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La Guardia di Finanza, che nasce come Corpo speciale istituito ed ordinato appositamente per il servizio di vigilanza doganale sui confini, per le sue tradizioni e per la vocazione alpina, ha sempre fornito un’attiva collaborazione nelle attività riguardanti il soccorso alle popolazioni colpite da eventi di particolare gravità e alle persone in pericolo di vita in ambiente montano. Per combattere il contrabbando e per tutelare gli interessi economici nazionali, il Corpo aveva dislocato molti suoi reparti lungo tutto l’arco alpino, anche nei territori più impervi, dove le guardie di finanza vigilavano giorno e notte su strade e sentieri di confine, in particolare su quello italo - svizzero. Con il declino del contrabbando, viste le capacità alpinistiche e l’esperienza maturata in montagna da parte dei militari del Corpo, venne istituito proprio un servizio di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, con fini sia di controllo delle frontiere alpestri, ma anche e soprattutto per fini di soccorso e di protezione civile in montagna. L’attività di soccorso in montagna non poteva però prescindere dall’impiego di mezzi aerei quali gli elicotteri di cui il Corpo si era dotato sin dal 1954. L’attuale organizzazione del comparto Aeronavale prevede una componente alturiera, con mezzi a lunga capacità operativa, ed una componente costiera-regionale con compiti di polizia economica finanziaria nelle acque territoriali. La finalità è quella di realizzare un dispositivo unitario di controllo delle frontiere marittime, basato sulla capacità di sviluppare operazioni dall’alto mare al territorio nazionale ed in grado di tutelare una vasta gamma di interessi pubblici. Queste sono le Sezioni Aeree e di Manovra presenti sul territorio nazionale: -Sezioni Aeree dipendenti dai Reparti Operativi Aeronavali: Genova, Venegono Superiore, Bolzano, Rimini, Pratica di Mare, Pescara, Napoli, Bari, Palermo, Venezia, Lamezia Terme. -Sezioni Aeree di Manovra dipendenti dai Gruppi Aeronavali: Cagliari, Pisa, Catania-Fontanarossa, Grottaglie. Presentano però caratteristiche particolari le Sezioni Aeree di Venegono Superiore (VA) e di Bolzano, che sono particolarmente rivolte ed addestrate al soccorso in montagna. |
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La Sezione Aerea di Pratica di Mare trae le sue origini dal Gruppo Aereo di Centocelle (primo aeroporto militare italiano ad essere attivato, aprile del 1909), il reparto venne costituito presso l’aeroporto romano nel marzo del 1960 conseguentemente alla nuova legge di ordinamento del Corpo (n°189 del 14 aprile 1959). Al momento della costituzione il Gruppo Aereo disponeva di due Sezioni, una dedita alle funzioni operative, l’altra impegnata nel ruolo addestrativo del personale navigante. Il 23 gennaio del 1967 la Sezione Operativa del Gruppo Aereo di Centocelle venne trasferita nella nuova sede, appositamente costruita, all’interno del sedime aeroportuale della Base Aerea di Pratica di Mare (Aeronautica Militare), diventando così un reparto autonomo a carattere territoriale; l’avvenuto trasferimento comportò anche il passaggio di dipendenze ai comandi della 9^ Legione di Roma, mentre la dotazione di velivoli dell’epoca era incentrata sugli elicotteri AB 47J e AB 47G, contestualmente il reparto assunse anche l’attuale denominazione. L’attuale caserma che ospita gli uffici della Sezione Aerea in oggetto è intitolata al Brigadiere Pilota Alfonso Pozzi, primo Pilota caduto in servizio nella storia del Servizio Aereo della Guardia di Finanza, il giovane Brigadiere perse la vita per un incidente di volo mentre era in servizio alla Sezione Aerea di Intimiano (Como), ancora in giovane età (38 anni) Pozzi precipitò con il suo AB 47J durante un volo di ricognizione a contrasto dell’illecita attività del contrabbando. Due passaggi fondamentali nella storia del reparto sono nel 1973 con l’ingresso in linea dell’elicottero NH 500MC, in sostituzione degli “anziani” AB 47, e nel gennaio del 1987 con l’ingresso in servizio del primo Agusta A 109AII; la Sezione Aerea di Pratica di Mare divenne allora un reparto di volo a competenza pressoché nazionale, in quanto unico in Italia con mezzi e personale abilitati al volo notturno e pertanto attivabile in tutto il territorio nazionale quando specifiche esigenze operative lo richiedevano. Attualmente sono ancora in dotazione elicotteri NH 500 ed A 109AII, ma entro poche settimane il reparto sarà dotato dei nuovissimi elicotteri AW 109 Nexus, avendo il personale specialista ed i primi piloti completato il percorso addestrativo di abilitazione sulla nuova macchina. Se fino a pochi anni fa la Sezione Aerea era l’unica realtà del Corpo presente nel contesto della Base Aerea di Pratica di Mare, ora nonostante rimane l’ente storico, condivide con altri importantissimi Comandi l’area militare ad uso della GdiF, area che negli ultimi anni ha avuto un incremento notevole tanto da impegnare una superficie edificata pari a quella occupata dai padroni di casa dell’Aeronautica Militare, infatti la situazione attuale vede la presenza del: -Comando Operativo Aeronavale -Gruppo di Esplorazione Aeromarittima -Comando Logistico Aeronavale -Centro Aviazione suddiviso in I Gruppo Aereo e II Gruppo Aereo -Centro di Specializzazione e Standardizzazione Aerea La Sezione Aerea di Pratica di Mare dipende dal ROAN (Reparto Operativo Aeronavale) di Civitavecchia, ente periferico che gestisce, come di consuetudine anche per le altre realtà nazionali, le componenti aeree e marittime locali, in questo caso a favore del Comando Regionale del Lazio. Attualmente la struttura è articolata in una Squadra Comando, un Nucleo Operativo e da un Nucleo Efficienza, la Sezione Aerea è attualmente posta al comando del Maggiore Pilota Massimo Maccari, Istruttore di volo, mentre è “toccato” al suo vice e Comandante del Nucleo Operativo, Tenente Pilota Francesco Proietti Sterbini, la gestione della mia presenza presso il reparto. |
