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Introduzione
Con questo articolo dedicato alla difesa aerea dello spazio aereo nazionale svolta con missili ho voluto fare un eccezione a quello che è l’abituale indirizzo del mio sito, mi è sembrato comunque un argomento interessante e con una valenza storica non di poco conto, oltretutto sviluppato in modo egregio dall’amico Omar.
Base TUONO
La Base missilistica NATO di Passo Coe: da presidio di guerra a testimone della Guerra Fredda. A 1543 mt di quota, nel Comune di Folgaria (Trento), la Base NATO Passo Coe - Monte Toraro fu una delle dodici basi missilistiche dell'Aeronautica Militare dispiegate nel Nord Italia negli anni Sessanta nell'ambito del sistema di difesa aerea NATO del Sud-Europa. La sua funzione, come quella delle altre basi, era quella di contrastare eventuali attacchi aerei da parte dei paesi del Patto di Varsavia. Il sistema d'arma era basato sul missile Nike - Hercules, un vettore superficie - aria armato con testate convenzionali e con testate nucleari. La Base NATO di Passo Coe - Monte Toraro è stata dunque uno dei presidi difensivi propri di quel periodo storico che ha preso il nome di Guerra Fredda, il conflitto ideologico, economico e politico tra l'Est e l'Ovest del mondo avviatosi subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e fortunatamente mai sfociato in guerra combattuta. Una tensione internazionale che ha segnato il secondo dopoguerra fino al crollo del muro di Berlino, nel 1989. Riprendendo il nominativo usato nelle comunicazioni militari dell'epoca (da notare che il nome in codice "Base Tuono" è stato svelato solo l'anno scorso, pochi mesi prima dell'inaugurazione della base-museo), nell'estate 2010 la sezione Alpha è stata interessata da un primo allestimento: grazie alla collaborazione e co-partecipazione dell'Aeronautica Militare, nella sezione costituita da hangar, piazzale, bunker, terrapieni e centrale termica, sono stati ricollocati tre missili Nike - Hercules in posizione di lancio sulle loro rampe. Dentro il perimetro sono stati inoltre collocati un carro comando BC Van, un carrro di controllo LCT, un'antenna radar MTR, un radar LoPar e un quarto missile Nike - Hercules didattico, posizionato nell'hangar, funzionale alle visite
La conversione ad usi civili
La Base di Passo Coe, edificata su una superficie di oltre 16 ettari occupando i pascoli dell'ex malga Zonta, è stata attiva dal 1966 al 1977. Riconsegnata alla disponibilità pubblica negli anni Ottanta, dopo ventitre anni di abbandono sta ora per essere demolita al fine di realizzare un grande bacino artificiale capace di 100 mila metri cubi d'acqua, finalizzato all'innevamento programmato del carosello sciistico di Folgaria. I lavori di abbattimento degli edifici inizieranno a primavera 2011. Si prevede che l'intervento sarà ultimato nel 2012.
Testimone della storia
Nell'ambito del progetto Parco della Memoria, il Comune di Folgaria ha ritenuto importante preservare a testimonianza futura e a fini didattici, storici e culturali una delle tre sezioni di lancio attive nella Base, la sezione Alpha, situata a sud, alle pendici del monte Maggio. Le altre due sezioni, Bravo e Charlie, saranno invece necessariamente demolite.
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Dispiegamento in Italia
Nel 1959 si costituisce a Padova la 1^ Aerobrigata Intercettori Teleguidati (IT), designata per l'impiego in Italia del sistema missilistico Nike. Articolata inizialmente su tre Gruppi IT, nel periodo di massima espansione (1968-1977) la 1^ Aerobrigata arriva ad un organico di tre Stormi IT, ciascun comprendente quattro Gruppi, per un totale di dodici Gruppi schierati a difesa del settore Nord/Nord-Est del Paese, dove verosimilmente sarebbe stato sferrato un ipotetico attacco da parte delle forze del Patto di Varsavia.
