36 stormo 10 e 12 gruppo titolo
36 stormo 10 e 12 gruppo sotto titolo
Il 36° Stormo Bombardamento Terrestre fu costituito il 1° febbraio del 1938 sull'aeroporto “Fausto Pesci” di Borgo Panigale (Bologna) come semplice trasformazione del nominativo da 8° Stormo BT a 36°. Lo Stormo fu posto alle dipendenze della III Divisione Aerea “Centauro”, dipendente a sua volta dalla 2ª Squadra Aerea. Il 108° Gruppo con la 256ª e la 257ª Squadriglia e il 109° Gruppo con la 258ª e la 259ª Squadriglia composero l’organico del neo costituito Stormo. I velivoli assegnati furono 10 Savoia Marchetti S.79 “Sparviero” e otto S.81 “Pipistrello”. Per un breve periodo (15 marzo 1939 – 1° luglio 1939) il 36° Stormo BT ebbe alle sue dipendenze un terzo Gruppo, il 116° Gruppo BT.
A partire dall’11 giugno 1940, con l’inizio delle attività belliche, il 36° fu rischierato sull’aeroporto di Castelvetrano in Sicilia. Dalla base siciliana gli S.79 svolsero le loro prime missioni colpendo installazioni militari sull’isola di Malta e sui possedimenti francesi posti nel Nord-Africa, in particolare in Tunisia. Durante una di queste missioni (3 luglio 1940) vi fu la prima perdita di guerra. Tra l’8 e il 13 luglio del medesimo anno il 36° Stormo BT prese parte alla prima significativa battaglia aeronavale del Mediterraneo a Punta Stilo.
L’ultima azione bellica del 36° Stormo BT fu invece registrata il 12 ottobre del 1940 con un attacco svolto da 10 velivoli a un convoglio navale britannico al largo di Malta.
Il 27 novembre del 1940 lo Stormo, con gli ultimi 20 S.79 efficienti, fece rientro a Bologna entrando a far parte della 6ª Divisione Aerea “Falco”. Da questo momento i due Gruppi di Volo iniziarono un addestramento presso il 1° Nucleo Aerosiluranti di Gorizia (108° Gruppo) e presso il 2° Nucleo Aerosiluranti di Napoli-Capodichino (109° Gruppo) volto all’acquisizione della nuova specialità “Aerosiluranti”, l’addestramento prevedeva anche la familiarizzazione sul nuovo velivolo Savoia Marchetti S.84.
Il 6 maggio del 1941 furono consegnati allo Stormo i primi tre Savoia Marchetti S.84.
Con il trasferimento del 1° settembre 1941 a Decimonannu dei due Gruppi di Volo fu sancito anche il cambio di denominazione da 36° Stormo BT a 36° Stormo Aerosiluranti (AS).
Nella breve storia del 36° Stormo Aerosiluranti due furono gli eventi che lasciarono il segno: il primo si svolse il 27 settembre del 1941 ed è ricordato come l’attacco al convoglio “Haldbert”, durante la missione perse la vita il comandante Hellmuth Siedl (più avanti troverete un breve approfondimento).
Il secondo episodio è invece rammentato come la battaglia di Pantelleria, conosciuto anche come “scontro aeronavale di mezzo giugno”; la missione si svolse nella notte tra il 13 e il 14 giugno del 1942 quando fu lanciato un attacco da parte del 36° e da altri reparti contro due convogli navali inglesi impegnati a portare rifornimenti sull’isola di Malta, convogli in partenza da Gibilterra e da Alessandria d’Egitto denominati “Harpoon” e “Vigorous”, nella missione perse la vita l’allora Comandante di Stormo Ten. Col. Giovanni Farina (successore di Siedl) e il Comandante del 109° Gruppo Mag. Mario Turba, più 28 aviatori.
A fine Maggio del 1943 il 36° fu rischierato sulla base di Milis in Sardegna e a Gerbini in Sicilia. Con lo sbarco del 10 luglio 1943 sulle coste siciliane degli alleati ebbe inizio l’operazione “Husky” o la campagna d’Italia, di conseguenza la Regia Aeronautica iniziò a disgregarsi; il 36° Stormo Aerosiluranti non fu immune agli eventi, quello che restava del 108° Gruppo fu trasferito a Pisa nel Raggruppamento Aerosiluranti, in brevissimo tempo (15 luglio 1943) i due Gruppi divennero autonomi, il 109° fu successivamente soppresso con la messa in posizione “quadro” del 36° Stormo.
La soppressione portò alla chiusura di un Reparto che in solo due anni di vita sopportò la perdita di due comandanti di Stormo, nonché di numerosi comandanti di Gruppo e di Squadriglia e un totale di 15 equipaggi, questo sacrificio valse una Medaglia d’Oro e una d’Argento al Valor Militare alla Bandiera e otto Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse alla memoria.
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Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, e il relativo caos che si creò nel paese e nelle forze armate, alcuni dei reparti della Regia Aeronautica decisero di schierarsi al fianco degli ex nemici inglesi e americani, ci fu così il passaggio sotto il neo costituito “Comando Unità Aerea” con sede a Brindisi, alle cui dipendenze furono posti tre “Raggruppamenti”: Caccia, Bombardamento e Trasporto.
I Gruppi di Volo del Raggruppamento “B” e “T” con foglio nr. 0418/Ord (4 agosto 1944) dello Stato Maggiore Regia Aeronautica furono riorganizzati dal 1° luglio del 1944 in tre diversi Stormi, Stormo Baltimore, Stormo Trasporti e 2° Stormo BT, quest’ultimo diventerà Stormo Notturno, o Stormo N. il 25 luglio 1944, alle dipendenze dello Stormo N. furono posti il 1° e l’88° Gruppo e dotati di SM.82 e Cant.Z.1007, Lecce-Galatina fu la nuova collocazione. Lo Stormo, come anche altri, fu posto alle dipendenze del 254th Wing/BALKAN AIR FORCE della “Meditteranean Allied Air Force”.
Il 17 ottobre del 1945 lo Stormo N. fu trasferito a Guidonia, dove continuò a compiere l’addestramento dei piloti per il trasporto di passeggeri e materiali.
Negli anni successivi (1946-1947) oltre al trasporto si aggiunse l’attività per il lancio dei paracadutisti.
Dal 1° novembre 1948, come disposto dallo Stato Maggiore con foglio nr.204688/Od.13 del 22 ottobre 1948, e in applicazione delle clausole armistiziali che vietavano la costituzione di reparti da bombardamento nelle fila dell’Aeronautica Militare, i Reparti superstiti della Seconda guerra mondiale furono riordinati e riorganizzati.
Così lo Stormo N. divenne il 36° Stormo Trasporti, mantenendo i due Gruppi di Volo (1° e 88°), i velivoli in dotazione erano ancora i vetusti SM.82, più un SAIMAN 202, con lo scopo di mantenere viva la gloriosa tradizione del 36° Stormo Aerosiluranti fu stabilito che le decorazioni al Valor Militare passassero alla Bandiera del ricostituito Reparto.
Dal 1° giugno 1952 l’88° Gruppo fu messo in posizione “quadro” e i velivoli e il personale trasferito al 46° Stormo Trasporti di Pisa.
Il 16 maggio del 1953 il 36° fu trasferito da Guidonia a Latina, da dove proseguirono incessantemente le operazioni di trasporto, supporto e soccorso alle popolazioni.
Con foglio SMA-1° Reparto nr.3123/1315 del 2 aprile 1954 fu disposto lo scioglimento del 36° Stormo “T”, non attuato nell’immediato, ma posticipato con successiva disposizione del Comando III ZAT (Zona Aerea Territoriale) datato 12 gennaio 1955.
Nel ruolo di Stormo da Trasporto il 36° ricevette un’altra Medaglia d’Argento al Valor Militare per le azioni di supporto alle truppe italiane e ai partigiani jugoslavi svolte durante la guerra di Liberazione, facendo si che la Bandiera di Guerra del 36° Stormo divenne quella più decorata tra tutte quelle dell’Aeronautica Militare.
La ricostituzione del 36° Stormo, questa volta con la denominazione “Caccia” avviene il 1° luglio del 1966 (foglio d’ordine n.22 del 1° Agosto 1966) sulla base aerea di Gioia del Colle, i Reparti di Volo che diedero origine al rinato Stormo sono il 12° Gruppo Caccia Intercettori, dotato di F 86K proveniente dalla 4ª Aerobrigata, presente a Gioia del Colle già dal 23 settembre 1963, e successivamente (16 giugno 1966) dal 156° Gruppo Caccia Bombardieri “Linci” proveniente dalla 6ª Aerobrigata dotato invece di F 84F. La Bandiera di Guerra del 36° Stormo Caccia fu riconsegnata nelle mani del Comandante di allora, Colonnello Vittorio Zamboni, il 14 ottobre del 1966.
Nel momento della sua costituzione il 36° Stormo Caccia adottò uno stemma con una denotazione caratteristica dei due Gruppi che lo componevano, il Diavolo Rosso del 156° Gruppo e il Cavallo Nero del 12° Gruppo, solo il 1° dicembre del 1966 questo stemma fu abbandonato a favore dell’odierna Aquila “con l’ala tesa a gloria o morte”.

36 stormo 10 e 12 gruppo image 2Dalla ricostituzione come Stormo Caccia il 36° ha attuato i suoi compiti istituzionali grazie all’apporto del 12° Gruppo, tuttora subordinato, e al 156° Gruppo, almeno fino al luglio del 2008 quando, le “Linci” sono state trasferite a Ghedi (Brescia) presso il 6° Stormo. Il 36° ha vissuto anche una breve parentesi (28 luglio 1999 – 1° gennaio 2001) con tre Gruppi di Volo alle proprie dipendenze, due li abbiamo appena visti, il terzo è il 21° Gruppo “Tigre”, arrivato a Gioia da Cameri conseguentemente alla messa in posizione “quadro” del 53° Stormo, da notare che in realtà il 21° era già rischierato in Puglia dal 1° marzo del 1999. Il 21° Gruppo al momento del trasferimento a Gioia era anch’esso dotato di intercettori Tornado ADV, nel momento in cui è stato “chiuso” il personale e i velivoli sono stati ricollocati al 12° Gruppo, ereditando così anche l’effige della Tigre Bianca in quanto simbolo della 351ª Squadriglia.
Con l’assegnazione negli anni successivi del 21° Gruppo al 9° Stormo di Grazzanise la 351ª Squadriglia sarebbe dovuta confluire anch’essa nel ricostituito Reparto, ma insolitamente la “Tigre Bianca” è rimasta a Gioia del Colle come quarta Squadriglia del 12°.
Un'altra curiosità inerente il periodo in cui il 36° ha avuto alle dipendenze tre Gruppi di Volo è quella del 156° Gruppo CB che ha assunto la designazione di Gruppo Autonomo e gli viene assoggettata una “doppia” subordinazione, una alla Brigata CI (Caccia Intercettori “Aquila”) per il fatto che la base stanziale è Gioia del Colle, e una alla Brigata CBR (Caccia Bombardieri Ricognitori “Drago”), per il ruolo operativo che abitualmente assolve di CB (Caccia Bombardiere), questa breve parentesi si è protratta dal 1° marzo del 1999 al 20 gennaio del 2000.
Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato la vita del Reparto non si può dimenticare il 4 luglio del 1981 quando in occasione del 2° Raduno del personale fu scoperta una targa in memoria del Colonnello pil. Riccardo Hellmuth Seidl, e nel medesimo frangente lo Stormo assunse ufficialmente la denominazione 36° Stormo “Hellmuth Seidl”.
Due date che rimarranno sicuramente impresse nel passato del 36° Stormo furono il 1970 con l’arrivo del primo F 104S e il 1984 con l’arrivo dei primi quattro Tornado IDS.