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Per meglio far comprendere come funziona la predetta struttura mi sembra opportuno dare un minimo di spiegazione dei loro compiti: la Squadra Comando oltre ad espletare le classiche funzioni di segreteria partecipa attivamente all’attività operativa del reparto, ad essa viene demandato il compito di procedere alla redazione degli atti inerenti le violazioni penali ed amministrative riscontrate dagli equipaggi di volo. Il Nucleo Operativo è composto da tutto il personale navigante e non mi sembra il caso di dare ulteriori informazioni in quanto è abbastanza logico il ruolo svolto. Infine abbiamo il Nucleo efficienza che, tramite i propri specialisti si occupa delle attività manutentive sulle linee NH 500 ed A 109AII in dotazione alla Sezione Aerea, una limitata aliquota di personale ha conseguito anche l’abilitazione sull’AB 412 durante precedenti incarichi. Gli interventi che vengono svolti all’interno della struttura prevedono le classiche azioni pre e post volo, nonché gli interventi ispettivi a fronte delle 15, 25, 50 e 100 ore di volo dell’elicottero. Un dato di riferimento sono le 40 ispezioni effettuate nel 2010 sui quattro elicotteri che si sono alternati in linea. Al fine di rendere il giusto merito alla professionalità dei militari specialisti del reparto, si sottolinea che più volte sono state svolte, unico caso in Italia per un reparto aereo operativo del Corpo, ispezioni maggiori a quelle illustrate precedentemente, cioè quelle delle 300 ore, classificate di 2° Livello Tecnico, solitamente svolte esclusivamente da personale ditta o da specialisti particolarmente esperti del 1° Gruppo Aereo del Centro Aviazione. |
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Il Magg. Maccari può contare, oltre che sul Ten. Proietti Sterbini, su otto Ispettori ed un Appuntato piloti, nonché su 11 specialisti addetti alla manutenzione degli aeromobili ed infine su di un organico di sette militari di vario grado che operano nell’ambito della Squadra Comando. Tutti concorrono ad operare in sinergia agendo dinamicamente con professionalità e determinazione raggiungendo gli obbiettivi prefissati dagli organi superiori. Alcuni dati per far comprendere meglio la qualità del servizio offerto alla comunità sono le 407 missioni (di cui circa 294 operative e di soccorso) svolte nel 2010 con una percentuale di affidabilità degli elicotteri pari all’86,83% per l’A 109AII e al 93,22% per l’NH 500, mentre nel 2011 (ovviamente i dati sono ancora provvisori), sono state finora svolte 258 missioni di volo (di cui 190 operative e di soccorso) per un efficienza degli elicotteri praticamente invertita, sicuramente l’NH 500 comincia a soffrire di una lunga e onorata carriera! Questa mole di missioni e relative ore di volo ha portato ad un risultato abbastanza rilevante che, anche se in maniera un po’ schematica volevo segnalare al lettore: |
-anno 2010- 8 soccorsi 250 natanti controllati 2 verbali elevati di violazione alla normativa sulla pesca a strascico 2 sequestri di reti per la pesca a strascico 1 piantagione di marijuana sequestrata 38 discariche segnalate (di cui 13 sequestrate) 5 immobili presumibilmente abusivi segnalati (con il sequestro di 1 abitazione) 5 capannoni con copertura in eternit pericolosa per la salute pubblica individuati, di cui uno posto sotto sequestro |
-anno 2011- 1 soccorso 140 natanti controllati 7 verbali elevati di violazione alla normativa sulla pesca a strascico 7 sequestri di reti per la pesca a strascico 2 piantagioni di marijuana sequestrate 60 discariche segnalate (di cui 10 sequestrate) 19 immobili presumibilmente abusivi segnalati (2 abitazioni e 2 ricoveri per animali sequestrati) 10 capannoni con copertura in eternit pericolosa per la salute pubblica individuati, di cui uno posto sotto sequestro |
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L’ambito territoriale in cui opera la Sezione Aerea di Pratica di Mare è molto vasto, comprende le Regioni Lazio e Umbria, per un totale di 25.692 Kmq, ripartiti in 470 Comuni, con una sovrapposizione a sud con la Sezione Aerea di Napoli, e a nord con la Sezione Aerea di Manovra di Pisa, questo per quanto riguarda la terraferma, mentre per le acque territoriali la copertura aerea è compresa tra la foce del fiume Chiarone a nord e la foce del fiume Garigliano a sud. Inoltre non è un dato trascurabile la presenza nel territorio di competenza della Capitale Roma, con il suo patrimonio storico inestimabile, nonché la zona del viterbese, culla della civiltà etrusca, queste “presenze” sul territorio inducono ad un impegno notevole del personale volto ad una maggiore attenzione per prevenire i furti di reperti archeologici tramite un capillare monitoraggio. Le attività svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle di Pratica di Mare sono molteplici, nelle prossime righe cercheremo di analizzare le più significative. Come accennato, tra i principali obiettivi del comparto aeronavale della Guardia di Finanza c’è sicuramente quello di realizzare un dispositivo unitario di controllo delle frontiere marittime, basato sulla capacità di sviluppare operazioni dall’alto mare al territorio nazionale ed in grado di tutelare una vasta gamma di interessi pubblici. In particolare, il Decreto Legislativo n. 68/2001 conferisce alla Guardia di Finanza il compito di esercitare in via esclusiva sul mare la funzione di polizia economico-finanziaria. |
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Pertanto, tra i settori di intervento propri di un reparto di volo della componente costiera, si annovera, oltre al contrasto dei traffici illeciti via mare (stupefacenti, armi, sostanze tossico-nocive. ecc.), l’assolvimento della funzione di polizia economico-finanziaria nelle acque interne, sul mare territoriale e nelle acque contigue, nonché nei porti e lungo i litorali. Oltre al supporto ai reparti territoriali ed aeronavali alturieri in operazioni di servizio, viene sviluppato un costante monitoraggio delle imbarcazioni che gravitano nella circoscrizione del reparto, nonché, attività specifiche a tutela dell’ambiente, del demanio, del patrimonio artistico ed archeologico. In questi ultimi settori di servizio, il “modus operandi” adottato dalla Sezione Aerea di Pratica di Mare, ha permesso di raggiungere ragguardevoli risultati di servizio. In particolare, dagli equipaggi di volo, viene continuamente ricercata ed attuata una