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La Repubblica Dominicana occupa la parte centro orientale dell'isola caraibica di Hispaniola, il cui territorio rimanente é rappresentato da Haiti. Le relazioni tra le due nazioni sono sempre state piuttosto tese tanto da sfociare più volte in confronti armati e la continua immigrazione illegale di haitiani tuttora in cerca di migliori condizioni di vita non contribuisce certo a un miglioramento della situazione.
Con il preciso scopo di migliorare il proprio apparato difensivo contro Haiti, la Repubblica Dominicana ha deciso di costituire nel 1941 una componente aerea come parte integrante dell'Esercito,che ha avuto negli anni successivi il secondo conflitto mondiale e fino all'inizio degli anni '60 con ancora al potere la famiglia Truijllo il suo periodo di massima espansione. Basti pensare che in quel periodo sono entrati in servizio non meno di 25 F 47D Thunderbolt, una quarantina di F 51D Mustang e 42 Vampire tra F.1 e FB.50.
La successiva forte instabilità politica e sociale interna, sfociata nei drastici eventi della guerra civile del 1965 è stata superata solo con l'intervento di una forza di pace inter-americana, grazie alla quale è stato poi raggiunto un equilibrato ordinamento politico. In conseguenza della nuova situazione, vista anche la quasi totale mancanza di minacce derivanti dai paesi limitrofi si ha avuto un forte ridimensionamento dell'intera struttura militare. L'attuale aeronautica militare, la Fuerza Aérea Dominicana, è nata solo nel 1958 e la sua ristrutturazione nel periodo post-dittatoriale è consistita nella riduzione del numero delle basi: dalle circa 10 utilizzate, si è gradualmente giunti a una sola base dei giorni nostri. La stessa situazione si è riscontrata per quanto riguarda la varietà e la consistenza numerica dei velivoli, anch'esse drasticamente ridotte.
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E' anche vero che si è verificato un cambiamento di ruolo, in quanto a differenza del passato, l'impiego primario della FAD è ora costituito dalla lotta contro i narcotrafficanti, che nonostante sia molto impegnativa non richiede macchine di prima scelta. Inoltre con un budget a disposizione molto limitato, c'è la necessità di avere dei mezzi economici dotati di buona flessibilità di utilizzo, come gli elicotteri o i velivoli multiruolo.
Secondo le più recenti stime, le Forze Armate dominicane inquadrano circa 24.000 effettivi (su una popolazione di quasi 8 milioni), di cui poco più di 5.000 nella FAD. Tale organico comprende anche un battaglione di forze speciali. Complessivamente i velivoli in uso non dovrebbero superare la trentina, di cui solo otto idonei al combattimento e la loro codificazione è ripartita in base a tre serie numeriche a quattro cifre: 1.000 per caccia e addestratori avanzati, ma con i numeri da 1.500 riservati agli aerei da collegamento, 2.000 per bombardieri e caccia-bombardieri e 3.000 per ogni altro velivolo. In effetti questa classificazione non è seguita rigidamente, tanto è vero che "l'anomalia" più vistosa è rappresentata dai Cessna A 37 Dragonfly che portano i codici della serie 3000.
Fino a pochissimo tempo fa erano riportati in servizio con la FAD piccoli quantitativi di macchine piuttosto comuni presso le Forze Aeree della regione, quali Douglas C 47 e North American T 6, più altri velivoli minori da collegamento e trasporto leggero di vario tipo, che allo stato attuale però non risulterebbero più operativi. Di pari passo con la progressiva riduzione dei velivoli in dotazione, anche i gruppi di volo, ovvero gli Esquadron, o le più piccole Esquadrilla, hanno subito una razionalizzazione, tanto da essere ora limitati a quattro unità.
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Una visita alla FAD odierna si risolve a San Isidro, l'unica base operativa rimanente, anche se sulla costa settentrionale, presso l'aeroporto di PuertoPlata, c'è un distaccamento operativo impegnato solo per il supporto di quei velivoli che saltuariamente si trovano ad operare in quella zona del Paese.