Lo schieramento era così articolato:
16° Stormo con sede sull'Aeroporto di Treviso con alle sue dipendenze: * 56º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Ca' Tron (VE) * 57º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Ceggia (VE) * 58º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Cordovado (PN) * 59º Gr. IT - base logistica a Vittorio Veneto (TV), area lancio a Pian Cansiglio (BL), area controllo a Monte Pizzoc (BL) 7° Stormo con sede sull'Aeroporto di Vicenza con alle sue dipendenze: * 64º Gr. IT - base logistica a Bassano del Grappa (VI), area lancio a Forcelletto (BL), area controllo a Cima Grappa (TV/BL) * 65º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Montichiari (BS) * 66º Gr. IT - base logistica a Tonezza (VI), area lancio a Malga Coe (VI/TN), area controllo a Monte Toraro (VI) * 67º Gr. IT - base logistica a Roncà (VR), area lancio e area controllo a Monte Calvarina (VI/VR) 17° Stormo con sede sull'Aeroporto di Padova con alle sue dipendenze: * 72º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Bovolone (VR) * 79º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Zelo (RO) * 80º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Bagnoli di Sopra (PD) * 81º Gr. IT - base logistica, area lancio e area controllo a Chioggia (VE)
L'Italia dall'inizio degli anni '60 ha avuto gli Hercules in linea con tre Stormi IT (Intercettori teleguidati), che negli anni '90 erano ridotti a due: il 16º di Treviso, il 17º di Padova appartenenti alla 1^ Brigata Aerea. Essi avevano il compito della difesa del nord-est e nel tempo ricevettero un totale di 96 rampe di lancio e, si stima, 500-700 missili. Nel 1998 Il 16° Stormo di Treviso venne sciolto; nel 2005 l'ultimo missile NIKE Hercules italiano venne lanciato dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra in Sardegna. La 1^ Brigata Aerea è stata convertita ad altri compiti. In tutto essi impegnavano migliaia di uomini per difendere un'aerea di circa 640x280 km. Questi missili avrebbero dovuto essere rimpiazzati già nei primi anni '90 da 20 batterie di Patriot, con 1.280 ordigni, ma i costi elevati, 5.500 miliardi delle vecchie Lire, hanno fatto annullare il programma.
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Missile MIM-14 Nike Hercules...
Il MIM-14 Nike Hercules è un missile di fabbricazione statunitense per la difesa antiaerea. Prodotto a partire dagli anni cinquanta fu in dotazione a molte forze armate che aderivano alla NATO e fu successivamente sostituito dal Patriot. Il missile MIM-14 Nike Hercules, fece il suo ingresso nel 1958. Pesava circa cinque tonnellate, con quattro motori ausiliari molto simile al precedente sistema missilistico Ajax. Venne utilizzato anche tra le schiere dell'Aeronautica Militare, che equipaggiò tre Stormi, complessivamente 96 lanciatori, con il suddetto sistema terra-aria. In procinto di essere sostituito dal più piccolo e moderno Patriot, il Nike venne progressivamente messo in disuso, tranne che in Italia, in cui il cambio generazionale non è mai avvenuto. Al giorno d'oggi i MIM-14, sono stati tutti radiati con cerimonia ufficiale, e l'ultimo lancio risale al 2005.
Un pò di Storia...
Originariamente il missile venne chiamato SAM-A-25 Nike Hercules, ma poi nelle varie vicissitudini che ebbero le designazioni americane di quel decennio, venne ribattezzato M6, e infine MIM-14. Nel 1958 esso entrò in servizio, rimpiazzando l'Ajax per le basi a difesa di New York, Chicago e Washington D.C.. Il nuovo sistema missilistico era quindi stato progettato per essere un'arma formidabile. Esso aveva prestazioni per l'epoca eccezionali, soprattutto in termini di gittata e di quota, tanto che i bombardieri pilotati stratosferici, anche se supersonici, vennero messi in dubbio, e dopo l'avvento di questo sistema non avrebbero più avuto la stessa importanza di prima. L'ultima batteria americana metropolitana venne disattivate nel 1974, in Alaska le batterie rimasero fino alla fine del decennio. In Europa, invece, gli Hercules vennero radiati nel 1984. Nel frattempo entravano in servizio i primi MIM-104 Patriot, ben più moderni e mobili, e con un unico radar multimodale, capace di controllare più ingaggi, anche a bassa quota, simultaneamente. Gli ultimi dei 25.000 missili in servizio sono ancora in servizio in Corea e Taiwan. La Germania, l'Olanda, Taiwan e il Giappone li hanno effettivamente sostituiti con i Patriot, ma i costi dei nuovi missili sono risultati proibitivi per la maggior parte degli utenti, e poi il concetto della difesa aerea su missili ha perso peso rispetto all'importanza dei caccia intercettori. In Corea e Taiwan le armi rimaste non svolgono più ruoli antiaerei, ma a quanto risulta dalle poche notizie disponibili essi sono stati modificati per il ruolo di missile superficie-superficie, come tra l'altro era possibile già con il MIM-14B, sebbene solo come possibilità secondaria. Può essere che la gittata sia in questo ruolo di 200–300 km.
