south african air force titolo

Cenni storici

Ripercorriamo brevemente le tappe fondamentali della South African Air Force, costituita nel lontano 1914 come South African Military Aviation, affronta le forze d’occupazione britanniche con i suoi primi cinque piloti e i loro biplani Farman, nel 1920 è costituita ufficialmente la SAAF. Nella Seconda guerra mondiale il Sud Africa inizialmente si dichiara neutrale, successivamente scende in campo a fianco degli alleati e partecipa ad importantissime operazioni belliche in Europa (molte in Italia) nei Balcani e nel Nord Africa, con il termine delle ostilità per la SAAF è indispensabile pianificare un programma di rimodernamento della componente aerea, che inizia con l’arrivo dei primi jet DH.100 Vampire nel 1948. Nel 1950 con piloti in “prestito” all’USAF e in seguito con i propri Mustang e F 86E la Forza Aerea partecipa alla guerra in Korea. Nel biennio 1960-1970 la SAAF ha il suo periodo di maggior lustro arrivando ad avere in linea un gran numero di caccia come F 86E, Mirage, Buccaneer, Canberra, MB 326 e trasporti come i C 130 Hercules e i C 160 Transall. Contemporaneamente inizia anche il periodo politico più buio del paese che è posto sotto embargo a causa del conflitto razziale interno “Apartheid” con i suoi risvolti conosciuti in tutto il mondo. La situazione ha portato inoltre al completo blocco di tutte le forniture militari al paese, e solo grazie all’intraprendenza dell’industria nazionale le forze armate hanno potuto mantenere efficiente il materiale acquisito. L’evento si è protratto fino ai primi anni novanta. Un altro importante episodio che ha visto protagonista la SAAF è stata la guerra contro l’Angola protrattasi dal 1974 al 1987, il cui territorio è stato teatro delle operazioni militari effettuate contro le basi del movimento indipendentista SWAPO (per l’indipendenza dell’attuale Namibia) insediatosi con l’appoggio dell’esercito e dell’aviazione angolane.

Base Aerea Louis Trichardt

Installazione di primaria importanza per la South African AF è l’unica base sulla quale è presente il gruppo avente in dotazione dei cacciabombardieri supersonici, lo Squadron soprannominato “The Flying Cheetahs” è il 2° e gli aerei in carico sono i Cheetah, nome in “prestito” da uno degli animali più belli dell’Africa, il leopardo. Posta a nord del paese a ridosso del confine con Zimbabwe, Botswana e Mozambico come si può facilmente comprendere è in una zona altamente strategica per la nazione considerando che eventuali minacce, in particolar modo via terra, provengono esclusivamente da nord.
Tutti i Cheetah sono stati sviluppati e modificati dalla Atlas (ora Denel Aviation) partendo da cellule di Mirage IIICZ/BZ e da velivoli Israeliani IAI Kfir, ottenere informazioni dettagliate sull’esatta provenienza dei velivoli di base è estremamente difficile visto il velo di segretezza che ha ricoperto e in parte ricopre tuttora il velivolo fin dalla sua nascita, infatti, ancora oggi è praticamente impossibile fotografare l’interno di aerei cosi detti “sensibili” tra cui il Cheetah.
Attualmente sono due le versioni operative del caccia per un totale di circa 30 macchine, la versione “C” è un monoposto da superiorità aerea e da interdizione al suolo, l’armamento base sono una coppia di missili aria-aria a corto raggio V3C Darter con una portata di circa 5 km per l’autodifesa, contemporaneamente per l’attacco a terra può trasportare su più punti bombe a caduta libera da 500 lb. La versione “D” è il biposto da addestramento e naturalmente per la conversione operativa, entrambe le versioni sono dotate di un motore Snecma Atar 09 con postbruciatore, per migliorare la manovrabilità del caccia sono state aggiunte delle alette canard sulle prese d'aria; l’installazione di un nuovo radar molto avanzato EL/M-2032 (equiparato a quello dell’F 16) ha richiesto un’ampia modifica del musetto allungandolo molto rispetto all’originale, portando il raggio di scoperta a circa 30 km per le missioni air to air, potenzialità del velivolo incrementata anche con l’aggiunta del Probe Air Refueling per il rifornimento in volo dai tanker. Altre due versioni del Cheetah, al momento non in organico alla forza aerea, sono state sviluppate negli anni passati, la "E” uguale alla C ma con un nuovo tipo d’ala e la ”R” e “RZ” da ricognizione.
Anche se abbiamo dedicato molto spazio al 2° Sq. sulla Louis Trichardt è presente anche il 19° Squadron con una dotazione di Oryx e Alouette III che svolgono operazioni di trasporto, soccorso e collegamento, molto particolare è la presenza nelle fila del 19° di due Oryx modificati, dei quali rimandiamo la descrizione in una successiva parte perché sono alle dipendenze dell’Eletronic Warfare Centre di Waterkloof.

south african air force image 1

Base Aerea Hoedspruit

La base di Hoedspriut si trova nella zona di nord est del paese a pochi chilometri dal famosissimo parco nazionale Kruger.
Sede dell’85° CFS Combat Flying School ha in dotazione gli Impala MK I/II nelle versioni monoposto e biposto, i velivoli furono costruiti nel decennio compreso tra i primi anni 60 e 70 dalla ditta Aermacchi e in parte costruiti su licenza dalla Atlas Aircraft Corp.
Il “326” nella versione monoposto MKII è tuttora usato per missioni CAS (Close Air Support) grazie all’armamento caratteristico di questa versione composta dai due cannoni posti ai lati della fusoliera e dai punti di attacco sotto le ali che possono agganciare razziere e pod con un ulteriore cannone; la versione biposto MK I è usata per l’addestramento avanzato come passaggio dai Pilatus PC 7 della Central Flying School ai velivoli da combattimento, ormai sono pochi i biposto rimasti in servizio e la loro sostituzione è quanto mai prioritaria. L’aeroporto grazie al fatto di essere a pochi chilometri dal Mozambico è stato usato da velivoli C 130H e MH 53M delle forze aeree degli Stati Uniti per portare soccorso alla popolazione di questo sfortunato paese durante l’alluvione della scorsa primavera.

