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L’Estonia è la nazione più a nord delle tre Repubbliche Baltiche, la sua capitale Tallinn dista solo 80 Km da Helsinki, si affaccia sul Mar Baltico e sul Golfo di Finlandia.
Amari è la località dove sorge l’unica Base Aerea della Forza Aerea estone, essa si trova sulla via che collega la Città di Keila al centro portuale di Haapsalu, circa 40 Km a sud/ovest di Tallin.
La Base costruita nel 1945 copre una superficie di 798 ettari e possiede un’unica pista lunga 2.450 metri e larga 45, fino al 1952 è rimasta inutilizzata in quanto risultava come Base Aerea di riserva, mentre negli anni 60 e 70 la Base Aerea viene intensamente usata dai bombardieri della Marina sovietica dove regolarmente si rischieravano per attività addrestrative; forse non molti ricordano che con il trattato di Yalta nel 1940 i Russi si accordarono con i Nazisti di occupare i paesi baltici, e così come Amari tutta l’Estonia fu occupata dai Sovietici fino al 1991, data che segna il ritorno all’indipendenza delle tre Repubbliche Baltiche.
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Nel 1993 la Base Aerea viene ceduta dai russi al Ministero dei Trasporti e solo due anni più tardi avvengono i primi voli di aerei della neo costituita Forza Aerea estone, il primo Novembre del 1995 con un elicottero Mi 2 e l’undici di dicembre dello stesso anno con un An 2, successivamente nel 1996 è il Ministero della Difesa ad appropriarsi del controllo della Base, ma solo con l’atto datato 15 Maggio 1997 il Ministro della Difesa sancisce definitivamente la costituzione ufficiale della Amari Lennubaas (Base aerea).
Ad Amari ora ci si trova in una situazione di transizione per quanto riguarda le infrastrutture, alcune sono state appena ricostruite nello standard occidentale, ed altre tipo la pista, i piazzali, gli hangar\shelter e le vie di rullaggio sono ancora originali nello standard sovietico e quindi abbastanza “fatiscenti” non in grado di permettere operazioni di velivoli della NATO; quest’ultime presto saranno completamente ricostruite in quanto la NATO ha stanziato un miliardo di Kroon (circa 73 milioni di Euro) per il completo rifacimento della Base allo standard occidentale, ristrutturazione che una volta completata permetterà eventuali operazioni delle Forze Aeree aderenti al Patto Atlantico in un’area da sempre strategica.
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Ad oggi la Forza Aerea dispone di tre An 2 per il trasporto e il lancio dei paracadutisti, quattro elicotteri Robinson R 44 che hanno sostituito i vetusti Mi 2 dal 2002, elicotteri che vengono usati per una moltitudine di specialità, ed infine nell’inventory della Forza Aerea troviamo una vera sorpresa in due fiammanti L 39 Albatros che in sostanza sono stati consegnati appena un mese prima della nostra visita svoltasi alla fine di agosto; i due jet appartengono ad una società civile che li ha noleggiati alla Forza Armata, questa caratteristica viene evidenziata dal fatto che gli aviogetti riportano una matricola civile, comunque sono a tutti gli effetti in carico alla Forza Aerea e pilotati regolarmente da equipaggi militari, solo dopo un brevissimo periodo di anonimato sulle ali degli aerei sono state applicate le caratteristiche insegne triangolari bianche blu azzurre della Forza Aerea estone, durante l’orgogliosa presentazione da parte dei miei accompagnatori dei due Albatros mi è stata espressa la forte speranza di tutto lo Staff della Forza Aerea di dotarsi in futuro di propri aerei a reazione.