Caratteristiche tecniche...
La sua struttura, molto caratteristica, era aguzza e possente al tempo stesso, con un insieme di caratteristiche che lo rendevano unico tra i pur numerosi missili antiaerei dell'epoca. Esso era bistadio: il primo aveva ben 4 motori a razzo con propellenti solidi, riuniti in un complesso chiamato M42, studiato per ridurre la lunghezza del missile a valori accettabili, e realizzato con i motori di accelerazione (booster) M5E1. Esso era dotato anche di quattro ali cruciformi per la stabilizzazione. Questo complesso pesava da solo 2.345 kg e dava quasi 80.000 kg di spinta per 3,4 secondi portando il missile quasi alla doppia velocità del suono. Una volta finita la spinta, veniva sganciato per non appesantire inutilmente il corpo missile vero e proprio, di diametro minore, e che era dotato di una struttura à “pallottola allungata”, con quattro alette anteriori fisse, quattro grandi alette triangolari posteriori per la stabilità del volo ma anche con elevoni per il controllo della direzione e quota, sistemati nella parte finale. Questo stadio pesava da solo 2.500 kg e anche questo stadio aveva un motore a razzo solido, un sostainer Thiokol M30 da 5.000 kgs, sufficienti per un rapporto potenza peso di 2:1, e una velocità che arrivava a oltre mach 3. Questo motore funzionava per 29 secondi, dopo di che il missile continuava a volare solo per inerzia. Dal momento che la velocità massima era di circa 1 km al secondo, gran parte del volo, oltre 110 km, veniva percorsa senza alcun sistema di propulsione attivo.
La testata era di due tipi: * una T45 a frammentazione, con un peso di circa 280 kg, costituita da una carica esplosiva che scagliava tutto intorno 20.000 frammenti di acciaio da 140 grani * oppure, una testata nucleare W-31 con potenza variabile di 2, 20 o 40kt (vi erano tre versioni). Essa era di tipo speciale, in quanto si trattava di un'arma a fissione potenziata con idrogeno pesante in una cavità centrale del nucleo di plutonio, che aumentava il rendimento dal 20 al 40% e rendeva l'arma meno suscettibile di esplodere prematuramente in caso di irraggiamento da radiazioni nucleari di vicine esplosioni. In entrambi i casi la spoletta esplodeva con comando radio da terra. Anche la guida del missile era su comando radio. Non appare infatti che esso avesse nessun sistema di bordo per l'acquisizione semiautonoma o autonoma del bersaglio di tipo radar o IR, ma le alette anteriori erano utilizzate come antenne per ricevere i comandi radio da terra, mentre esisteva un trasponder per dare la posizione del missile alla stazione radar. Nemmeno i modelli aggiornati hanno introdotto tali sistemi e quindi sono risultati più vulnerabili alle contromisure di disturbo elettronico di quanto accadeva ad altri missili successivi. Il radar di terra aveva in genere una disposizione a “T”, con una serie di cupole e di antenne allineate contenenti le varie apparecchiature di guida ed un computer di elaborazione dati. Nell'insieme queste attrezzature, come illustrato dai manuali di uso, erano un campionario dell'elettrotecnica “di punta” degli anni '50. * Uno degli elementi nuovi era l'HIPAR, radar di acquisizione ad alta potenza, della General Electric. Esso aveva una portata di oltre 320 km contro bersagli ad alta quota, e quantomeno con i miglioramenti in seguito ottenuti, possedeva anche la capacità di inseguimento di missili balistici, fino a velocità di oltre 4.000 km/h. * Vennero migliorati anche i radar di inseguimento del bersaglio e di misurazione distanza, i TTR e TRR, capaci di 200 km di portata, e introdotto un radar LOPAR, per l'acquisizione del bersaglio a bassa quota, 230 km di portata e 1 MW di picco. * Infine vi era il MTR, radar per l'inseguimento del missile (per il controllo della sua traiettoria), che convertiva i comandi del computer di tiro in segnali RF da inviare al missile, con una portata di 200 km e 140 kW di potenza di picco. Il sistema di ingaggio prevedeva quindi che tutti questi radar si integrassero e dopo che avessero avvistato il bersaglio, e identificato come nemico tramite l'IFF (Identification Friend or Foe), vi guidassero