Base Aerea Bloemspruit

Posta nelle immediate vicinanze di Bloemfontein, capitale giudiziaria del Sud Africa, la base condivide una parte delle strutture con l’aeroporto civile della città, situazione comune ad altre basi aeree. Questa base negli ultimi anni ha visto un profondo cambiamento nei ruoli e nei mezzi attribuiti, difatti dai jet (Impala) con uno Squadron da combattimento (8°Sq) negli anni passati, l’attuale materiale di volo è composto esclusivamente da elicotteri, fatta eccezione per due C 47TP del 8°AMU usati per il trasporto/collegamento. L’87° Helicopter Flying School con una dotazione di Oryx e Alouette III è lo Squadron che si occupa di addestrare tutti i piloti della Forza Aerea assegnati ai velivoli ad ala rotante. L’altro Squadron, il 16° è in fase di acquisizione dell’elicottero da attacco Rooivalk, di produzione nazionale costruito dalla Denel Aviation questo possente mezzo della stazza dell’Apache americano è un vanto per l’industria nazionale. Per ora gli elicotteri consegnati sono quattro ma si prevede di arrivare una volta terminata la commessa a dodici esemplari necessari ad armare lo Squadron. L’elicottero è spinto da due Turbomeca Turmo IV, lo stesso motore del Puma, è armato di un cannone di produzione locale Armscor GA-1 Rattler da 20mm posto sotto la torretta, quest’ultima è dotata di un sistema automatico di acquisizione del bersaglio, di un illuminatore laser nonché di una camera TV e di un FLIR; l’armamento si completa inoltre con quattro punti di attacco posti sulle classiche wingstips laterali che possono portare vari tipi di armamento come i missili a guida laser Swift, oppure razziere da 18mm e per concludere missili aria-aria.
L’equipaggio del Rooivalk, composto da pilota e armiere, dispone di una strumentazione di ultima generazione che include un doppio computer per la gestione della missione e dell’armamento, e di un sistema doppler per la navigazione, tutto questo è visibile nello HUD montato nel casco che ha inoltre la possibilità di installare i visori notturni NVG. Ci sembra superfluo descrivere i compiti di una macchina con queste dotazioni.

south african air force image 2
south african air force image 3 south african air force image 4 south african air force image 5 south african air force image 6

Base Aerea Waterkloof

Questo è il nome della più grande base aerea della South African AF che si trova in località Centurion una zona periferica della capitale Pretoria a pochi chilometri da Johannesburg.
Fino al 1920 adibita ad aviosuperfice della Royal AF successivamente è passata alle dipendenze della South African AF, prima base della SAAF ad essere costituita è sempre stata il punto di riferimento della Forza Aerea, in epoche ormai lontane ha visto il suo periodo migliore quando sui propri piazzali si potevano vedere decine di caccia come F 86E, Mirage III nelle varie versioni, Canberra e Buccaneer, purtroppo noi li abbiamo visti solo in fotografia, dal 1992 quando l’ultimo velivolo da combattimento ha lasciato la base i soli occupanti sono rimasti i grossi aerei da trasporto.
Oltre ad essere la più grande come dimensioni è anche la base con il maggior numero di Squadron basati di cui alcuni recentemente trasferiti dalla vicina Swarktop, passiamoli velocemente in rassegna uno per uno.
- 21°Sq. dotato di Falcon 900 e Cessna Citation si occupa esclusivamente del trasporto delle alte cariche dello stato.
- 28° Sq. ha in servizio tutti e sei i C 130B della Forza Aerea, il trasporto tattico, il trasporto di truppe e di merci anche per conto dell’ONU sono le sue mansioni principali.
- 41° Sq. fornito di una dozzina di Cessna Caravan li utilizza prevalentemente per il lancio di paracadutisti, alcuni Beech King Air e un solo Pilatus PC 12 (ricevuto dalla casa costruttrice elvetica in cambio dei due PC 6 a suo tempo assorbiti dalla Forza Aerea del Bophutatswana), sono usati per l’addestramento dei piloti che giungono dalla Central Flying School destinati agli aerei da trasporto.
- 44° Sq. ha ricevuto i Casa 212 e il Cn 235 che precedentemente prestavano servizio nelle varie forze aeree delle homeland (Venda-Transkei-Ciskei e Bophut.), ora sono usati dallo Squadron per il trasporto medio e per quello VIP, inoltre il gruppo ha in carico dei monomotori Cessna 185 usati per la ricognizione, per l’addestramento, e per operazioni di appoggio alla Polizia di Stato.
- 60° Sq. è lo Squadron più “particolare” dotato di cinque B 707, di cui il primo ad entrare in servizio è in configurazione EW/ELINT adatto per compiere missioni di guerra elettronica, è dotato di sistemi Stand-Off Jammer di concezione identica a quelli prodotti da Israele, tre B 707 sono stati trasformati in tanker e sono dotati di tre punti di attacco del tipo flessibile; il loro ingresso in servizio ha permesso prima ai Mirage F 1AZ e ora al Cheetah di ampliare notevolmente il loro raggio d’azione, un quinto B 707 è tuttora in fase di conversione, ndr probabilmente nella versione ELINT.
- 104° Sq. e 111° Sq. Volontiers of Reserve rispettivamente con Cessna Skywagon e HS 125 sono due gruppi che si occupano del trasporto e della ricognizione, una particolarità è che sono rimasti gli unici velivoli ai quali non sono ancora state applicate le insegne/titoli della Forza Aerea.
A Waterkloof inoltre è basato l’Eletronic Warfare Centre il gruppo più “segreto” della Forza Aerea, e come si può ben intendere si occupa dei rami “Intelligence”, ”Eletronic Warfare” e “Communication” attraverso l’uso di stazioni a terra e l’uso di sistemi aviotrasportati. Gli aerei in carico sono un B 707EW/ELINT del 60°Sq. e due Oryx basati a Louis Trichardt del 19° Sq., entrambi gli Oryx sono stati modificati dalla Denel Aviation usando degli elicotteri nella versione base; uno è in configurazione EW con l’installazione di un sistema Jammer della System Sysdel per la guerra elettronica, unico esemplare su cui sono stati montati avvisatori di pericolo e lanciatori di chaffles per l’autoprotezione, l’altro è stato modificato in Elint/Sigint con delle particolari antenne per trasmissione/ricezione dati, infine il “pezzo” più pregiato del gruppo è un C 47TP modificato direttamente dalla SAAF in AEW (Airborne Early Warning) con l’installazione dello speciale radar posto sulla fusoliera. L’EWC ha provvisoriamente in carico un Cheetah C al quale sono state apportate delle modifiche per sperimentare nuovi sistemi elettronici passivi e attivi di autodifesa del caccia di tipo ZSU 23-4 e SA 8. Come riferito direttamente dai vertici dell’EWC tutti i sistemi e le modifiche sono realizzate in Sud Africa da ditte specializzate nazionali.