Il 36° Stormo dipende dal Comando delle Forze da Combattimento (CFC) con sede a Milano, da cui dipendono i Reparti Caccia Intercettori (4°, 36° e 37° Stormo) ed i Reparti Cacciabombardieri/Ricognitori (6°, 32°, 51° Stormo e 313° Gruppo Addestramento Acrobatico PAN), il CFC è alla diretta dipendenza del Comando Squadra Aerea con sede a Roma presso Palazzo Aeronautica.
La struttura del 36° Stormo è analoga alla maggior parte degli Stormi in seno alla Forza Armata, dal Comandante di Stormo dipendono il 436° GSTO (Gruppo Servizi Tecnici Operativi), il 536° GSLO (Gruppo Servizi Logistici Operativi), il Gruppo Protezione delle Forze, il Servizio Amministrativo, il 936° GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili), l’Infermeria di Corpo, l’Ufficio Comando e Operazioni, il 10° Gruppo CI (Caccia Intercettori) e il 12° Gruppo CI (Caccia Intercettori), queste sono le articolazioni principali, poi ci sono degli Uffici che dipendono sempre dal Comandante, per citarne alcuni: l’Ufficio Sicurezza Volo (SV), l’Ufficio Presidio e Circoscrizione, oppure l’Ufficiale Pubblica Informazione e Comunicazione.
I suoi compiti istituzionali con le modalità stabilite dai piani operativi sono assicurare:
- La Difesa Aerea dell'area di interesse nazionale e NATO, concorrendo al controllo, sin dal tempo di pace, dello Spazio Aereo relativo.
- La capacità di effettuare operazioni di Difesa Aerea nelle aree assegnate nel quadro della partecipazione a operazioni internazionali di prevenzione e gestione delle crisi (peace keeping e peace enforcing).
- Operare in attività di Air Policing a copertura dello spazio aereo dell’Albania e del Montenegro, unitamente alla Forza Aerea greca (Hellenic Air Force) sotto il comando del Component Command Air (CC-Air) di Izmir (Turchia).
La Difesa Aerea come ruolo peculiare del 36° Stormo, denominazione che in base ai periodi e alle situazioni viene definita anche Superiorità Aerea o Dominio Aereo, viene svolta dal 36° Stormo 365 giorni all’anno per 24 ore al giorno. Lo Stormo, e di conseguenza i due Gruppi di volo, sono stabilmente inseriti nel cosiddetto SSSA (Servizio Sorveglianza Spazio Aereo). L’SSSA prevede che le basi aeree di Gioia del Colle e Grosseto mantengano una coppia di velivoli armati pronta al decollo su allarme in 15 minuti e un'altra coppia in stand-by pronta in due ore. Oltre alle due basi menzionate c’è anche una terza base aerea, Trapani-Birgi sede del 37° Stormo, che concorre al servizio di allarme ma in forma ridotta.
Dal settembre 2016 i Gruppi di Gioia e Grosseto provvedono anche a una migliore copertura dello spazio aereo del nord Italia, gestendo a turno il rischieramento di una “cellula d’allarme”, dapprima a Cameri e poi trasferita a Istrana.
L’SSSA è inserito nel sistema NATO di Difesa Aerea (NATINAMDS, NATO Integrated Air and Missile Defence System) che copre tutti i Paesi alleati anche in tempo di pace e che si basa su una catena di radar terrestri, integrati da quelli aviotrasportati e, all’occorrenza, da quelli navali, a servizio di un avanzato sistema di comando e controllo. Il NATINAMDS vede l’Italia concorrere regolarmente a salvaguardare anche gli spazi aerei di Slovenia e Albania e Montenegro, prive di una forza da caccia. Le operazioni aeree per il settore meridionale della NATO, ovvero a sud delle Alpi, per un’estensione che indicativamente va dalle isole Azzorre-Canarie, fino alla Romania e alla Turchia, sono costantemente monitorate dal Centro Multinazionale delle Operazioni Aeree (CAOC, Combined Air Operations Centre) di stanza sulla base aerea spagnola di Torrejon, a cui compete impartire quando necessario l’ordine di decollo su allarme, in gergo lo scramble.
Pur mantenendo il ruolo primario di difesa aerea come attività principale, i Gruppi di volo che utilizzano il Typhoon hanno raggiunto nell’ultimo periodo una minima capacità di attacco al suolo. Ispirandosi ad altri utilizzatori del caccia europeo, che già da tempo ne hanno fatto un vero e proprio multiruolo. In tempi non sospetti anche l’Aeronautica Militare ne ha sviluppato tali proprietà, utilizzando in alcune occasioni addestrative bombe a guida laser GBU-16 Paveway, lo scopo finale di questo addestramento è quello di raggiungere una capacità swing-role che permette di affrontare nella stessa missione sia compiti di combattimento aereo che di attacco.
Il ruolo swing-role è attuabile grazie alla disponibilità di sistemi aviotrasportati come il pod Litening III e il pod RecceLite, il Litening è un sistema di visione, acquisizione e designazione laser del bersaglio – funzionante sia in modalità aria-terra che in quella aria-aria – il RecceLite è invece un sistema di ricognizione, anche l’attività ISR (Intelligence Surveillance and Reconnaissance) è peculiare delle capacità multiruolo, svolta grazie ai sensori propri del Typhoon e dall’utilizzo del pod RecceLite.
Ci sono inoltre delle attività volte ad ampliare le capacità operative con l’acquisizione di nuovi strumenti, uno su tutti l’utilizzo dei nuovi caschi HMSS/HEA (Helmet Mounted Simbology System / Head Equipment Assembly), molto usati durante la Red Flag dello scorso febbraio-marzo, e in fase di acquisizione da parte di tutti i piloti.
Le future sfide vedranno sicuramente i piloti del 10° e del 12° alle prese con l’utilizzo dei visori notturni NVG (Night Vision Goggles), per ora in sperimentazione presso l’RSV (Reparto Sperimentale Volo), ma sicuramente impiegati con la fase di “Operation Evaluation” da un “team” composto da Istruttori Tattiche e Tiro (ITT) provenienti da entrambi i Gruppi di volo, nonché l’immissione in linea del missile di nuova generazione aria-aria a lungo raggio BVRAAM (Beyond Visual Range Air to Air Missile) MBDA Meteor.
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Il 36°Stormo è intitolato a Riccardo Hellmuth Seidl.
Seidl nacque a Napoli il 19 aprile del 1904 e fu Colonnello Pilota della Regia Aeronautica insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
Entrò come allievo all’Accademia Navale di Livorno, divenne Guardiamarina nel 1925 e in seguito nel 1927 Sotto Tenente di Vascello, conseguì il Brevetto di pilota di idrovolanti e fu imbarcato su diversi incrociatori. Nel 1933 passò alle dipendenze della Regia Aeronautica e come Capitano comandò le Squadriglie 166ª e 201ª, e in seguito l’88° Gruppo Autonomo.
Nel 1938 partì volontario per la guerra di Spagna, dove comandò un Gruppo da bombardamento ottenendo due Medaglie d’Argento al Valor Militare grazie al suo coraggioso apporto alle operazioni belliche.
Al rientro in Italia fu promosso prima Tenente Colonnello e poi nel 1941 al grado di Colonnello.
Nel medesimo periodo la Regia Aeronautica acquisì sempre maggior esperienza e creò nuovi Gruppi dislocati nel Mare Egeo, in Sicilia e in Sardegna; i reparti operavano nell’area del Mediterraneo alla caccia di navi alleate e, fu proprio durante una di queste missioni che Hellmuth Seidl, allora Comandante del 36° Stormo Aerosiluranti, decollato da Decimomannu in Sardegna alla testa di una formazione di aerosiluranti, fu abbattuto il 27 settembre del 1941 dopo aver colpito una nave da guerra britannica al largo dell’isola La Galite (Tunisia).
L’episodio è ricordato come l’attacco al convoglio Halberd.
Alle ore 08:18 del 27 settembre un ricognitore Cant Z506 italiano individuò un gruppo di navi britanniche al largo dell’isola La Galite, 80 km a nord della Tunisia, e lanciò l’allarme. La flotta nemica era composta dalla portaerei Ark Royal, dalle navi da battaglia (Incrociatori pesanti) Prince of Wales, Rodney e Nelson e da cinque incrociatori leggeri, più diciotto caccia torpedinieri di scorta, era sicuramente il convoglio “Haldberd”, il naviglio doveva garantire la protezione a nove grandi navi da trasporto in arrivo dallo stretto di Gibilterra e dirette a Malta, attività preliminare a favore dell’operazione “Crusader” che si sarebbe dovuta svolgere a novembre.
Nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, dall’aeroporto di Decimomannu decollarono undici aerosiluranti S.84 del 36° Stormo, Siedl pilotava uno dei velivoli del 109° Gruppo, mentre il Maggiore Buri guidava il 108° Gruppo. Si unirono alla missione altri undici aerosiluranti S.79 del 130° Gruppo partiti da Cagliari Elmas, la scorta era composta da 24 Fiat C.R.42 Falco del 24° Gruppo.
I primi ad arrivare e iniziare l’attacco furono gli S.84 del Maggiore Buri, nel primo attacco, purtroppo vano, tre velivoli furono abbattuti con la perdita degli equipaggi, dopo circa trenta minuti anche il Gruppo comandato da Seidl iniziò l’attacco, un velivolo fu subito abbattuto mentre due riuscirono a proseguire l’attacco e lanciare i siluri, era quello del Colonnello Siedl e quello del Capitano Tomasino. L’obiettivo degli aviatori era l’HMS Nelson che fu colpita e danneggiata gravemente da un siluro, purtroppo la potenza di fuoco del convoglio, in particolare l’antiaerea della Prince of Wales e dello Sheffield fu fatale per i due S.84 che furono inesorabilmente colpiti senza lasciare scampo agli equipaggi.
Alla fine della battaglia furono sei gli aerei abbattuti del 36° Stormo Aerosiluranti, in cui perse la vita un totale di 33 uomini, oltre a Seidl, il Cap. pil. Tomasino Comandante della 258ª Squadriglia, il Cap. pil. Rotolo Comandante della 257a Squadriglia, il Cap. pil. Verna Comandante della 259ª Squadriglia, il Ten. pil. Barro e il S.Ten. pil. Morelli; ai quattro Comandanti fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il danneggiamento della HMS Nelson rimase per molto tempo controverso, e solo negli anni a seguire, grazie anche alla collaborazione degli inglesi si poté ragionevolmente attribuire il successo al Colonnello Hellmuth Seidl.
La corazzata HMS Nelson rientrò in servizio solo nell’agosto del 1942, e ironia della sorte, proprio a bordo di quest’ultima fu firmato il testo finale dell’armistizio italiano tra il Generale Eisenhower e il Maresciallo Badoglio il 29 settembre del 1943.