contro un missile Hercules alla volta. Quando il missile veniva portato abbastanza vicino al bersaglio, il computer ordinava l'esplosione della testata, trasmessa dall'MTR. Notare bene come la tecnologia fosse all'epoca tutt'altro che compatta; il missile Hercules aveva una “intelligenza artificiale” pari allo zero assoluto, potendo solo deviare in base agli ordini ricevuti, e questo pur pesando al lancio quasi cinque tonnellate. I requisiti del sistema Hercules erano anche stabiliti dalle situazioni ambientali difficili in cui doveva essere in grado di funzionare, con la richiesta di mantenere l'operatività 23 ore al giorno, 7 giorni su 7, e con umidità atmosferica del 100%, venti di 60 km/h, temperature da -20 a +50 ecc. Il ruolo dell'Hercules era triplice, essendo antiaereo, antimissile e anti-superficie. In quest'ultimo compito, il sistema radar MTR guidava il missile in un percorso pre-programmato, ordinandogli ad un certo punto di picchiare. La testata era in genere nucleare, e il raggio superficie-superficie era di circa 185 km. Da notare, tornando all'arma di per sé, e ricordando i test contro i missili, specialmente quello contro un altro Hercules, che il MIN-14 era talmente potente, ad alta quota, che poteva ingaggiare i bombardieri anche se ampiamente supersonici. L'ingaggio contro il missile Hercules avvenne infatti ad una quota maggiore e a una velocità comparabile con quella del ricognitore Lockheed SR 71 Blackbird, che diversi anni prima di entrare in servizio era già teoricamente ingaggiabile dai missili di questo tipo, a patto che fosse attaccato frontalmente (altrimenti la differenza di velocità sarebbe stata assai ridotta). Nominalmente, anche il bombardiere Convair B 58A Hustler del 1960 era ampiamente vulnerabile, pur toccando oltre mach 2 a 18.000 metri. Ad un certo punto, la versione nucleare del missile venne fatta uscire di produzione, non reputando saggio far esplodere armi atomiche sul proprio territorio sia pure per difendersi da un attacco similare, questo accadde nel 1964. Nel 1972 infine entrò in servizio l'MIM-14C, con migliori sistemi elettronici e manovrabilità, verosimilmente anche più efficace a bassa quota. Le basi di lancio fisse per i Nike comprendevano degli elevatori da depositi sotterranei, quasi fossero stati degli impianti missilistici navali. I magazzini erano realizzati in maniera pesante per resistere anche ad attacchi aerei, sebbene non fossero progettati per reggere attacchi nucleari ravvicinati. L'Hercules si dimostrò assai di successo rispetto ad armi più ambiziose come il Bomarc, con prestazioni inferiori ma sufficienti per qualunque compito pratico e un'economia tale (pur essendo ancora un sistema molto costoso in termini assoluti) da rendere possibile un largo dispiegamento di batterie, coprendo meglio i settori a bassa quota con numerosi punti di lancio. Comparato ai sistemi sovietici l'Hercules si trovava, come pesi, in una condizione unica: pesava il doppio dell'SA-2 Guideline e la metà dell'SA-5 Gammon, l'arma che in prestazioni e filosofia d'uso gli somigliava e lo superava (200–300 km di gittata), tanto che questa si potrebbe considerare in realtà l'alternativa al Bomarc (entrambi hanno un radar di scoperta a bordo, come un caccia intercettore).
Riassunto caratteristiche missile Nike Hercules
Tipo SAM a lungo raggio Peso totale = 4.500 – 4.850 kg. Motori = 4+1 / 1+1 Testata = 280 HE/nucleare Velocità = 3.35 – 3.65 mach. Gittata = 140 km. Tangenza = 30 km. Quota minima = 300 – 500 m. Guida = radiocomandata Spoletta = radiocomandata Capacità ingaggio bersagli a bassa quota quasi nulla Ingaggio bersagli di superficie solo con testata nucleare Guida ottica alternativa = no Mobilità generalmente nulla
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Foto e testo di Omar Rigamonti Settembre 2011 |
English translation
Introduction
With this article, dedicated to the surface-to-air element of the Italian national air defence system, I am making an exception to the usual content of my site, as I consider it an interesting topic, and one with not insignificant historical value, moreover developed by our friend Omar.
