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Per un italiano non rassegnato a puri spettacoli aviatori di aerei militari su specchi d’acqua, è un tonico vedere che una Marina, nientemeno che la Marina di Sua Maestà britannica, perseveri nell’organizzare una vera manifestazione aerea su un aeroporto militare, anziché su un lungomare, che le sarebbe anche più congeniale.
Chiaramente sto parlando del ben noto e annuale (dal 1947!) RNAS Yeovilton International Air Day, che dal 2019 diventa l’evento aeronautico unico della Forza Armata, mutando di conseguenza il nome in Royal Navy International Air Day. Motivi di carattere organizzativo ed economico hanno infatti imposto di sospendere l’analogo evento sull’altra principale base aerea della Royal Navy, la RNAS (Royal Naval Air Station) Culdrose.
Certo, al giorno d’oggi i motivi di carattere organizzativo ed economico possono essere citati da qualunque forza aerea per il netto calo di manifestazioni aeree in Europa, anche se nel caso dell’Italia una diffusa rivista del settore faceva notare che le manifestazioni aeree fronte mare o lago è “la strada imposta da norme di sicurezza sempre più stringenti”. Fortunatamente sappiamo che questa motivazione è priva di fondamento (altrimenti chi continua a organizzare eventi su aeroporti passerebbe per incosciente), mentre è bene guardare al rapporto vero che le istituzioni vogliono instaurare e mantenere con i cittadini.
Quindi, nonostante tutte le implicazione di ordine operativo, organizzativo ed economico, perché la Royal Navy continua a voler non solo aprire al pubblico un’importante base aerea, ma anche organizzare un International Air Day?
La risposta avuta è di esemplare semplicità e chiarezza: “comprendiamo che dimostrare i nostri equipaggiamenti e incontrare il personale in servizio in un ambiente militare è qualcosa di speciale e non può essere replicato da un’esibizione sul mare. E’ anche una grande opportunità per dare il benvenuto ai nostri più stretti Alleati e Partner della NATO, dell’Europa e di tutto il mondo, sottolineando la cooperazione e la natura internazionale delle operazioni della Royal Navy nel mondo”.
L’edizione 2018 del RNAS Yeovilton International Air Day ha visto non meno di 60 macchine in mostra statica e un denso programma di volo di sei ore filate, che hanno richiamato un pubblico di circa 30.000 presenze. Come sempre la gente ha davvero potuto toccare con mano i più disparati aspetti della Royal Navy e della sua aviazione, la Fleet Air Arm, ma anche quelli delle altre componenti aeree britanniche, grazie a una mostra formata da aerei, elicotteri, dai loro equipaggi, da armamenti ed equipaggiamenti, da simulatori e da quant’altro poteva servire a far comprendere ed apprezzare i compiti assegnati e come questi vengano svolti. Anche se in misura chiaramente inferiore, altrettanto però si poteva dire per i mezzi in mostra delle altre forze aeree estere.
Decisamente di rilievo, poi, la presenza ampia e variegata di macchine storiche, dal biplano Bristol Scout della 1ª Guerra Mondiale (in realtà una replica, volante però) al Sea Harrier, con contributi “istituzionali” del Royal Navy Historic Flight e del Fleet Air Arm Museum, così come di associazioni e singoli privati.
Per gli amanti della fotografia aeronautica, vale la pena evidenziare che gli organizzatori dell’International Air Day permettono l’accesso a pagamento in occasione degli arrivi, il giorno prima della manifestazione, per quanto le condizioni di ripresa siano in gran parte controluce. Anche per gran parte della mostra statica purtroppo non si riescono a riprendere immagini adeguate: le transenne sono spesso troppo a ridosso dei velivoli, che per di più sono circondati dal pubblico. Eppure non dovrebbe essere un problema allestire anche solo una parte della mostra statica in modo da soddisfare anche chi è interessato a riprendere i velivoli in condizioni “operative”.
Prima di lasciare la parola alle immagini, occorre richiamare ancora l’immagine dell’Italia, perché è doveroso riportare che il Royal Navy International Air Day apprezzerebbe moltissimo una maggior presenza da parte italiana. Purtroppo, nonostante i ripetuti inviti, le ultime partecipazioni risalgono al 2009 con le Frecce Tricolori e ad un HH 101 in statica nel 2015, proveniente però dalla ditta costruttrice, l’allora AgustaWestland, a pochi chilometri di distanza da Yeovilton.
Frecce Tricolori, Reparto Sperimentale Volo, ma in generale qualunque rappresentante dell’Aeronautica Militare sarebbero più che benvenuti, per non parlare degli AV 8B della Marina, visto che RNAS Yeovilton è stata base di Harrier. E, personalmente, sono convinto che anche la partecipazione dell’Aviazione dell’Esercito sarebbe di grande interesse.
Il sasso nello stagno di Aeronautica, Marina ed Esercito è lanciato!
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Il Chipmunk T10 G-BCPU riportato nei colori originali RAF con le insegne del Liverpool University Air Squadron, presso cui aveva servito per lungo tempo.