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Dopo l’intitolazione del 36° Stormo (4 luglio 1981) in onore ad Hellmuth Siedl, il monogramma è sempre stato dipinto sulle derive dell’F 104 prima, e del Tornado IDS e ADV dopo, con l’arrivo dell’F 2000 questa tradizione si è interrotta, salvo l’eccezione del primo velivolo consegnato al reparto, come si può vedere dall’immagine qui sopra, ora sembra che questa lacuna venga colmata con il ritorno del monogramma anche sulle derive del Typhoon.

 

Aeroporto Gioia del Colle

Le origini della Base Aerea di Gioia del Colle risalgono al 1916, creato come Campo Scuola in contrada “Piano Gaudella” a un chilometro dalla cittadina murgiana.
Alla fine del 1916 il Campo Scuola dipende dal “Battaglione Aviatori”, il cui comando ha sede a Torino.
Gioia del Colle balza subito agli onori della cronaca del tempo per una missione che rimarrà storica per molto tempo; nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1917 da Gioia decollarono 15 velivoli Caproni Ca.3 da bombardamento alla volta delle Bocche di Cattaro; la base navale di Cattaro (nord adriatico, odierno Montenegro) era un importante base sede di sommergibili e di idrovolanti, nonché il secondo porto militare, dopo quello di Pola, dell’Impero austro-ungarico.
Il promotore di questa epica missione fu Gabriele D’Annunzio, “il pilota poeta” cominciò a prepararla con due mesi di anticipo e stentò per ottenere il permesso dai superiori, in quanto essi sostenevano che nessun velivolo avrebbe potuto far rientro a terra, a causa della difficoltà della rotta e della lontananza dell'obiettivo da raggiungere.
La missione prevedeva l’attraversamento dell’Adriatico per 400 km operando con biplani bimotori dall’autonomia massima di sole quattro ore.
L’unico ausilio tecnologico per la navigazione era l’utilizzo della bussola, gli unici punti di riporto al suolo, in questo caso sul mare, erano alcune navi della Marina, e soprattutto si dovette fare affidamento al cielo scrutando le stelle.
Per la palese difficoltà nello svolgere la missione fu lo stesso D’Annunzio a considerarla come la sua impresa bellica più audace.
Con Decreto Ministeriale del 25 giugno 1928 Gioia del Colle fu declassato a campo di fortuna, un ulteriore decreto di declassamento ci fu il 4 gennaio del 1930.
Nell’intermezzo dei due decreti ci fu una breve parentesi dedicata all’aviazione civile, un collegamento operato per la prima volta il 12 settembre del 1928 sulla tratta Venezia – Brindisi che prevedeva una sosta in transito appunto a Gioia, non si hanno riscontri oggettivi sul seguito che può aver avuto quest’ attività commerciale.
Resta il fatto, che nonostante il ricordo della gloriosa e vittoriosa missione di D’Annunzio abbia spinto per anni il Ministero dell’Aeronautica a mantenere vivo l’interesse di ampliare e preservare efficiente il campo di aviazione, nel 1933 la struttura era ancora mantenuta come semplice campo di fortuna, e non operava alcun ente aeronautico, creando così i presupposti per un suo possibile abbandono definitivo, per fortuna mai avverato.
Il 15 febbraio del 1939 con Foglio d’Ordine n° 5 il campo di volo fu intitolato alla memoria del Capitano Pilota Antonio Ramirez deceduto in un incidente aereo il 28 aprile del 1930 nel cielo di Capua.
Nel frattempo, con l’avvicinarsi dei venti di guerra in Europa, iniziarono i lavori per ammodernare il campo, in particolare con una nuova pista di volo e nuove strutture, terminati i lavori di ampliamento l’aeroporto divenne sede del 35° Stormo Bombardamento Terrestre e successivamente dal 32° Stormo Aerosiluranti. La base venne anche utilizzata dall’86° Gruppo Bombardamento Terrestre e dal 13° Stormo BT per addestrarsi. Nel luglio del 1943 fu spostato a Gioia del Colle anche il 43° Stormo BT composto dai Gruppi 98° e 99°, quest’ultimo rimase per un brevissimo periodo prima di far ritorno a Lonate Pozzolo.
Al momento della firma dell’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), e proclamato da Badoglio il successivo 8 settembre, a Gioia del Colle erano schierati, il 9° Gruppo del 4° Stormo, due Squadriglie del 21° Gruppo Autonomo CT (Caccia Terrestre) e il 98° Gruppo del 43° Stormo BT. Ovviamente la notizia prese il soppravvento e gli ordini della 4ª Squadra Aerea di Bari (Gioia del Colle era alle sue dipendenze) furono quelli di trasferire i velivoli a Guidonia ma non fu possibile perché occupata dai tedeschi, così come Foggia, quindi fu presa la decisione di spostarsi a Lecce. Per chi rimase, o era appena arrivato, come il personale del 10° Gruppo, l’atteggiamento ostile dei tedeschi spinse gli italiani a schierarsi con gli Alleati.
Nella notte tra il 16 e 17 settembre gli inglesi presero possesso del campo di aviazione; solo il 30 novembre però fu ceduto agli Alleati, in quel momento sul campo rimaneva un comando della Regia Aeronautica denominato “Distaccamento R.A.”. Alla fine del 1943 arrivarono a Gioia il 60th Air Service Squadron dell’USAAF (United States Army Air Forces) e il 284th Squadron della Royal Air Force.
Nel 1944 rimasero solo gli americani con il 41st Air Depot Repair Squadron, inquadrato nella 15th Air Force, reparto dedito alla manutenzione dei bombardieri B 24 Liberator.
Il 1° novembre del 1944 fu chiuso il Distaccamento “R.A.”, vi subentrò il 94° Nucleo Guardie che vide la trasformazione in 42ª Compagnia Servizi Aviazione.
Nel 1945, dopo la fine della guerra in Europa, Gioia del Colle divenne la base dell’859th Bombardment (Heavy) Squadron (dipendente dal 15th Special Group “Provisional”), poi rinominato 2641st Special Group (Provisional), per la parte italiana era sede del Distaccamento Demanio, della 42ª Compagnia Servizi Aviazione e della 2ª Compagnia Aerostieri.
La presenza americana cessa col finire del 1945, infatti nel 1946 l’aeroporto ritornò nella piena disponibilità dell’Aeronautica Militare che dislocò la Squadriglia di Volo Autonoma, posta alle dipendenze del Comando di Unità Aerea (CUA).
Nel 1948 sull’aeroporto della Murgia c’era il 1° Gruppo Scuole Volo più altri enti a carattere tecnico-logistico, Gruppo che nel 1952 fu trasformato in 211° Gruppo, nel quale i primi allievi della risorta Accademia Aeronautica conseguirono il Brevetto di Pilota d’Aeroplano, con il trasferimento del 211° ad Alghero a Gioia rimase solo un distaccamento.
Occorre spingersi verso la fine degli anni cinquanta per vedere finalmente l’aeroporto Ramirez diventare una delle strutture più importanti dell’Aeronautica Militare contemporanea. Con l’inizio della “Guerra Fredda” e la contrapposizione tra la NATO e il patto di Varsavia, gli Stati Uniti in accordo con il Governo italiano, decidono di stanziare a Gioia del Colle dei missili balistici a medio raggio IRBM PGM-19 (SM-78) Jupiter.
Nel 1958 iniziarono i lavori per adeguare il vecchio aeroporto alle nuove esigenze, oltre ad una postazione di lancio per i missili fu costruita una nuova pista e molte altre infrastrutture, fuori dal sedime aeroportuale furono costruite altre nove postazioni di lancio, tutte comprese nella zona della Murgia.
L’accordo tra Italia e Stati Uniti fu siglato il 26 marzo del 1959 e prevedeva la fornitura di 30 missili Jupiter equipaggiati con una testata W-49 da 1,44 megatoni da posizionare nel sud dell’Italia, i missili giunsero direttamente dagli Stati Uniti sulla base aerea di Gioia del Colle tra il 1° aprile e il 10 giugno del 1960.
Contestualmente all’inizio della nuova attività fu costituita il Primo maggio 1960 la 36ª Aerobrigata IS (Interdizione Strategica), alle sue dipendenze furono posti due Reparti:
-1° Reparto costituito dal 56°, 57°, 58°, 59°, 60° Gruppo IS
-2° Reparto costituito dal 108°, 109°, 110°, 111°, 112° Gruppo IS
Ogni Gruppo controllava una postazione di lancio con tre missili pronti all’impiego.
E’ giusto precisare che la 36ª Aerobrigata IS non ha nessuna attinenza con il 36° Stormo Trasporti sciolto nel 1955, salvo il fatto che l’Aerobrigata è stata portatrice della insegna con stilizzata la “Cicogna”, lasciata in eredità dal 36° Stormo chiuso nel 1955 allorché basato a Latina.
La storia della 36ª Aerobrigata IS si chiude dopo solo tre anni di vita con la ratifica della “messa in posizione quadro” dell’Aerobrigata, sancita il 10 luglio del 1963 dallo Stato Maggiore Aeronautica; la decisione fu maturata in seguito ai nuovi accordi bilaterali tra Stati Uniti e Unione Sovietica sanciti dopo la famosa crisi dei missili sovietici posizionati a Cuba, che portò inevitabilmente al ritiro degli Jupiter dislocati in Italia e in Turchia.
Con la chiusura dell’Aerobrigata fu costituito il Comando Aeroporto, per tre anni garantirà i servizi tecnici, logistici e operativi supportando i Gruppi di Volo della 4ª e della 51ª Aerobrigata che si alternarono a Gioia per garantire la copertura dello spazio aereo di competenza.
Nel 1966 si incrociarono definitivamente le strade del 36° Stormo Caccia contemporaneo e della base aerea di Gioia del Colle, quando lo Stormo fu ricostituito proprio sulla base pugliese il 1° giugno.

