30 novembre, 1 e 2 dicembre 2013. Decimo anniversario di una manifestazione aerea forse sconosciuta al grande pubblico, ma particolarmente vivace e suggestiva. La particolare location merita una breve introduzione. Al Ain è la seconda città nell’emirato di Abu Dhabi, con oltre 550.000 abitanti. Equidistante dalla capitale e da Dubai, forma con esse un triangolo di superstrade che le connettono a poco più di un ora d’auto una dall’altra. E’ nota come la “città delle oasi”, dove nella traduzione araba del nome troviamo due significati importantissimi per il mondo islamico: “la sorgente” e “l’occhio”, come a testimoniare una caratteristica di forte centralità. Una gemma verde al confine con l’Oman, Al Ain è la città natale dello primo presidente e padre fondatore della nazione: Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan. La manifestazione aerea si svolge in un settore dell’aeroporto internazionale e militare, sul fronte di un’ampia taxiway orientata a favore di un’ottima luce solare con uno scenario di dune in sabbia arancione, degne del “Lawrence d’Arabia”. Quest’anno l’evento era particolarmente atteso: vuoi per il “salto” dall’edizione 2011, ma soprattutto per la coincidenza con le celebrazioni del 42° anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti. Organizzata congiuntamente da Abu Dhabi Tourism & Culture Authority (TCA Abu Dhabi) e dall’United Arab Emirates Air Force, oltre al Abu Dhabi Airports Company, la manifestazione aerea emiratina (come ho premesso), non è certo tra gli appuntamenti internazionali più noti tra gli appassionati del volo. Nonostante questo, erano presenti molti media, in maggioranza britannici, poi americani, sudafricani e dai vari paesi del golfo persico; non avendo incontrato altri connazionale in tutti i tre giorni di manifestazione,… probabilmente chi scrive era l’unico italiano all’evento. Il pubblico richiamato è stato stimato sulle centomila presenze nelle tre giornate. 60.000 metri quadri espositivi ed un programma di sette ore al giorno. Prezzi popolari (8 € per gli adulti e 4 € per i bambini). Lo stile della festa nazionale pensata per le famiglie ha portato in questa tre giorni una grande offerta di attrazioni, tra cui aree tematiche e governative, mostre, modellismo statico e dinamico, cantanti e animatori in stile aeronautico d’epoca, giocolieri, giostre e balloon area per i bambini; inoltre gite in mongolfiera, un’area d’incontro con i piloti, per foto insieme o autografi. Una grande Food Court centrale offriva ombra, intrattenimenti e cibi di ogni specialità. In diverse postazioni erano disponibili simulatori di volo e in un’area messa in sicurezza, un giroscopio per i più temerari. Nonostante le alte temperature, la tribuna centrale da 7.000 posti Grandstand è sempre stata gremita di pubblico entusiasta e coloratissimo, grazie alla continua distribuzione di bandierine emiratine per tutti. Controlli, sicurezza, servizi ed attenzione ai diversamente abili, a livelli assolutamente d’eccellenza. Inoltre una buona regia ha guidato una copertura video completa, con telecamere speciali air-to-air (elicottero e droni), trasmesse su tre grandi schermi. Ai lati della tribuna erano state disposte diverse tensostrutture protette e climatizzate, tutte con servizio food & drink, destinate a piloti e team, sponsor, vip, media e ad alcune aziende aeronautiche presenti. Venendo agli aspetti aeronautici, si può affermare che i contenuti del programma dell’Al Ain Aerobatic Show siano nell’ordine di una manifestazione italiana importante, come quella di Jesolo (però programmata su tre giorni, con variazioni, più un giorno di prove): quattro pattuglie acrobatiche internazionali, diversi team acrobatici dai due ai quattro componenti, display di un Eurofighter EF 2000 Typhoon della Royal Air Force, e dei due più importanti aerei da combattimento della UAE Air Force, il Mirage 2000 e l’F 16 Block 60. La Forza Aerea emiratina era inoltre protagonista nella mostra statica, con un Grob 115 TA, Pilatus Pc 7 e Pc 21, un Mirage 2000-9 ed un F 16 Block 60 Desert Falcon. La UAE Joint Aviation Command esponeva inoltre due mezzi dell’esercito particolarmente “assaliti” dal pubblico: un aggressivo AH 64D Apache Longbow ed un CH 47D Chinook, totalmente aperto ai visitatori. Il governo britannico ha creduto fortemente in questa manifestazione, tributando al 42° National Day degli Emirati una presenza significativa della Royal Air Force, della RAF Museum di Cosford e la partecipazione di diversi team privati. Per la prima volta assoluta ad Al Ain i Red Arrows e l’Eurofighter Typhoon. Senza dubbio l’esibizione più attesa è stata quella della Pattuglia Acrobatica emiratina, gli Al Fursan, “i cavalieri”. Sette velivoli Aermacchi MB 339NAT (National Aerobatic Team), a rappresentare i sette stati della federazione. Gli speaker hanno sottolineato ripetutamente la “matrice” made in Italy di questa formazione, dalla macchina all’addestramento, curato da piloti delle nostre Frecce Tricolori e la livrea, con la grafica oro a rappresentare la sabbia del deserto e nero in riferimento al petrolio. Le manovre degli Al Fursan sono state esemplari. Un programma acrobatico con molte figure in comune col programma PAN e altre