stretta sinergia con i reparti del Corpo navali e territoriali, in modo da sviluppare prontamente in mare ed a terra i servizi scaturiti dagli avvistamenti aerei. Particolare inoltre il servizio svolto dal reparto a contrasto delle coltivazioni di stupefacenti. Negli ultimi anni questo tipo di osservazione ha portato anche alla scoperta sul territorio di vere e proprie piantagioni di Marijuana. Attività sicuramente non semplice perché vengono debitamente mimetizzate con la vegetazione circostante, la scoperta si è resa possibile grazie soprattutto agli “occhi” dei piloti, che più volte sono “incappati” in queste inusuali piantagioni, ben nove negli ultimi quattro anni, di cui l’ultima nella zona di Anzio, con ben 205 piante sequestrate. Da specificare, nell’ambito delle attività nel settore della polizia ambientale, l’interesse delle Fiamme Gialle per lo sviluppo dei servizi che possono portare alla scoperta di gravi forme di reato. Partendo dall’avvistamento di una discarica illecita di rifiuti speciali, ad esempio, può accadere che si arrivi a scoprire infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del ciclo dei rifiuti (cd Ecomafia), o che più semplicemente gravi forme di evasione fiscale a seguito dell’esecuzione di accurate indagini documentali su soggetti economici operanti nell’ambiente. Sempre rimanendo in un contesto di controllo ambientale, nel recente passato gli uomini della Sezione Aerea di Pratica hanno partecipato ad una attività interforze denominata “Cloaca Maxima” per la rilevazione di discariche lungo le sponde del Tevere e di campi nomadi nella zona sud all’altezza del raccordo anulare. Guardando invece prettamente alle attività sul mare abbiamo il controllo della pesca a strascico in aree proibite (protette o sottocosta), che se non repressa provoca danni irreversibile al fondale marino, o più semplicemente il controllo dei natanti che navigano nelle zone di competenza. Nell’ambito invece di Polizia Giudiziaria abbiamo un attività a favore dei due Comandi Regionali del Lazio e dell’Umbria, dove vengono effettuate operazioni di supporto a favore delle autorità giudiziarie e della DIA (Divisione Investigativa Antimafia), anche con trasporto di militari dei succitati dipartimenti. |
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Ricordo inoltre che da poco tempo, in attuazione del piano straordinario di determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, previsto dall’articolo 83, comma 10, del Decreto Legge del 25 giugno 2008 n°112, convertito in Legge n°133 del 6 agosto 2008, l’ormai plurimenzionato “CE.Te” (Controllo Economico del Territorio), gli equipaggi di volo durante i servizi di ricognizione aerea di routine eseguono controlli mirati su immobili di prestigio con annesse piscine, ampi giardini, o comunque accompagnati da pertinenze appariscenti; la medesima attività viene svolta anche presso gli aeroporti civili presenti nella circoscrizione, attuando un monitoraggio dei flussi aerei a carattere privato, individuando la proprietà del velivolo, e tutte le caratteristiche ad esso connesse. La procedura messa in atto presso il Comando della Sezione Aerea di Pratica nell’individuazione di queste particolari flussi ha fatto si che il reparto fosse distinto come punto di riferimento dagli organi centrali del Comando Generale, in maniera tale da fornire una consulenza tecnico/operativa da adottare come procedura standard per tutti gli altri reparti aerei del Corpo. Un altro impegno che ha visto la partecipazione degli uomini di Pratica è stato una collaborazione con l’agenzia europea Frontex dove, la Sezione ha effettuato dei briefing illustrativi sulle attività operative dei Reparti Aeronavali Costieri a partecipanti provenienti da forze di polizia dell’Unione Europea. Fino a questo punto ho elencato tutte le attività operative/addestrative svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle, ma non posso esimermi dal dire che questi ultimi regolarmente svolgono un compito di rappresentanza partecipando ad eventi di carattere sociale, culturale e sportivo, portando a contatto della gente comune i valori propri che contraddistinguono il Corpo. Alla sede di Roma, inoltre, molto spesso gli equipaggi della Sezione Aerea vengono coinvolti in attività di documentazione “videofotografica” in occasione di eclatanti risultati di servizio dei reparti del Corpo del Comando Regionale Lazio; spesso, infatti, le immagini dall’alto che vediamo in onda sui telegiornali nazionali riguardanti le attività operative della Guardia di Finanza, sono state realizzate dai piloti e specialisti del reparto durante i loro interventi a supporto dei reparti territoriali. Le attività di volo vengono svolte nell’arco delle 24 ore per i 365 giorni dell’anno, questo grazie alla presenza presso il Reparto del biturbina A 109A II, e soprattutto del fatto che gli equipaggi sono tutti abilitati al volo VFR (Visual Flight Rules) diurno e notturno. A questo punto non mi resta che passare alla parte dedicata all’attività di volo, che per ovvie ragioni prediligo, le prossime righe sono una rendicontazione dettagliata di come vengono svolti questi compiti tramite le mie impressioni personali raccolte dopo aver partecipato ad una paio di missioni tipo. Presenza a bordo necessaria per effettuare delle riprese fotografiche degli elicotteri durante le normali attività quotidiane, e appunto come appena accennato per raccogliere le necessarie informazioni da tradurre in uno scritto durante la fase di elaborazione del presente testo. |
