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Dal 5 al 9 di settembre si è svolta in Val d’Ossola (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola) l’esercitazione internazionale Grifone 2011.
L’evento addestrativo viene organizzato annualmente dall’Aeronautica Militare nel quadro di un accordo stipulato tra Italia, Francia e Spagna per promuovere la cooperazione nel settore della ricerca e soccorso aereo, in termine tecnico il SAR (Search and Rescue), ogni anno per ovvie ragioni viene scelta una location diversa.
Lo scopo peculiare di questa esercitazione è quello di addestrare il personale dei reparti di volo, dei centri di coordinamento del soccorso e le squadre di terra, alla pianificazione, nonché alla direzione e gestione di questo genere di attività, operazioni spesso condotte in condizioni proibitive, quindi di notte, con condizioni meteorologiche sfavorevoli, oppure in zone impervie ed isolate, la cooperazione favorisce così la conoscenza e lo sviluppo di procedure conformi agli standard internazionali.
Inoltre è indispensabile pensare che la ricerca e il soccorso in ambiente montano, sia a causa di incidenti, o più semplicemente svolta a favore della popolazione coinvolta in emergenze dovute alle calamità naturali, è un attività complessa, che richiede un alto livello di integrazione tra le varie componenti militari e civili, quest’ultime entrano entrambe a pieno titolo nella task force dei soccorritori. Lo svolgimento di tali attività deve idealmente prescindere dall’appartenenza ad una specifica organizzazione o nazionalità ed essere caratterizzato da un alto livello di interoperabilità tra le componenti stesse.
L’esercitazione ha avuto come base delle operazioni una FOB (Forward Operative Base), dislocata sull’aviosuperficie di Masera (Domodossola), dove è stata allestita una base campale, mentre come base logistica è stata utilizzata la Base Aerea di Cameri.
La base campale di Masera è stata allestita dal personale dell’Aeronautica Militare facente capo al 3° Stormo “Supporto Operativo” di Villafranca (Verona) che, con il contributo dei vari reparti tecnici (manutenzione, telecomunicazioni, e rifornimenti) hanno trasformato la piccola aviosuperficie in una base operativa simile a quelle che vengono create nei teatri operativi all’estero, quindi dotata di tutti i servizi logistici necessari (tende per il personale, mense, generatori di corrente, trasporti etc.), e ovviamente anche di sistemi per l’assistenza al volo e la gestione delle operazioni (strutture campali di comando e controllo, sistemi mobili di comunicazione, torre di controllo mobile, stazione meteo, etc.), e di sicurezza dell’area implicata (Force Protection). Nel contesto dell’assistenza logistica al campo hanno operato diversi assetti del Servizio Supporti del Comando Logistico, tra questi il FARP (Forward Airming and Refueling Point), assetto dedicato al rifornimento di carburante e armamento agli aeromobili impegnati fuori dalle basi stanziali.
Mentre la Base Aerea di Cameri ha fornito il supporto necessario a molti degli elicotteri impegnati nell’esercitazione, dove, per ragioni di sicurezza, si è preferito far sostare i velivoli e gli equipaggi durante le ore notturne di inattività, Cameri inoltre, tramite il Servizio Tecnico Operativo (STO) del Comando Aeroporto ha fornito, in aiuto ai colleghi del 3° Stormo, del personale specializzato per l’antincendio e il rifornimento dei carburanti prestando servizio anch’essi a Masera.
Presso Masera è stato anche allestito un piccolo ospedale da campo, in cui hanno operato personale sanitario dell’Aeronautica Militare (Infermeria Principale di Villafranca) e del Corpo Ausiliario delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, ed un posto medico avanzato (PMA) del 118 Piemonte (Centrale Operativa Verbania), anch’esso coadiuvato dal personale della CRI. Entrambe le strutture hanno funzionato come postazione medica avanzata nell’ambito dell’esercitazione, ma anche come presidio di primo soccorso in caso di reale necessità per il personale partecipante.
