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Nel 2003 la base aerea di Taubatè era considerata da noi italiani la Viterbo dell’Aviazione dell’Esercito brasiliano.
Infatti quell’eliporto, a 120 km da San Paolo, nello stato omonimo, ne era la sua casa madre, come la città laziale è rappresentata ancora oggi per l’Aviazione dell’Esercito italiano.
La coppia di elicotteri simbolo dell’Exército Brasileiro era operativa a Taubaté in oltre 30 esemplari per tipo; si trattava del piccolo e versatile AS550 “Fennec” e del più grosso AS365 “Panther”, entrambi di progettazione Eurocopter ma costruiti in Brasile dalla Helibras.
Oltretutto in quel periodo si stava passando da una mimetica a tre toni ad una livrea monocolore verde scuro molto austera ma decisamente più elegante, ma purtroppo con la caratteristica negativa di rendere invisibili i codici.
Le denominazioni tutte brasiliane, HA-1per l’AS550 Fennec e HM-1 per l’AS365 Panther ne tradivano gli specifici compiti, Esquadrilha de Reconhecimento e Ataque per l’HA-1 e Esquadrilha de Helicópteros de Manobra per l’HM-1.
A spingermi fin laggiù fu l’estrema rarità dei soggetti, che erano trascurati dai fotografi d’aviazione e quindi raramente si vedevano pubblicati nelle allora numerose riviste specializzate.
A Taubaté, ottenuta la sospirata autorizzazione, dopo un lungo volo intercontinentale ed un avventuroso viaggio in bus da San Paolo con relativo incidente sull’autostrada dovuto allo scoppio di un pneumatico, che per puro miracolo non si trasformò in una tragedia, mi attendeva una sorpresa non tanto gradita.
Come segno di rispetto ero stato aggregato ad una comitiva di personalità della micro regione di San Josè dos Campos e avrei dovuto accontentarmi di fotografare solo i due velivoli in esposizione con tanto di attrezzatura ed armamento accanto alle fusoliere.
Soluzione davvero ottima dal punto di vista tecnico-didattico ma le mie pretese erano altre; come di consuetudine i soggetti dovevano essere puliti e in posizione side-view, come allora il rigoroso codice dello spotter-collezionista prevedeva oppure in hovering e rigorosamente a favore di luce, di solito situazioni concordate con i piloti prima e dopo i voli di addestramento.
Mi aggregai alla elegante comitiva senza entusiasmo ma notai un giovane Sottufficiale che con gesti eloquenti mi esortava ad avere pazienza.
Passata neanche un’ora gli ospiti cominciarono a dare segni di impazienza e subito capii il motivo; un sontuoso buffet, che alcuni militari con funzione di camerieri stavano da tempo preparando poco lontano iniziava a diffondere profumi invitanti.
Fu allora che il Sottufficiale che si presentò come Sergente Marco Aurelio, mi indicò i piazzali dei due Gruppi di Volo, dove erano disposte le macchine che quel giorno erano operative e pronte al volo, e mi esortò ad approfittare del momento.
Prima feci una scorribanda sul piazzale del 1°BAvEx “Falcoes” che aveva sia HA-1 che HM-1 in due Batalhao (Gruppi), poi mi dedicai ai velivoli dei due Gruppi del 2°BAvEx “Guerreiro”, stesse macchine anche qui nelle due colorazioni.
Terminata la visita ufficiale e spariti gli Ufficiali Superiori la via fu spianata per realizzare un buon servizio fotografico degno della lunga trasferta.
Scovai perfino un HA-1 ancora con la scritta stile anni novanta Exército lungo tutta la fusoliera, lo feci portare all’aperto e mettere in favore di sole, sempre con l’aiuto del Sergente Marco Aurelio.
Il Sottufficiale mi propose perfino di effettuare un volo: grazie ad suo amico Istruttore, in verità un poco riluttante, mi prese a bordo con l’allievo, il velivolo era un HA-1 con una metà della cabina oscurata per una missione di addestramento al volo a bassa visibilità, e mi permise così di dare un’occhiata dall’alto alla bella città di Taubaté ed ovviamente alla base stessa.