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La prima missione a cui ho avuto il piacere di partecipare si è svolta in un ambito abbastanza inconsueto, decollo e prima parte della navigazione con la suggestiva ambientazione creata dal tramonto, rientro in aeroporto in notturna, con assenza totale di luce, il tutto al fine di evidenziare le difficoltà proprie dei voli operativi notturni. L’attività si è svolta a bordo di un elicottero A 109AII, nominativo Volpe 144, ai cui comandi vi era il Maresciallo aiutante pilota Riccardo Musco ed il Maresciallo aiutante pilota Giuseppe Cantelmo. A bordo dell’elicottero, oltre al sottoscritto, ha preso posto, in qualità di supervisore dell’attività operativa, il Tenente Pilota Francesco Proietti Sterbini. La zona interessata è quella compresa tra Pratica di Mare e le isole Pontine, per un totale di circa due ore di volo tra andata e ritorno. Lo scopo primario della missione, ovviamente, non è quella di far vedere al sottoscritto le bellezze paesaggistiche, ma di svolgere un’attività di ricognizione aerea del territorio e di controllo delle attività nautiche nella zona di competenza, concedendomi così la possibilità di raccogliere informazioni, impressioni e soprattutto immagini, da utilizzare successivamente per redigere il presente articolo. Dopo circa 20 minuti di volo in prossimità della zona costiera di Anzio, attraverso il radar di ricerca è stato individuato un “bersaglio” di ragguardevoli dimensioni. Dopo un’iniziale attività di “ombreggiamento” del natante, al fine di individuarne da lontano, senza essere osservati dallo stesso, la prua, la velocità e le attività svolte nelle sue immediate vicinanze, il capo-equipaggio decide di passare al controllo visivo del bersaglio. Il target è un grosso mercantile in navigazione verso nord, molto probabilmente diretto al porto di Civitavecchia. Giunti sulla sua verticale si inizia l’operazione di avvicinamento manuale verso la poppa della nave, effettuando il previsto circuito di avvicinamento si scende fino ad una quota di circa 200 piedi (slm), si stabilizza la velocità portandosi sul lato dell’imbarcazione cercando di mantenere una distanza di circa 100-150 metri; per il tempo che la nave è nel campo visivo ottimale l’equipaggio effettua i previsti rilievi fotografici e l’identificazione rilevando il nome, il compartimento e la nazionalità, se la nave desta sospetti o è sconosciuta, tramite la sala operativa, si chiedono informazioni su eventuali segnalazioni che la riguardano, una volta terminata la procedura il pilota si disimpegna dall’unità allontanandosi con una riattaccata. In questo caso la manovra risulta abbastanza semplice e non comporta particolari accorgimenti o ripetizione dell’operazione, più avanti vedremo che questa situazione non è per niente la normalità. Proseguendo la navigazione verso sud, “incappiamo” in uno Yacht diretto verso le isole pontine, cogliamo l’occasione per effettuare la medesima operazione di riconoscimento dello scafo, la differenza di luce, anche se non è trascorso più di un quarto d’ora, e le notevoli minori dimensioni del natante cominciano a creare qualche piccolo problema; il nome è scritto sulla parte posteriore in una posizione di non facile lettura e con caratteri corsivi particolari, in questo caso l’identificazione comporta un maggior lasso di tempo di stazionamento in prossimità del target e un pilotaggio più “millimetrico” volto a trovare la posizione ideale per effettuare un’identificazione certa, è evidente che con parametri ambientali diversi (peggiorativi) si cominciano ad avere delle difficoltà nello svolgere il compito. Abbiamo visto che solitamente l’identificazione avviene in modalità visiva ma, gli equipaggi durante i normali controlli, e soprattutto in condizioni difficili come quelli appena descritti, possono avvalersi dell’utilizzo di macchine fotografiche per effettuare riprese che verranno poi utilizzate in sede di de-briefing. |
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Nello scopo principale di queste azioni si evidenzia uno degli aspetti peculiari dell’attività delle Fiamme Gialle “volanti”, cioè un’azione preventiva contro chi ha intenzioni delinquenziali; il riconoscimento e l’identificazione del traffico navale permette agli equipaggi, tramite un costante contatto con la Sala Controllo Operativo del Reparto Operativo AeroNavale, di capire se l’imbarcazione in questione può essere più o meno sospetta, e quindi attivare tutte quelle azioni repressive per contrastare i traffici illeciti svolti in mare. Ormai giunti in vista delle isole Pontine ci si “perde” qualche minuto ad ammirare lo spettacolo, soprattutto il sottoscritto, una ricognizione su Ponza e Ventotene sono d’obbligo, anche se non si rileva nulla di anomalo. Ci soffermiamo in un sorvolo un po’ più prolungato sull’isola di Santo Stefano, una delle isole più piccole dell’arcipelago ora sede di un importante parco naturale; l’unica costruzione presente è un carcere chiuso ormai dal lontano 1965 e noto perché fu luogo di prigionia durante la Seconda Guerra Mondiale del compianto Presidente della Repubblica Sandro Pertini. L’occasione di questo sorvolo in una zona disabitata serve ai piloti per mostrarmi l’utilizzo del “potente” faro di ricerca (con una potenza di 450 Watt o 3-3,5 milioni di candele, mentre il range operativo va dai 7.000 ai 10.000 lumen) montato sotto il radome del “109”; l’efficacia di queste attività di volo notturno sul mare sarà prestissimo implementata con l’arrivo alla Sezione Aerea di Pratica di Mare dei nuovi elicotteri AW 109Nexus, dotati di sistemi di scoperta più avanzati quali il FLIR (Forward Looking InfraRed) ed in futuro, con la dotazione degli NVG (Night Vision Goggles), visori che permettono ai piloti di identificare l’ambiente circostante e gli obiettivi quasi come di giorno. Già i primi piloti della Guardia di Finanza, infatti, sono stati abilitati all’utilizzo di questa moderna tecnologia. Dopo questa piccola disquisizione tecnica è il momento di invertire la rotta, in totale assenza di luce e di luna, (forse condizioni peggiori in assoluto) è il momento di effettuare un ulteriore controllo su di un ultimo natante. |