La base aerea di San Isidro si trova a circa 15 Km. a est della capitale Santo Domingo e prende il nome dalla piccola cittadina omonima con la quale confina. L'installazione è decisamente ampia, estendendosi su una superficie di 12 Kmq. e nel suo interno vi è tutta una serie di infrastrutture che la rendono simile a una piccola città. Infatti troviamo un ospedale di notevoli dimensioni con tanto di piazzola per l'atterraggio degli elicotteri, scuole di ogni grado, campi sportivi e palestre, stazioni di servizio, supermercato, chiesa, le abitazioni dei graduati di alto livello, non che il comando della base, mentre lo Stato Maggiore della FAD è situato nella zona centrale della capitale. Sullo stile delle basi statunitensi, per raggiungere le zone operative è necessario oltrepassare dei controlli sempre più rigidi.
L'hangar principale di San Isidro, il N°1, ospita i velivoli di ben tre Esquadron e nonostante la sua costruzione risalga al 1942, è il più completo e attrezzato di tutta la base. Al suo interno lavorano 70 persone addette a tutte le operazioni di rimessaggio e manutenzione della maggior parte dei velivoli in forza alla FAD.
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L'Esquadron de Interdiction oltre a esserne il fiore all'occhiello, è l'unico gruppo della FAD ad avere in linea velivoli a getto, essi sono otto Cessna A 37B Dragonfly codificati da 3701 a 3708, velivoli con capacità di combattimento. Trasferiti dall'USAF nell'ambito del programma di aiuti militari MAP circa una dozzina di anni or sono per rinnovare la linea da caccia e da appoggio tattico, questi piccoli aviogetti biposto vengono usati esclusivamente per intercettare quei velivoli che cercano di violare lo spazio aereo dominicano. A dimostrazione dell'efficienza di questo Esquadron è possibile notare parcheggiati su un raccordo non utilizzato di San Isidro decine di aerei medi e leggeri sequestrati per trasporti illeciti e ai quali non è normalmente consentito avvicinarsi. Inoltre le missioni di sorveglianza degli A 37B solitamente durano molto poco, circa 15 minuti, nonostante questi aerei abbiano un'autonomia massima di almeno 1600km. Sebbene il territorio sia in massima parte pianeggiante, con uno spazio aereo da controllare di poco inferiore ai 50.000 kmq (in pratica un'area paragonabile alla Svizzera), otto velivoli di quella categoria non sono certamente sufficienti a soddisfare le richieste operative. Ciò probabilmente è da mettere in relazione sempre con il ridimensionamento dell'apparato militare e della FAD in particolare, al punto tale da incidere anche sulle ore di volo dei piloti dell'Escuadron de Interdiction, che talune fonti indicano inferiori alle 60 all'anno.
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L'Escuadrilla Presidencial equipaggiata con due elicotteri Aerospatiale SA 365 Dauphin II è la più ridotta unità di volo della FAD, a cui però sono adibiti ben 20 militari per elicottero che si occupano della manutenzione e soprattutto della vigilanza armata presidiandoli a vista 24 ore su 24. Il più vecchio dei due Dauphin è l'SA 365C codificato 3022 (precedentemente operato con la registrazione civile HI-358 ) ricevuto nel 1978 e usato in generale dai membri del governo, mentre l'SA 365N (3029) di recente acquisto è usato esclusivamente dal Presidente della Repubblica.
L'Escuadrilla Presidencial ha anche rilevato il compito del trasporto di alti ufficiali per il quale mantiene in linea un Cessna 404 ed un Cessna 207 rispettivamente codificati 1535 e 1537, quest'ultimo è tra l'altro l'unico velivolo assegnato all'Esercito ed è caratterizzato anche dalla coccarda, nella quale è inserito un cavallo alato.