south african air force image 7
south african air force image 8 south african air force image 9 south african air force image 10
south african air force image 11 south african air force image 12 south african air force image 13
south african air force image 14 south african air force image 15 south african air force image 16

Base Aerea Swarktop

Al contrario della vicinissima base di Waterkloof (sono separate esclusivamente da un’autostrada) la situazione di questa struttura negli ultimi anni è andata via via peggiorando arrivando alla quasi totale chiusura, perché negli ultimi anni si è vista “sottrarre” dalla più “fortunata” Waterkloof quasi tutti i gruppi operativi e in questi ultimi mesi anche il famoso SAAF Flying Museum fiore all’occhiello della forza aerea. A Swarktop ora rimane solo uno Squadron il 17° con una minima dotazione limitata al solo elicottero da trasporto e soccorso Oryx. Nota d’orgoglio è la presenza di uno dei due musei più importanti del paese con una varietà molto ricca di velivoli e mezzi storici.

Base Aerea Ysterplaat

Prima base per importanza della Southern Region si trova all’interno dell’agglomerato urbano di Città del Capo a breve distanza dall’aeroporto internazionale con il quale fortunatamente, vista la posizione parallela delle piste, non si trova in conflitto come solitamente accade quando è presente un importante aeroporto civile.
La storia di questa base è molto ricca di elementi e ci sembra doveroso citarne alcuni, in origine era la base operativa della South African Airways, in un secondo tempo subentrata la South African AF hanno operato in ordine velivoli come Catalina, Sunderland, Shackleton, Ventura, per l’Air Force e per la disciolta Aviazione della Marina Wasp e Puma.
Lo spirito di mantenere viva una parte del passato della forza aerea in questo aeroporto si rende concreto preservando un museo di prim’ordine. Una zona è dedicata alla battaglia d’Inghilterra con tanto di sala cinematografica frequentata soprattutto da studenti per lezioni didattiche sulla Seconda guerra mondiale, altre sale sono occupate da reperti storici e incredibile ma vero sono presenti e mantenuti efficienti due simulatori di volo originali di un Hurricane e di Me 109. Nella parte dedicata alla SAAF sono esposte foto d’epoca e modelli di aerei della Forza Aerea di tutti gli Squadron operativi e di quelli messi in posizione “Quadro”, inoltre sono in mostra le divise delle varie epoche. Annesso al museo in un piccolo hangar troviamo un Mirage IIIRZ un Vampire, l’unico Ventura rimasto in Sud Africa e pochissimi pezzi di quello che rimane di un Sunderland. Mantenuti in buone condizioni ma non esposti al pubblico sui piazzali o negli hangar della base troviamo inoltre due Wasp della Navy, un Super Frelon, un MB 326 biposto, un F 86E, un Buccaneer in perfette condizioni di volo ed infine un Mirage F 1C che ha abbattuto il primo aereo (MiG 21) nel conflitto con l’Angola di cui riporta sotto il tettuccio il killed marks.
Attualmente sono due gli Squadron basati a Ysterplaat; il 22° è dotato di Alouette III e degli immancabili Oryx, i compiti dello Squadron sono il trasporto, il SAR (Search and Rescue), la lotta antincendio e il soccorso in montagna, quest’ultimo dato la vicinanza alla famosa Table Mountain che attira migliaia di escursionisti a volte inesperti crea non pochi problemi al Gruppo di Volo impegnato sovente in questo tipo di missione. Al momento della nostra visita abbiamo potuto assistere ad una missione di addestramento durante la quale un Alouette III portava in montagna un membro del soccorso alpino che ha simulato l’incidente, a poca distanza di tempo un Oryx decollava con a bordo il gruppo di soccorso che veniva trasportato sul posto per provvedere al salvataggio del loro “compagno” e, come ci ha spiegato il nostro interlocutore, queste missioni sono all’ordine del giorno. Il 22° dispone anche di due Oryx che abitualmente operano dalle navi della Marina, questi si differenziano per una particolare colorazione adatta alle operazioni in Antartide.
Il secondo Squadron è il 35° con gli immortali Dakota che svolgono attività di trasporto e Maritime Patrol, il 35° è anche l’unico gruppo a fornire il supporto per l’addestramento alla navigazione aerea a tutti i piloti della Forza Aerea. Nei grandi hangar della base viene effettuata la manutenzione a tutti i C 47TP e qui a suo tempo sono stati convertiti tutti i Dakota con il passaggio dal motore originale a pistoni a quello Turboprop, lavoro ormai ultimato su tutti i velivoli con l’aiuto di personale specializzato della Denel Aviation.
Sull’aeroporto è presente inoltre un distaccamento della South African Police dotato di Pilatus PC 6 e di BO 105.

south african air force image 17
south african air force image 18 south african air force image 19 south african air force image 20
south african air force image 21 south african air force image 22 south african air force image 23
south african air force image 24 south african air force image 25 south african air force image 26