La Direzione (DIREX) dell’Esercitazione è stata affidata al personale del Centro Coordinamento Soccorso del Comando Operazioni Aeree (COA - Rescue Coordination Center) dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico (Ferrara). Il personale del COA dislocato presso Masera, diretto dal Colonnello Franchini, ha avuto come ruolo peculiare la gestione delle operazioni aeree e di interfaccia con la sala operativa (presente anch’essa a Masera) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), responsabile invece della gestione e organizzazione delle ricerche a terra.
L’evento ha avuto anche come seconda finalità la verifica delle capacità dell’Aeronautica Militare di schierare rapidamente personale e mezzi in una zona isolata dalla quale condurre operazioni di supporto per gravi calamità naturali o eventi di particolare rilevanza.
Inoltre il Comando Logistico ha svolto un ulteriore attività “parallela” nel contesto dell’esercitazione stessa, in cui sono state sviluppate e testate delle attività di Combat Service Support, a favore di un ipotetico reparto di volo autonomo dislocato fuori dai confini nazionali, inserito in un area isolata e priva di qualsiasi tipo di servizio (bare base).
Lo scenario che ha caratterizzato l’evento è stata la simulazione di alcuni incidenti aerei dove, la componente area doveva in una prima fase trovare la zona dell’impatto e rilasciare le squadre di ricerca, in un secondo tempo recuperare i feriti e le vittime trovate dai soccorritori e trasferirli al campo base per le necessarie cure, nella fase conclusiva riportare le squadre di soccorso anch’esse al campo base. L’area in cui hanno operato le squadre di soccorso copriva un’area di circa 20 miglia nautiche partendo dall’aviosuperficie, estendendosi fino al capoluogo di provincia di Verbania. Nella simulazione ovviamente le zone di ricerca venivano fornite agli equipaggi in modo approssimativo, inserendo a spot anche degli injects (input imprevisti), come per esempio quello di un soccorritore morsicato da una vipera, con tanto di finzione del malcapitato, e di cui nessuno a parte la “regia” era a conoscenza; avendo assistito in diretta alla comunicazione radio posso garantire che avrebbe tratto in inganno chiunque, tutto questo viene creato per testare ulteriormente la prontezza di reazione e la sinergia tra i vari operatori.
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Ora per concludere vediamo quali sono stati gli “attori” che hanno partecipato all’esercitazione, le persone coinvolte sono state 450 di cui 120 soccorritori, 12 elicotteri che hanno svolto 87 ore di volo per un totale di 95 sortite, di cui 11 notturne, per una movimentazione totale di 160 squadre terrestri.
Ovviamente la parte del leone l’ha fatta la nostra Aeronautica Militare mettendo a disposizione tutto il personale logistico e operativo, e partecipando con un totale di sei elicotteri.
Il 15° Stormo di Cervia ha messo a disposizione un HH 3F dell’83° Gruppo, un AB 212AM dell’81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE) e un NH 500E della 615^ Squadriglia Collegamenti per attività di supporto. Ricordo che il 15° Stormo è il punto di riferimento del SAR sul territorio nazionale, svolgendo questo ruolo 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, oltre alla base principale di Cervia il 15° è disposto con dei Centri SAR a Trapani-Birgi e a Brindisi.
Il 21° Gruppo del 9° Stormo di Grazzanise ha messo ha disposizione un AB 212ICO, le specialità del reparto sono le operazioni di Combat SAR e di supporto ai Reparti delle Forze Speciali (FS) o di Forze per Operazioni Speciali (FOS).
La 670^ Squadriglia con sede a Decimomannu ha messo a disposizione anch’essa un AB 212AM, per finire con gli assetti di AM rimane l’AB 212 del MIATM (Missione Italiana Assistenza Tecnico Militare) con sede a Malta, ed operante con equipaggi misti italo-maltesi, quest’ultimi ovviamente presenti all’esercitazione. La Missione Italiana Assistenza Tecnico Militare (MIATM) è stata istituita nel 1973 a Malta, come missione italiana di cooperazione tecnico-militare con il compito di addestrare il Pioneer Corps, destinato ad essere impiegato in lavori di pubblica utilità.
