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La Namibia si trova nell’emisfero australe, confina ad ovest con l’Oceano Atlantico, a nord con l’Angola e in minima parte con Zambia e Zimbabwe (con la striscia di terra nota come “dito di Caprivi”), ad est con il Botswana e a sud con il Sud Africa. Si estende su una superficie di 825.000 kmq, pari a tre volte l’Italia, ma con una popolazione di solo un milione e mezzo d’abitanti, pari a quella della provincia di Bari, inoltre non è distribuita in maniera uniforme, infatti, il 60% vive nelle regioni settentrionali e nella capitale.
Negli ultimi anni il turismo in Namibia è considerevolmente aumentato, grazie soprattutto al fascino della natura e alla varietà dei paesaggi che la rendono un’ambita destinazione per i turisti prevalentemente sudafricani ed europei i quali, data la notevole distanza (circa 8.900 km) pari a nove ore di volo, giungono in Namibia in aereo, partendo da qualsiasi capitale europea questo è possibile transitando via Johannesburg in Sud Africa oppure per usufruire di voli diretti su Windhoek devono obbligatoriamente appoggiarsi sugli hub di Londra o Francoforte. Altri voli regolari internazionali dai paesi limitrofi sono con Luanda in Angola, Lusaka in Zambia, Cape Town in Sud Africa e il già menzionato collegamento con Johannesburg.
Il sistema aeroportuale della Namibia è strutturato in modo da ben rispondere alle esigenze della popolazione e dei turisti che dovendo muoversi su lunghi tratti devono ricorrere forzatamente al trasporto aereo perché il servizio ferroviario è quasi inesistente (solo circa 2.400 km di strada ferrata), mentre il trasporto su ruota merita un discorso a parte. La rete stradale namibiana è infatti, una delle migliori del continente africano, le strade asfaltate sono in condizioni eccellenti e quelle sterrate, molto capillari, ma trovandosi in un territorio prevalentemente desertico, spostarsi in auto comporta notevoli rischi, ecco perché il trasporto aereo all’interno del paese per chi ha la possibilità di usufruirne è sicuramente il mezzo più adatto e più sicuro.
Nonostante queste premesse non ci troviamo davanti ad una serie di moderne strutture ma a circa 200 aviosuperfici che variano di dimensione secondo il luogo ove sono poste. Per esempio vicino alle piccole cittadine come Swakopmund, Tsumeb, Otjwarongo, Usakos e molte altre località si trovano delle vere e proprie strisce di terra battuta e minuscoli hangar improvvisati con lamiere ondulate per ricoverare piccoli aerei tipo Piper o Cessna.
Una classe intermedia di struttura aeroportuale la possiamo descrivere con due esempi rilevati a Mokuti e Walvis Bay: la prima quella di Mokuti si trova all’interno di un grande complesso alberghiero prospiciente al famoso parco Etosha dove vengono effettuati voli regolari da parte dell’Air Namibia con velivolo di tipo Beech 1900 per il trasporto dei turisti, quindi il servizio dell’aeroporto, anche se di dimensioni contenute, è attrezzato per poter svolgere tutte le operazioni sia tecniche sia formali per questo collegamento.
Il secondo esempio che analizziamo è Walvis Bay un aeroporto localizzato nelle immediate vicinanze del più importante porto commerciale della Namibia, svolge un ruolo peculiare nel trasporto merci e in modo marginale per il turismo infatti è presente una discreta aerostazione, diversi hangar e un piccolo cargo center, particolarità che lo contraddistingue è la sua dislocazione in pieno deserto (Namib) le cui condizioni climatiche di forte vento dall’oceano ne limita pesantemente l’utilizzo.
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Infine arriviamo logicamente a descrivere gli unici due “veri” aeroporti del paese entrambi situati nelle immediate vicinanze della capitale Windhoek, il primo che descriviamo si chiama Hosea Kutako che prende il nome da un eroe nazionale, situato a circa 30 km dalla città in una zona completamente disabitata. La costruzione dell’aeroporto risale al 1960 costituito inizialmente da un piccolo terminal ancora esistente che ora è prevalentemente utilizzato dal servizio catering e per operazioni logistiche, è stato sostituito in un secondo tempo da un moderno terminal con una superficie pari a circa 4.500 mq che ha permesso di aumentare con il passare degli anni la capacità ricettiva sino a toccare il mezzo milione di passeggeri nel 1998. I vettori che fanno scalo al momento sull’Hosea Kutako sono: Air Namibia, Air Botswana, South African, LTU, Lufthansa, TAAG Angola, Aerospace Exec., ed infine South African Express, limitata è invece l’affluenza di compagnie aeree che effettuano solo voli per trasporto merci, in testa la South African seguita da altre provenienti dall’Ucraina.