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Il X e XII Gruppo dal 2010 ad oggi

Come da usanza i Gruppi storici dell’Aeronautica Militare, ovviamente ancora attivi, sono particolarmente legati alla propria storia e tradizione, che originano dalla Prima guerra mondiale, tant’è che nella normalità, continuano a indicarsi secondo la prassi allora in vigore con numeri i romani – X e XII – sebbene questo sistema di designazione sia stato ufficialmente abolito da lungo tempo e quindi per non trasgredire alla vigente normativa continuiamo a nominarli con i numeri arabi.
Prima dell’avvento degli anni 2000 i Gruppi di Volo rappresentavano delle identità ermetiche, a volte di simboliche rivalità, e sicuramente custodi di valori storici.
Con il pronunciarsi di crisi economiche e conseguenti tagli ai bilanci delle forze armate la necessità di mantenere un Gruppo ermetico e distante dalle altre realtà è stata inevitabilmente eliminata, ad oggi una coesistenza di due Gruppi di Volo in seno ad uno Stormo può differenziarsi solo dai colori dell’araldica, in memoria della propria storia, dal Comandante di Gruppo e da una gestione amministrativa diversificata.
I retaggi del passato dove ogni Gruppo di Volo aveva i propri aerei, le proprie strutture, il volare esclusivamente a fianco di un compagno dello stesso Gruppo, le lunghe attese con il “gregario” aspettando una chiamata per uno “scramble”, i propri crew chief, le proprie linee di volo sono ormai un lontano ricordo………
Fatte queste considerazioni, si può affermare che dal 2016, in verità già da molto tempo prima, il 10° e il 12° Gruppo sono due enti che operano nel pieno rispetto dell’interoperabilità assoluta, per questa ragione da questo momento non è più possibile dire che un Gruppo ha svolto una missione e/o un’operazione e l’altro no.
L’eccezione che conferma la regola è la partecipazione del solo 12° Gruppo ai Tiger Meet di Saragoza del 2016, di Landivisiau nel 2017 e di Poznan nel 2018, poiché membro dell’organizzazione e portatore del simbolo delle Tigre Bianche della 351ª Squadriglia.
Arriviamo quindi alla parte dedicata alle operazioni e alle attività addestrative più significative a cui hanno partecipato i due Gruppi.
-Iniziamo dall’operazione Unified Protector in Libia iniziata il 19 marzo e conclusa il 31ottobre del 2011 a causa del mancato rispetto della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la NATO ha garantito, infatti, il rispetto della zona d’interdizione al volo e del blocco navale imposti al paese nord africano.
- sulla base aerea di Keflavik (Islanda) nel 2011, per i mesi di giugno e luglio, si è svolta un’esercitazione propedeutica al servizio di Air Policing chiesto dalla NATO per la protezione dello spazio aereo islandase, attività iniziata nel 2008 dopo il ritiro della componente di stanza permanente della United States Air Force e soprattutto per la mancanza di una Forza Aerea locale.
-nel 2012 invece i Gruppi partecipano all’esercitazione multinazionale Anatolian Eagle a Konya (Turchia) che si è svolta dal 4 al 22 giugno, le nazioni partecipanti erano la Giordania, gli Emirati Arabi Uniti, il Pakistan, l’Arabia Saudita e ovviamente la Turchia come paese ospitante.
- dopo l’esercitazione di preparazione in Islanda nel 2011, il 10° e il 12° si sono rischierati per tutto il mese di giugno del 2013 a Keflavik per svolgere il servizio di QRA (Quick Reaction Alert) a protezione dei cieli islandesi, il “detachment” si è svolto con una TFA (Task Force Air) standard dotata di sei velivoli F 2000A.
-dal 24 al 28 marzo del 2014 il 36° Stormo e di conseguenza i Gruppi di Volo sono stati sottoposti ad una valutazione della capacità operativa CAPEVAL (CAPacity EVALuation).
-nel 2015, dal 2 gennaio al 30 agosto, un'altra operazione di controllo dello spazio aereo in paesi aderenti alla NATO che non hanno assetti di difesa aerea, come la Baltic Air Policing a protezione delle tre Repubbliche Baltiche, Lituania, Estonia e Lettonia, la base aerea interessata è stata, e lo è tuttora, quella di Siauliai in Lituania; il servizio di QRA è stato garantito con turnazioni di un mese coinvolgendo due/tre piloti per turno, sicuramente una delle operazioni più impegnative per il 10° e 12° con frequentissimi decolli su scramble per intercettare e identificare ogni tipo di velivolo russo in transito verso le loro basi poste nella zona di Kaliningrad e St. Petersburg.
-sempre nel 2015 i Gruppi di Volo hanno partecipato all’esercitazione internazionale Trident Juncture 2015 operando dalla base aerea di Trapani-Birgi; l’esercitazione è iniziata il 4 ottobre con attività di posizionamento degli assetti, mentre la parte Livex è iniziata il 21 ottobre ed è terminata il 6 novembre, impegnati più di 35.000 militari appartenenti a 30 nazioni diverse, i paesi maggiormente coinvolti sono stati Spagna, Portogallo e Italia.
- una delle più grandi e importanti esercitazioni a cui hanno partecipato le “picche” e gli “strali” è stata oltreoceano alla Red Flag; sicuramente l’esercitazione più famosa e più performante in assoluto, la Red Flag si è svolta sulla Nellis Air Force Base dell’USAF dal 19 febbraio al 14 marzo del 2016, i Typhoon italiani sono alla prima partecipazione sul Nevada Test and Training Range, cinque i piloti dei Gruppi impegnati.
- nel 2017 l’operazione più impegnativa è stata la “Bulgarian Horse” che si è tenuta dal 1° luglio al 1° novembre sulla base aerea di Graf Ignatievo in Bulgaria, operazione di Enhanced Air Policing a protezione dello spazio aereo della NATO.
- sempre nel 2017 i Gruppi di Volo del 36° hanno partecipato all’evento addestrativo nazionale “Star Vega” operando dalla base aerea di Trapani.
- per finire con il 2018, ad inizio anno c’è stata l’operazione “Baltic Eagle” a difesa dello spazio aereo dell’Estonia, prosecuzione della Baltic Air Policing del 2015 per l’occasione sono stati basati due velivoli sulla base aerea di Amari.
-nel 2018 l’esercitazione di riferimento è stata la “Blazing Shield” presso la Naval Air Weapons Station di China Lake nello Stato della California (USA), quattro Typhoon, quattro Tornado, un C 27J e 220 militari sono stati impegnati per testare i sistemi di auto-difesa dei velivoli e in particolare il nuovo missile AARGM (AGM-88E Advanced Anti-Radiation Guided Missile) sul Tornado ECR.
Missioni regolari sono svolte ad Albacete (Spagna) per partecipare alle sessioni della TLP (Tactical Leadership Programme) e a Polygon (Germania-Francia) presso il Multinational Aircrew Electronic Warfare Tactics Facility.
Molte altre sono le attività svolte dai due Gruppi di Volo, una su tutte la copertura dello spazio aereo nazionale in particolare l’area del centro sud e delle isole maggiori, oltre allo spazio aereo dell’Albania. Come già detto precedentemente, dal febbraio del 2017 il 36° Stormo concorre, insieme al 4° Stormo, a compiere un servizio di QRA sulla base aerea di Istrana, garantendo una copertura della zona del nord Italia e in particolare della zona altamente industrializzata del Piemonte, Lombardia e Veneto, attualmente sono svolte turnazioni di cinque giorni con rapidità d’intervento alba-tramonto con due velivoli.
Oltre alle esercitazioni svolte in Italia e all’estero appena elencate, gli equipaggi dei due Gruppi di volo sono costantemente impegnati a effettuare attività di volo per garantire la capacità al combattimento nel ruolo primario di “caccia intercettori“, e di conseguenza al mantenimento della superiorità aerea nelle zone di crisi o di guerra.

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Enti subordinati al 36° Stormo

Elementi indispensabili per un perfetto funzionamento dello Stormo sono tutti gli enti che ne dipendono, per ricordare i principali e i più strutturati: 436° GSTO (Gruppo Servizi Tecnici Operativi), 536° GSLO (Gruppo Servizi Logistici Operativi), Gruppo Protezione delle Forze (GPF), 936° GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili).
Nel proseguo cercherò di evidenziare le loro peculiarità tramite informazioni e immagini, purtroppo non per tutti gli enti è possibile documentare l’attività svolta ma questo non esclude l’importanza che ricoprono.
Al 436° GSTO compete la gestione dei Servizi Tecnici Operativi come il Servizio Controllo Spazio Aereo (SCSA) e il Servizio Carburanti, dall’SCSA dipende la Torre di Controllo, il suo ruolo fondamentale è quello di gestire tutte le operazioni aeree e a terra dei velivoli che operano sulla base aerea, nonché il controllo del traffico aereo in prossimità dell’aeroporto fino ad una distanza massima di cinque miglia. Il Servizio Carburanti rifornisce con il cherosene i velivoli dello Stormo e tutti i velivoli di passaggio, il carburante utilizzato è denominato JP8 (Jet Propellant).
Al 536° GSLO sono assegnati i Servizi Tecnici Logistici, in evidenza vediamo l’Autoreparto e il Nucleo Antincendi. l’Autoreparto garantisce l’efficienza dei mezzi, curandone anche la manutenzione ordinaria e straordinaria. Il Nucleo Antincendi, insieme all’Infermeria di Corpo, garantisce la Sicurezza del Volo in caso di incidente, ma soprattutto interviene a salvaguardia del personale militare che opera all’interno della base aerea, e non solo, perché i recenti fatti di quest’anno hanno visto il Nucleo operare anche esternamente a favore della comunità di Gioia del Colle.