Ora veniamo alle altre componenti italiane presenti.
La Guardia di Finanza era presente con un AB 412 di Venegono (Varese) e con due unità terrestri cinofile del SAGF (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza), ricordo che la Sezione Aerea di Venegono che ha messo a disposizione il 412, è uno dei due reparti di punta, assieme a quello di Bolzano, per quanto riguarda il soccorso e la salvaguardia delle persone nell’ambito montano, nonché fiore all’occhiello per la specialità del Corpo Nazionale. Il SAGF opera sin dal 1965 ed è costituito da personale volontario ed altamente specializzato, strutturato su 25 stazioni opera su tutto l’arco alpino, il Gran Sasso e l’Etna, cuore del SAGF è la Scuola Alpina di Predazzano (Trento) dove vengono formati i soccorritori alle relative tecniche di soccorso su neve, roccia e ghiaccio.
La Polizia di Stato era presente con un AB 212 del 2° Reparto Volo di Malpensa, il compito principale del Reparto è garantire con i propri mezzi l’ordine pubblico, nonostante questo particolare gli equipaggi della Polizia si addestrano regolarmente e sono inseriti a pieno titolo nell’organizzazione del soccorso nazionale.
I Carabinieri erano presenti a Masera con un AB 412 del 1° Nucleo Elicotteri Carabinieri (NEC) di Volpiano (Torino), il controllo del territorio e l’azione preventiva distinguono l’arma in ambito nazionale, per quanto riguarda il soccorso vale lo stesso discorso fatto per la Polizia di Stato. Inoltre la Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” hanno fatto partecipare all’evento tre Squadre di Soccorso Alpino delle Compagnie di Aosta, Cuneo e Susa.
L’Esercito Italiano ha messo a disposizione un AB 205 del 34° Gruppo Squadroni Aviazione dell’Esercito (AVES) “Toro” di Venaria Reale (Torino), i compiti dell’Esercito, come quelli dell’Aeronautica sono ben noti a tutti, e come di consuetudine dove si opera per la salvaguardia comune l’Esercito è sempre presente.
Ora vediamo sempre in ambito nazionale quali sono le componenti che hanno partecipato esclusivamente con personale di terra.
Il Corpo Nazionale Soccorso Nazionale e Speleologico è per antonomasia l’organizzazione leader sul territorio montano per questa tipologia di attività, la 10/a Delegazione Val d’Ossola è la struttura periferica del Corpo Nazionale che opera sul territorio delle Province del VCO e di Novara, ed è inquadrata all’interno della struttura.
Il SUEM (Servizio Urgenze ed Emergenze Mediche) del 118 Piemonte con personale medico e infermieristico.
Il Corpo Forestale dello Stato ha partecipato con delle squadre di soccorritori e cinofili specializzati nella ricerca, soccorso e recupero in qualsiasi condizioni e in situazioni ad alto rischio.
Il Corpo della Croce Rossa Italiana Ausiliario delle Forze Armate tramite le Infermiere Volontarie assicurano le assistenze infermieristiche in caso di calamità naturali ed altri casi di emergenza, inoltre svolgono un attività di educazione sanitaria, assistenza e prevenzione a favore della popolazione.
Per terminare con gli enti nazionali che hanno collaborato per organizzare l’evento bisogna menzionare la Prefettura del VCO, e la Protezione Civile provinciale.
Come abbiamo detto in apertura dell’articolo la Grifone è imperniata su di una cooperazione internazionale, ragion per cui in questa edizione ha partecipato la Francia con un AS332C Super Puma dell’EH 01.044 proveniente dalla Base Aerea di Solenzara in Corsica, e nonostante la mancanza della Spagna (parte integrante dell’accordo di cooperazione) era presente la Svizzera, ovviamente coinvolta per ragioni di buon vicinato, per l’occasione la Forza Aerea svizzera ha inviato un AS332M Super Puma.