Base Aerea Durban

Importante base elicotteristica è collocata nell’ambito dell’aeroporto internazionale di Durban, terzo centro urbano del Sud Africa situato sulla costa dell’oceano indiano.
La base è sede del 15° Squadron equipaggiato di elicotteri del tipo Oryx e BK 117 e del 105° Squadron Volontiers of Reserve; la missione primaria del gruppo di volo è garantire un servizio SAR (Search and Rescue) in una zona densamente popolata nelle cui immediate vicinanze sorge uno dei porti più importanti della costa orientale e dell’intero paese. Il 15° Sq garantisce una copertura d’allarme h 24 per un primo decollo in cinque minuti ed un secondo in 15 minuti entrambi operati con il potente Oryx, versione aggiornata dall’originale Puma, dotato di un nuovo radar e di più capienti serbatoi posti nel complesso della carenatura dei carrelli posteriori; frequentissime sono le missioni di soccorso in mare a navi in difficoltà o per il trasbordo di persone in pericolo di vita. Ulteriori e fondamentali compiti per gli Oryx sono quelli di trasporto e di lotta antincendio, proprio per questo i due elicotteri in pronto allarme sono configurati uno per il soccorso sanitario (tutti gli Oryx dispongono del verricello), e l’altro con il tipico canestro per contenere l’acqua da sganciare sull’incendio, configurazione intercambiabile in brevissimo tempo in base alle specifiche esigenze al momento dell’arrivo dell’ordine di missione.
I BK 117 svolgono un ruolo meno appariscente ma altrettanto valido come la ricognizione, il collegamento, appoggio alle truppe di terra, cooperazioni con la South African Police, inoltre la caratteristica peculiare di questo piccolo biturbina lo rende idoneo al trasporto sanitario grazie all’ampio portellone posto sotto la trave di coda adatto ad inserire le barelle nella carlinga.
Sulla base sono effettuate tutte le attività di manutenzione agli elicotteri in dotazione, esse sono svolte all’interno di un moderno hangar e solo in casi particolari è richiesta l’assistenza di tecnici della Denel per gli Oryx e della Kawasaki per i motori del BK 117.
Un encomio speciale va ai componenti del 15° Sq che con i loro elicotteri durante le operazioni di soccorso alla popolazione del Mozambico, devastato da un’alluvione la scorsa primavera, hanno evacuato con estrema rapidità ben 7.000 persone nonostante le condizioni meteorologiche proibitive.
Una curiosità che abbiamo potuto apprendere dalla lettura di documenti storici durante la visita è la partecipazione di questo Squadron ad operazioni belliche in Italia (Rimini e Pescara) durante la Seconda guerra mondiale, i velivoli utilizzati all’epoca erano dei bombardieri Marauder che affiancavano gli aerei alleati.

south african air force image 27
south african air force image 28 south african air force image 29 south african air force image 30

Base Aerea Cape Town

La base come si deduce dal nome è conglomerata all’interno dell’International Airport “D.F.Malan” di Città del Capo ed è un distaccamento della vicina base di Ysterplaat, i velivoli basati sono i C 47TP del 35° Squadron con compiti di trasporto e pattugliamento marittimo, inoltre qui troviamo gli unici esemplari per trasporto VIP colorati con una livrea di tipo civile. La posizione delle strutture che sono composte solo da tre grossi hangar adatti al ricovero dei Dakota è a nord della pista dell’D.F.Malan, con il quale ha in comune le piste e i servizi tecnici.

Base Aerea Langebaanweg

Central Flying School è l’esatta denominazione della scuola di volo di cui ora ci occuperemo, si trova vicino la città di Langebaan nella zona costiera occidentale a nord di Cape Town in una vasta zona semi desertica. Qui oltre alla CFS è dislocato l’8° Air Service Unit Logistic e Maintenance Aircraft che si occupa della logistica e della manutenzione agli aerei della scuola. Il velivolo in dotazione è il Pilatus PC 7, il primo esemplare, dei sessanta ordinati alla nota casa costruttrice svizzera, codificato 2001 è stato preso in carico dalla scuola il 17 ottobre del 1994, tutti gli aerei sono stati consegnati smontati via mare e successivamente assemblati a Ysterplaat con l’integrazione di avionica made in Sud Africa.
La procedura per arrivare a pilotare i Pilatus del CFS è molto selettiva, inizia a Pretoria dove gli aspiranti cadetti svolgono presso l’Air Force Gymnasium un periodo iniziale di 50 settimane di studio, seguite da ulteriori 90 settimane di corso per ufficiali al termine delle quali coloro che risultano idonei si trasferiscono all’Accademia di Saldhana (vicino Langebaanweg).
A Saldhana inizia la scuola di navigazione/sistemi/elettronica e meccanica per la durata di sei mesi più un corso di tre settimane, due per apprendere le tecniche di sopravvivenza in mare e una per il paracadutismo. Terminata l’accademia giungono per la prima volta a Langebaanweg dove per i cadetti ha inizio una parte prettamente pratica con un corso a terra sui velivoli, e una dedicata all’Air Traffic Control. L’addestramento a terra dei partecipanti ai corsi di volo è svolto tramite cinque simulatori, uno a doppio comando e quattro a semplice comando, e grazie alla pregevole collaborazione del personale del CFS abbiamo potuto apprezzare le doti di questi simulatori prima con la dimostrazione dell’istruttore pilota e poi con la prova pratica dei sottoscritti riuscendo a portare a destinazione “incolume” il velivolo; le prove di volo sono programmate con il seguente ordine: generale, navigazione, strumentazione, notturno e in formazione. Questa fase è la più rigorosa, infatti, solo il 50% dei partecipanti risulta idoneo a proseguire l’iter addestrativo avanzando ai corsi di volo.
L’inizio dei voli veri e propri avviene a fianco di un istruttore pilota per un totale di 56 ore e successivamente raggiunto il quorum di 160 ore di volo nelle varie combinazioni il neo pilota riceve le tanto sospirate “Wings”; i piloti ora abbandonano la scuola di Langebaanweg per trasferirsi agli Squadron operativi dove in base al tipo di velivolo (cinque settimane per gli elicotteri, 15 settimane per i trasporti e 48 settimane per i caccia), necessitano di un ulteriore addestramento per la conversione operativa prima di essere assegnati. Gli istruttori solitamente alternano due anni di servizio negli Squadron operativi e tre alle dipendenze della scuola.
Durante la visita abbiamo potuto constatare che tra le decine di cadetti che stavano partecipando ai corsi di volo erano presenti molte donne e non è potuto venire meno il ricordo della situazione che esiste in Italia dove solo da quest’anno sono state ammesse le prime donne in accademia.

south african air force image 31
south african air force image 32 south african air force image 33 south african air force image 34
south african air force image 35 south african air force image 36