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Il Gruppo Protezione delle Forze (GPF) è incaricato a difendere le infrastrutture aeroportuali e garantisce la sicurezza del personale che vi opera all’interno. Tra le sue mansioni vi sono il pattugliamento del perimetro aeroportuale, il controllo degli ingressi e la vigilanza verso ogni eventuale minaccia o intrusione.
L’addestramento del personale appartenete al GPF comprende: preparazione fisica, combattimento terrestre, armamento, nozioni di primo soccorso, antincendio, diritto umanitario, aspetti del contrasto a ordigni esplosivi di varia natura, nonché operazioni in ambiente soggetto a minaccia chimica, batteriologica, radiologica e nucleare. La preparazione definitiva avviene presso il 16° Stormo Protezione delle Forze di Martina Franca. Una volta giunto al reparto di assegnazione, il personale del GPF prosegue ulteriormente nell’addestramento, che qui è finalizzato soprattutto alla conoscenza della realtà operativa locale e a un miglior impiego degli armamenti in dotazione.
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Simulatore di volo

Da alcuni anni la simulazione, o il cosiddetto addestramento sintetico, è diventata una necessità inderogabile, per due motivi principali, l’economicità rispetto al volo reale, e soprattutto per poter provare tutte le condizioni di emergenza non simulabili durante il volo reale per degli ovvi motivi.
Per capire quanto sia utile ed indispensabile i simulatori di volo basta dire che ad oggi i parametri della NATO consentono di fare fino al 40% di ore di volo sui simulatori che sommate a quelle reali permetto di raggiungere il minimo standard di 180 ore annue per mantenere la Combat Readiness.
Dal 21 aprile del 2009 i piloti del X e XII Gruppo possono avvalersi di due simulatori di volo Full Mission Simulator ASTA (Aircrew Synthetic Training Aids) di ultima generazione sviluppato grazie alla partecipazione delle due società dell’allora Finmeccanica (ora Leonardo), Alenia Aeronautica e Selex Galileo, ASTA è uno dei programmi più ambiziosi di addestramento lanciato in Europa.
La base aerea di Gioia del Colle è stata la prima base dell’Aeronautica Militare ad avvalersi di questo nuovo sistema addestrativo, creato e realizzato con una perfetta sinergia tra la nostra Forza Armata e l’industria nazionale.
Il sistema ASTA è composto da due tipologie di simulatori: i “Cockpit Trainers” (CT), utilizzati per l’addestramento basico e per quello avanzato, e i “Full Mission Simulators” (FMS), praticamente il modello entrato in servizio presso il 36° Stormo. L’FMS fornisce una replica della cabina di pilotaggio del Typhoon e consente pertanto di addestrare i piloti a tutte le funzionalità e le missioni del caccia.
I comandi di volo, HUD (Head UP Display) l’avionica, nonché i sensori e i software per la gestione dell’armamento sono identici a quelli del velivolo reale; anche il particolare del seggiolino g-seat installato nella postazione di pilotaggio è in grado di fornire al pilota sensazioni di accelerazioni del tutto simili a quelle reali. Il nuovo simulatore, attraverso una riproduzione simultanea effettuata con 19 proiettori ad alta definizione, consente una visione completa a 360° e una capacità di simulazione sia diurna sia notturna grazie ad un database geografico in grado di riprodurre fedelmente basi militari e civili, sia in Italia sia all’estero. Inoltre inserendo altri attori virtuali nello scenario, velivoli, veicoli o natanti, sono visualizzati realisticamente sui display di cabina, come avviene nella realtà.
L’utilizzo del nuovo sistema di simulazione consente di svolgere con un elevato livello di realismo, esercitazioni ad alta quota e a velocità supersonica, prove di utilizzo di armamento in scenari tattici complessi e contro forze ostili del tutto realistiche, nonché addestrare quotidianamente e senza alcun rischio i piloti alla gestione in volo di eventuali guasti ed emergenze. Una delle funzionalità più rilevanti del nuovo sistema è di poter lavorare “in rete” con altre postazioni di simulazione, consentendo ai piloti in addestramento su diverse basi aeree di interagire in tempo reale e ricreare scenari operativi complessi, anche se questa capacità per adesso non viene utilizzata per ragioni di sicurezza. Tali missioni di simulazione avanzata consentono quindi di mantenere l’addestramento dei piloti ai massimi livelli in modo sicuro, economico, riducendo così problemi d’inquinamento acustico derivanti da attività di volo a bassa quota e notturna.

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L'autore desidera ringraziare il Col. Levati, Cap. Corona, Ten. Cava, M.llo Rubino e M.llo Cavallo,  
Un ringraziamento speciale al Presidente dei Sottufficiali Giovanni Palantra per il supporto concessomi nel raccogliere le informazioni storiche del reparto, nonchè a tutto il personale del 36° Stormo per l'eccezzionale supporto fornito.
Un ringraziametno speciale anche al Col. Urbano Floreani e al Magg. Stefano Testa (UCOM SMA Roma) 
Foto di Giorgio Ciarini, Giovanni Mattioli e 36° Stormo 
Testo di Giorgio Ciarini 
Settembre 2016 - Maggio 2018 

 