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La scelta ricade su una nave da crociera in navigazione verso Civitavecchia, quindi sulla nostra stessa direttiva, continuando la rotta in VFR ci avviciniamo ad una decina di miglia dalla nave quando, il capo equipaggio comincia la discesa, e a differenza degli avvicinamenti svolti precedentemente, questo viene effettuato in modalità automatica (con la continua assistenza, cioè, dell’Autopilota) così come l’intero volo in orario notturno; la scelta è imposta dalle procedure del volo notturno, una volta arrivati a tre miglia dalla poppa della nave, viene inserito sul “Flight Computer” la funzione “Approach 1”, a questo punto la modalità di avvicinamento viene gestita automaticamente dal computer di bordo portando l’elicottero ad un altitudine di 200 piedi e ad una velocità costante di 60 nodi. Una volta affiancata la nave, tramite il faro di ricerca si effettua l’identificazione, tutto sembrerebbe abbastanza semplice, ma dobbiamo considerare un paio di fattori importanti; il primo che per motivi di sicurezza la velocità e l’altitudine non possono essere variate, quindi se si è troppo veloci o troppo alti non si può intervenire, secondo la nave è molto illuminata e questo è fonte di accecamento, ma peggio sarebbe se fosse piccola e poco illuminata, poi se ci mettiamo che, molti natanti, magari non sono molto propensi a farsi riconoscere, avremmo un quadro della situazione imbarazzante. In poche parole per avere invece un riscontro palesemente positivo su queste situation awareness (comprensione degli eventi) si deve per forza fare un passo indietro quando si parlava delle nuove tecnologie! In ogni caso spesso gli equipaggi riescono con le loro capacità e con le loro competenze ad ovviare a questo gap, portando a termine comunque la mission. Una volta terminata l’identificazione della nave, si effettua la riattaccata, in modalità automatica, e per il pilota subentra il problema inverso, “abbandonata” la fonte luminosa (nave da crociera) subentra la necessità di riabituarsi di nuovo al buio. La missione è pressoché terminata, quindi possiamo fare rientro alla base, si sfrutta una rotta parallela alla costa per effettuare una “ricognizione” tramite il faro di ricerca delle zone sottostanti, in particolare delle spiagge; qui non è sentito sicuramente il problema dell’immigrazione clandestina ma, del contrabbando si, quindi la presenza dell’elicottero indubbiamente può rappresentare un deterrente. Mi sembra giusto a questo punto dire che tutte le missioni svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle non vengono mai svolte con dei criteri prestabiliti, quindi: zone di intervento, orari o giorni prefissati, ma cercando di cambiare sempre le modalità, proprio per essere il più possibile imprevedibili. |
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La seconda missione questa volta diurna, prevede un insieme di target che ricoprono quasi il 100 % delle attività istituzionali affidate alla Sezione Aerea. Il volo prevede il decollo di una coppia di elicotteri, un NH 500, nominativo Volpe 81, con a bordo il sottoscritto, e un A 109A II, con nominativo Volpe 144. La durata è prevista in circa due ore di volo, la zona delle ricognizioni comprende l’area tra Pratica di Mare, Cerveteri e Civitavecchia. Nella prima fase sarà il 109AII a svolgere il ruolo operativo, mentre l’NH 500 quello di chase, in una seconda fase il ruolo sarà invertito. Andando verso nord interessiamo l’ATZ (Aerodrome Traffic Zone) dell’Aeroporto di Fiumicino per poi immergerci subito nello svolgimento dei compiti assegnati. Una prima parte viene dedicata ad un doppio compito di Polizia ambientale, con il controllo di alcuni siti (un demolitore e una discarica abusiva), già a suo tempo segnalati, ma dove è necessaria una verifica per vedere se eventualmente sono state commesse ulteriori violazioni nello specifico comparto operativo. In particolare per la discarica abusiva (con presenza di prodotti altamente inquinanti) l’equipaggio di Volpe 144 ha dato supporto ad una pattuglia automontata della Stazione Navale di Civitavecchia giunta sul posto per effettuare l’accesso sul sito segnalato, il tutto coordinato dal Reparto Operativo AeroNavale di Civitavecchia, al fine di effettuare i prescritti accertamenti. Durante il prosieguo del volo vengono individuati degli immobili di particolare pregio di cui si effettuano gli appositi rilievi finalizzati al successivo accertamento patrimoniale da parte dei Reparti territorialmente competenti all’interno del programma triennale di Controllo Economico del Territorio (CE.Te). Nel corso della navigazione qualsiasi situazione sospetta viene controllata, in questo caso l’attenzione è stata catturata durante il sorvolo di una zona rurale dove alcune abitazioni sono state “radiografate” per valutare se ci sono stati casi di abusivismo che, previa segnalazione, sarà il Comando Territorialmente competente ad approfondire. La fase successiva prevede un controllo della zona archeologica di Cerveteri, come azione preventiva di dissuasione verso i cosiddetti “tombaroli”. L’ultima fase prevede un attività, questa volta sul mare, di controllo delle attività nautiche e della pesca a strascico, avendo ampiamente affrontato il giorno prima i controlli sulle imbarcazioni cerchiamo di diversificare l’attività. Con estrema tempestività, tramite il ROAN di Civitavecchia viene organizzata un’attività congiunta tra una componente navale e gli elicotteri operanti in loco. Un peschereccio che sta effettuando la pesca a strascico nella zona antistante Civitavecchia è un ottimo target per portare a compimento la giornata, dopo un breve “inseguimento” l’NH 500 e lo “Squalo” iniziano la procedura di identificazione visiva e di accertamento della posizione tramite le coordinate fornite dal GPS di bordo. Viene successivamente fatta una valutazione certa per rilevare se il natante svolge attività in zona proibita oppure no, in caso positivo si procede con la stesura del verbale e con il sequestro delle reti utilizzate e del pescato. La valutazione certa della posizione è indispensabile perché molte volte queste attività di pesca vengono svolte all’interno, anche se di pochi metri, di aree protette o in zone limitrofe alla costa, con conseguente danno all’ecosistema. La parte di intercettazione e identificazione spesso viene effettuata dall’elicottero, mentre la parte di fermo della nave e l’eventuale contestazione viene svolta dai finanzieri a bordo della motovedetta. A questo punto bisogna fare i conti con il carburante rimasto, e quindi fare un rapido calcolo dell’autonomia rimasta, considerando che i compiti assegnati sono stati ampiamente sviluppati, e visto che siamo un pò al limite si procede alla volta di Pratica di Mare. |
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L'autore desidera ringraziare il Mag. Maccari, il Ten. Proietti Sterbini e tutto il personale
della Sezione Aerea di Pratica di Mare.