Per quanto apparentemente accurate, le insegne del Chipmunk T10 G-BARS (ex RAF) fanno riferimento a un 77° esemplare che la Força Aerea Portuguesa non ha mai avuto in servizio.

Il Sea Vixen FAW2 G-CVIX / XP924 del RNHF è l’unico esemplare rimasto in ordine di volo ed era stato convertito in drone, assumendo la designazione D3.

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Il Wildcat HMA2 rilascia una salva di flares durante la sua esibizione. Yeovilton è rimasto l’unico aeroporto in Gran Bretagna dove è permesso l’impiego di questi sistemi di autoprotezione.

Wasp HAS1 G-KAXT / XT787, veterano della Guerra delle Falkland.

Il Tiger Moth G-BWMK / T8191 è mantenuto nei colori originali di quando era in servizio presso il Britannia Royal Naval College Dartmouth Flight negli anni Sessanta.

Un raro Hornet Moth (G-ADND) degli anni Trenta ottimamente tenuto nei colori usati della RAF per gli aerei da addestramento e da collegamento all’inizio della 2ª Guerra Mondiale.

Historic Helicopters è un’organizzazione costituita pochi anni fa dedicata alla salvaguardia e al mantenimento in ordine di volo di alcuni elicotteri di importanza storica per RAF e Royal Navy. Attualmente allinea due Wessex, altrettanti Sea King e il Whirlwind HAR10, l’unico operativo al mondo, che sfoggia la colorazione gialla che per lungo tempo ha caratterizzato gli elicotteri SAR della RAF.

Ultima apparizione pubblica per il sistema AEW Sea King ASaC7.

Nel settore dei velivoli storici, una menzione particolare spetta senz’altro all’esibizione del MiG 15UTI (in realtà un SBLim-2 di produzione polacca) del Norwegian Air Force Historical Squadron tallonato dal Sea Fury T20 dell’RNHF. Il loro volo ha rievocato l’unico abbattimento di un caccia a reazione da parte di uno a pistoni della Royal Navy.
Questa vittoria, ottenuta durante la Guerra di Corea, è stata per lungo tempo accreditata al Tenente Peter “Hoagy” Carmichael, leader di una formazione di quattro Sea Fury, che il 9 agosto 1952 si è scontrata con otto MiG 15 nordcoreani. Nel 2017, però, è stato definitivamente appurato che l’abbattimento è stato opera del Sotto Tenente Brian “Smoo” Ellis, il pilota più giovane di quella formazione e l’ultimo ancora vivente tra i protagonisti del combattimento.

Il Gazelle HT3 G-CBSI, mantenuto nella livrea prevista per i trasporti VIP del 32 Squadron, si è esibito in coppia con un altro esemplare colorato bianco-rosso da addestratore del 2 Flying Training School.

L’unico Sycamore volante al mondo è questo esemplare della Red Bull nei colori del RAF Air Support Command, ma in realtà ex tedesco della versione HR52.

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Con l’esibizione dello Swordfish, naturalmente, è stato rievocato l’attacco alla flotta italiana nella rada di Taranto della notte tra l’11 e il 12 novembre 1940.

Il CF 18A della Royal Canadian Air Force sfoggiava una colorazione commemorativa per i 60 anni del NORAD, l’organizzazione di difesa aerospaziale congiunta tra Stati Uniti e Canada.

La formazione Cocardes Marine simboleggiava il passato e il presente dell’Aeronavale e, assieme alla presenza di Lynx e NH90, evidenziava il particolare rapporto che lega le aviazioni di Marina francese e britannica.

Il CM.175 Zephyr, addestratore con capacità di imbarco su portaerei, e l’MS.760 Paris da collegamento hanno servito nell’Aeronavale per ben oltre 30 anni, fino alla metà degli anni 90.

Frutto di conversione da macchine per trasporto VIP, il Falcon 50MS è incaricato sia di compiti da pattugliamento marittimo che da soccorso. Tra le modifiche apportate, sono qui apprezzabili il sensore elettro-ottico estratto dall’alloggiamento ventrale e l’ampio finestrino rettangolare, utile per l’osservazione.