English translation

The 36° Stormo Bombardamento Terrestre (Bomber Land Wing) was formed on February 1, 1938 on the "Fausto Pesci" airport of Borgo Panigale (Bologna) as a simple transformation of the nominative from 8° Stormo BT to 36°. The Stormo was placed under the command of the III Divisione Aerea (Air Division) "Centauro", which was in turn dependent on the 2ª Squadra Aerea (Air Group). The 108° Gruppo (Squadron) with the 256ª and 257ª Squadriglia (Flight) and the 109° Gruppo with the 258ª and 259ª Squadriglia composed the staff of the newly formed Stormo. The 108° Gruppo with the 256ª and the 257ª Squadriglia. The aircraft assigned were 10 Savoia Marchetti S.79 "Sparviero" and eight S.81 "Pipistrello". For a short period (March 15, 1939 - July 1, 1939) the 36° Stormo BT employed a third Gruppo, the 116° Gruppo BT.
Starting from June 11, 1940, with the beginning of the war activities, the 36° was deployed on the airport of Castelvetrano in Sicilia. From the Sicilia base the S.79 carried out their first missions hitting military installations on the island of Malta and on the French possessions in North Africa, in particular in Tunisia. During one of these missions (3 July 1940) there was the first loss of war. Between 8 and 13 July of the same year, the 36° Stormo BT took part in the first significant air-naval battle of the Mediterranean at Punta Stilo.
The last war action of the 36° Stormo BT was recorded on 12 October 1940 with an attack by 10 aircraft on a British naval convoy off Malta.
On November 27, 1940 the Stormo, with the last 20 S.79 efficient, returned to Bologna joining the 6ª Divisione Aerea "Falco". From this moment on, the two Gruppi Volo (Flying Squadrons) began training at the 1° Nucleo Aerosiluranti (Torpedo Nucleus) (108° Gruppo) of Gorizia and at the 2° Nucleo Aerosiluranti of Napoli-Capodichino (109° Gruppo) aimed at the acquisition of the new specialty "Aerosiluranti", the training also included familiarization on the new aircraft Savoia Marchetti S.84.
On 6 May 1941 the first three Savoia Marchetti S.84 were delivered to the Stormo.
With the transfer of September 1, 1941 to Decimonannu of the two Gruppi Volo was also sanctioned the change of name from 36° Stormo BT to 36° Stormo Aerosiluranti (AS).
In the short history of the 36° Stormo Aerosiluranti two were the events that left their mark: the first took place on September 27, 1941 and is remembered as the attack on the convoy "Haldbert", during the mission lost the life of the commander Hellmuth Siedl (below you will find a brief study).
The second episode is remembered as the Battle of Pantelleria, also known as the "mid-June naval air battle"; the mission took place on the night of 13-14 June 1942, when an attack was launched by the 36° and other units against two British naval convoys engaged in bringing supplies to the island of Malta, convoys departing from Gibraltar and Alexandria called "Harpoon" and "Vigorous", the mission lost the life of the then Commander of Stormo Lt. Col. Giovanni Farina (Siedl’s successor) and the Commander of the 109° Gruppo Maj. Mario Turba, plus 28 aviators.
At the end of May 1943, the 36° was deployed on the base of Milis in Sardinia and at Gerbini in Sicilia. With the landing of July 10, 1943 on the Sicilian coast of the Allies began the operation "Husky" or the campaign of Italy, consequently the Regia Aeronautica (Royal Italian Air Force) began to disintegrate; 36° Stormo Aerosiluranti was not immune to events, what remained of the 108° Gruppo was transferred to Pisa in the Raggruppamento Aerosiluranti (Torpedo Group), in a very short time (July 15, 1943) the two Gruppi became autonomous, the 109° was subsequently suppressed with the placing in position "Fraework" of the 36° Stormo.
The suppression led to the closure of a Unit that in only two years of life endured the loss of two commanders of Stormo, as well as numerous commanders of Gruppo and Squadriglia and a total of 15 crews, this sacrifice earned a Gold Medal and a Silver Medal for Military Valor at the Flag and eight Gold Medals for Military Valor awarded to memory.
With the armistice of 8 September 1943, and the relative chaos created in the country and in the armed forces, some of the Regia Aeronautica units decided to side with the former British and American enemies, so there was the passage under the newly formed "Comando Unità Aerea or Air Unit Command" based in Brindisi, on whose dependencies three "Raggruppamenti" were placed: Fighter, Bombing and Transport.
The Gruppi di Volo of Raggruppamento "B" and "T" with sheet no. 0418/Ord (August 4, 1944) of the General Staff of the Aeronautica Militare (Italian Air Force) were reorganized on July 1, 1944 into three different Stormi, Stormo Baltimore, Stormo Transporti, and 2° Stormo. The latter became Stormo Notturno or Storms N. on July 25, 1944, under the Stormo N. were placed the 1° and 88° Gruppo and equipped with SM.82 and Cant.Z.1007, Lecce-Galatina was the new location. The Stormo, as well as others, was placed under the 254th Wing/BALKAN AIR FORCE of the "Meditteranean Allied Air Force".
On 17 October 1945 Stormo N. was transferred to Guidonia, where he continued to train pilots for the transport of passengers and materials.
In the following years (1946-1947) in addition to transport was added the activity for the launch of paratroopers.
From 1 November 1948, as ordered by the General Staff with sheet no.204688/Od.13 of 22 October 1948, and in application of the armistice clauses that prohibited the establishment of bombing units in the ranks of the Aeronautica Militare, the surviving World War 2 units were rearranged and reorganized.
So the Stormo N. became the 36° Stormo Trasporti, keeping the two Gruppi Volo (1° and 88°), the aircraft were still the old SM.82, plus a SAIMAN 202, with the aim of keeping alive the glorious tradition of the 36° Stormo Aerosiluranti was established that the decorations to the Military Valor passed to the Flag of the reconstituted Unit.
From 1st June 1952 the 88° Gruppo was put in position "Framework" and aircraft and personnel transferred to the 46° Stormo Trasporti of Pisa.
On May 16, 1953, the 36° was transferred from Guidonia to Latina, from where the transport, support and rescue operations continued incessantly.
With sheet SMA-1° Reparto nr.3123/1315 of April 2, 1954 was ordered the dissolution of the 36° Stormo "T", not implemented immediately, but postponed with subsequent arrangement of Command III ZAT (Zona Aerea Territoriale or Territorial Air Zone) dated January 12, 1955.
In the role of Stormo Trasporto the 36° received another Silver Medal of Military Valor for support actions to Italian troops and Yugoslav partisans carried out during the War of Liberation, making the War Flag of 36° Stormo became the most decorated of all those of the Aeronautica Militare.
The reconstitution of the 36° Stormo, this time with the denomination "Caccia Intercettori or Fighter Interceptors" happens July 1, 1966 (sheet of order n..22 of the 1st August 1966) on the air base of Gioia del Colle, the Reparti Volo that gave origin to the born again Stormo are the 12° Gruppo Caccia Intercettori (Interceptor Fighter Squadron), equipped with F 86K coming from the 4ª Aerobrigata (Air Brigade), present to Gioia del Colle already from the 23 September 1963, and successively (16 June 1966) from the 156° Gruppo Caccia Bombardieri (Fighter Bombers Squadron) "Linci or Lynx" coming from the 6ª Aerobrigata equipped instead of F 84F. The War Flag of the 36° Stormo Caccia (Fighter Wing) was returned to the Commander of the time, Colonel Vittorio Zamboni, on October 14, 1966.
At the time of its establishment the 36° Stormo Caccia adopted a coat of arms with a characteristic denotation of the two Gruppi that composed it, the Diavoli Rossi or Red Devil of 156° Gruppo and the Cavallo Nero or Black Horse of 12° Gruppo, only on 1 December 1966 this coat of arms was abandoned in favor of today’s Aquila (Eagle) "with the wing stretched to glory or death".
From the reconstitution as Stormo Caccia the 36° he carried out his institutional tasks thanks to the contribution of the 12° Gruppo, still subordinate, and to the 156° Gruppo, at least until July 2008 when, the "Linci" were transferred to Ghedi (Brescia) at the 6° Stormo. The 36° lived also a short parenthesis (July 28, 1999 - January 1, 2001) with three Gruppi Volo at their own dependencies, two we have just seen, the third is the 21° Gruppo "Tigre or Tiger", arrived in Gioia from Cameri as a result of putting in position "framework" of the 53° Stormo, it should be noted that in reality the 21°, was already deployed in Puglia since March 1, 1999. It was the first of these. The 21° Gruppo at the time of transfer to Gioia was also equipped with interceptors Tornado ADV, at the time it was "closed" the staff and aircraft were relocated to 12° Gruppo. The inheriting the effigy of the Tigre Bianca or White Tiger as a symbol of the 351ª Squadriglia.
With the assignment in the following years of the 21° Gruppo to the 9° Stormo of Grazzanise, the 351ª Squadriglia should have also merged into the reconstituted Unit, but unusually the "Tigre Bianca" remained at Gioia del Colle as the fourth Squadriglia of the 12° Gruppo.
Another curiosity inherent in the period in which the 36° Stormo had three Gruppi Volo employed is that of the 156° Gruppo CB that has assumed the designation of Gruppo Autonomo (Autonomous Squadron) and is subject to a "double" subordination, one to the Brigata CI (Caccia Intercettori Aquila or Interceptor Fighter "Eagle") for the fact that the base is Gioia del Colle, and one to the CBR Brigade (Caccia Bombardieri Ricognitori Drago or Fighter Bombers Reconnaissance "Dragon"), for the operational role that usually performs CB (Caccia Bombardieri or Fighter Bomber), this short parenthesis lasted from 1 March 1999 to 20 January 2000.
Among the many events that characterized the life of the Unit you cannot forget July 4, 1981 when on the occasion of the 2nd Staff Meeting was discovered a plaque in memory of the Colonel Pil. Riccardo Hellmuth Seidl, and in the same circumstance the Stormo officially assumed the denomination 36° Stormo "Hellmuth Seidl".
Two dates that will surely remain imprinted in the past of 36° Stormo were 1970 with the arrival of the first F 104S and 1984 with the arrival of the first four Tornado IDS.
The 36° Stormo depends on the Comando delle Forze da Combattimento (CFC or Command of the Combat Forces) headquartered in Milano, on which depend the Reparti Caccia Intercettori (4°, 36°, 37° Stormo) and the Reparti Cacciabombardieri/Ricognitori (6° 32°, 51° Stormo and 313 Gruppo Addestramento Acrobatico PAN or Aerobatic Team Squadron), the CFC is directly dependent on the Comando Squadra Aerea (Air Group Command) headquartered in Rome at Palazzo Aeronautica.
The structure of the 36° Stormo is similar to most of the Stormi within the Armed Force, the Commander of Stormo depend on the 436° Gruppo Servizi Tecnici Operativi (GSTO or Technical Operational Services Squadron), the 536° Gruppo Servizi Logistici Operativi (GSLO or Operational Logistics Services Squadron), the Gruppo Protezione delle Forze (GPF or Protection of Forces Squadron), the Servizio Amministrativo (Administrative Service), the 936° Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA or Aircraft Engineering Squadron), the Infermeria di Corpo (Infirmary of Corps), the Ufficio Comando e Operazioni (Office of Command and Operations), the 10° Gruppo CI (Interceptor Fighter Squadron) and the 12° Gruppo CI (Interceptor Fighter Squadron), these are the main articulations, then there are offices that always depend on the Commander, to name a few: the Ufficio Sicurezza Volo (SV or Flight Security Office), the Ufficio Presidio e Circoscrizione (Office of Presidium and Circumscription), or the Ufficiale Pubblica Informazione (Official Public Information and Communication).
Its institutional tasks in the manner established by the operational plans shall be to ensure:
- The air defense of the area of national interest and NATO, contributing to the control, since time of peace, of the relative airspace.
- The ability to carry out air defense operations in assigned areas in the framework of participation in international crisis prevention and management operations (peace keeping and peace enforcing).
- Operate in Air Policing operations covering the airspace of Albania and Montenegro, together with the Greek Air Force (Hellenic Air Force) under the command of Component Command Air (CC-Air) of Izmir (Turkey).
The Air Defense as a peculiar role of the 36° Stormo, a name that according to periods and situations is also called Air Superiority or Air Dominion, is carried out by the 36° Stormo. 365 days a year for 24 hours a day. The Stormo, and consequently the two Gruppi Volo, are permanently included in the so-called Servizio Sorveglianza Spazio Aereo (SSSA or Airspace Surveillance Service). The SSSA expects the air bases of Gioia del Colle and Grosseto to keep a pair of armed aircraft ready to take off on alarm in 15 minutes and another couple in stand-by ready in two hours. In addition to the two bases mentioned there is also a third air base, Trapani-Birgi home of 37 º Stormo, which contributes to the alarm service but in a reduced form.
Since September 2016, the Gruppi of Gioia and Grosseto also provide a better coverage of the airspace of northern Italy, managing in turn the deployed of an "alarm cell", first in Cameri and then transferred to Istrana.
The SSSA is part of the NATO Air Defence System (NATINAMDS, NATO Integrated Air and Missile Defence System) which covers all Allied countries even in peacetime and is based on a chain of ground radar, integrated by airborne radar and, if necessary, from naval ones to serve an advanced command and control system. NATINAMDS sees Italy regularly helping to safeguard even the airspace of Slovenia and Albania and Montenegro, without a fighter force. The air operations for the southern sector of NATO, that is south of the Alps, for an extension that indicatively goes from the Azores-Canary Islands, up to Romania and Turkey, are constantly monitored by the Multinational Air Operations Centre (CAOC, Combined Air Operations Centre) stationed on the Spanish air base of Torrejon, which is responsible for issuing the take-off order on alarm when necessary, in the jargon scramble.
While maintaining the primary role of air defense as the main activity, the Gruppi Volo that use the Typhoon have reached in the last period a minimum capacity of attack to the ground. It draws its inspiration from other users of European fighter, who have long since made it a genuine multi-role. In unsuspecting times even the Aeronautica Militare has developed such properties, using on some occasions training laser-guided bombs GBU-16 Paveway, the final purpose of this training is to achieve a swing-role ability that allows to face in the same mission both tasks of air combat and ground attack.
The swing-role role is feasible thanks to the availability of airborne systems such as the pod Litening III and pod Reccelite, the Litening is a system of vision, laser acquisition and designation of the target - working both in air-ground mode and in that air-to-air - the Reccelite is instead a system of reconaissance, also the activity ISR (Intelligence Surveillance and Reconnaissance) is peculiar of the multirole abilities, carried out thanks to the own sensors of the Typhoon and from the use of the pod Reccelite.
There are also activities to expand operational capabilities with the acquisition of new tools, one of all the use of the new helmets HMSS / HEA (Helmet Mounted Simbology System / Head Equipment Assembly), much used during the Red Flag last February-March, and being acquired by all pilots.
The future challenges will surely see the pilots of the 10° and 12° compete with the use of night vision NVG (Night Vision Goggles), for now in experimentation at the Reparto Sperimentale Volo (RSV of Flight Experimental Department), but certainly employed with the phase of "Operation Evaluation" by a "team" composed of Istruttori Tattiche e Tiro (ITT or Tactical Instructors and Shooting) from both Gruppi Volo, as well as the entry into line of the new generation long-range air-to-air missile BVRAAM (Beyond Visual Range Air to Air Missile) MBDA Meteor.