Inoltre per la perfetta collaborazione uno speciale ringraziamento all'Ufficio Stampa del Comando Generale (Roma).
Si ringrazia AviationGraphic.com per aver fornito le serigrafie raffiguranti gli elicotteri.
Foto e testo di Giorgio Ciarini
Giugno 2011
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English translation by Frank McMeiken
The Guardia di Finanza, which was born as a special Corpo established and suitably configured for the provision of customs control of the Italian borders, has, due to its traditions and Alpine roots, constantly provided active collaboration in rescue operations on behalf of populations afflicted by grave events and people whose life is at risk in the mountain environment. To counter the movement of contraband and to protect Italian economic interests, from its earliest days the Corpo distributed its units across the entire Alpine arc, even in the most isolated territories, where the Guardie di Finanza watched day and night over the border roads and trails, in particular those which crossed the Italian-Swiss border. With the decline in contraband, given the mountain operations capacities and the experienced gained in that environment by the personnel of the Corpo, a dedicated alpine rescue service (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza) was instigated, aimed at performing both the surveillance of the alpine borders and civil protection in mountain areas. Mountain rescue activities could not, however, fail to involve the use of air assets such as the helicopters, with which the Corpo has been equipped since 1954. The present organisation of the Aeronavale component includes a deep water fleet, with high seas fleet, with equipment capable of conducting long range operations, and a coastal/regional component, tasked with the economic and financial policing of Italy’s territorial waters. The overall intention of the structure is to create an all encompassing element with which to control Italy’s maritime frontiers, based on the capacity to prosecute operations from the high seas into the homeland territory, and capable overseeing a wide range of public interests The following Sezioni Aeree and Sezione di Manovra are present in Italian national territory: -Sezioni Aeree reporting to Gruppi Aeronavali: Genova, Venegono Superiore, Bolzano, Rimini, Pratica di Mare, Pescara, Napoli, Bari, Palermo, Venezia, and Lamezia Terme. -Sezioni Aeree di Manovra reporting to Reparti Operativi Aeronavali: Cagliari, Pisa, Catania-Fontanarossa, and Grottaglie. Two further units offering specialist characteristics are the Sezioni Aeree at Venegono Superiore (VA) and Bolzano, which are particularly focussed on and trained to mountain rescue operations.
The Sezione Aerea di Pratica di Mare can trace its origins from the Gruppo Aereo at Centocelle (the first Italian military airfield activated in April 1909 on the outskirts of Rome). The unit was constituted in March 1960 as a consequence of a new law which reorganised the Corpo (n° 189 on 14 April 1959). At the moment of its creation the Gruppo Aereo possessed two Sezioni, one dedicated to operational functions, and the other engaged in the training role for the flying personnel. On 23 January 1967 the Sezione Operativa of the Gruppo Aereo at Centocelle was transferred to a new base, especially constructed, with the airfield infrastructure of the Base Aerea di Pratica di Mare (an Aeronautica Militare airfield), simultaneously becoming an autonomous unit with territorial responsibilities; the transfer also saw it placed under the control of the 9^ Legione di Roma, while the aircraft on the fleet at the time were principally the AB 47J and AB 47G helicopters. At the same time, the unit assumed its present designation. The present building which houses the offices of the Sezione Aerea is entitled after Brigadiere pilota Alfonso Pozzi, the first pilot to lose his life in the history of the Servizio Aereo della Guardia di Finanza. The young Brigadiere was killed in a flying accident while serving with the Sezione Aerea di Intimiano (Como). Still a young man (38), Pozzi crashed in his AB 47J during a reconnaissance flight tasked with preventing the illicit trade in contraband. Two fundamental steps in the history of the unit occurred in 1973 with the arrival in the fleet of the NH 500MC helicopter, replacing the “ancient” AB 47, and in January 1987, with the entry into service of the first Agusta A 109A. The Sezione Aerea di Pratica di Mare then became a flying unit carrying almost national responsibilities, as it was the only one in Italy with the aircraft and personnel qualified for night flying, and was therefore tasked to stand ready to respond to calls for assistance throughout Italian territory. At present the unit’s fleet comprises NH 500 and A 109AII helicopters, but within a few weeks the unit will be equipped with the brand new AW 109 Nexus, as the engineering personnel and the first pilots have completed the training requirements for transition onto the new machine. If until a few years ago the Sezione Aerea was the sole reality of the Corpo housed in the Base Aerea di Pratica di Mare, now, despite the fact that it remains the oldest unit, it shares with other important commands the military area assigned to the GdF, which in recent years has seen a notable expansion, accompanied by an infrastructure which compares with that of the masters of the base, the Aeronautica Militare. In fact, the present situation sees the following operating from Pratica di Mare:
-Comando Operativo Aeronavale -Gruppo di Esplorazione Aeromarittima -Comando Logistico Aeronavale -Centro Aviazione sub-divided into the I Gruppo Aereo and II Gruppo Aereo -Centro di Specializzazione e Standardizzazione Aerea
The Sezione Aerea di Pratica di Mare reports to the ROAN (Reparto Operativo Aeronavale) at Civitavecchia, a peripheral unit which manages, similar to other national organisations, the local air and maritime components, in this case on behalf of the Comando Regionale del Lazio. The structure of the unit presently comprises a Squadra Comando, a Nucleo Operativo and a Nucleo Efficienza. Commanding the Sezione Aerea at present is Maggiore pilota Massimo Maccari, a qualified flying instructor, while it was his vice commander, and Comandante of the Nucleo Operativo, Tenente pilota Francesco Proietti Sterbini, who organised my stay with the unit.
