficio Pubblica Informazione della base aerea di Leeuwarden.
Foto di Hans-Juergen Breuer
Testo di Dario Leone
Aprile 2013

 

English translation by Frank McMeiken

Last April, more precisely between the 15th and 26th, the Leeuwarden Air Base of the Royal Netherlands Air Force (RNAF) hosted one of the major European Exercises, Frisian Flag 2013.
Around 60 aircraft, drawn from a variety of nations, participated in the exercise, flying in two “waves” each day, one in the morning and one in the afternoon. Various F 16 took part in Frisian Flag: the masters of the house were the Dutch, with Vipers from 312, 312, 322 and 323 Squadrons coming from Volkel and Leeuwarden, Fighting Falcon from the Belgian Air Force’s 349 Squadron at Kleine Brogel, and finally the modern F 16C of 31 Squadron Polish Air Force at Poznan: the presence of all these F 16 offered the advantage of guaranteeing a truly multi-role component to the exercise. The Luftwaffe was another participant, bringing its Eurofighter EF 2000 from the 31 Jagdbombergeschwader at Norvenich, these ensuring the presence of the latest generation of air-to-air assets. France took two types of fighter ot the exercise: the Mirage 2000C from EC 02.005 are capable of performing both air-air and air-ground missions. The second type of fighter from the French Air Force was, however, the Mirage F1CR from ER 02.033 at Mont-de-Marsan, usable against ground targets. In particular, the participation of the F 1 was truly noteworthy, given that these aircraft are now in their final year of operational service, and therefore close to retirement. The final “fast jets”, but not the least in importance, to take part in Frisian Flag were the Swedish Gripen from F 21, coming from Kallax-Lulea. The JAS-39 of the Swedish Air Force performed important roles in the air – air and air – ground aspects.
Alongside the “combat” component, the support element was equally important. In this case the RNAF had made available one its C 130 from 336 Squadron at Eindhoven, their first participation in Frisian Flag, for essential logistical support, while 334 Squadron flew direct from Eindhoven, participating with a KDC 10 for in-flight refuelling. Other assets for in-flight refuelling of participants were a German Airbus A310 Multi Role Tanker Transport from the FBS BMVg, operating directly from its base at Köln-Bonn in Germany, and a KC 135 Stratotanker of the 100th Air Refueling Squadron of the USAFE (United States Air Force in Europe) flying from its “home station” at RAF Mildhenall. From Geilenkirchen, furthermore, AWACS E 3A of the NATO Airborne Early Warning were involved; under the aspect of electronic warfare and radar jamming, the Royal Norwegian Air Force (RNoAF) deployed to Leeuwarden a DA 20 drawn from Rygge and belonging to 717 Squadron, while the private contractor Skyline provided a Learjet 35 for one mission during the first week, operating from the Dutch base at Eelde.
The principal scope of the exercise was to train the aircrew to fly in difficult environments represented by COMbined Air Operations (COMAO), in which the various assets drawn from the different countries operated in packets formed by aircraft with differing characteristics in particularly complex situations: this also serves in practice to satisfy an additional requisite, that of developing cooperation between the various participating nations. Amongst the mission types flown were the fundamental Offensive Counter-Air (OCA) and Defensive Counter-Air (DCA): the OCA were focussed on the conduct of pre-planned air attacks and on the achievement of air superiority and the suppression of enemy air defences, while the DCA missions included the defence of a determined ground target, air defence against hostile airborne attacks, and even operations against possible threats from “slow movers”. A further aspect managed during Frisian Flag 2013 was the use by some of the participating aircraft of the Link-16 system in cooperation with land forces, fundamental for the transmission of secure information in modern operational theatres: this enabled the perfect integration of the air and land elements. This aspect was rendered possible thanks to an extremely realistic reproduction of the battlefield, and above all of the threats that a coalition could certainly find itself facing in a real confrontation.
So, beside the aircraft, Frisian Flag 2013 was distinct from other exercises because of the presence of various land assets, which added additional complications to the workload of the pilots involved in the missions. In order to make the threat particularly credible, several SAM (Surface-to-Air Missile) batteries were present, operating the SA-6, “Gainful” in NATO code. The SA-6 is definitely one of the most effective surface-to-air missiles: of Soviet construction, it has been exported to many European nations, and the batteries involved in the exercise were made available by the Luftwaffe. As confirmation of the level of land forces assigned to Frisian Flag, there were also special forces from the Dutch army, who provided assistance during CAS (Close Air Support) missions. To integrate the activities of the AWACS in building the overall operational picture in which the individual missions were involved, there was a Dutch command and control unit, joined by a mobile unit from the Luftwaffe.
As mentioned earlier, during the two weeks of the exercise, each day two missions were flown, one in the morning, and the other in the afternoon. In both the morning wave and afternoon wave, a total of 42 aircraft were involved, plus the AWACS and tankers which operated directly from their bases. Particular attention was paid to the aspect of mission planning, and once they were concluded, on the mass debriefing, in which all the crews were required to participate in order to assimilate the “lessons learned” which resulted from every flight. The emphasis placed on these two parts of the daily activities was fundamental, as today practically every deployment to an operational theatre occurs in an international context, requiring the integration of personnel of different nationalities.
We can conclude this report by suggesting that thanks to the land-based aircraft involved, and the extreme realism obtained, those pilots who participated in Frisian Flag 2013 are well prepared to be deployed to any area where they are needed.

The author would like to thank Miss Marleen Nauta and Miss Esther Weenk of the Leeuwarden Air Base Press Office
Images by Hans Juergen Breuer
Text by Dario Leone
April 2013