personalizzazioni veramente riuscite. Veterani della manifestazione, con ben sette partecipazioni, i Sudi Hawks con sei Hawk MK65 verde-bianco, agili e precisi, spettacolare la loro creazione con i fumi dello stemma saudita. La prestazione delle Red Arrows è stata come sempre perfetta. Nove Hawk T1 a ritmo serrato; evoluzioni di gruppo come fosse un unico velivolo, aperture mozzafiato sempre applauditissime. Ultima formazione militare, i Royal Jordanian Falcons con quattro eleganti Extra 300 rosso-oro. Un display riuscitissimo ed un saluto al pubblico sulla taxiway, con rotazione simultanea. Dal Sudafrica si sono esibiti i Goodyear Eagles, con quattro Pitts S2B. Poi i Matadors su Xtreme XA41, guidati dal campione “Air Race Red Bull” Paul Bonhomme e gli “Huawey Twister Team” di Wells e Westgate, su SA Silente Twister, fino all’imbrunire con luci e bengala. Pubblico in delirio per le bellissime e spettacolari temerarie del volo: le Breitling Wingwalkers, su coppia di biplani Boeing Stearman. Vedere il team, piloti e ragazze, lavorare nel giorno di prove, per settare i mezzi e le attrezzature di sicurezza, permette di capire l’enorme professionalità e la preparazione maniacale necessari a quei pochi minuti di eleganti volteggi. Le tre giornate hanno visto le ultime esibizioni in pubblico di Jonathon Whaley, meglio conosciuto come FlapJack, con il suo potente e coloratissimo Hunter F58 del 1956 “Miss Demeanour”. In un passaggio radente salutava la folla col tettuccio aperto, cosa oggi impossibile per qualsiasi altro jet da combattimento. Purtroppo Whaley ha annunciato che metterà in vendita il velivolo, per gli insopportabili costi di mantenimento ed esercizio. Sulla taxiway, a pochi metri dal pubblico, ha dato forti emozioni la performance degli “IndyBoys Jet Schoolbus”, uno stunt show del classico autobus scolastico americano, ma con montato il propulsore di un F 16: 48.000 Hp per 21.000libbre di spinta! Ripetute vampate di carburante incombusto, prima di una partenza fulminante con velocità di punta di 322 km/h. Tre “purosangue” da combattimento infine si sono misurati a livello di potenza e manovrabilità: F16, Mirage 2000 e Typhoon. Le evoluzioni di quest’ultimo hanno visibilmente lasciato negli spettatori un’emozione indimenticabile. Chiudiamo questo resoconto “col cuore”… Almeno quattro formazioni acrobatiche hanno disegnato nel cielo l’ormai classico cuore trafitto dalla freccia di cupido. Ma questo pubblico, rapito e istintivo come mai avevo visto, si è lasciato coinvolgere ogni volta con grida di stupore ed applausi scroscianti! Dune dorate, aerei e colori nel cielo blu… e sotto, un mare di bandiere festanti: Al Ain Aerobatic Show! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Foto e testo di Luigi Sani Novembre 2013 |
English translation by Dario Cocco
November 30th, December 1st and 2nd 2013 Tenth anniversary of an air show perhaps unknown to the general public, but particularly lively and charming. The particular location is worth a brief introduction. Al Ain is the second largest city in the Emirate of Abu Dhabi, with more than 550,000 inhabitants. Equidistant from the capital and Dubai, it forms a triangle well connected with freeways that link these three cities with a little more than an hour's drive. It is known as the "city of the oasis", within the Arabic translation of the name are included two important meanings for the Islamic world, "the source" and the "eye", to testify as a characteristic of strong centrality. A green gem on the border with Oman, Al Ain is the birthplace of the first president and founding father of the nation Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan. The air show takes place in an area of the international airport and the military, facing a wide taxiway biased in favor of good sunlight with a backdrop of orange sand dunes, worthy of "Lawrence of Arabia". This year's event was particularly expected: either for the "jump" of the 2011 edition or for the coincidence with the celebrations of the 42nd anniversary of the founding of the United Arab Emirates. Jointly organized by Abu Dhabi Tourism & Culture Authority (TCA Abu Dhabi) and by United Arab Emirates Air Force, in addition to Abu Dhabi Airports Company, the UAE Air Show (as I have stated) it is not among the best-known international events among flight fans. Despite this, many media were present, mostly British, but also Americans, South Africans and from various Persian Gulf countries; having not met other fellows in all three days of the event... the writer was probably the only Italian present. The public has been estimated around one hundred thousand presences during the three days. 60.000 square meters of exhibition and a flight display lasting seven hours each day. Popular prices (8 € for adults and 4 children). The style of the national holiday designed for families in these three days has brought a great deal of attractions, including governmental and thematic areas, exhibitions, static and dynamic models, singers and entertainers in aeronautic vintage style, jugglers, ball play areas for children; also balloon rides, a meeting area with the pilots for autographs or pictures together. A large central Food Court offered