Il futuro

Il futuro della Forza Aerea parla anche italiano, era dai tempi della collaborazione tra Aermacchi e Atlas, per la costruzione su licenza dell’MB 326 Impala, che non si effettuavano cooperazioni tra i due paesi (e stiamo parlando degli anni 1966-1967); ora a poco più di trent’anni d’intervallo un’altra grande collaborazione sta nascendo e questa volta tocca proprio ad Agusta Spa un azienda del gruppo Finmeccanica riprendere il discorso, vediamo di ripercorrere le tappe di questa importante fornitura.
Dopo una lunga e rigorosa valutazione il Consiglio dei Ministri sud africano nel tardo 1998 ha deliberato l’acquisizione di trenta elicotteri A 109 per un valore di circa 450 miliardi di lire più un opzione per altre dieci macchine. L’A 109LUH (Light Utility Helicopter) è uno sviluppo per impieghi militari del 109 Power venduto in più di 700 esemplari in tutto il mondo, in questa commessa un ruolo importante sarà svolto dalla Denel Aviation, principale industria nazionale nel settore aeronautico che si occuperà una volta consegnati i primi cinque esemplari direttamente da Agusta, di assemblare i rimanenti 25; dal 2003 inizieranno a sostituire gli Alouette III e questo è solo l’inizio di quello che si configura come un ottima cooperazione in quanto il programma prevede anche la costruzione su licenza del modello A 119 Koala per il settore civile dell’Africa Australe. La configurazione dell’A 109 Military è caratterizzata da un pacchetto integrato per missioni di comunicazioni, navigazione e identificazione, monitoraggio dei sistemi con comunicazione a voce, due display multifunzione a cristalli liquidi (IDS), pannelli strumentali illuminati compatibili con caschi di terza generazione per la visione notturna, una cabina funzionale modificabile in brevissimo tempo per una flessibilità d’impiego, un nuovo tipo di carrello adatto ad operazioni su terreno non preparato, rotore in titanio e materiali compostiti per le altre parti mobili, torretta posta sopra la cabina per missioni diurne/notturne e per concludere le dotazioni attacchi laterali alla carlinga con due piloni per l’aggancio di armamento leggero o apparecchiature per la ricognizione.
Il secondo programma che analizziamo è l’acquisizione di 12 Bae Hawk 100 contratto stipulato ufficialmente il 1° aprile dell’anno in corso. Tutti gli esemplari saranno biposto, classica configurazione da addestramento e saranno motorizzati dalla più recente versione del Rolls-Royce Adour, la consegna del primo esemplare avverrà nel 2005 ed essi andranno a sostituire gli ormai obsoleti Impala dell’85° Combat Flying School. L’addestratore avanzato permetterà il transito dei neo piloti, che hanno conseguito le ali sui PC 7, ai più avanzati caccia Cheetah/Gripen, ma la forza aerea prevede compiti ben più impegnativi per questo duttile jet, che spaziano da tutti i tipi di Training al Search and Rescue, Border Line Patrol, Tactical Reconnaissance, Close Air Support e per finire Forward Airborne Control.
L’ultimo e anche più importante contratto denominato ALFA (Advanced Light Fighter Aircraft) stipulato dalla SAAF prevede l’acquisizione di nove Gripen biposto e 19 monoposto con consegne a partire dal 2006-2008 per la versione da conversione e 2009-2012 per il velivolo operativo. Costruito in Svezia dalla SAAB e equipaggiato con sistemi BAE è il primo cliente da esportazione del piccolo caccia che per la prima volta è riuscito a sbaragliare le potenti industrie che producono il Mirage 2000 e l’F 16.
La configurazione del piccolo multiruolo prevede la dotazione di GPS per la navigazione satellitare, laser INS (Inertial Navigation System), controllo digitale Fly-By-Wire dei comandi di volo, ed è motorizzato con un motore Volvo RM12 senza post-bruciatore, naturalmente sostituirà i Denel Cheetah per i compiti di difesa aerea, ricognizione ed interdizione al suolo.
Un’ultima acquisizione per un elicottero da imbarcare sulle fregate della marina è ormai alle soglie di essere effettuata anche se non ci sentiamo di indicare un vincitore certo, ma un probabile vincitore che è il Super Lynx.

Gli autori desiderano ringraziare il Col. I.S. Ferreira e la Sig.ra Scarano presso l'Ambasciata del Sud Africa a Roma, il Magg. M. Lennox, il Magg. Hendrikz, il Magg. F. Schoombee, il S.Ten N. Minny, il S.Ten. W. Norval, il S.Ten. K. Donnellan e il S.Ten. R. Dannel.

Pubblicato su JP4 Febbraio 2001
Foto e testo di Giorgio Ciarini e Manuela Michelon
Settembre 2000

English translation

The story

Let’s briefly review the milestones of the South African Air Force, established in 1914 as South African Military Aviation, faces the British occupation forces with its first five pilots and their biplanes Farman, SAAF was officially established in 1920. In the Second World War South Africa initially declared neutral, then took the field alongside the allies and participated in important war operations in Europe (many in Italy) in the Balkans and North Africa, With the end of hostilities for the SAAF it is essential to plan a program of modernization of the air component, which begins with the arrival of the first DH.100 Vampire jets in 1948. In 1950 with pilots on "loan" to the USAF and later with their Mustang and F 86E the Air Force participates in the war in Korea. In the two years 1960-1970 the SAAF has its period of greatest prestige arriving to have in line a great number of fighters like F 86E, Mirage, Buccaneer, Canberra, MB 326 and transports like C 130 Hercules and C 160 Transall. At the same time the darkest political period of the country that is placed under embargo because of the internal racial conflict "Apartheid" with its implications known throughout the world begins. The situation has also led to the complete blocking of all military supplies to the country, and only thanks to the resourcefulness of the national industry could the armed forces be able to keep the acquired material efficient. The event lasted until the early 1990s. Another important episode in which the SAAF was involved was the war against Angola which lasted from 1974 to 1987, the territory of which was the scene of military operations carried out against the bases of the independence movement SWAPO (for the independence of present-day Namibia) established with the support of the Angolan army and aviation.