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Nonostante il ridimensionamento, la FAD non rinuncia a mantenere l'indipendenza nel delicato settore dell'addestramento al volo, tanto è vero che anche se a ranghi ridotti continua a operare l'Escuela de Aviacion Militar. Sei degli undici addestratori Beechcraft T 34B Mentor (da 1600 a 1611) trasferiti dall'United States Navy rimangono in servizio e all'Escuela è anche assegnato l'ultimo degli otto Cessna T 41D Mescalero, sempre di provenienza MAP statunitense, che viene abitualmente usato per i trasferimenti di personale e solo saltuariamente per compiti addestrativi. L'Escuela ha in forza ben 29 piloti istruttori e il programma istruzionale basico prevede una media di 80 ore di volo, al termine delle quali gli allievi completeranno la formazione, sia per l'ala fissa che rotante, presso il reparto di assegnazione.
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In un'area di San Isidro separata da quella dell'hangar 1 è ospitata l'unità dedicata all'ala rotante, l'Escuadron de Rescate, che ha in carico otto Bell UH 1D Iroquois (3018 , 3019 e da 3023 a 3028 ) ricevuti dall'United States Army, sempre in conto MAP, così come un singolo Hughes OH 6A Cayuse (3014). Quest'ultimo è impiegato esclusivamente per compiti di addestramento, mentre gli UH 1D vengono usati per una vasta gamma di missioni, quale il trasporto di truppe e materiali, il SAR, l'eliambulanza, il trasporto VIP, la lotta contro i narcotrafficanti e altre ancora, che confermano quanto questo mezzo continui a dimostrarsi un vero tuttofare. Un solo esempio: al momento della nostra visita un esemplare era impegnato in una missione di controllo della rotta seguita da un uragano . In effetti, gli esemplari 3018 e 3019 dovrebbero essere in realta dei Bell 205 A-1 e sono riconoscibili per la mimetizzazzione in verde e marrone, portata anche dall' OH 6, mentre gli UH 1 ex US Army mantengono la colorazione uniforme in verde scuro. Uno dei due Bell 205 è accantonato in pessime condizioni e probabilmente è da considerarsi fuori uso. Tutte le operazioni di manutenzione e ricovero dei mezzi vengono svolte in un piccolo hangar dove lavorano specialisti militari affiancati da tecnici civili. Per quanto riguarda il personale di volo, l'Escuadron de Rescate può contare su ben 37 piloti più i vari tecnici di bordo, ciascuno dei quali effettua circa 10 ore di volo mensili, con una durata delle missioni mediamente di un ora. Alcuni piloti hanno anche la qualifica di Ispettore Tecnico, in alcuni casi ottenuta in Italia presso l'Agusta di Cascina Costa.
Con ogni probabilità la situazione della FAD non subirà sostanziali mutamenti nel prossimo futuro e sicuramente continuerà il supporto dell'amministrazione statunitense, mirato soprattutto a mantenere, se non potenziare, la collaborazione nella lotta al narcotraffico.

 

Gli autori desiderano ringraziare il Col. Santiago Portes Garcia delle relazioni pubbliche della FAD e Israel A. Diaz Pena dell'Escuadron de Rescate

Testo e foto di Giorgio Ciarini e Manuela Michelon 
Settembre 1995 
Pubblicato su JP 4 Maggio 1996 e su Air Force Monthly Agosto 1997

 

English translation by Frank McMeiken

The Dominican Republic occupies the central and eastern section of the Caribbean island of Hispaniola, the remaining territory of which is held by Haiti. Relations between the two nations have always been somewhat tense, frequently breaking out into armed conflict, and the continual illegal immigration of Haitians seeking a better life does certainly not contribute to an improvement in the situation.
With the precise objective of improving its own defensive apparatus against Haiti, in 1941 the Dominican Republic decided to create an air component as an integral part of the Army, which, in the post-war period and up until the early sixties, saw its period of massive expansion under the Truijllo family. During that period no less than 25 F 47D Thunderbolt, around forty F 51D Mustang and 42 Vampire F.1 and FB.50 were placed into service.