Le missioni principali della Forza Aerea estone sono il supporto all’Esercito, alla Marina, alla Guardia di Confine (Border Guard). Di queste forze paramilitari l’unica ad avere una componente di aeromobili è la Guardia di Confine “Piriivalve Lennusalk” in lingua locale. La Guardia di Confine opera sull’Aeroporto Internazionale di Tallinn dove nella zona tecnica di quest’ultimo possiede un ampio spazio con hangar e servizi logistici, tre sono i mezzi in dotazione, un Mil Mi 8T e due Let 410 Turbolet, essi vengono utilizzati per il pattugliamento delle coste e dei confini e per la ricerca e soccorso. A breve verso la fine dell’anno corrente verrà consegnato un AW 139, “mentre un altro esemplare è in opzione”. Elicottero che è stato ordinato alla “nostra” AgustaWestland lo scorso 29 Novembre 2005 dal Ministro degli Interni estone, Ministero che ha la competenza di gestire la Guardia di Confine.
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Oltre alle operazioni interforze nazionali un attenzione particolare viene data alla cooperazione con le Nazioni della NATO di cui l’Estonia fa parte, questo significa un forte impegno di partecipazioni a manovre nazionali ed internazionali come ad esempio Baltic Challenge, Baltic Bikini, NATO Air Meet, Shamrock Key ed altre.
Come abbiamo accennato all’inizio questa nazione è stata occupata per molti anni dalla Russia e chiunque abbia occasione di visitarla sicuramente ne troverà ampia traccia, in primo luogo per la cultura e l’aspetto delle città, e aspetto meno visibile per la presenza di un enorme quantità di strutture militari, molte delle quali ormai distrutte. Abbiamo potuto vedere quanti di questi resti sono ancora presenti sul territorio grazie alla partecipazione ad una missione addestrativa a bordo di un elicottero R 44, decollati di prima mattina abbiamo sorvolato per circa un’ora tutta l’area compresa tra Amari Lennubaas, Keila e Paldiski, tutte località incluse in un’area scarsamente abitata che si estende a ovest di Tallinn.
In questa zona principalmente ricoperta di foreste di conifere sono ancora molto evidenti e visibili i resti delle infrastrutture, in particolare alcuni silos per il lancio dei missili balistici, molte piazzole per le rampe semovibili su camion, nel porto di Paldiski si può vedere ciò che rimane di un importante base di Sottomarini Nucleari e di un centro di ricerca sull’uso dei sonar, ancora una centrale nucleare di piccole dimensioni e a perdita d’occhio una miriade di bunker d’ogni tipo. Ma la parte più “spettacolare” l’abbiamo vista sorvolando le due isole di Suur Pakri e Vaike Pakri poste di fronte a Paldiski, sono state usate per decenni come poligono dai caccia e dai bombardieri sovietici che provenivano dalle basi vicine, qui la massa di ordigni e ciò che rimane dei bersagli è impressionante, non esistono 10 metri quadrati dove non siano presenti crateri provocati dalla caduta di bombe e altro, queste isole rimarranno ovviamente disabitate ancora per molti anni per ragioni di sicurezza.
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Gli autori desiderano ringraziare i Sigg. Muru, Jankovski, Roosild e Laaneser. 
Foto e testo di Giorgio Ciarini e Manuela Michelon 
Agosto 2006 
Pubblicato su JP 4 Dicembre 2006 e Scramble Gennaio 2007

 

English translation by Dario Cocco

Estonia is the northernmost nation of the three Baltic republics, its capital Tallinn is only 80 kms away from Helsinki across the Baltic Sea and the Gulf of Finland.
Amari is the only Estonian Air Force Base situated along the road connecting the city of Kelia to the port of Haapsalu, about 40 km south-west of Tallinn.
The base, built in 1945, covers an area of 798 hectares and has one runway 2450 meters long and 45 wide; up to 1952 the air base has not been used since it was as a reserve, while in the 60s and 70s, was intensely used by the bombers of the Soviet Navy regularly redeployed there for training activities. Perhaps not many remember that with the Treaty of Yalta, signed in 1940, the Russians agreed with the Nazis to occupy the Baltic countries. Amari and all Estonia were occupied by Soviets until 1991, a date which marks the restoration of independence of the three Baltic Republics.