“Base Tuono”
The “Tuono” NATO Base is located in the Passo Coe: it has passed from being a World War garrison to a participant in the Cold War. At 1543 metres above sea level in the area of Folgaria (Trento), the NATO Passo Coe-Toraro mountain base was one of the twelve Italian Air Force missile sites located in northern Italy throughout the sixties, forming part of the NATO air defence system of southern Europe. Its function, like that of the other bases, was to counter any air attack by the countries of the Warsaw Pact. The weapon system was based on the Nike Hercules missile, a surface – to – air missile armed with either a conventional or nuclear warhead. The base on Passo Coe-Toraro mountain was therefore one of the principal defensive structures of that period now known was the Cold War, the ideological, economic and political conflict between the East and the West in the post-World War Two era, but one which fortunately never developed into a world war. This international tension marked the post-war period until the collapse of the Berlin Wall in 1989. The name is derived from the callsign used in military communications during the period (this codename " Base Tuono" being unveiled only last year, a few months before its opening as a base museum). In the summer of 2010 the Alpha section of the base underwent initial preparation: thanks to the collaboration and participation of the Italian Air Force in the Alpha section, containing hangars, apron, bunkers, mounds and the thermal power plant, three Nike-Hercules missiles have been installed in launch position on the ramps. Inside the perimeter, a BC command vehicle, an LCT control wagon, an MTR radar antenna, and a radar have been placed on display, while a fourth LoPAR Nike Hercules missile training aid is in the hangar as an interactive attraction.
Conversion to civilian use
The Passo Coe base was built on an area of over 16 hectares, occupying the former Zonta alpine pastures, and was active between 1966 and 1977. Returned to public ownership in the eighties, after twenty-three years of neglect it is now scheduled to be demolished to create a large new reservoir with 100 thousand cubic meters capacity, planned to open for the new skiing season in Folgaria. The demolition of the buildings will begin in spring 2011 and it is expected that the project will be completed in 2012. Witness to history
As part of the Memorial Park, the Folgaria administration considered it important to preserve evidence and to retain for future educational, historical and cultural purposes one of the three active launch sections on the Base, the Alpha section located to the south on the slopes of Monte Maggio. The other two sections, Bravo and Charlie, will instead be demolished. Deployment in Italy
In the 1959 the 1st Guided Missile Interceptor Air Brigade (IT) was created Padova, and was destined to operate the Nike missile system. The 1 ^ Aerobrigata was initially composed of three Gruppi, but during the period of expansion (1968-1977), it was structured around three Stormi IT, each parenting four Gruppi, ensuring that a total of twelve Gruppi were arrayed in the north and north-eastern sectors of Italy, the principal expected attack area by the forces of the Warsaw Pact. The structure was as follows:
16 ° Stormo, based at the Treviso airfield, parenting: * 56 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Ca ' Tron (TV) * 57 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Ceggia (VE ) * 58 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Cordovado (PN) * 59 º Gr IT - logistics base in Vittorio Veneto (TV), launch site at Pian Cansiglio (BL) , HQ at Mountain Pizzoc (BL) 7 ° Stormo based at Vicenza airfield, parenting: * 64 º Gr IT - logistics base in Bassano del Grappa (VI), launch site Forcelletto (BL) , and HQ Cima Grappa (TV / BL) * 65 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Montichiari (BS) * 66 º Gr IT - logistics base in Tonezza (VI), launch site atMalga Coe (VI/TN) , HQ at Monte Toraro (VI) * 67 º Gr IT - logistics base in Roncà (VR ), launch site and HQ at Monte Calvarina (VI / VR) 17 ° Stormo based at Padua airfield, parenting: * 72 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Bovolone (VR ) * 79 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Zelo (RO) * 80 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Bagnoli di Sopra (PD) * 81 º Gr IT - logistics base, launch site and HQ at Chioggia ( VE) Since 1960 Italy operated a fleet of Hercules missiles through three Stormi IT (guided missiles), but in the 1960 this number reduced to two: the 16° at Treviso and the 17° at Padua, assigned to the 1st Air Brigade. They had the task of defending the northeast region, and during their service possessed a total of 96 launchers and about 500-700 missiles. In 1998 the 16 ° Stormo at Treviso was disbanded, and in 2005 the last Nike Hercules missile was launched from the Italian Experimental Range at Salto di Quirra in Sardinia. The 1st Air Brigade has been re-assigned to other duties. This organisation required thousands of troops to defend an aerial of approximately 640 x 280 km. The missiles were scheduled for replacement in the early 1990s bby 20 Patriot batteries, with 1,280 warheads, but the high price of 5.5 trillion old Lire resulted in the abandonment of the programme. The MIM-14 Nike Hercules missile…
The MIM-14 Nike Hercules is an American-made air defence missile. Produced from the fifties, it was supplied to many nations who assigned armed forces to NATO, and was subsequently replaced by the Patriot. The MIM-14 Nike Hercules missile made its debut in 1958. It weighed about 5 tonnes with 4 auxiliary engines, and was very similar to the previous Ajax missile system. It was also used among the ranks of the Italian Air Force, which operated three Stormi with a total of 96 launchers in the surface to air role. As part of the process of replacement by the smaller and modern Patriot. the Nike systems were gradually taken out of service, , except in Italy where the generational change never happened. Today all the MIM-14 have been struck off charge after an official ceremony, and the last launch was in 2005. A bit of history ...