The present

Air Base Louis Trichardt

Installation of primary importance for the South African AF is the only base on which is present the Squadron having in endowment of the supersonic fighter-bombers, the Squadron nicknamed "The Flying Cheetahs" and the planes in charge are the Cheetah, name in "loan" by one of the most beautiful animals in Africa, the leopard. Located in the north of the country close to the border with Zimbabwe, Botswana and Mozambique as you can easily understand is in a highly strategic area for the nation considering that any threats, especially by land, come exclusively from the north.
All Cheetahs were developed and modified by Atlas (now Denel Aviation) from Mirage IIICZ/BZ cells and Israeli IAI Kfir aircraft, obtain detailed information on the exact origin of the aircraft base is extremely difficult given the veil of secrecy that has covered and partly still covers the aircraft since its birth, In fact, even today it is practically impossible to photograph the interior of planes so-called "sensitive" including the Cheetah.
Currently there are two operational versions of the fighter for a total of about 30 machines, the "C" version is a single-seater from air superiority and interdiction to the ground, the basic armament are a pair of air-missiles short-range V3C Darter air with a range of about 5 km for self-defense, simultaneously for ground attack can carry on multiple points free-fall bombs from 500lb. The "D" version is the training two-seater and of course for operational conversion, both versions are equipped with a Snecma Atar 09 engine with afterburner, to improve the maneuverability of the fighter have been added wings canard on the air intakes; the installation of a new highly advanced radar EL/M-2032 (comparable to that of the F 16) required a wide modification of the nose lengthening it much compared to the original, bringing the radius of discovery to about 30 km for air to air missions, potential of the aircraft also increased with the addition of the Probe Air Refueling for refueling in flight from tankers. Two other versions of the Cheetah, currently not in organic to the aerial force, have been developed in the past years, the "E" equal to the C but with a new type of wing and the "R" and "RZ" from reconnaissance.
Even if we have dedicated much space to the 2° Sq. on the Louis Trichardt is present also the 19° Squadron with an endowment of Oryx and Alouette III carrying out operations of transport, rescue and liasion, very particular is the presence in the line of the 19° Sq of two modified Oryx, of which we refer the description in a later part because they are under the Eletronic Warfare Centre of Waterkloof

Air Base Hoedspruit

The Hoedspriut base is located in the northeastern part of the country a few kilometers from the famous Kruger National Park.
Headquarters of the 85° CFS Combat Flying School is equipped with the Impala MK I/II single-seater and two-seater versions, the aircraft were built in the decade between the early 60s and 70s by the company Aermacchi and partly built under license by Atlas Aircraft Corp.
The "326" in the single-seater version MKII is still used for CAS missions (Close Air Support) thanks to the characteristic armament of this version composed of the two cannons placed on the sides of the fuselage and the points of attack under the wings that can hook rockets and pods with an additional cannon; the two-seater version MK I is used for advanced training as a transition from the Pilatus PC 7 of the Central Flying School to combat aircraft, now there are few two-seaters left in service and their replacement is more priority than ever. The airport, thanks to being a few kilometers from Mozambique, was used by C 130H and MH 53M aircraft of the United States air forces to bring relief to the population of this unfortunate country during the flood last spring.

Air Base Bloemspruit

Located in the immediate vicinity of Bloemfontein, the judicial capital of South Africa, the base shares part of the facilities with the city’s civil airport, a situation common to other air bases. This base in the last years has seen a profound change in the roles and in the means attributed, in fact by the jets (Impala) with a combat Squadron (8° Sq) in the past years, the actual flight material is composed exclusively of helicopters, except for two C 47TP of the 8° AMU used for transport/liasion. The 87° Helicopter Flying School with an equipment of Oryx and Alouette III is the Squadron which is responsible for training all pilots of the Air Force assigned to the rotating wing aircraft. The other Squadron, the 16° is in the process of acquiring the attack helicopter Rooivalk, of domestic production built by Denel Aviation this powerful medium of the tonnage of the American Apache is a pride for the national industry. For now the helicopters delivered are four but it is previewed to arrive once finished the store clerk to twelve examples necessary to arm the Squadron. The helicopter is powered by two Turbomeca Turmo IV, the same engine of the Puma, is armed with a cannon of local production Armscor GA-1 Rattler 20mm placed under the turret, the latter is equipped with an automatic target acquisition system, a laser illuminator, a TV camera and a FLIR; The armament is also completed with four attack points placed on the classic lateral wingstips that can carry various types of armament such as Swift laser-guided missiles, or 18mm rockets and air-to-air missiles to conclude.
The crew of the Rooivalk, consisting of pilot and armorer, has a state-of-the-art equipment that includes a dual computer for mission management and armament, and a doppler system for navigation, All this is visible in the HUD mounted in the helmet which also has the ability to install the night vision NVG. It seems superfluous to us to describe the tasks of a machine with this equipment.

Air Base Waterkloof

This is the name of the largest air base in South African AF located in Centurion, a peripheral area of the capital Pretoria, a few kilometers from Johannesburg.
Until 1920 it was used as an airfield for the Royal AF and then it was transferred to the South African AF, the first SAAF base to be established has always been the reference point of the Air Force, in times long gone has seen its best period when on their own grounds you could see dozens of fighters as F 86E, Mirage III in various versions, Canberra and Buccaneer, unfortunately we have seen them only in photography, since 1992 when the last fighter aircraft left the base the only occupants are the large transport aircraft.
In addition to being the largest in size it is also the base with the largest number of based Squadrons of which some recently transferred from nearby Swarktop, we quickly review them one by one.
- 21° Sq. equipped with Falcon 900 and Cessna Citation takes care exclusively of the transport of the high offices of the state.
- 28° Sq. has in service all six C 130B of the Air Force, tactical transport, the transport of troops and goods also on behalf of the UN are its main tasks.
- 41° Sq. equipped with a dozen Cessna Caravans uses them mainly for the launch of paratroopers, some Beech King Air and a single Pilatus PC 12 (received by the Swiss manufacturer in exchange for the two PC 6 at the time absorbed by the Bophutatswana Air Force), are used for the training of pilots coming from the Central Flying School for transport aircraft.
- 44° Sq. received Casa 212 and Cn 235 which previously served in the various Homeland Air Forces (Venda-Transkei-Ciskei and Bophut.), are now used by the Squadron for medium and VIP transport, In addition, the Squadron is responsible for the single-engine Cessna 185 used for reconnaissance, training, and support operations to the State Police.
- 60° Sq. is the most "particular" Squadron equipped with five B 707, of which the first to enter into service is in EW/ELINT configuration suitable for carrying out electronic warfare missions, is equipped with Stand-Off Jammer systems of identical conception to those produced by Israel, three B 707 have been transformed into tankers and are equipped with three points of attack of the flexible type; their entry into service allowed first the Mirage F 1AZ and now the Cheetah to greatly expand their range of action, a fifth B 707 is still being converted, ndr probably in the ELINT version.
- 104° Sq. and 111° Sq. Volontiers of Reserve respectively with Cessna Skywagon and HS 125 are two squadrons dealing with transport and reconnaissance, a peculiarity is that they are the only aircraft to which the insignia/titles of the Air Force have not yet been applied.
In Waterkloof is also based the Eletronic Warfare Centre the most "secret" Squadron of the Air Force, and as you can understand it deals with the branches "Intelligence", "Eletronic Warfare" and "Communication" through the use of ground stations and the use of airborne systems. The aircraft in charge are a B 707EW/ELINT of 60° Sq. and two Oryx based on Louis Trichardt of 19° Sq., both Oryx were modified by Denel Aviation using helicopters in the basic version; one is in EW configuration with the installation of a System Sysdel Electronic Warfare Jammer System, the only example on which have been mounted warning signals and chaffles launchers for self-protection, the other one has been modified in Elint/Sigint with some particular antennas for transmission/reception data, finally the most valuable "piece" of the Squadron is a C 47TP modified directly by the SAAF in AEW (Airborne Early Warning) with the installation of the special radar placed on the fuselage. The EWC provisionally charged a Cheetah C to which modifications were made to test new passive and active electronic fighter self-defence systems of type ZSU 23-4 and SA 8. As reported directly by the EWC summits all systems and modifications are carried out in South Africa by specialized national firms.