The subsequent internal social and political instability that broke out after the drastic events of the civil war of 1965 was suppressed only with the intervention of an Inter-American peace keeping force, thanks to which a structured political equilibrium was achieved. As consequence of the new situation, given also the almost total lack of threat associated with neighbouring nations, a major re-dimensioning of the entire military structure was initiated. The present air force, the Fuerza Aerea Dominicana, had been created in 1958, and its re-structuring in the post-dictatorial period consisted of the reduction in the number of its bases: from the around ten bases in use, the establishment has progressively reduced to the one air base of the present day. The same situation occurred in respect of the variety and numerical strength of the aircraft on charge, also today drastically reduced. It is also true that there has been a significant change of role as, in a marked change from the past, the primary operations of the FAD are now focussed on the struggle against narco-trafficking, which although being highly demanding does not require extremely sophisticated machines. Moreover, with an extremely limited budget available, there is a necessity to operate economical machines that offer flexibility capacities, such as helicopters or multi-role aircraft.
According to the most recent estimates, the Dominican armed forces number around 24,000 members (out of a population of nearly 8 million), of whom slightly more than 5,000 serve with the FAD. This total also includes a special forces battalion. Overall there are no more than thirty aircraft in operation, of which eight are suitable for combat, and the aircraft serial numbers are assigned on the basis of three four-digit numerical series: 1000 for fighters and advanced trainers, but with the 1500 series also reserved for liaison aircraft, 2000 for bombers and fighter-bombers, and 3000 for any other aircraft. In effect, this classification is not rigidly followed, given that the most apparent “anomaly” is represented by the Cessna A 37 Dragonfly, which carry serials in the 3000 series.
Up until a short time ago it was reported that the FAD was still utilising small numbers of machines which had been commonly used by all the air forces in the region, such as the Douglas C 47 and North American T 6, plus other minor transport and liaison aircraft of various types, but in the present air force structure they are no longer operational. The progressive reduction of the aircraft in use has been paralleled by the reduction in flying units, the Esquadron, or the smaller Esquadrilla, which have been rationalised down to the present limited force of four units.
A visit to the present-day FAD requires a trip to San Isidro, the sole remaining operational base, albeit that on the northern coast, at PuertoPlata airport, there is an operational detachment engaged only in providing support to those aircraft which are occasionally tasked to operate in that area of the country.
The San Isidro air base is located around 15 Km east of the capital Santo Domingo, and takes the name of a small village on which it borders. The installation is certainly large, extending over an areas of 12 km2, and it contains a series of structures which make it similar to a small city. In fac, we discovered a hospital of a notable size with supporting pads for landing helicopters, schools of every grade, sports fields and gymnasiums. Service stations, a supermarket, church, the accommodation for the highest level of ranks, and the base headquarters, while the General Staff of the FAD is located in the central area of the capital. Similar to American air bases, in order to reach the operational areas it is necessary to pass through increasingly rigid security controls.
The principal hangar at San Isidro, N°1, houses the aircraft of some three Esquadron, and despite its construction dating from 1942, it is the most complete and sophisticated on the entire base. Within it work around 70 people, dedicated to the operation and maintenance of the majority of the aircraft serving with the FAD.
The Esquadron de Interdiction, besides being the force’s jewel in the crown, is the sole unit of the FAD to operate jet aircraft, these being the eight Cessna A-37B Dragonfly coded from 3701 to 3708, aircraft with combat capability. Transferred from the USAF under the aegis of the Military Air Programme around a dozen or so years ago to renew the fighter and tactical support fleet, these small two-seat jets are used to intercept those aircraft which try to violate Dominican air space. A demonstration of the efficiency of this Esquadron is the possibility to note parked on an unused taxiway at San Isidro tens of small and medium sized aircraft which have been sequestered following illegal transport, and permission to approach them is not normally permitted. The patrol missions flown by the A-37B usually last little more than 15 minutes, despite the fact that these aircraft have a maximum range of at least 1, 600km. Although the territory is, in the main, a level plain, with an airspace to control measuring slightly less than 50,000 km2 (in practice an area equivalent to Switzerland), eight aircraft of this category are certainly not sufficient to satisfy the operational requirements. This should probably be considered in the light of the re-dimensioning of the military apparatus and the FAD in particular, which is also affecting the flying hours of the pilots posted to the Escuadron de Interdiction, which some sources estimate as less than 60 hours per year.