Conobbi così anche l’attività forse più importante che si espletava qui presso il Centro de Estrucao 1°CIAvEx, in pratica la Scuola di Volo per i piloti dell’ala rotante.
Uscii dalla base ringraziando il Sergente Marco Aurelio, sempre più convinto che un’istituzione può esprimere entusiasti e gentili anfitrioni anche fra i comuni operatori e non solo fra gli addetti degli uffici comando, specializzati in pubbliche relazioni. |
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Foto e testo di Elio Viroli
Ottobre 2003 |
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English translation
In 2003 the Taubatè air base was considered by us Italians the Viterbo of the Brazilian Army.
In fact, that heliport, 120 km from São Paulo, in the state of the same name, was its mother house, as the city of Lazio is still represented today for the Italian Army.
The pair of helicopters symbol of the Exército Brasileiro was operational in Taubaté in over 30 example per type; was the small and flexible AS550 "Fennec" and the big AS365 "Panther", both designed by Eurocopter but built in Brazil by Helibras.
Moreover, in that period we were going from a mimetic to three tones to a monochrome dark green livery very austere but decidedly more elegant, but unfortunately with the negative characteristic of rendering invisible the serial. All Brazilian denominations, HA-1for the AS550 Fennec and HM-1 for the AS365 Panther, revealed its specific tasks, Esquadrilha de Reconhecimento and Ataque for the HA-1 and Esquadrilha de Helicópteros de Manobra for the HM-1.
To go there was the extreme rarity of the subjects, which were neglected by aviation photographers and therefore rarely seen published in the then numerous specialized magazines.
In Taubaté, after a long intercontinental flight and an adventurous bus trip from Sao Paulo with relative accident on the highway due to the explosion of a tire, which miraculously did not turn into a tragedy, I was expecting a surprise not so welcome.
As a sign of respect I was joined to a group of personalities from the micro region of San Josè dos Campos and I should have been content to photograph only the two aircraft on display with equipment and armament next to the fuselages.
Solution really good from the technical-educational point of view but my pretensions were other; as usual the subjects had to be cleaned and in side-view position, as then the rigorous serial of the spotter-collector foresaw or in hovering and rigorously in favor of light, usually situations agreed with pilots before and after training flights.
I joined the elegant group without enthusiasm but I noticed a young Petty Officer who with eloquent gestures urged me to be patient.
After not an hour the guests began to give signs of impatience and immediately I understood the reason; A sumptuous buffet, which some servicemen serving as waiters had been preparing for a long time, soon began to spread inviting perfumes.
It was then that the Petty Officer who presented himself as Sergeant Marco Aurelio, pointed me to the forecourts of the two Flying Groups, where were arranged the helicopter that that day were operational and ready to fly, and urged me to take advantage of the moment.
First I made a run on the apron of the 1° BAvEx "Falcoes" which had both HA-1 and HM-1 in two Batalhao (Groups), then I devoted myself to the aircraft of the two Groups of the 2° BAvEx "Guerreiro", the same helicopter here in the two colors.
After the official visit and the Senior Officers disappeared, the way was cleared to realize a good photo shoot worthy of the long trip.
I even found a HA-1 still written in the nineties Exército style along the fuselage, I had it brought to the open and put in favor of sun, always with the help of Sergeant Marco Aurelio.
The Petty Officer even proposed to fly: thanks to his friend Instructor, in truth a little reluctant, took me aboard with the student, the aircraft was a HA-1 with a half of the cabin obscured for a low visibility flight training mission, And so he allowed me to take a top-down look at the beautiful city of Taubaté and of course at the base itself.
So I also got to know the perhaps most important activity that took place here at the Centro de Estrucao 1° CIAvEx, in practice the Flight School for pilots of the rotary wing.
I left the base thanking Sergeant Marco Aurelio, increasingly convinced that an institution can express enthusiastic and kind hosts even among the common operators and not only among the staff of the command offices, specialized in public relations.
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Images and text by Elio Viroli
October 2003 |
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