In 1993 Russians sold the airfield to the Russian Ministry of Transportation and only two years later the first flights of aircraft belonging to the newly formed Estonian Air Force took place, on November 1st 1995 with a Mi 2 helicopter and on of December 11th of the same year with a An 2 aircraft; then in 1996 the Ministry of Defense took control of the Base, but only through the act dated May 15th 1997 the Minister of Defense declared the official establishment of the Amari Lennubaas (Air Base).
Amari Air Base is nowadays in a state of transition regarding to infrastructures, some have just been reconstructed to the Western standards, while others like the runway, taxiways aprons and hangars/shelters are still in the original Soviet standards, therefore not able to allow NATO aircraft operations. Taxiways are soon to be completely refurbished as NATO has allocated one billion Kroon (about 73 million euros) for the complete rebuilding of the Base, restructuring that once completed will allow any kind of operations of Air Force members in the North Atlantic Treaty in an area which has always been considered a strategic one.
To date, the Air Force is equipped with three An 2, used for transport and paratroop duties, and four Robinson R 44 helicopters that since 2002 have replaced the antiquated Mi 2 used for a variety of specialties. Finally in the inventory of Air Force we found a surprise consisting in two brand-new L 39 Albatros, which were delivered just a month before our visit which took place at the end of August. The two jets are owned by a commercial society that has leased them to the Armed Forces, this feature evidenced by the fact that they carry a civil registration. However they are in effect in charge to the Air Force and flown regularly by military crews; after a brief period of anonymity on the wings of the aircraft have been applied regular white/blue/light blue triangular marking of Estonian Air Force. During the presentation of the Albatros my two proud hosts expressed strong hope that the Air Force will acquire in the future is own jets.
The main missions of the Air Force are supporting the Estonian Army, the Navy, the Border Guard (Border Guard). Of those the only paramilitary forces that have a component of aircraft is the Border Guard, "Piriivalve Lennusalk" in local language. The Border Guard operates from Tallinn International Airport, precisely from the technical area where they occupy a large space with hangars and logistics services. Their equipment consists of a single Mil Mi-8T helicopter and two Let 410 Turbolet aircraft. They are used to patrol the coasts and borders and for search and rescue duties. Towards the end of this year they will receive an AW 139 helicopter with a second machine on option. This helicopter has been ordered to AgustaWestland on November 29th, 2005 by the Estonian Minister of Interior, Ministry which has the competence to manage the Border Guard.
In addition to national joint operations special attention is given to cooperation with NATO nations of which Estonia is a part; this means a strong commitment to participation in national and international operations such as Baltic Challenge, Baltic Bikini, NATO Air Meet, Shamrock Key among others.
As we mentioned, this nation has been occupied by Russia for many years and everyone which has a chance to visit it surely will find wide traces, first for culture and appearance of the city, and less visible aspects of the presence of a huge amount of military facilities, many of which are now demolished. We could see how many of these remains are still in the area by participating in a training mission aboard a R 44 helicopter. We took-off early in the morning and flew for about an hour across the sparsely inhabited area that stretches west of Tallinn between Lennubaas Amari, Paldiski and Keila.
In this area, mainly covered with coniferous forests, are still very evident and visible remains of infrastructures, in particular some silos for the launch of ballistic missiles and many touring Draggable ramps mounted onto trucks; at the port of Paldiski you can see what remains of a major nuclear submarine base and a research center for the use of sonar. Also a small nuclear power plant surrounded, as far the eye can see, by a myriad of bunkers of all kinds. But the most spectacular sight was flying over the islands of Suur Pakri and Vaike Pakri located in front of Paldiski. These have been used for decades as polygon by Soviet fighters and bombers who came from nearby bases, hence the mass of weapons and what remains of the targets is impressive, there are no 10 square meters free of craters caused by the falling of bombs and other things. Of course, these islands will remain uninhabited for many years to come for safety reasons.

Special thanks at Mr. Muru, Jankovski, Roosild and Mrs. Laaneser. 
Images and text by Giorgio Ciarini Manuela Michelon 
August 2006 
Published on JP 4 December 2006 and Scramble January 2007