Il Dakota C3 del Battle of Britain Memorial Flight si è purtroppo esibito da solo a causa di problemi tecnici della coppia di Spitfire che avrebbe dovuto scortarlo.

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Dopo l’interruzione del 2017 per motivi operativi ed economici, nel 2018, pur se con forze ridotte, è ripreso il tradizionale finale in grande stile dell’International Air Day di Yeovilton, con la dimostrazione di assalto aereo portato dagli elicotteri dell’interforze Commando Helicopter Force e dagli uomini dei Royal Marines.
L’atto tattico ha visto l’irruzione nella base di terroristi a bordo di “tecniche” e la pronta reazione di contenimento da parte di due Wildcat HM1, ben presto seguiti da altrettanti Merlin HC3. Questi hanno dapprima rilasciato squadre operative di Marines e poi fatto affluire veicoli blindati, sempre sotto la copertura dei Wildcat. La definitiva eliminazione della minaccia è stata evidenziata dall’azione di attacco dei caccia, simulati dai due Hawk, e dallo spettacolare “muro di fuoco”.
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Foto di Francesca Solinas e Renzo Sacchetti
Testo di Renzo Sacchetti
Luglio 2018

 

English translation

For an Italian not resigned to mere air shows of military aircraft on bodies of water, it is a tonic to see that a Navy, no less than the British Navy, persevered in organizing a real air demonstration on a military airport, instead of a waterfront, which would be even more congenial.
Clearly I’m talking about the well-known and annual (since 1947!) RNAS Yeovilton International Air Day, which from 2019 becomes the unique aeronautical event of the Armed Force, thus changing the name into Royal Navy International Air Day. Reasons of an organizational and economic nature have in fact imposed to suspend the analogous event on the other main air base of the Royal Navy, the RNAS (Royal Naval Air Station) Culdrose.
Of course, today the reasons of an organizational and economic nature can be cited by any air force for the sharp decline in air demonstrations in Europe, even if in the case of Italy a widespread magazine of the sector pointed out that the air events facing the sea or lake is "the road imposed by increasingly stringent safety standards". Fortunately we know that this motivation is groundless (otherwise those who continue to organize events on airports would pass for unconscious), while it is good to look at the true relationship that the institutions want to establish and maintain with citizens.
So, despite all the operational, organizational and economic implications, why does the Royal Navy continue to want not only to open an important air base to the public, but also to organize an International Air Day?
The answer we received was of exemplary simplicity and clarity: "we understand that demonstrating our equipment and meeting the personnel in service in a military environment is something special and cannot be replicated by an exhibition on the sea. It is also a great opportunity to welcome our closest allies and partners from NATO, Europe and around the world, emphasizing the international cooperation and nature of the Royal Navy’s operations around the world".
The 2018 edition of the RNAS Yeovilton International Air Day saw no less than 60 aircraft on static display and a dense six-hour flight schedule, which attracted an audience of about 30,000. As always, people have really been able to touch the most disparate aspects of the Royal Navy and its aviation, the Fleet Air Arm, but also those of other British air components, thanks to an exhibition made up of planes, helicopters, their crews, from armaments and equipment, from simulators and from how much other could serve to make to understand and to appreciate the assigned tasks and how these are carried out. Although to a much lesser extent, the same could be said of the other foreign air forces.
Very important, then, the wide and varied presence of historic , from the Bristol Scout biplane of the 1st World War (actually a replica, flying however) at the Sea Harrier, with "institutional" contributions of the Royal Navy Historic Flight and the Fleet Air Arm Museum, as well as associations and private individuals.
For lovers of aeronautical photography, it is worth pointing out that the organizers of the International Air Day allow access for a fee on the occasion of arrivals, the day before the event, although the shooting conditions are largely against the light. Even for most of the static exhibition unfortunately you can not take images adequate: the barriers are often too close to aircraft, which are surrounded by the public. Yet it should not be a problem to set up even just a part of the static exhibition so as to satisfy even those interested in taking back the aircraft in "operational" conditions.
Before leaving the floor to the images, it is necessary to recall the image of Italy, because it is necessary to report that the Royal Navy International Air Day would very much appreciate a greater presence on the Italian side. Unfortunately, despite repeated invitations, the last participations date back to 2009 with the Frecce Tricolori and to an HH 101 in static in 2015, but coming from the manufacturer, the then AgustaWestland, a few kilometers away from Yeovilton.