To best explain how this organisation functions, it would seem opportune to provide a minimum of explanation of their duties: the Squadra Comando, besides performing the classic administrative duties, participates actively in the operational life of the unit, as it is charged with performing the bureaucracy supporting the administrative and penal violations discovered by the aircrews. The Nucleo Operativo is composed of all the flying personnel, and no further explanation of their roles would seem necessary in this case. Finally there is the Nucleo Efficienza which, through its own engineers, is occupied with the maintenance activities for the NH 500 and A 109AII fleets assigned to the Sezione Aerea; a limited number of personnel have also qualified on the AB 412 during previous postings. Their interventions, performed inside the hangar, include the classic pre and post-flight checks, as well as periodic inspections scheduled at intervals of 15, 25, 50 and 100 flying hours on each helicopter. Worthy of note were the 40 inspections conducted in 2010 on the four helicopters which were alternated through the fleet. It is also significant, and is a clear indication of the professionalism displayed by the engineers of the unit, that on many occasions, and uniquely for an operational unit of the Corpo in Italy, they have performed inspections to a higher level than those listed above, including 300 hours checks, classified as second technical level, which are usually conducted exclusively by personnel from the manufacturer or by specialist expert engineers from the 1° Gruppo Aereo of the Centro Aviazione.
Maggiore Maccari can count on, apart from Ten. Proietti Sterbini, a staff of eight Ispettori and one Appuntato pilots, in addition to eleven aircraft maintenance engineers, and a support section of seven personnel of various grades who work within the Squadra Comando. All the elements collaborate to work in synergy, dynamically combining professionalism and determination to achieve the objective established for the unit by the parent authorities. Some of the statistics which offer an appreciation of the quality of the service offered to the community include the 407 missions (of which 294 were operational and rescue) completed in 2010, with an established serviceability rate for the helicopters achieving 86.83% for the A 109AII and 93.22% for the NH 500, while in 2011 (taking account that the data is still provisional), there had been at the time of writing 258 flying missions (of which 190 were on operations and rescue missions) but displaying an practically reversed serviceability rate for the helicopters; the NH 500 is certainly beginning to show the symptoms of a long and honoured career! This number of missions and the associated flying hours have delivered significant results which, although in bland statistics, are worth the attention of the reader: - 2010- 8 rescues 250 boats checked 2 summonses issued for violation of the trawling regulations 2 fishing and trawling nets impounded 1 marijuana plantations sequestered 38 fly tips identified (of which 13 were followed up with impoundments) 5 potentially abusive buildings reported (with one house being sequestered) 5 industrial units roofed in asbestos dangerous to public health identified, of which one placed under sequestration - 2011- 1 rescue 140 boats checked 7 summonses issued for violation of the trawling regulations 7 fishing and trawling nets impounded 2 marijuana plantations sequestered 60 fly tips identified (of which 10 were followed up with impoundings) 19 potentially abusive buildings reported (with two houses and two animal barns being sequestered) 10 industrial units roofed in asbestos dangerous to public health identified, of which one placed under sequestration The territorial land area which has been assigned to the Sezione Aerea di Pratica di Mare is vast, including the Lazio and Umbria regions, covering a total of 25,692 km2 , divided into 470 Comunes, with the area patrolled by the Sezione Aerea di Napoli to the south and that of the Sezione Aerea di Manovra di Pisa to the north. In terms of the maritime area assigned, this stretches from the mouth of the river Chiarone in the north to the mouth of the river Garigliano to the south. There is, furthermore, a significant level of operations in the area around the capital, Roma, with its inestimable historical heritage, together with the Viterbo area, the home of Etruscan civilisation. This presence over the mainland involes significant himan resources dedicated to the prevention of the theft of archeological relics through capiliary monitoring. The staff of the “Fiamme Gialle” at Pratica di Mare perform a multiplicity of functions, and in the following lines I will attempt to analyse the most significant. As already noted, amongst the principal objectives of the aeronaval branch of the Guardia di Finanza is that of delivering an integrated component capable of controlling Italy’s maritime frontiers, based on a capacity to develop operations on the high seas and national territory, while retaining the ability to protect a wide range of national public interests. In particular, Decreto Legislativo n. 68/2001 confers on the Guardia di Finanza the exclusive task of conductng economic and finalcial policing at sea.
Meanwhile, to the classic sectors of operation for a flying unit of the coastal component can be added, besides the battle against illicit traffic arriving by sea (drugs, weapons, toxic substances etc.), the function of economic and financial policing of the internal waterways, the territorial waters and adjacent seas, as well as the ports along the coastline. In addition to supporting the domestic and deep water aeronaval units in performing their duties, the unit undertakes the constant surveillance of the shipping which circulates within the aerea of operations of the unit, as well as performing operations to protect the environment, the countryside, and the artistic and archeological heritage. In these latter service sectors, the “modus operandi” adopted by the Sezione Aerea di Pratica di Mare has permitted it to achieve notable operational results. In particuar, the flight crews are continually requested to develop the ability to work in close synergy with the naval and land units of the Corpo in order to promptly exploit, both at sea and on land, the benefits provided by observations from the air. The unit has also played an active role in the fight against the cultivation of narcotics. In recent years this type of monitoring has resulted in the discovery within its assigned territory of what could be considered as drug plantations (Marijuana). This activity is not simple, and the crops are effectively camouflaged by the surrounding vegetation, and their discovery is made possible thanks, above all, to the trained eyes of the pilots, who on occasions have noticed these unusual plantations, some nine in the last four years, of which the latest was in the Anzio area, with some 205 plants impounded. In respect of activities associated with the environmental policing sector, the pariticipation of the “Fiamme Gialle” in the overall development of the policy can result in the discovery of severe breaches of the law. In the case of, for example, the identification of an illegal dump of special refuse, it could lead to the discovery of the infiltration of organised criminality into the management of the the waste cycle (the so-called Ecomafia), or, more simply, the revelation of serious forms of tax evasion after an accurate documentary investigation into the economic activities of the concerns operating in the evvironmental sector. Remaining on the theme of environmental monitoring, in the recent past the personnel of the Sezione Aerea di Pratica have taken part in an inter-agency exercise designated “Cloaca Maxima” to search for dumping along the banks of the Tiber and travellers’ camps in the area south of the upper sector of the Rome ring road. Turning to more maritime operations, there is the monitoring of trawling in prohibited areas (protected or inshore), which if not suppressed can provoke irreversible damage to the seabed, or more simply the checking of the vessles which are sailing in the area of competence. The activities connected with Polizia Giudiziaria result in operations conducted in support of the two local Comandi Regionali, Lazio and Umbria, and can be requested by the judicial authorities and, moreover, by the DIA (Divisione Investigativa Antimafia); these mission often involve the transport of personnel from these departments.