Originally the missile was called SAM-A-25 Nike Hercules, but then, in the various vicissitudes that took the American designations it was renamed M6 and finally MIM-14. In 1958 it entered in service, replacing the Ajax defence bases in New York, Chicago and Washington DC. The new missile system was therefore designed to be a formidable weapon. It had exceptional performance for the time especially in terms of range and altitude, such as to threaten the viability of all but strategic missiles, and with the advent of this system the bomber would never have the same importance. The last American underground battery was deactivated in 1974, but in Alaska batteries remained in use until the end of the decade. In Europe, however, the Hercules were withdrawn in 1984. In the meantime the first MIM-104 Patriot entered service, far more modern and more mobile, with a single multimode radar, capable of simultaneously tracking more targets even at lower altitude. The last of the 25,000 missiles in service are still operational in Korea and Taiwan. Germany, the Netherlands, Taiwan and Japan replaced the Hercules with the Patriot, but the cost of new missiles proved to be prohibitive for the majority of users, and then the concept of air defence missiles lost weight compared with importance of the interceptor fighter. In Korea and Taiwan the remaining missiles have been removed from the surface to air role, and it appears that the few available has modified for the surface-to-surface role, as this capacity was already available in the MIM- 14B, although only as a secondary ability. In this role, the range could probably be 200-300 km. Technical features...
The system’s structure was very characteristic; it was both aerodynamic and powerful at the same time, with a set of performance characteristics that made it unique among the many anti-aircraft missiles of the period. It had two stages: the first had four rocket engines with solid propellants, grouped in a complex designated M42, designed to reduce the length of the missile to an acceptable value, and which was fitted with M5E1 booster engines. It was also equipped with four cruciform wings for stabilisation. This complex alone weighed 2,345 kg and produced nearly 80,000 kg of thrust for 3.4 seconds, taking the missile to almost double the speed of sound. Once the boost thrust was complete, it was dropped in order to avoid overburdening the actual missile body, which was of smaller diameter, and also designed to be " bullet stretched" with four fixed front wings, four large triangular tabs at the back for stability in flight, these also possessing elevons to control the direction and height in the final phase of the attack. This stage alone weighed 2,500 kg, and also contained a solid rocket motor, a Thiokol M30 delivering 5,000 kgs thrust, sufficient for a power to weight ratio of 2:1, and a speed of greater than Mach 3. This engine ran for 29 seconds, and after that the missile continued to fly by inertia. Since the maximum speed was about 1 km per second much of the flight over 110 km was travelled without any propulsion system in operation.