shade, entertainment and various specialty food. In several locations flight simulators were available and in a safety area also a gyroscope for the more adventurous. Despite the high temperatures, the 7.000 seats central grandstand has always been packed with an enthusiastic and colorful audience, thanks to the continuous distribution of UAE flags for everyone. Controls, security, services and a special attention to people with disabilities were at levels of absolute excellence. Also a good director has led a complete video coverage, with special air-to-air cameras (helicopters and drones), broadcasted on three large screens. On the sides of the grandstand several protected and air conditioned marquees had been arranged, all with food & drink, designed for pilots and teams, sponsors, VIPs, media and some aviation companies. Coming to the aeronautical aspects, we can say that the contents of the program at Al Ain Aerobatic Show are on par with an important Italian air show, like that of Jesolo (but planned on three days, with variations, plus a day of practice): four international aerobatic teams, several aerobatic team of two to four components, display of an Eurofighter EF 2000 Typhoon of the Royal Air Force, and the two most important fighter aircraft of the UAE Air Force, Mirage 2000 and the F 16 Block 60. The Air Force was also starring in the UAE static display, with a Grob 115 TA, Pilatus PC 7 and PC 21, a Mirage 2000-9 and a F 16 Block 60 Desert Falcon. The UAE Joint Aviation Command also exhibited two army machines literally "assaulted" by the public: an aggressive AH 64D Apache Longbow and a CH 47D Chinook totally open to visitors. The British government has strongly believed in this event, by paying the 42nd National Day of the Emirates a significant presence of the Royal Air Force, of RAF Cosford Museum and the participation of several private teams. For the first time ever at Al Ain were exhibited the Red Arrows and the Eurofighter Typhoon. Without a doubt the most anticipated performance was that of the UAE aerobatic team, Al Fursan, the "knights". Seven aircraft Aermacchi MB 339NAT (National Aerobatic Team), to represent the seven states of the federation. The speaker repeatedly emphasized the made in Italy "matrix" of this trainers supervised by pilots of our Frecce Tricolori. The livery with gold graphics to represent the desert sand and black in reference to oil. The maneuvers of the Al Fursan were exemplary. An aerobatic program with many figures in common with the PAN program plus other customizations really successful. Veterans of the event, with as many as seven participations, the SAUDI Hawks equipped with six green and white Hawk MK65. Agile and accurate. Spectacular was the recreating of the Saudi Arabian emblem with the fumes. The Red Arrows display was as perfect as always. Nine Hawks T1 at a fast pace; with group evolutions as if it was a single aircraft, breathtaking openings always applauded. Last military aerobatic team, the Royal Jordanian Falcons with four elegant red-golden Extra 300. A very successful display terminated with a greeting to the public on the taxiway performed with a simultaneous rotation. From South Africa have performed the Goodyear Eagles, with four Pitts S2B. Then the Matadors on Xtreme XA41, led by "Red Bull Air Race" champion Paul Bonhomme and the "Twister Huawey Team" of Wells and Westgate on SA Silente Twister until dusk with lights and flares. The audience went into delirium for the beautiful and spectacular daring flight, the Breitling Wingwalkers, on a couple of Boeing Stearman biplanes. See the team, pilots and girls, working together on the rehearsal day, to adjust safety equipment allows us to understand the enormous professionalism and the manic preparation needed for those few minutes of elegant pirouettes. The three days have seen the last public performances by Jonathon Whaley, better known as flapjack, with its powerful and colorful 1956 F58 Hunter "Miss Demeanour". In a grazing passage waved to the crowd with the hood open, impossible thing for any other fighter jet. Unfortunately Whaley has announced that it will be selling the airplane due to the unbearable costs of maintenance and operations. On the taxiway, a few meters from the public, the performance of "IndyBoys Jet Schoolbus" has given strong emotions, a stunt show of the classic American school bus, but equipped with an F-16 engine: 48.000 Hp for 21.000 pounds of thrust! Repeated flushing of unburnt fuel, before a fulminant departure reaching a top speed of 322 kms per hour. Three "thoroughbred" fighters in terms of power and maneuverability finally have been displayed: F16, Mirage 2000 and Typhoon. The evolutions of the latter have visibly left in the audience an unforgettable emotion. We close this report "with heart" ... At least four aerobatic formations in the sky have designed the now classic heart pierced by the arrow of cupid. But this audience, ravished and instinctive as I had never seen, every time exploded with cries of astonishment and applause! Golden dunes, planes and colors in the blue sky ... and below, an ocean of flags celebrating Al Ain Aerobatic Show!
|
Images and text by Luigi Sani November 2013 |
|