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L’Aeroporto Atatürk di Istanbul (IATA: IST, ICAO: LTBA) (in turco: Istanbul Atatürk Havalimani) è il principale aeroporto internazionale che serve Istanbul, mentre l’altro aeroporto della città è il Sabiha Gökçen International, per lo più utilizzato dai vettori nazionali e low-cost si trova nella parte asiatica della metropoli. Inaugurato nel 1924 e situato ad Yeşilköy, sul lato europeo della città, a circa 14 km ad ovest del centro. Nel 1980, l'aeroporto è stato ribattezzato "Atatürk International Airport" in onore di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo presidente della Repubblica di Turchia. Avendo totalizzato un traffico passeggeri di quasi 45 milioni nel 2012, è divenuto il 22° aeroporto più trafficato del mondo in termini di traffico passeggeri ed addirittura il 14° in termini di traffico internazionale di passeggeri. In ambito europeo ha pure raggiunto eccellenti risultati classificandosi al 6° posto nel 2012, proprio dietro Amsterdam e Madrid, scavalcando Fiumicino e Monaco. Questi dati sono particolarmente significativi se si considera la crescita esplosiva in termini di traffico che questo aeroporto ha raggiunto negli ultimi anni, tenendo conto che nel 2006 aveva totalizzato “solamente” 21 milioni di passeggeri. E' senza dubbio l'aeroporto a più rapida crescita in Europa essendo riuscito a raddoppiare i numeri nell’arco di soli cinque anni. Questo risultato è stato possibile grazie alla crescita altrettanto entusiasta della Turkish Airlines, che implementando con successo una politica aggressiva si è trasformato da un modesto vettore regionale ad un attore globale. L’Atatürk Airport dispone di due terminal: il Terminal 1, inaugurato nel 2000, è dedicato ai voli internazionali, mentre il vecchio terminal, ora chiamato Terminal 2, dopo una ristrutturazione è stata dedicato ai voli nazionali. L'aeroporto dispone anche di un terminal dell'aviazione generale e di hangar di manutenzione gestiti da Turkish Technic e MNG. IST ha tre piste, due parallele di circa 3.000 mt (35R/17L e 35L/17R) in gran parte utilizzate per i decolli e la più corta 23/05 (2580 mt) solitamente dedicata agli atterraggi. Un progetto per costruire una quarta pista parallela alla 23/05 utilizzando lo spazio attualmente occupato dall’Aeronautica turca, che ha una base permanente sulla aeroporto per lo più utilizzato da velivoli da trasporto, è soggetto alla cessione da parte dei militari del terreno necessario. Tuttavia, se la crescita continuerà con il ritmo dimostrato negli ultimi anni, un aeroporto completamente nuovo sarà presto necessario, i cui progetti sono già in fase di discussione. L'aeroporto è gestito da TAV Airports, società nata da una joint-venture tra Tepe ed il gruppo Akfen nel 1997. Questa società ha anche intrapreso operazioni aeroportuali in Turchia, Arabia Saudita, Tunisia, Macedonia, Georgia e Lettonia. TAV ha ottenuto un grande successo in un periodo di tempo relativamente breve e guadagnato un vasto know-how in tutti i campi delle operazioni aeroportuali tra cui la progettazione e la costruzione. Attraverso le sue società controllate, TAV fornisce anche duty-free, catering, assistenza a terra, servizi di sicurezza ed operativi. |
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Foto e testo di Dario Cocco Luglio 2012 |
English translation
Istanbul Atatürk Airport (IATA: IST, ICAO: LTBA) (Turkish: İstanbul Atatürk Havalimanı) is the main international airport serving Istanbul, while the city’s other airport is Sabiha Gökçen International Airport, mostly used by domestic and low cost carriers, which is located in the Asian part of the metropolis. Opened in 1924 and located in Yeşilköy, on the European side of the city, about 14 km. west of the city centre. In 1980, the airport was renamed to “Atatürk International Airport” in honor of Mustafa Kemal Atatürk, the founder and the first president of the Republic of Turkey. Having achieved a passenger traffic of almost 45 million in 2012, it became the 22nd busiest airport in the world in terms of passenger traffic and even the 14th in terms of international passenger traffic. In Europe it also achieved excellent results, finishing in 6th place in 2012, just behind Amsterdam and Madrid, bypassing Rome Fiumicino and Munich. This data are particular significant if we consider the explosive growth in terms of traffic that this airport has shown in the last few years, considering that 2006 figures showed “only” 21 million passengers. It is undoubtedly Europe’s fastest growing airport managing to double its results in only 5 years time. This achievement has been possible due to the equally enthusiastic growth of Turkish Airlines which has successfully implemented an aggressive policy which transformed it from a local modest carrier into a global player. Atatürk Airport has two terminals: Terminal One, inaugurated in 2000, is now dedicated to international flights, while the old terminal, now called Terminal Two, after refurbishment has been dedicated to domestic flights. The airport also has a general aviation terminal and extensive maintenance facilities whose principal operators are Turkish Technic and MNG. IST boasts three runways, two parallel about 3000 mt. long (35R/17L and 35L/17R) mostly used for take-offs plus a shorter 05/23 (2580 mt.) usually dedicated to landings. There is a plan to build a fourth runway parallel to runway 05/23 using the space currently used by the Air Force which has a permanent base on the airport mostly used by transports. If growth continues with the rhythm shown in recent years a totally new airport will soon be necessary, plans are already under discussion. The airport is operated by TAV Airports, which was established as a joint venture between Tepe and Akfen groups in 1997. This company has also undertaken airport operations in Turkey, Saudi Arabia, Tunisia, Macedonia, Georgia and Latvia. TAV has achieved a great success in a relatively short period of time and gained an extensive know-how on all fields of airport operations including construction. Through its subsidiary companies, TAV also provides duty-free, food & beverage, ground handling, security and operation services in airports.
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Images and text by Dario Cocco July 2012 |
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