There were two types of warhead: * A T45 fragmentation warhead with a weight of about 280 kg, constituted by an explosive charge that discharged 20,000 fragments of steel from 140 cells * A W-31 nuclear warhead with variable power between 2. 20 or 40kt (three versions). The latter was special, as it was a boosted fission weapon with heavy hydrogen in a central cavity of the plutonium core which increased output by 20 to 40% and made the weapon less liable to explode prematurely near the radiation of adjacent nuclear explosions. In both cases the warhead exploded on a signal sent by ground control. Guidance of the missile was by radio control radio. The missile did not feature an on-board system for the acquisition of semi-autonomous or autonomous targets, such as radar or IR, but the front fins were used as antennas to receive radio commands from the ground, while there was a transponder to transmit the position of the missile to the radar station. Even the updated models did not feature such systems, which would have made them more vulnerable to electronic jamming countermeasures which was creating problems for newer missiles. The ground radar generally was set up in " T " configuration, with a series aligned of domes and antennas containing the various power supply equipment, and a computer for data processing. The combination of this equipment, as illustrated by the user manuals, was an example of the apex of the electrical engineering of the 1950s. * One of the new elements was the HIPAR, a power acquisition radar produced by General Electric. It had a range of over 320 km, and was used against targets at high altitude and also, as a result of improvements incorporated, eventually possessed the ability to track ballistic missiles up to speeds of over 4,000 km/h. * Other improvements were new radar target tracking and distance measurement, the TTR and TRR, able to reach 200 km, and the introduction of a LOPAR radar for target acquisition at low altitude, this having a range of 230 km and a 1 MW power output. * Finally, there was the MTR missile tracking radar (for control of trajectory ), which converted the computer command inputs into RF signals transmitted to the missile over a range of 200 km; its power output was 140 kW. The engagement system, therefore, depended on the integration of the radars, and once the target had been detected and identified as an enemy by IFF, it directed a Nike Hercules missile onto individual targets. As the missile neared the target, the computer ordered the explosion of the warhead through a transmission by the MTR. It must be remembered that the technology at that time was far from being compact, and the Hercules missile had almost no "artificial intelligence", only capable of being guided by ground directions, and this despite weighing almost 5 tons at launch. The system requirements of Hercules were also established by the difficult environmental situations in which it had to be able to function, with the aim of keeping the asset available 24 hours a day, 7 days out of 7, and in humidity of 100%, winds of 60 km / h, and temperatures ranging from -20 to +50 etc. The Hercules’ role was threefold, being anti-aircraft, anti-missile and anti-surface. In the latter task the MTR radar system drove the missile over a pre-planned route, ordering it at a certain point to dive. The warhead was usually nuclear and the surface to surface range was about 185 km. It is noteworthy that, in terms of the weapon itself, and recalling the tests against other missiles, especially one against another Hercules, that the MIM-14 was so powerful at high-altitude that it could engage bombers, even if they were supersonic. The engagement with another Hercules missile occurred, in fact occurred at a higher altitude and at a speed comparable with that of the Lockheed SR 71 Blackbird reconnaissance aircraft, which several years before entering the service was already theoretically unable to be engaged by missiles of the type unless attacked frontally (otherwise the speed difference would be much reduced). Notionally, the Convair Hustler B58A bomber of 1960 was also vulnerable, despite flying at over Mach 2 at 18,000 metres. At a certain point the nuclear version of the missile was withdrawn from production, as it was not considered best practice to explode atomic weapons over home territory even when defending oneself against a similar attack; this change occurred in 1964. In the 1972 the MIM-14C finally entered service, offering improved electronic systems and manoeuvrability and electronic systems, and enhanced low altitude capability. The launch sites of the Nike missiles included the lists from underground storage facilities, similar to the operation of naval missile. The stores were developed to withstand heavy air strikes, although they were not designed to withstand adjacent nuclear strikes. The Hercules proved very successful when compared with more ambitious missiles, such as the Bomarc, with lower performance but sufficient for any practical purpose and an economy of operation that (although still very expensive in absolute terms) made possible the widespread deployment of batteries covering most areas at low altitude, all with numerous launch sites. Compared to Soviet systems, the Hercules missile was in a unique position: it weighed double that of the SA-2 Guideline and half that of the SA-5 Gammon, the weapons whose operational performance and philosophy resembled it and exceeded it (200-300 km range), so that in reality the latter could be considered to be the alternative to the Bomarc ( both had search radar on board, like an interceptor fighter). Summary characteristics Nike Hercules missile
Type long range surface to air missile Total weight = 4.500 - 4.850 kg. Engines = 4+1 / 1+1 Warhead = 280 HE / nuclear Max speed = Mach 3.35 - 3.65 Range = 140 km. Ceiling = 30 km Minimum altitude = 300 - 500 m. Guidance remote-controlled radio guidance Fuse remote controlled radio detonation Low altitude target engagement capacity almost nothing Engagement of surface targets only with nuclear warhead Alternative optical guidance = none Mobility static
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Images and text by Omar Rigamonti September 2011 |
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