Caption 36° Stormo

The 36° Stormo is named after Riccardo Hellmuth Seidl.
Seidl was born in Naples on 19 April 1904 and was Colonel Pilot of the Regia Aeronautica awarded the Gold Medal for Military Valor to Memory.
He entered as a student at the Accademia Navale (Naval Academy) of Livorno, became Midshipman in 1925 and then in 1927 under Lieutenant of Vessel, obtained the Brevetto di Pilota (Pilot License) of seaplanes and was embarked on several cruisers. In 1933 he became a subordinate of the Regia Aeronautica and as a Captain commanded the Squadriglia 166ª and 201ª, and later the 88° Gruppo Autonomo (Autonomous Squadron).
In 1938 he volunteered for the Spanish War, where he commanded a Gruppo Bombardamento (Bombardment Squadron) obtaining two Silver Medals for Military Valor thanks to his courageous contribution to the war operations.
On his return to Italy he was promoted first Lieutenant Colonel and then in 1941 to the rank of Colonel.
In the same period the Regia Aeronautica acquired more and more experience and created new Gruppi located in the Aegean Sea, in Sicilia and in Sardegna; the units were operating in the Mediterranean area to hunt allied ships and, it was during one of these missions that Hellmuth Seidl, then Commander of the 36° Stormo Aerosiluranti, took off from Decimomannu in Sardegna at the head of a formation of torpedo bombers, was shot down on 27 September 1941 after hitting a British warship off the island of La Galite (Tunisia).
The episode is remembered as the attack on the Halberd convoy.
At 08:18 on 27 September, an Italian Cant Z506 spotted a group of British ships off the island of La Galite, 80 km north of Tunisia, and launched the alarm. The enemy fleet consisted of the aircraft carrier Ark Royal, the battleships (heavy cruisers) Prince of Wales, Rodney and Nelson and five light cruisers, plus eighteen fighter escorts, was definitely the convoy "Haldberd"The ship was to provide protection to nine large transport ships arriving from the Strait of Gibraltar to Malta, a preliminary activity in favour of Operation "Crusader" which was to take place in November.
Despite the unfavourable weather conditions, eleven S.84 torpedo bombers of the 36° Stormo took off from Decimomannu airport, Siedl flew one of the aircraft of the 109° Gruppo, while Major Buri flew the 108° Gruppo. They joined the mission eleven other torpedo bombers S.79 of the 130° Gruppo departed from Cagliari Elmas, the escort was composed of 24 Fiat C.R.42 Falco of the 24° Gruppo.
The first to arrive and begin the attack were the S.84 of Major Buri, in the first attack, unfortunately vain, three aircraft were shot down with the loss of crews, after about thirty minutes even the group commanded by Seidl began the attack, one aircraft was immediately shot down while two managed to continue the attack and launch the torpedoes, was that of Colonel Siedl and that of Captain Tomasino. The objective of the aviators was the HMS Nelson which was hit and badly damaged by a torpedo, unfortunately the power of fire of the convoy, in particular, the Prince of Wales and Sheffield antiaircraft was fatal for the two S.84 that were inexorably hit without leaving escape to the crews.
At the end of the battle were six planes shot down of the 36° Stormo Aerosiluranti, in which he lost a total of 33 men, in addition to Seidl, the Cap. pil. Tomasino Commander of the 258ª Squadriglia, Capt. pil. Rotolo Commander of the 257ª Squadriglia, Capt. pil. Verna Commander of the 259ª Squadriglia, Lt. pil. Barro and the Lt. Ten. pil. Morelli; the four commanders were awarded the Gold Medal of Military Valor.
The damage to HMS Nelson remained controversial for a long time, and it was only in the following years that Colonel Hellmuth Seidl could reasonably be attributed success.
The battleship HMS Nelson returned to service only in August 1942, and ironically, aboard the latter was signed the final text of the Italian armistice between General Eisenhower and Marshal Badoglio on 29 September 1943.
After the title of the 36° Stormo (July 4, 1981) in honor of Hellmuth Siedl, the monogram has always been painted on the tail of the F 104 before, and of the Tornado IDS and ADV after, with the arrival of the F 2000 this tradition has been interrupted, with the exception of the first aircraft delivered to the Unit, as you can see from the picture above, now it seems that this gap is filled with the return of the monogram also on the drifts of Typhoon.

Gioia del Colle Airport

The origins of the Gioia del Colle Air Base date back to 1916, created as Campo Scuola (airfield) in the "Piano Gaudella" district, one km from the town of Murgia.
At the end of 1916 the Campo Scuola depends on the Battaglione Aviatori (Battalion Aviators), whose command is based in Torino.
Gioia del Colle immediately leaps to the honors of the chronicle of time for a mission that will remain historic for a long time; in the night between 4 and 5 October 1917 15 Caproni Ca.3 bomber aircraft took off from Gioia to Bocche di Cattaro; the naval base of Cattaro (northern Adriatic, today Montenegro) was an important base for submarines and seaplanes, as well as the second military port, after that of Pula, of the Austro-Hungarian Empire.
The promoter of this epic mission was Gabriele D'Annunzio, "the pilot poet" began to prepare it two months in advance and struggled to get permission from superiors, as they claimed that no aircraft could return to the ground, because of the difficulty of the route and the distance of the target to be reached.
The mission provided for the crossing of the Adriatic for 400 km operating with twin-engine biplanes with a maximum range of only four hours.
The only technological aid for navigation was the use of the compass, the only points of return to the ground, in this case on the sea, were some ships of the Marina (Italian Navy), and above all had to rely on the sky scrutinizing the stars.
For the obvious difficulty in carrying out the mission, it was D'Annunzio himself who considered it his most daring feat of war.
By Ministerial Decree of June 25, 1928, Gioia del Colle was downgraded to the airfield of fortune, a further decree of downgrading was on January 4, 1930.
In the interlude of the two decrees there was a short parenthesis dedicated to civil aviation, a connection operated for the first time on 12 September 1928 on the Venezia - Brindisi route that provided a stop in transit precisely at Gioia, there is no objective evidence that this commercial activity may have been pursued.
The fact remains, that despite the memory of the glorious and victorious mission of D'Annunzio has pushed for years the Ministero dell'Aeronautica (Ministry of Italian Air Force) to keep alive the interest to expand and preserve the airfield efficiently, in 1933 the structure was still maintained as a mere airfield of fortune, and did not operate any aeronautical departments, thus creating the conditions for a possible definitive abandonment, fortunately never realized.
On February 15, 1939 with Foglio d'Ordine No. 5, the airfield was named in memory of Captain pilot Antonio Ramirez who died in a plane crash on April 28, 1930 in the sky of Capua.
Meanwhile, as the winds of war approached in Europe, work began on modernizing the airfield, in particular with a new runway and new structures, once the expansion works were completed, the airport became the home of the 35° Stormo Bombardamento Terrestre and later by the 32° Stormo Aerosiluranti. The airport became the home of the 35° Stormo Bombardamento Terrestre. The base was also used by the 86° Gruppo Bombardamento Terrestre and the 13° Stormo BT was also used for training. In July 1943 was moved to Gioia del Colle also the 43° Stormo BT composed of Gruppi 98°, and 99°, the 98° Gruppo remained for a very short period before returning to Lonate Pozzolo.
At the time of the signing of the Armistice of Cassibile (September 3, 1943), and proclaimed by Badoglio on the following September 8, at Gioia del Colle were deployed, the 9° Gruppo of the 4° Stormo, two Squadriglie of the 21° Gruppo Autonomo CT (Caccia Terrestre) and the 98° Gruppo of the 43° Stormo BT. Obviously the news took over and the orders of the 4ª Squadra Aerea of Bari (Gioia del Colle was under his command) were to transfer the aircraft to Guidonia but it was not possible because occupied by the Germans, as well as Foggia, so the decision was made to move to Lecce. For those who remained, or had just arrived, as the staff of the 10° Gruppo, the hostile attitude of the Germans pushed the Italians to side with the Allies.
On the night of 16-17 September the British took possession of the airfield; on 30 November, however, it was ceded to the Allies, at that time on the field remained a command of the Regia Aeronautica called "Distaccamento R.A. or Detachment R.A.". In late 1943, the 60th Air Service Squadron of the United States Army Air Forces (USAAF) and 284th Squadron of the Royal Air Force arrived at Gioia.
In 1944, only the Americans remained with the 41st Air Depot Repair Squadron, part of the 15th Air Force, a maintenance Unit for the B 24 Liberator bombers.
On 1 November 1944, the Distaccamento R.A. closed, and 94° Nucleo Guardie took over. It was transformed into the 42ª Compagnia Servizi Aviazione (Aviation Service Company).
In 1945, after the end of the war in Europe, Gioia del Colle became the base of the 859th Bombardment (Heavy) Squadron (employed by the 15th Special Group "Provisional"), then renamed 2641st Special Group (Provisional), for the Italian part was the headquarters of the Distaccamento Demanio (State Property Detachment), of the 42° Compagnia Servizi Aviazione and the 2ª Compagnia Aerostieri (Aerostiers Company).
The American presence ceased at the end of 1945, in fact in 1946 the airport returned to the full availability of the Aeronautica Militare that displaced the Squadriglia di Volo Autonoma (Autonomous Flight), placed under the Comando di Unità Aerea (CUA or Air Unit Command).
In 1948 on the airport of the Murgia there was the 1° Gruppo Scuole Volo (Flight Schools Squadron) plus other entities of a technical-logistic nature, Gruppo that in 1952 was transformed into 211° Gruppo, in which the first students of the risen Accademia Aeronautica (Air Academy) obtained the Brevetto di Pilota d'Aeroplano (Airplane Pilot Licence), with the transfer of 211° to Alghero to Gioia remained only a detachment.
It is necessary to move towards the end of the fifties to finally see the Ramirez airport become one of the most important structures of the contemporary Aeronautica Militare. With the beginning of the "Cold War" and the contrast between NATO and the Warsaw Pact, the United States, in agreement with the Italian government, decide to allocate to Gioia del Colle the IRBM PGM-19 (SM-78) Jupiter medium range ballistic missiles.
In 1958 work began to adapt the old airport to new needs, in addition to a launch station for missiles was built a new runway and many other infrastructure, outside the airport were built nine more launch stations, all included in the Murgia area.
The agreement between Italy and the United States was signed on 26 March 1959 and provided for the supply of 30 Jupiter missiles equipped with a 1.44 megaton W-49 warhead to be placed in the south of Italy, the missiles arrived directly from the United States on the Gioia del Colle air base between 1st April and 10 June 1960.
At the beginning of the new activity, the 36ª Aerobrigata IS (Interdizione Strategica or Strategic Interdiction Air Brigade) was formed on May 1, 1960, and two Units were placed under its control:
-1° Unit consisting of 56°, 57°, 58°, 59°,60° Gruppo IS
-2° Unit made up of 108°, 109°, 110°, 111°, 112° Group IS
Each Gruppo controlled a firing station with three missiles ready for launch.
It is right to point out that the 36ª Aerobrigata IS has no relevance to the 36° Stormo Trasporti dissolved in 1955, except that the Aerobrigata was the bearer of the sign with stylized "Stork", bequeathed by the 36° Stormo closed in 1955 when based in Latina.
The history of the 36ª Aerobrigata IS closes after only three years of life with the ratification of the "put in position framework" of the Aerobrigata, sanctioned on July 10, 1963 by the Aeronautica Militare General Staff; the decision was made following the new bilateral agreements between the United States and the Soviet Union sanctioned after the famous Soviet missile crisis in Cuba, which inevitably led to the withdrawal of the Jupiter stationed in Italy and Turkey.
With the closure of the Aerobrigata was established the Comando Aeroporto (Command Airport), for three years will provide technical, logistic and operational services supporting the Gruppi Volo of the 4ª and 51ª Aerobrigata that alternated with Gioia to ensure the coverage of the airspace of competence.
In 1966 the roads of the 36° Stormo Caccia contemporary and of the air base of Gioia del Colle were definitely crossed, when the Stormo was reconstituted on the Puglia air base on June 1.