Sempre rimanendo in ambito internazionale, alla Grifone erano presenti degli osservatori provenienti dalla Grecia, dall’India e dalla Serbia, per un totale di sette unità.
A questo punto, giunto in chiusura, una menzione particolare va concessa agli organizzatori che si sono prodigati nello svolgere un media day in concomitanza della giornata di chiusura dell’esercitazione, venerdì 9 settembre, offrendo alla stampa locale e specializzata una dimostrazione, direttamente sull’aviosuperficie di Masera e ovviamente condensata, di quanto fatto nei giorni precedenti. Ritengo che lo sforzo fatto dalla Direzione Esercitazione e dall’Ufficio Pubblica Informazione sia stato lodevole, considerato il momento non propriamente propizio a favore degli operatori specializzati, causa di un momento molto particolare che sta attraversando la nostra beneamata Forza Azzurra.
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L'autore desidera ringraziare il Col. Franchini, il Col. Maule, il Magg. Ciolli, il Ten. Terrenzi, il Serg. D'Urbano
e il Magg. Maggio (GdF) 
Inoltre per la perfetta collaborazione uno speciale ringraziamento al Cap. Testa e all'Ufficio Stampa
della Guardia di Finanza (Roma) 
Foto e testo di Giorgio Ciarini 
Settembre 2011 

 

English translation by Frank McMeiken

Between 5 and 9 September the Val d’Ossola (in the Verbano-Cusio-Ossola Province) was the arena for the Grifone 2011 international exercise.
This training exercise is organised annually by the Aeronautica Militare under an accord signed between Italy, France and Spain aimed at promoting cooperation in the air SAR (search and rescue) sector, with a different region being selected each year for the exercise location.
The particular scope of this exercise was to train the personnel from the flying units, the rescue coordination centres, and the land support teams, in the planning, direction and management of this type of activity, operations often conducted in prohibitive conditions, at night, and in unfavourable meteorological conditions, or in impervious or isolated locations. This cooperation favours the understanding and development of common procedures which conform to international standards.
It is essential to remember that search and rescue in a mountain environment, either due to the elevated accident rate, or more simply in favour of populations caught up in emergencies caused by natural calamities, is a complex activity, requiring a high level of integration between the various civilian and military components, with the latter both being major stakeholders in the rescue “task force”. The conduct of these operations must ideally transcend attachment to a particular agency or nationality, and must be characterised by a high level of interoperability between the various components.
The exercise had as its centre of operation a FOB (Forward Operating Base), established on the airstrip at Masera (Domodossola), where a field base was set up, which for logistics the military airfield at Cameri was used. The field base at Masera was set up by personnel of the Aeronautica Militare drawn mainly from the 3° Stormo “Supporto Operativo” at Villafranca (Verona) which, with the contribution of the various technical sections (maintenance, telecommunications and supply) transformed the small airstrip into an operational base similar to what would be created in overseas operational theatres, with all the requisite logistical services (tents for the personnel, messes, electricity supply generators, transport support etc.), and, obviously, an air traffic management system and operations cell (field structures supporting command and control, a mobile control tower, weather station etc.), and the security of the area around the base (Force Protection). In the context of the logistical assistance to the FOB, various assets of the Servizio Supporti del Comando Logistico (Support Service of the Logistics Command) were engaged, amongst these the FARP (Forward Arming and Refuelling Point), a unit dedicated to the refuelling and re-arming of the aircraft deployed away from their main operating base.
While the Base Aerea di Cameri provided the necessary support to many of the helicopters engaged in the exercise, as, for reasons of security, it was preferred to accommodate the aircraft and their crews during the night time periods of inactivity, Cameri additionally, through the Servizio Tecnico Operativo (STO) of the Comando Aeroporto provided, in support of their colleagues from the 3° Stormo, specialist fire-fighting and refuelling personnel who were also detached to Masera.