Air Base Ysterplaat

First base for importance of the Southern Region is located within the urban agglomeration of Cape Town a short distance from the international airport with which fortunately, given the parallel location of the runways, is not in conflict as is usually the case when there is an important civil airport.
The history of this base is very rich in elements and it seems appropriate to mention some, originally it was the operating base of South African Airways, in a second time the successor South African AF operated in order aircraft like Catalina, Sunderland, Shackleton, Ventura, for the Air Force and the dissolved Navy Air Force Wasp and Puma.
The spirit of keeping alive a part of the Air Force’s past in this airport is made concrete by preserving a first-rate museum. An area is dedicated to the Battle of England with a movie theater attended mainly by students for educational lessons on the Second World War, Other rooms are occupied by historical and incredible exhibits but true are present and maintained efficient two original flight simulators of a Hurricane and Me 109. In the part dedicated to the SAAF are exposed vintage photos and models of planes of the Air Force of all the operating Squadrons and of those put in position "Framework", moreover are on display the uniforms of the various epochs. Attached to the museum in a small hangar we find a Mirage IIIRZ a Vampire, the only Ventura left in South Africa and very few pieces of what remains of a Sunderland. Kept in good condition but not exposed to the public on the yards or in the hangars of the base we also find two Wasp of the Navy, a Super Frelon, a MB 326 two-seater, an F 86E, a Buccaneer in perfect flight conditions and finally a Mirage F 1C that shot down the first plane (MiG 21) in the conflict with Angola of which he brings under the roof the killed marks.
Currently there are two Squadrons based in Ysterplaat; 22° is equipped with Alouette III and the inevitable Oryx, the tasks of the Squadron are transport, the SAR (Search and Rescue), fire fighting and mountain rescue, the latter given the proximity to the famous Table Mountain that attracts thousands of hikers sometimes inexperienced creates many problems for the Flying Squadron often engaged in this type of mission. At the time of our visit we were able to attend a training mission during which an Alouette III carried in the mountains a member of the mountain rescue who simulated the accident, within a short distance of time an Oryx took off with on board the rescue group that was transported to the place to provide for the rescue of their "companion" and, as explained by our interlocutor, these missions are the order of the day. The 22° also has two Oryx that usually operate from the ships of the Navy, these differ for a particular coloring suitable for operations in Antarctica.
The second Squadron is the 35° Squadron. with the immortal Dakota carrying out transport activities and Maritime Patrol, the 35° Squadron is also the only Squadron to provide air navigation training support to all pilots of the Air Force. In the large hangars of the base is maintained at all C 47TP and here at the time were converted all Dakota with the transition from the original piston engine to that Turboprop, I have completed my work on all aircraft with the help of specialized personnel from Denel Aviation.
On the airport there is also a detachment of the South African Police equipped with Pilatus PC 6 and BO 105.

Air Base Durban

An important helicopter base is located at Durban International Airport, the third largest city in South Africa on the Indian Ocean coast.
The base is home to the 15° Squadron equipped with helicopters of the type Oryx and BK 117 and the 105° Squadron of Reserve. Volontiers of Reserve; The primary mission of the flight team is to provide a SAR (Search and Rescue) service in a densely populated area in the immediate vicinity of which one of the most important ports of the east coast and the entire country. The 15° Sq. provides 24 hour alarm coverage for a first takeoff in five minutes and a second in 15 minutes both operated with the powerful Oryx, updated version from the original Puma, equipped with a new radar and more capacious tanks placed in the whole of the fairing of the rear trolleys; Rescue missions at sea to ships in distress or for the transshipment of people in danger of life are very frequent. Additional and fundamental tasks for the Oryx are those of transport and fire fighting, for this reason the two helicopters in first alarm are configured one for the health rescue (all Oryx have the winch), and the other with the typical basket to contain the water to be released on the fire, configuration interchangeable in a very short time according to the specific needs at the time of arrival of the mission order.
BK 117 play a less conspicuous but equally valuable role as reconnaissance, liaison, support for ground troops, cooperation with the South African Police, In addition, the special feature of this small twin-engine makes it suitable for health transport thanks to the large door placed under the tail beam suitable for inserting stretchers in the cockpit.
On the basis are carried out all the maintenance activities to the helicopters supplied, they are carried out inside a modern hangar and only in particular cases is required the assistance of technicians of Denel for the Oryx and Kawasaki for the engines of the BK 117.
A special commendation goes to the members of the 15° Sq. that with their helicopters during the rescue operations to the people of Mozambique, devastated by a flood last spring, 7,000 people evacuated very quickly despite the prohibitive weather conditions.
A curiosity that we could learn from reading historical documents during the visit is the participation of this Squadron in war operations in Italy (Rimini and Pescara) during the Second World War, The aircraft used at the time were Marauder bombers alongside Allied aircraft.

Air Base Swarktop

In contrast to the nearby base of Waterkloof (they are separated exclusively by a highway) the situation of this structure in recent years has gradually worsened arriving at the almost total closure, because in recent years it has been "subtracted" from the most "Lucky" Waterkloof almost all operational squadrons and in recent months also the famous SAAF Flying Museum flagship of the air force. In Swarktop now there is only one Squadron the 17° which has a minimum equipment limited to the Oryx transport and rescue helicopter. Pride is the presence of one of the two most important museums in the country with a very rich variety of aircraft and historic vehicles.

