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Il 10 maggio 2012, presso l’aeroporto “Tiziano Fabbri” di Viterbo, si è celebrato con una cerimonia militare il 61° Anniversario della costituzione dell’Aviazione dell’Esercito (AVES). Sono intervenuti alla cerimonia, insieme alle autorità civili, militari e religiose di Viterbo, il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e il Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini, Comandante dell’Aviazione dell’Esercito. L'Aviazione dell’Esercito, chiamata in passato anche Aviazione Leggera dell’Esercito e, per un breve periodo, Cavalleria dell’Aria, è la più giovane specialità dell’Esercito italiano. Essa è costituita dal complesso dei reparti che impiegano i velivoli di cui l’Esercito dispone in proprio per il soddisfacimento delle sue esigenze più immediate e più minute: elicotteri da trasporto e da attacco oltre che velivoli ad ala fissa con i quali possono essere assolti compiti di osservazione del tiro, ricognizione, esplorazione, collegamento e combattimento. L’Aviazione dell’Esercito svolge quindi attività di supporto aderenti alle forze di terra; non svolge quindi operazioni di supremazia aerea poiché attività peculiare dell’Aeronautica Militare. |
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L’Aviazione dell’Esercito è affidata completamente a personale dell’Esercito. Tale caratteristica permette un più intimo collegamento fra le truppe operanti a terra e quelle del cielo, che sono perfettamente a conoscenza dei sistemi e degli scopi che le prime si ripromettono. Il ritmo operativo e le accentuate esigenze di comando, di collegamento e di manovra in ampi spazi trovano pertanto nell’AVES uno strumento di altissime prestazioni. Attualmente i reparti dell’AVES sono impegnati fuori area nelle missioni internazionali fra cui Libano e Afghanistan. Le origini dell’Aviazione dell’Esercito trovarono iniziale motivazione nella necessità di dotare le forze terrestri di uno strumento aereo atto a incrementare le capacità di osservazione delle unità di artiglieria, agevolandone le funzioni di comando e controllo e informative. In tale quadro, il primo nucleo della specialità, la più giovane dell’Esercito, può essere individuato nel Reparto Aviazione Leggera, costituito nel 1951 nell’ambito della Scuola di Artiglieria di Bracciano. Nei 61 anni da allora intercorsi, pur continuando a mantenere, in continuità con le proprie origini, una stretta interdipendenza con le unità di terra, la specialità è stata contrassegnata da una costante evoluzione: tecnologica, dottrinale e ordinativa. Da un punto di vista tecnologico, l’acquisizione di aeromobili sempre più performanti ha consentito un potenziamento delle capacità operative e della flessibilità di impiego. |
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Gli assetti dell’AVES, in sintesi, oggigiorno costituiscono un duttile strumento a disposizione della Forza Armata, grazie alle intrinseche caratteristiche di rapidità, agilità, proiettabilità. La partecipazione a pressoché tutte le missioni che hanno visto l’impiego di contingenti nazionali all’estero costituisce significativa testimonianza di quanto appena affermato. In questo stesso momento, reparti di volo dell’Aviazione dell’Esercito stanno operando in Libano con elicotteri AB 212 ed in Afghanistan, dove CH 47C del 1° Reggimento Antares, AW 129 Mangusta del 5° Reggimento Rigel e del 7° Reggimento Vega e una componente di AB 205 sono impiegati nell’ambito della missione a guida NATO ISAF (International Security Assistance Force). Oltre che in attività di carattere spiccatamente operativo, l’Aviazione dell’Esercito si è distinta anche nell’assolvimento di tutti gli altri compiti istituzionalmente attribuiti alle Forze Armate, con particolare riferimento ai concorsi in favore della popolazione civile. A fronte dei quadri geo-strategici di riferimento e del rapido evolversi delle tecnologie, la specialità ha in atto programmi di aggiornamento delle linee di volo, nonché di acquisizione di nuovi aeromobili e sistemi. In tale contesto, è entrato in servizio l’elicottero da trasporto tattico NH 90TTH, aeromobile di nuova generazione, caratterizzato da soluzioni tecnologiche avanzate, la cui progettazione ha coinvolto diversi paesi europei. Inoltre in un futuro prossimo la linea CH 47C verrà sostituita con i più tecnologicamente avanzati CH 47F. Sotto l’aspetto dottrinale, la necessità di sfruttare la terza dimensione non solo per il trasporto, ma anche per la manovra, esalta il concetto di capacità aeromobile, intesa come risultante dell’integrazione tra assetti di volo dell’aviazione dell’Esercito e unità terrestri che vengono posti sotto un comando unitario. La condotta di operazioni aeromobili impone, peraltro, l’adozione di tecniche peculiari, basate su automatismo, sincronizzazione e precisione. In tale contesto, non è quindi casuale che i fanti del 66° Reggimento “Trieste”, unità inquadrata nella Brigata Aeromobile “Friuli”, abbiano adottato il basco azzurro degli aviatori dell’Esercito. L’evoluzione tecnologica e dottrinale, infine, non ha potuto prescindere da contestuali adeguamenti degli assetti ordinativi, calibrati in funzione delle rinnovate esigenze operative della Forza Armata. Allo stato attuale, l’Aviazione dell’Esercito si estrinseca in: -una componente a prevalente funzione operativa, costituita dalla Brigata Aeromobile e dai reparti da essa dipendenti; una componente con più marcate funzioni di supporto alle unità terrestri, costituita dai tre Reggimenti Elicotteri alle dipendenze della Brigata AVES; una componente addestrativa, adibita alla formazione di piloti e specialisti, costituita dal Centro addestrativo AVES; una componente manutentiva costituita dai quattro Reggimenti di Sostegno posti alle dipendenze del Comandante dell’Aviazione dell’Esercito. |