At Masera a small field hospital was also established, staffed by medical personnel from the Aeronautica Militare (Infermeria Principale di Villafranca) and the Corpo Ausiliario delle Infermiere Volontarie of the Croce Rossa Italiana (Italian Red Cross), and an advanced medical post (PMA) from 118 Piemonte (the Centrale Operativa Verbania), this also supported by personnel from the CRI. Both structures functioned as an advanced medical station during the exercise, while also offering first aid cover in the event of any of the participating personnel suffering illness or injury.
The direction of the exercise (DIREX) was entrusted to personnel from the Centro Coordinamento Soccorso del Comando Operazioni Aeree (COA - Rescue Coordination Centre) of the Aeronautica Militare at Poggio Renatico (Ferrara). The personnel of the COA detached to Masera, and commanded by Colonnello Franchini, had as their particular role the management of air operations and the interface with the operations room (also present at Masera) of the Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), which was responsible for the management and organisation of the land-based search teams.
The event also had a second goal, that of verifying the capacity of the Aeronautica Militare to rapidly deploy personnel and equipment to an isolated area from which to conduct support operations during severe natural disasters or events of particular significance.
The Comando Logistico, moreover, had taken the opportunity to field test further “parallel” activity within the context of the exercise, during which “Combat Service Support” activities were developed and tested, centred on a hypothetical autonomous flying unit deployed outside national borders and inserted into an isolated area free of any type of service (bare base deployment).
The scenario which characterised the event was the simulation of some air accidents, in which the air component had to initially locate the impact area and alert the search teams, subsequently recovering the injured and victims located by the rescuers, and transferring them to the base camp for the necessary attention, with the concluding phase being the return of the rescue teams to the base camp. The zone in which the rescue teams operated covered an area of around 20 square nautical miles bordering on the airstrip, and extending as far as the capital of the province of Verbania. In the simulation, clearly the search areas issued to the crews were very approximate, while additional “extras” were inserted into the scenario (unplanned inputs), such as, for example, the biting of one of the rescue team by a poisonous snake, with much acting skill being demonstrated by the victim, and total ignorance of the exercise plot amongst any of the associated players. Having spend some time monitoring the radio traffic, readers can be assured that everything was played out very seriously, all this being created to further test the reaction times and synergies between the various participants.
We will now conclude by surveying the principal “actor” who participated in the exercise, in which some 450 people were involved, of which 120 were rescuers, supported by 12 helicopters which few 87 flying hours during 95 sorties, eleven of which at night, with the movement of a total of 160 land search teams.
Obviously the lion’s share of the exercise was provided by the Aeronautica Militare, which deployed all the logistical and operational personnel, and included a total of six helicopters in its participation.
The 15° Stormo at Cervia made available an HH 3F of the 83° Gruppo, an AB 212AM of the 81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE – crew training centre) and an NH 500E of the 615^ Squadriglia Collegamenti for support duties. Readers are reminded that the 15° Stormo is the key SAR player over Italian national territory, performing this role 24 hours a day and 365 days a year. Besides its main base at Cervia, the 15° parents Centri SAR at Trapani-Birgi, Pratica di Mare, and Brindisi.
An AB 212ICO was provided by the 21° Gruppo of the 9° Stormo at Grazzanise; this unit specialises in Combat SAR operations and also provides support to Special Force Units (Reparti delle Forze Speciali) or Special Operations Forces (Forze per Operazioni Speciali (FOS).
The 670^ Squadriglia, based at Decimomannu, also made available an AB 212AM, while the final element from the AM was an AB 212 from the MIATM (Missione Italiana Assistenza Tecnico Militare) based in Malta, and operating with a mixed Italian and Maltese crew, the latter specially selected for the exercise. The Missione Italiana Assistenza Tecnico Militare (MIATM) was instituted in Malta in 1973 as an Italian mission aimed at affording technical and military cooperation, including the training of the Pioneer Corps, a force intended to be involved in public service works.
We will now turn to the other Italian components participating in the exercise.