Air Base Cape Town

The base as it is deduced from the name is conglomerate within the International Airport "D.F.Malan" of Cape Town and is a detachment of the nearby base of Ysterplaat, the aircraft based are the C 47TP of the 35° Squadron with tasks of transport and maritime patrol, also here we find the only VIP transport colored with a civilian livery. The location of the facilities that consist of only three large hangars suitable for the Dakota shelter is north of the D.F.Malan runway, with which it has in common the slopes and technical services.

Air Base Langebaanweg

Central Flying School is the exact name of the flight school we will now be dealing with, located near the town of Langebaan in the western coastal area north of Cape Town in a vast semi-desert area. Here, in addition to the CFS, there is the 8° Air Service Unit Logistic and Maintenance Aircraft, which deals with the logistics and maintenance of the school’s aircraft. The aircraft supplied is the Pilatus PC 7, the first of the sixty ordered to the well-known Swiss manufacturer, coded 2001 was taken over by the school on 17 October 1994, All aircraft were delivered disassembled by sea and subsequently assembled at Ysterplaat with the integration of avionics made in South Africa.
The procedure to get to pilot the Pilatus of the CFS is very selective, begins in Pretoria where the aspiring cadets perform at the Air Force Gymnasium an initial period of 50 weeks of study, followed by an additional 90-week course for officers at the end of which those who are eligible move to the Academy of Saldhana (near Langebaanweg).
In Saldhana begins the school of navigation/systems/electronics and mechanics for the duration of six months plus a course of three weeks, two to learn survival techniques at sea and one for skydiving. At the end of the academy they arrive for the first time in Langebaanweg where for cadets a purely practical part begins with a course on the ground on aircraft, and a dedicated to the Air Traffic Control. The ground training of the participants in the flight courses shall be carried out through five simulators, one dual-command and four single-command, and thanks to the valuable collaboration of the CFS staff we were able to appreciate the skills of these simulators first with the demonstration of the pilot instructor and then with the practical test of the undersigned managing to bring to the destination "unharmed" the aircraft; flight tests are scheduled in the following order: general, navigation, instrumentation, night and in formation. This phase is the most rigorous, in fact, only 50% of the participants is able to continue the training process advancing to flight courses.
The start of the actual flights takes place next to a pilot instructor for a total of 56 hours and then reached the quorum of 160 hours of flight in the various combinations the new pilot receives the long-awaited "Wings"; pilots now drop out of Langebaanweg school to transfer to operational Squadrons where based on aircraft type (five weeks for helicopters, 15 weeks for transport and 48 weeks for fighters), require further operational conversion training before being assigned. The instructors usually alternate two years of service in the operational Squadron and three years in the service of the school.
During the visit we were able to see that among the dozens of cadets who were participating in flight courses were many women and could not fail to remember the situation that exists in Italy where only this year were the first women in academy.

The future

The future of the Air Force also speaks Italian, it was from the time of the collaboration between Aermacchi and Atlas, for the construction under license of the MB 326 Impala, that there were no cooperation between the two countries (and we are talking about the years 1966-1967); Now a little more than thirty years apart another great collaboration is being born and this time it is up to Agusta Spa a company of the Finmeccanica group to resume the discussion, we see to retrace the stages of this important supply.
After a long and rigorous assessment, the South African Council of Ministers in late 1998 decided to acquire thirty A 109 helicopters worth about 450 billion lire plus an option for ten other machines. The A 109LUH (Light Utility Helicopter) is a military development of 109 Power sold in more than 700 units worldwide, in this order an important role will be played by Denel Aviation, main national industry in the aeronautical sector that will take care once delivered the first five examples directly from Agusta, to assemble the remaining 25; from 2003 they will begin to replace the Alouette III and this is only the beginning of what is an excellent cooperation as the program also provides for the construction of the model A 119 Koala for the civil sector of Southern Africa. The configuration of the A 109 Military is characterized by an integrated package for communications missions, navigation and identification, monitoring systems with voice communication, two multifunctional liquid crystal display (IDS), illuminated instrument panels compatible with third generation helmets for night vision, a functional cabin that can be modified in a very short time for flexibility of use, a new type of trolley suitable for operations on unprepared ground, titanium rotor and composite materials for other moving parts, turret placed above the cabin for daytime/night missions and to conclude the equipment side attacks to the cockpit with two pylons for the coupling of light armament or equipment for reconnaissance.
The second program that we analyze is the acquisition of 12 Bae Hawk 100 contract signed officially April 1th of the current year. All the examples will be two-seater, classic configuration from training and will be motorized from the more recent version of the Rolls-Royce Adour, the delivery of the first exemplar will happen in 2005 and they will go to replace the by now obsolete Impala of the 85° Combat Flying School. The advanced trainer will allow the transit of the new pilots, who have achieved the wings on the PC 7, the most advanced fighter Cheetah/Gripen, but the air force provides much more challenging tasks for this ductile jet, ranging from all types of Training to Search and Rescue, Border Line Patrol, Tactical Reconnaissance, Close Air Support and Forward Airborne Control.
The last and also most important contract called ALFA (Advanced Light Fighter Aircraft) signed by SAAF provides for the acquisition of nine Gripen two-seaters and 19 single-seaters with deliveries from 2006-2008 for the conversion version and 2009-2012 for the operating aircraft. Built in Sweden by SAAB and equipped with BAE systems is the first export customer of the small fighter that for the first time managed to defeat the powerful industries that produce the Mirage 2000 and the F 16.
The configuration of the small multi-role provides the equipment of GPS for satellite navigation, laser INS (Inertial Navigation System), digital Fly-By-Wire control of flight controls, and is motorized with a Volvo RM12 engine without post-burner, of course, will replace the Denel Cheetahs for air defense, reconnaissance and ground interdiction tasks.
A last acquisition for a helicopter to be embarked on the frigates of the Navy is now on the threshold of being carried out although we do not feel to indicate a certain winner, but a probable winner who is the Super Lynx.

The authors would like to thanks the Col. I.S: Ferreira and Miss Scarano at the Embassy of South Africa at Rome, the Maj. M.Lennox, the Maj. Hendrikz, the Maj F. Schoombee, the Lt.Ten. N. Minny, the Lt.Ten. W. Norval, the Lt.Ten. K. Donnellan and the Lt.Ten. R. Dannel.

Published on JP4 February 2001
Images and text by Giorgio Ciarini and Manuela Michelon
September 2000