X and XII Gruppi since 2010

As usual the historical Gruppi of the Aeronautica Militare, obviously still active, are particularly linked to their history and tradition, which originate from the World War 1, so much so that in the normality, They continue to indicate themselves according to the practice then in force with numbers the Romans - X and XII - although this system of designation has been officially abolished for a long time and therefore in order not to transgress to the enforced norm we continue to name them with the Arabic numbers.
Before the advent of the 2000s, Gruppi di Volo represented hermetic identities, sometimes symbolic rivalries, and certainly guardians of historical values.
With the pronouncement of economic crises and consequent cuts in the budgets of the armed forces the need to maintain a hermetic Gruppi and distant from other realities was inevitably eliminated, to date, a coexistence of two Gruppi Volo within a Stormo can only differ from the colors of heraldry, in memory of its history, the Gruppo Commander and a diversified administrative management.
The legacy of the past where each Gruppi Volo had its own planes, its own structures, flying exclusively alongside a companion of the same Gruppo, the long waits with the "gregarious" waiting for a call for a "scramble", its crew chief, their flight lines are now a distant memory...
Given these considerations, it can be said that since 2016, in fact, long before, the 10° and the 12° Gruppo are two entities that operate in full respect of absolute interoperability, for this reason it is no longer possible to say that one Gruppo has carried out a mission and/or an operation and the other has not.
The exception that confirms the rule is the participation of only 12° Gruppo to the Tiger Meet in Zaragoza in 2016, Landivisiau in 2017 and Poznan in 2018, as a member of the organization and bearer of the symbol of the Tigre Bianca 351ª Squadriglia.
We then arrive at the part dedicated to the most significant operations and training activities in which the two Gruppi participated.
-Let us begin with the Unified Protector operation in Libya which began on 19 March and ended on 31 October 2011 due to the failure to comply with UN Security Council Resolution 1973, NATO has ensured, in fact, the respect of the no-fly zone and the naval blockade imposed on the North African country.
- in June and July 2011, on the Keflavik Air Base (Iceland), a preparatory exercise for the Air Policing service requested by NATO for the protection of Icelandic airspace took place, activity started in 2008 after the withdrawal of the permanent component of the United States Air Force and especially for the lack of a local Air Force.
-in 2012 instead the Gruppi participate in the multinational exercise Anatolian Eagle in Konya (Turkey) which was held from June 4 to 22, the participating nations were Jordan, the United Arab Emirates, Pakistan, Saudi Arabia and of course Turkey as host country.
- after the preparation exercise in Iceland in 2011, the 10° and 12° deployed throughout June 2013 in Keflavik to carry out the service of QRA (Quick Reaction Alert) to protect the Icelandic skies, the "detachment" took place with a TFA (Task Force Air) standard equipped with six F 2000A aircraft.
-from March 24 to 28, 2014, the 36° Stormo and consequently the Gruppi Volo were subjected to an assessment of the operational capacity CAPEVAL (Capacity Evaluation).
-in 2015, from 2 January to 30 August, another airspace control operation in NATO countries that do not have air defence arrangements, such as Baltic Air Policing to protect the three Baltic Republics, Lithuania, Estonia and Latvia, the air base concerned was, and still is, that of Siauliai in Lithuania; the service of QRA was guaranteed with shifts of one month involving two/three pilots per round, definitely one of the most demanding operations for the 10° and 12° with very frequent takeoffs on scramble to intercept and identify any type of Russian aircraft in transit to their bases located in the area of Kaliningrad and St. Petersburg.
-also in 2015 the Gruppi Volo participated in the international exercise Trident Juncture 2015 operating from the air base of Trapani-Birgi; the exercise started on 4 October with positioning activities, while the Livex part started on 21 October and ended on 6 November, involving more than 35,000 military from 30 different nations, the countries most affected were Spain, Portugal and Italy.
- one of the largest and most important exercises in which "picche" and "strali" participated was overseas at Red Flag; certainly the most famous and most performing exercise ever, the Red Flag was held on the Nellis Air Force Base of the USAF from 19 February to 14 March 2016, the Italian Typhoon are at the first participation on the Nevada Test and Training Range, Five of the Gruppi pilots are engaged.
- in 2017 the most challenging operation was the "Bulgarian Horse" which was held from 1st July to 1st November on the Graf Ignatievo air base in Bulgaria, operation of Enhanced Air Policing to protect NATO airspace.
- Also in 2017, the Gruppi Volo of 36° participated in the national training event "Star Vega" operating from the air base of Trapani.
- to end with 2018, at the beginning of the year there was the operation "Baltic Eagle" to defend the airspace of Estonia, continuation of the Baltic Air Policing 2015 for the occasion were based two aircraft on the air base of Amari.
-in 2018 the reference exercise was the "Blazing Shield" at the Naval Air Weapons Station in China Lake in the State of California (USA), four Typhoon, four Tornado, a C 27J and 220 military were engaged to test the auto-systems defense of aircraft and in particular the new missile AARGM (AGM-88E Advanced Anti-radiation Guided Missile) on the Tornado ECR.
Regular missions are held in Albacete (Spain) to attend sessions of the TLP (Tactical Leadership Programme) and in Polygon (Germany-France) at the Multinational Aircrew Electronic Warfare Tactics Facility.
Many other activities are carried out by the two Gruppi Volo, one on all the coverage of the national airspace in particular the area of the center south and the major islands, in addition to the airspace of Albania. As already mentioned above, since February 2017, the 36° Stormo, together with the 4° Stormo, contributes to perform a QRA service on the Istrana air base, ensuring coverage of the area of northern Italy and in particular of the highly industrialized area of Piemonte, Lombardia and Veneto, are currently carried out five-day shifts with speed of intervention sunrise-sunset with two aircraft.
In addition to the exercises carried out in Italy and abroad just listed, the crews of the two Gruppi Volo are constantly committed to carry out flight activities to ensure the ability to combat in the primary role of "interceptor fighters", and consequently to the maintenance of air superiority in areas of crisis or war.

Units subordinate to 36° Stormo

Essential elements for a perfect operation of the Stormo are all the departments that depend on it, to remember the main and most structured: 436° GSTO (Gruppo Servizi Tecnici Operativi or Operating Technical Services Squadron), 536° GSLO (Gruppo Servizi Logistici Operativi or Operating Logistic Services Squadron), Gruppo Protezione delle Forze or GPF Protection of Forces Squadron, 936° GEA (Gruppo Efficenza Aeromobili or Aircraft Engineering Squadron).
In the continuation I will try to highlight their peculiarities through information and images, unfortunately not for all units you can document the activity carried out but this does not exclude the importance that they cover.
436° GSTO is responsible for the management of the Servizi Tecnici Operativi such as the Servizio Controllo Spazio Aereo (SCSA) or Airspace Control Service and the Servizio Carburanti (Fuel Service), the SCSA depends on the Control Tower, its key role is to manage all air and ground operations of aircraft operating on the air base, as well as air traffic control in the vicinity of the airport up to a maximum distance of five miles. The Servizio Carburanti restores with kerosene the aircraft of the Stormo and all passing aircraft, the fuel used is called JP8 (Jet Propellant).
To the 536° GSLO they are assigned the Servizi Tecnici Logistici, in evidence we see the Autoreparto (Motor Pool) and the Nucleo Antincendi (Fire Brigade). The Autoreparto guarantees the efficiency of the vehicles, taking care also of the ordinary and extraordinary maintenance. The Nucleo Antincendi, together with the Infermeria di Corpo (Infirmary Corps), guarantees the Flight Safety in the event of an accident, but above all intervenes to protect the military personnel operating within the air base, and not only that, because the recent events of this year have seen the Nucleo also operate externally in favor of the community of Gioia del Colle.
The Gruppo Protezione delle Forze (GPF) is in charge of defending the airport infrastructure and ensures the safety of the personnel operating within it. His duties include patrolling the airport perimeter, controlling the entrances and guarding against any threat or intrusion.
GPF personnel training includes physical training, ground combat, weaponry, first aid, firefighting, humanitarian law, aspects of countering explosive devices of various kinds, as well as operations in an environment subject to chemical, bacteriological, radiological and nuclear threats. The final preparation takes place at the 16° Stormo Protezione delle Forze of Martina Franca. Upon arrival at the assignment Unit, GPF personnel continue further in the training, which here is mainly aimed at the knowledge of the local operational reality and a better use of the armaments supplied.

Flight simulator

For some years the simulation, or the so-called synthetic training, has become an imperative need, for two main reasons, the economy compared to real flight, and above all to be able to test all non-existent emergency conditions during actual flight for obvious reasons.
To understand how useful and indispensable flight simulators are, just say that today the parameters of NATO allow you to do up to 40% of flight hours on simulators that combined with the real ones allow you to reach the minimum standard of 180 hours per year to maintain the Combat Readiness.
From 21 April 2009 the pilots of the 10° and 12° Gruppo can make use of two flight simulators Full Mission Simulator ASTA (Aircrew Synthetic Training AIDS) of the latest generation developed thanks to the participation of the two companies of the then Finmeccanica (now Leonardo), Alenia Aeronautica and Selex Galileo, ASTA is one of the most ambitious training programs launched in Europe.
The air base of Gioia del Colle was the first Aeronautica Militare base to use this new training system, created and built with a perfect synergy between our Armed Force and the national industry.
The ASTA system is made up of two types of simulators: the "Cockpit Trainers" (CT), used for basic and advanced training, and the "Full Mission Simulators" (FMS), practically the model entered into service at the 36° Stormo. FMS provides a replica of the cockpit of the Typhoon and therefore allows to train pilots to all the functions and missions of the fighter.
The flight controls, HUD (Head UP Display) the avionics, as well as sensors and software for the management of the armament are identical to those of the actual aircraft; Even the detail of the seat g-seat installed in the cockpit is able to provide the pilot with feelings of acceleration completely similar to the real ones. The new simulator, through a simultaneous reproduction carried out with 19 high-definition projectors, It allows a complete 360 degrees view and a simulation capacity both day and night thanks to a geographic database able to faithfully reproduce military and civilian bases, both in Italy and abroad. In addition, by inserting other virtual actors in the scenario, aircraft, vehicles or ships, are realistically displayed on the cabin displays, as is the case in reality.
The use of the new simulation system allows to carry out with a high level of realism, high altitude and supersonic speed exercises, tests of use of armament in complex tactical scenarios and against completely realistic hostile forces, and train pilots on a daily basis and without any risk to manage in flight any failures and emergencies. One of the most important features of the new system is to be able to work "in network" with other simulation stations, allowing pilots in training on different air bases to interact in real time and recreate complex operating scenarios, even though this capability is not currently being used for security reasons. These advanced simulation missions therefore allow to keep the pilot training at the highest levels in a safe, economical way, thus reducing noise pollution problems resulting from low-altitude and night flying activities.

The author would like to thanks the Col. Levati, Capt. Corona, Lt. Cava, NCO Rubino and the NCO Cavallo,  
Special thanks to the President of the Warrant Officers Giovanni Palantra for the support granted to me in collecting the historical information of the Wing, as well as to all the staff of the 36 ° Stormo for the exceptional support provided.
Special thanks at the Col. Urbano Floreani and the Maj. Stefano Testa (UCOM SMA Roma) 
Images by Giorgio Ciarini, Giovanni Mattioli and 36° Stormo 
Text by Giorgio Ciarini 
September 2016 - May 2018