Frecce Tricolori, Reparto Sperimentale Volo, but in general any representative of the Aeronautica Militare (Italian Air Force) would be more than welcome, not to mention the AV 8B of the Navy, since RNAS Yeovilton was Harrier’s base. And, personally, I am convinced that the participation of the Aviazione dell'Esercito (Italian Army) would also be of great interest.
The stone in the pond of Aeronautica, Marina and Esercito is thrown!
The Chipmunk T10 G-BCPU was reported in the original RAF colors with the insignia of the Liverpool University Air Squadron, where he had served for a long time.
Although apparently accurate, the signs of the Chipmunk T10 G-BARS (formerly RAF) refer to a 77th exemplary that the Força Aerea Portuguesa has never had in service.
The Sea Vixen FAW2 G-CVIX / XP924 of the RNHF is the only remaining aircraft in flight order and was converted into a drone, assuming the designation D3.
The Wildcat HMA2 releases a save of flares during its performance. Yeovilton remained the only airport in Britain where the use of these self-protection systems is allowed.
Wasp HAS1 G-KAXT / XT787, veteran of the Falklands War.
The Tiger Moth G-BWMK / T8191 is retained in its original colours when it was in service at the Britannia Royal Naval College Dartmouth Flight in the 1960s.
A rare Hornet Moth (G-ADND) of the thirties excellently kept in the colors used by the RAF for training and connecting aircraft at the beginning of World War II.
Historic Helicopters is an organization established a few years ago dedicated to the protection and maintenance in flight order of some helicopters of historical importance for the RAF and Royal Navy. Currently it aligns two Wessex, as many Sea King and the Whirlwind HAR10, the only operating in the world, which sports the yellow color that for a long time has characterized the SAR helicopters of the RAF.
Last public appearance for AEW Sea King ASaC7.
In the field of historical aircraft, a special mention is certainly the exhibition of the Mig 15UTI (actually a Polish-produced Sblim-2) of the Norwegian Air Force Historical Squadron tailed by the Sea Fury T20 of the RNHF. Their flight evoked the only shooting down of a jet fighter by a Royal Navy piston fighter.
This victory, achieved during the Korean War, was for a long time credited to Lieutenant Peter "Hoagy" Carmichael, leader of a formation of four Sea Furys, who on August 9, 1952 clashed with eight North Korean Mig 15. In 2017, however, it was definitively established that the shooting down was the work of Sub-Lieutenant Brian "Smoo" Ellis, the youngest pilot of that formation and the last still living among the protagonists of the fight.
The Gazelle HT3 G-CBSI, kept in the livery provided for VIP transport of the 32 Squadron, performed in pairs with another red-white colored trainer of the 2 Flying Training School.
The only flying Sycamore in the world is this example of Red Bull in the colors of RAF Air Support Command, but in reality former German version HR52.
With the performance of the Swordfish, of course, the attack on the Italian fleet in the harbor of Taranto of the night between 11 and 12 November 1940 was recalled.
The CF 18A of the Royal Canadian Air Force featured a commemorative color for the 60 years of NORAD, the joint aerospace defense organization between the United States and Canada.
The Cocardes Marine Formation symbolized the past and present of the Aeronavale (French Navy) and, together with the presence of Lynx and NH90, highlighted the special relationship that binds the aviations of the French and British Navy.
The CM.175 Zephyr, a carrier-capable trainer, and the MS.760 Paris, served in the Aeronavale for well over 30 years, until the mid-1990s.
The result of conversion from VIP transport machines, the Falcon 50MS is in charge of both maritime patrol and rescue tasks. Among the changes made, the electro-optical sensor extracted from the ventral housing and the large rectangular window, useful for observation, are appreciable here.
The Dakota C3 of the Battle of Britain Memorial Flight has unfortunately performed alone due to technical problems of the Spitfire couple who were supposed to escort him.
After the interruption of 2017 for operational and economic reasons, in 2018, although with limited forces, the traditional final was resumed in style of the International Air Day of Yeovilton, with the demonstration of aerial assault carried by the helicopters of the Commando Helicopter Force and by the men of the Royal Marines.
The tactical act saw the raid on the base of terrorists aboard "techniques" and the prompt containment reaction by two Wildcat HM1, soon followed by as many Merlin HC3. These first released operational Marines teams and then brought in armored vehicles, always under the cover of Wildcats. The final elimination of the threat was highlighted by the attack action of the fighters, simulated by the two Hawks, and the spectacular "wall of fire".

Images by Francesca Solinas and Renzo Sacchetti
Text by Renzo Sacchetti
July 2018