The Guardia di Finanza was present with an AB 412 from Venegono (Varese) and two dog teams from the SAGF (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza); the Sezione Aerea di Venegono operates the 412, and is one of the two specialist units, the other being at Bolzano, which provides rescue capability in the mountain environment, and is considered an elite unit by the specialist element of the Corpo Nazionale. The SAGF has been in existence since 1965, and is formed by highly specialised volunteers; structured around 25 stations, it operates across the entire Alpine range, the Gran Sasso and Etna. At the heart of the SAGF is the Scuola Alpina at Predazzano (Trento), where personnel are trained in rescue techniques relative to operations on snow, rock and ice.
An AB 212 of the Polizia di Stato was provided by the 2° Reparto Volo at Malpensa; the principal role of the Reparto is that of deploying its assets to maintain public order, but despite this, the crews of the Polizia regularly train for and are inserted into the national rescue organisation as a full player.
The Carabinieri were present at Masera with an AB 412 of the 1° Nucleo Elicotteri Carabinieri (NEC) at Volpiano (Torino); territorial control and preventative action characterises the role of the force on a national level, but in terms of rescue commitments, the service holds the same status as the Polizia di Stato. Moreover, the Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta” supplied three Squadre di Soccorso Alpino (Alpine Rescue Teams) from the Compagnie at Aosta, Cuneo and Susa.
The Esercito Italiano (Italian Army) deployed an AB 205 of the 34° Gruppo Squadroni Aviazione dell’Esercito (AVES) “Toro” from Venaria Reale (Torino); the roles the Esercito, like those of the Aeronautica, are all well known, and, as usual, when safeguarding of the common good is required, the Esercito is always present.
We will now examine the Italian national components which participated in the exercise exclusively with ground personnel.
The Corpo Nazionale Soccorso Nazionale e Speleologico is by default the leader in mountainous areas in this type of activity, and the 10a Delegazione Val d’Ossola is the peripheral structure of the Corpo Nazionale which operates in the Provinces of VCO and Novara, and was included within the structure.
The SUEM (Servizio Urgenze ed Emergenze Mediche – Urgent and Emergency Medical Service) of 118 Piemonte with medical and nursing personnel.
The Corpo Forestale dello Stato took part with rescue teams and specialist dog handler teams trained in search, rescue and recovery in any conditions and in high risk situations.
The Corpo della Croce Rossa Italiana Ausiliario delle Forze Armate, through its Infermiere Volontarie (voluntary nurses) guarantees nursing support in the event of natural disasters or other major incidents, and also engages in medical education, assistance and prevention on behalf of the entire population.
Concluding the list of national organisation which took part in the exercise were the Prefettura of the VCO, and the provincial Protezione Civile.
As mentioned at the start of the article, and essential element of “Grifone” is international cooperation, and during this edition the French participated with an AS 332C Super Puma from EH 01.044, normally based at Solenzara in Corsica, and, despite the lack of an asset from Spain (an integral member of the cooperation agreement), the Swiss were present, obviously engaged due to their close proximity, and for the occasion the Swiss Air Force detached an AS 332M Super Puma.
Continuing on the international theme, Grifone also attracted a total of seven observers from Greece, India and Serbia.
At this point, in conclusion, a special mention should be given to the organisers who thoughtfully arranged a media day at the Masera airstrip to coincide with the closing day of the exercise, on Friday 9 September, offering both the local and specialist media a demonstration, obviously condensed, of what had taken place on the previous days. Clearly the effort made by the Direzione Esercitazione and the Ufficio Pubblica Informazione were worthy of merit, considering that the timing was not totally favourable for the specialist operators due to the difficult period that the much-appreciated Aeronautica Militare is undergoing.

The author would like to thank Col. Franchini, Col. Maule, Maj. Ciolli, Ten. Terrenzi, Warrant Officer D'Urbano
and the Maj Maggio (GdF) 
Also meriting special thanks for their essential assistance the Capt. Testa and the Ufficio Stampa o
f the Guardia di Finanza of the Comando Generale (Roma). 
Images and text by Giorgio Ciarini  
September 2011