La pista principale lunga 4.500 metri per una larghezza di 45 metri è direzionata est/ovest, mentre quella secondaria di ridotte dimensioni è lunga solo 1.525 metri e larga 30 disposta parallelamente alla principale. Altre strutture logistiche vedono nelle immediate vicinanze dell’aerostazione passeggeri una piccola struttura adibita a cargo center, di fronte la torre di controllo, e sull’altro lato si trovano i servizi antincendio indispensabili al funzionamento dell’aeroporto.
Le prospettive future di questo scalo sono molto ambiziose visto l’importanza degli investimenti stanziati a breve e medio termine tutti rivolti al totale ampliamento delle strutture, purtroppo non ci è stato possibile ottenere documentazioni su questo progetto per ragioni tecniche e di riservatezza.
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Il secondo aeroporto di Windhoek, non per importanza ma per ordine di descrizione, si chiama Eros, collocato a soli 5 km dal centro cittadino è il punto di partenza per i voli interni nonché base operativa di tutte le maggiori compagnie operanti in Namibia. La struttura aeroportuale è cosi composta: ad ovest della pista abbiamo la zona tecnica con molteplici hangar per la manutenzione e il ricovero dei velivoli, al centro un discreto terminal in fase di ristrutturazione e al suo fianco la zona logistica, di seguito verso est un piccolo hangar è sede della locale Forza Aerea, la Namibian Defence Force che opera con una modesta flotta di Cessna O 2A e due Harbin Y 12 di recentissima acquisizione, ed infine gioia per i nostri occhi la zona riservata alla Namibia Commercial Aviation con i suoi splendenti Dc 6B.
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La compagnia di bandiera Air Namibia con una flotta di Beech 1900C, B 737 e B 747SP sostituito di recente con un B 747-400 è ovviamente la più importante del paese, ed è anche l’unica ad offrire voli regolari da e per la Namibia; i voli interni sono svolti dall’Eros con i Beech mentre i voli internazionali sono operativi con i Boeing dall’Hosea Kutako. Altre due sono le società che meritano un’attenzione più approfondita per il ruolo svolto nel trasporto aereo del paese. La Westair Wings Charters con una flotta interamente composta da una dozzina di Cessna nelle varie versioni offre ai suoi clienti: voli charter, fly safari, voli business, voli sanitari con aeroambulanza, inoltre opera con tre Cessna che volano in convenzione con la DHL, unico corriere che effettua voli postali in tutto il paese.
La compagnia con un organico di 72 dipendenti di cui 12 piloti è inoltre abilitata ad operare attività di manutenzione sia sui propri velivoli sia su aerei ed elicotteri di altre compagnie od enti governativi nazionali e straniere.
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La Namibia Commercial Aviation è stata fondata nel 1977, attualmente diretta dal General Manager Chris Schutte, opera anch’essa nel settore dei voli a richiesta con una flotta di alcuni Cessna di varie versioni usati prevalentemente per il trasporto di uomini d’affari o per voli turistici e in qualche raro caso per evacuazione sanitaria, due immacolati Dc 6B completano le fila, effettuando una ricerca sulla storia di questi gloriosi velivoli abbiamo scoperto che entrambi sono vecchie conoscenze dell’aeroporto milanese di Malpensa quando nei primi anni 70 transitavano con i colori della Zambian Air Force. Con strade differenti sono approdati in questa compagnia che tuttora li mantiene in condizioni di volo grazie anche alla buona disponibilità di parti di ricambio presenti nel continente africano; come è emerso durante il colloquio con i responsabili tecnici, la matricola V5-NCF con il nome Fish River è configurato per accogliere 60 passeggeri in altrettante lussuose poltrone degne di una prima classe su di un velivolo moderno e svolge unicamente voli charter o promozionali; il secondo velivolo marche V5-NCG, al momento della nostra visita era in manutenzione, ed è predisposto esclusivamente per trasporto merci e contano di rimetterlo in servizio quanto prima.