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L'autore desidera ringraziare il Col. Meola e il M.llo Rigon Foto e testo di Claudio Toselli Maggio 2012
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English translation
On May 10, 2012, at the airport "Tiziano Fabbri" in Viterbo, was celebrated with a military ceremony the 61st Anniversary of the constitution of the Aviazione dell’Esercito (AVES or Army Aviation). The ceremony was attended by the civil, military and religious authorities of Viterbo, General Claudio Graziano, Army Chief of Staff and General Enzo Stefanini, Army Air Force Commander. The Aviazione ndell’Esercito, formerly also called Aviazione Leggera dell’Esercito (Army Light Aviation) and, for a short time, Cavalleria dell’Aria (Air Cavalry), is the youngest specialty of the Esercito (Italian Army). It consists of all the units that use the aircraft that the Esercito has at its disposal to meet its most immediate and minute needs: transport and attack helicopters as well as fixed-wing aircraft with which shooting observation, reconnaissance, exploration, liaison and combat tasks may be performed. The Aviazione dell’Esercito then carries out support activities belonging to the ground forces; therefore does not carry out air supremacy operations as a peculiar activity of the Aeronautica Militare (Italian Air Force). The Aviazione dell’Esercito is entrusted entirely to Esercito personnel. This characteristic allows a more intimate connection between the troops operating on the ground and those of the sky, which are perfectly aware of the systems and the purposes that the former promise. The operational rhythm and the high demands of control, connection and maneuvering in large spaces are therefore a very high performance instrument in AVES. AVES units are currently engaged outside the area in international missions including Lebanon and Afghanistan. The origins of the Aviazione dell’Esercito were initially motivated by the need to equip the ground forces with an aerial instrument to increase the observation capabilities of the artillery units, facilitating their command and control and information functions. In this context, the first core of the specialty, the youngest in the Esercito, can be identified in the Reparto Aviazione Leggera (Light Aviation Department), established in 1951 as part of the Bracciano Artillery School. In the 61 years since then, while continuing to maintain, in continuity with its origins, a close interdependence with land units, the specialty has been marked by a constant evolution: technological, doctrinal and orderly. From a technological point of view, the acquisition of increasingly high-performance aircraft has allowed an increase in operational capabilities and flexibility of use. The structure of AVES, in short, today constitute a flexible instrument at the disposal of the Armed Force, thanks to the intrinsic characteristics of speed, agility and projectibility. The participation in almost all the missions that have seen the use of national contingents abroad is a significant testimony to what has just been said. At this very moment, Aviazione dell’Esercito flight units are operating in Lebanon with AB 212 helicopters and in Afghanistan, where CH 47C of the 1° Reggimento (Regiment) Antares, AW 129 Mangusta of the 5° Reggimento Rigel and the 7° Reggimento Vega and a component of AB 205 are employed in the NATO-ISAF (International Security Assistance Force) mission. In addition to activities of a distinctly operational nature, the Aviazione dell’Esercito has also distinguished itself in carrying out all the other institutional tasks assigned to the Armed Forces, with particular reference to competitions in favor of the civilian population. In the face of geo-strategic reference frameworks and the rapid evolution of technologies, the specialty has in place flight line update programs, as well as acquisition of new aircraft and systems. In this context, the new-generation NH 90TTH tactical transport helicopter, characterized by advanced technological solutions, entered service, the design of which involved several European countries. In addition, in the near future the CH 47C line will be replaced with the more technologically advanced CH 47F. From a doctrinal point of view, the need to exploit the third dimension not only for transport but also for maneuver enhances the concept of aircraft capacity, as a result of the integration of Aviazione dell’Esercito flight arrangements with ground units that are placed under a unitary command. The conduct of aircraft operations requires, moreover, the adoption of specific techniques, based on automatism, synchronization and precision. In this context, it is therefore not coincidental that the infantryman soldiers of the 66° Reggimento "Trieste", a unit of the Brigata Aeromobile "Friuli" (Aircraft Brigade), adopted the blue Basque of the Army aviators. Finally, technological and doctrinal developments could not be separated from contextual adjustments to the order structure, calibrated according to the renewed operational needs of the Armed Force. At present, the Aviazione dell’Esercito is divided into: -a predominantly operational component, consisting of the Brigata Aeromobile and its dependent units; a component with more marked support functions to ground units, consisting of the three Reggimenti Elicotteri (Helicopter Regiments) employed by the Brigata AVES; a training component for the training of pilots and specialists, consisting of the AVES Training Centre; a maintenance component consisting of the four Reggimenti di Sostegno (Support Regiments) placed under the Commander of the Aviazione dell’Esercito. |
The author would like to thank the Col. Meola and the NCO Rigon Images and text by Claudio Toselli May 2012 |
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