The Escuadrilla Presidencial is equipped with two Aerospatiale SA 365 Dauphin II helicopters, and is the smallest flying unit of the FAD, to which a force of twenty servicemen per helicopter is assigned, dedicated to the maintenance by mainly to the armed guard of the fleet, which is maintained 24 hours out of 24. The oldest of the two Dauphin is the SA 365C coded 3022 (previously operated under the civilian registration HI-358 ), received in 1978 and mainly utilised by the members of the government, while recently purchased SA 365N (3029) is used exclusively by the President of the Republic.
The Escuadrilla Presidencial has the additional role of transporting senior state executives, for which it possesses a Cessna 404 and a Cessna 207, serialled respectively 1535 and 1537, the latter significantly being the sole aircraft assigned to the Army, and is characterised by the roundel, over which is superimposed a winged horse.
Despite the re-dimensioning, the FAD has not been forced to abandon its autonomy in respect of flying training, and within its structure the Escuela de Aviacion Militar continues to operate. Six of the eleven Beechcraft T 34B Mentor trainers (serials 1600 to 1611) transferred by the U.S.Navy remain in service with the Escuela, which is also assigned the last of the eight Cessna T 41D Mescalero, also supplied as American aid, which are habitually utilised for the transfer of personnel and only occasionally for training duties. The Escuela has a force of some 29 instructor pilots and the basic training programme comprise an average of 80 flying hours, at the end of which the cadets complete their training, on either fixed or rotary-winged aircraft, at their assigned unit.
In an area of San Isidro separate from that of hangar 1, the rotary-winged unit is housed, the Escuadron de Rescate, which has on charge eight Bell UH 1D Iroquois (3018 , 3019 and 3023 to 3028 ), received from the U.S.Army, under the terms of the MAP, as was the single Hughes OH 6A Cayuse (3014). This latter helicopter is used exclusively for training purposes, while the UH 1D are utilised for a vast range of missions, such as transporting troops and supplies, SAR, ambulance operations, VIP transport, the war against narcotics, and many other roles, confirming that this helicopter continue to be a valid and appreciated workhorse. As an example, at the time of our visit one helicopter was engaged in mission to check the route taken by a hurricane. In effect, examples 3018 and 3019 are actually Bell 205 A-1 models, and are recognisable by their brown and green camouflage, also worn by the OH 6, while the former US Army UH 1 retain their uniform dark green colours. One of the two Bell 205 is stored in poor condition and could probably be considered withdrawn from use. All the maintenance operations and aircraft storage is conducted in a small hangar, which is the workplace for military engineers who work with civilian contract technicians. In terms of flying personnel, the Escuadron de Rescate can count on some 37 pilots plus various support crew, each of which fly around ten hours per month, an average mission lasting around one hour. Some pilots also hold qualifications as Technical Inspectors, in some cases obtained in Italy with Agusta at Cascina Costa.
In all probability the situation of the FAD will not be radically changed in the neat future, and support from the US administration is certain to continue, intended above all to maintain, if not reinforce, collaboration in the struggle against narcotics trafficking.

The authors would like to thank Col. Santiago Portes Garcia from the Publcic Relations Department of the FAD and Israel A. Diaz Pena from the Escuadron de Rescate

Text and images by Giorgio Ciarini and Manuela Michelon 
September 1995 
Published on JP 4 May 1996 and on Air Force Monthly August 1997