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Dopo aver analizzato la situazione di entrambi gli aeroporti di Windhoek si può riscontrare come questi scali pur operando in stretto contatto non entrino assolutamente in conflitto tra loro visto la completa separazione dei ruoli svolti.
Un particolare molto importante sull’attuale realtà degli aeroporti della Namibia, è emerso durante l’intervista con il Manager dell’Hosea Kutako Sig. Ngenomesho, che ci ha reso noto della recente creazione di una società privata denominata NAC (Namibia Airports Company ltd) che nei primi mesi del 1999 ha rilevato dal Governo gli aeroporti di Walvis Bay, Ondangwa, Luderitz, Katima, Oranjemund, Keetmanshoop, oltre ai due presenti a Windhoek, lasciando le altre strutture sotto il controllo municipale. Lo scopo dell’operazione è quello di imprimere una concezione imprenditoriale di prim’ordine per agevolare il loro sviluppo e la loro competitività e quindi liberarsi definitivamente da tanti anni di dipendenza dal Sud Africa.
 
Foto e testo di Giorgio Ciarini e Manuela Michelon 
Ottobre 1999 
Pubblicato su JP4 marzo 2000

 

English translation

Namibia is located in the southern hemisphere, bordered to the west by the Atlantic Ocean, to the north by Angola and to a lesser extent by Zambia and Zimbabwe (with the strip of land known as "Caprivi’ finger"), to the east by Botswana and to the south by South Africa. It covers an area of 825.000 sq km, equal to three times the size of Italy, but with a population of only one and a half million inhabitants, equal to that of the province of Bari, it is also not evenly distributed, In fact, 60% live in the northern regions and in the capital.
In recent years tourism in Namibia has increased considerably, mainly due to the charm of nature and the variety of landscapes that make it a popular destination for tourists mainly South Africans and Europeans who, given the considerable distance (about 8,900 km) nine hours of flight, arrive in Namibia by plane, departing from any European capital this is possible through Johannesburg in South Africa or to take advantage of direct flights on Windhoek must necessarily rely on the hubs of London or Frankfurt. Other regular international flights from neighboring countries are with Luanda in Angola, Lusaka in Zambia, Cape Town in South Africa and the aforementioned connection to Johannesburg.
Namibia’s airport system is structured in such a way as to respond well to the needs of the population and tourists who, having to move on long stretches, have to resort forcibly to air transport because the railway service is almost non-existent (only about 2.400 km of railway), while the transport on wheel deserves a speech apart. The Namibian road network is in fact one of the best in the African continent, the paved roads are in excellent condition and the dirt roads, very capillary, but being in a predominantly desert territory, moving by car involves considerable risks, that is why air transport within the country for those who have the opportunity to use it is certainly the most suitable and safest means of transport.
Despite these premises we are not faced with a series of modern structures but about 200 airfields that vary in size depending on the place where they are placed. For example, close to small towns such as Swakopmund, Tsumeb, Otjwarongo, Usakos and many other locations there are real strips of beaten earth and tiny hangars improvised with corrugated sheets to shelter small planes like Piper or Cessna.
An intermediate class of airport structure can be described with two examples found in Mokuti and Walvis Bay: the first one in Mokuti is located in a large hotel complex overlooking the famous Etosha Park where regular flights are made by Air Namibia with aircraft type Beech 1900 for the transport of tourists, then the airport service, Although small in size, it is equipped to carry out all technical and formal operations for this connection.
The second example that we analyze is Walvis Bay an airport located in the immediate vicinity of the most important commercial port of Namibia, plays a special role in freight transport and marginally for tourism in fact there is a discreet terminal, several hangars and a small cargo center, a peculiarity that distinguishes it is its location in the desert (Namib) whose climatic conditions of strong wind from the ocean heavily limits its use.
Finally we arrive logically to describe the only two "real" airports in the country both located in the immediate vicinity of the capital Windhoek, the first one we describe is called Hosea Kutako which takes its name from a national hero, located about 30 km from the city in a completely uninhabited area. The construction of the airport dates back to 1960 consisting initially of a small terminal still existing which is now mainly used by the catering service and for logistical operations, has been replaced in a second time by a modern terminal with an area of approximately 4.500 sq mt that has allowed to increase with the passage of the years the receptive ability until to touch the half million passengers in 1998. Air Namibia, Air Botswana, South African, LTU, Lufthansa, TAAG Angola, Aerospace Exec., and finally South African Express, are limited in number of airlines operating only freight flights, South African lead followed by others from Ukraine.
The main runway, 4,500 meters long and 45 meters wide, is directed east/west, while the small secondary runway is only 1,525 meters long and 30 meters wide, arranged parallel to the main one. Other logistics facilities include a small cargo centre in the immediate vicinity of the passenger terminal, in front of the control tower, and on the other side there are fire services essential for the operation of the airport.
The future perspectives of this airport of call are very ambitious seen the importance of the investments allocated in the short and medium term all turned to the total widening of the structures, Unfortunately we were not able to obtain documentation on this project for technical and confidentiality reasons.
The second airport in Windhoek, not by importance but by order of description, is called Eros, located just 5 km from the city center is the starting point for domestic flights as well as the operating base of all major companies operating in Namibia. The airport structure is as follows: to the west of the runway we have the technical area with multiple hangars for the maintenance and hangars for recovery the aircraft, in the center a discrete terminal under renovation and at its side the logistics area, then eastwards a small hangar is home to the local Air Force, the Namibian Defence Force which operates with a modest fleet of Cessna O 2A and two recently acquired Harbin Y 12, and finally joy for our eyes the area reserved for Namibia Commercial Aviation with its shining Dc 6B.
The flag carrier Air Namibia with a fleet of Beech 1900C, B 737 and B 747SP recently replaced with a B 747-400 is obviously the most important in the country, and is also the only one to offer regular flights to and from Namibia; domestic flights are operated by Eros with Beech while international flights are operated by Boeing with Hosea Kutako. Two other companies deserve more attention for their role in the country’s air transport. The Westair Wings Charters with a fleet entirely composed of a dozen Cessna in various versions offers its customers: charter flights, fly safari, business flights, medical flights with air ambulance, also operates with three Cessna that fly in agreement with DHL, only courier service operating postal flights throughout the country.
The company with a staff of 72 employees of which 12 pilots is also enabled to operate maintenance activities both on its own aircraft and on aircraft and helicopters of other companies or national and foreign government agencies.
Namibia Commercial Aviation was founded in 1977, currently headed by General Manager Chris Schutte, also operates in the field of on-demand flights with a fleet of some Cessna of various versions used mainly for the transport of businessmen or for tourist flights and in some rare cases for health evacuation, two immaculate Dc 6B complete the fleet, By researching the history of these glorious aircraft we discovered that both are old acquaintances of the Milan airport of Malpensa when in the early 70s they passed through with the colors of Zambian Air Force. With different roads have landed in this company that still keeps them in flight conditions thanks to the good availability of spare parts present in the African continent; as it emerged during the interview with the technical managers, the V5-NCF with the name Fish River is configured to accommodate 60 passengers in as many luxurious seats worthy of a first class on a modern aircraft and only performs charter or promotional flights; the second aircraft makes V5-NCG, at the time of our visit was in maintenance, and is prepared exclusively for freight transport and plan to put it back into service as soon as possible.
Having analyzed the situation at both Windhoek airports, it can be seen that these airports, although operating in close contact, do not enter into any conflict with each other in view of the complete separation of roles.
A very important detail on the current reality of Namibian airports, emerged during the interview with the Manager of Hosea Kutako Sig. Ngenomesho, which informed us of the recent creation of a private company called NAC (Namibia Airports Company ltd) which in early 1999 took over from the Government the airports of Walvis Bay, Ondangwa, Luderitz, Katima, Oranjemund, Keetmanshoop, in addition to the two present in Windhoek, leaving the other structures under municipal control. The aim of the operation is to impress a first-rate entrepreneurial concept to facilitate their development and competitiveness and thus finally free themselves from so many years of dependence on South Africa.
 
Images and text by Giorgio Ciarini and Manuela Michelon 
October 1999 
Published on JP4 March 2000