Another aspect which is of relatively recent introduction has been a result of the extraordinary plan aimed at verifiying individual’s personal fiscal affairs, required by Article 83, comma 10, of Decreto Legge of 25 June 2008 n°112, which was converted into Legge n°133 of 6 August 2008. Under this new role of “CETe” (Controllo Economico del Territorio), during routine aerial reconnaissance, the crews closely monitor prestige properties with swimming pools, or expansive gardens, or which clearly have been the result of significant expenditure. This same service is also provided at the airports which fall within the unit’s area of jurisdiction, and the transit of private aircraft is closely monitored, with the identifation the ownership of the aircraft and all the particulars associated with it. The procedure established by the Comando of the Sezione Aerea di Pratica to identify these movements has resulted in the unt becoming the reference point for the main offices of the Comando Generale, to the extent that it provides technical and operational consultancy which is subsequently incorporated into the standards procedure for all the other aviation units of the Corpo. Another task which has seen the participation of the men from Pratica has been collaboration with the European Frontex agency, under which the Sezione has provided illustrated briefings about the operational activities of the Reparti Aeronavali Costieri to participants drawn from the police forces of the European Union. Up to this point I have listed all the operational and training activities conducted by the men of the “Fiamme Gialle”, but I cannot complete my report without mentioning that these same men regularly undertake other roles as representatives of the service, participating in events of a social, cultural and sporting nature, bringing the values that distinguish the Corpo to the attention of the general public. At the headquarters in Roma, moreover, the crews of the Sezione Aerea are often involved in “videodocumentation” on the occasion of significant service results achieved by the units of the Corpo under the Comando Regionale Lazio; often, in fact, the images from the air describing the operational activities of the Guardia di Finanza which are broadcast during TV new programmes have been captured by the pilots and specialists of the unit during their operations in support of the land-based units. Flying operations are conducted on a 24 hours basis for 365 days of the year, this thanks to the presence on the unit of a twin-turbine A 109A II, and, above all, to the fact that the crews are all qualified for day and night VFR (Visual Flight Rules) flying. At this point nothing remains but for me to pass on to the part dedicated to the flying activity, which for obvious reasons are my priority, and the following lines are a detailed illustration of how these duties are performed through my personal impressions gained after participating in a pair of mission types. My presence on board was necessary to obtain the requisite photography of the helicopters during their normal daily operations, while also gathering the information to provide the basis of this text.
The first mission in which I had the privilege of participating was conducted in a fairly unusual setting, with the take off and initial part of the cruise conducted in the suggestive lighting created by dusk, with a return to the airport at night, in the total absence of light, the intention being the explore the difficulties of night time operational flying. The operations were performed aboard an A 109AII helicopter, callsign Volpe 144, at the controls of which were Maresciallo aiutante pilota Riccardo Musco and Maresciallo aiutante pilota Giuseppe Cantelmo. Also on board the helicopter, besides the author, was, in the role of supervisor of operational activities, Tenente pilota Francesco Proietti Sterbini. Our assigned area of operations lay between Pratica di Mare and the Pontine islands, offering around a two-hour flight out and back. The principal scope of the mission, obviously, was not to afford me the opportunity to see the spectacular countryside, but to conduct aerial reconnaissance activities over the land territory and to monitor maritime activites in the zone of competence, thereby allowing me the possibility to collect the information, impressions, and, above all, the images to be used later in the preparation of this article. After around twenty minutes flight in the coastal area around Anzio, using the search radar, we identified a “target” of reasonable dimensions. After an initital period during which the vessel was shadowed, intended to allow to be identified from a distance, without being detected, its course, speed, and the activities going on in its immediate vicinity, the crew chief decided to pass to visual control of the target. This “target” proved to be a large merchant ship sailing north, most probably towards the port at Civitavecchia. Arriving overhead, we commenced a manual approach operation towards the stern of the ship, flying a precise approach circuit and descending to a a height of around 200 feet (above the sea). Our speed was stabilised, and we drew up alongside the ship, aiming to maintain a distance of around 100-150 metres; during the period that the ship was in our optimum field of vision, the crew performed the necessary photography and identification, revealing its name, home port, and nationality. If the ship is suspicious, or unknown, information is requested via the operations room, on any other sightings. Once the procedures area complete, the pilot disengages with the vessel, departing with a pull-up. In this case the manoeuvre proved to be fairly simple, with no complications or need for a repetition of the operation, but later we will see that this situation is definitely not the norm. Continuing our journey south, we chanced upon a yacht heading for the Pontine islands, and took the opportunity to conduct the same identification procedure for the vessel; the different light, evene though not more than fifteen mintes had passed, and the much smaller dimensions of the boat compared to the merchant ship, began to create several small problems. The name was written on the stern of the ship in a position that made it difficult to read, and with letters of a complicated font, and in this case identification requires prolonged station keeping close to the “target” and more accurate piloting aimed at finding the ideal position to effect positive identification. Evidently, with different ambiental paramenters (much worse), difficulties in completing the task could begin to materialise. We have seen that usually identification is conducted visually but the crews, during their normal checks, and especially in difficult conditions, such as those described, can avail themselves of the cameras to collect images which can be utilised later in the de-briefing room.
The principal scope of these operations reflect one of the most specific aspect of the activities of the flying “Fiamme Gialle”, preventative actions against anyone with criminal intentions; the detection and identification of marine traffic enables the crews, through constant contact with the Operations Control Room of the Reparto Operativo AeroNavale, to determine whether or not the vessel in question is suspect, and thence to initiate all the actions necessary to combat illicit traffic carried by sea. By now the Pontine islands have come into view, and we lose a few minutes while admiring the spectacle, particularly me, and a reconnaissance of Ponza and Ventotene is obligatory, although nothing anomalous is revealed. We make an extended flypast over Santo Stefano, one of the smaller islands of the archipelago which is now home to an important natural park; the only building present is a prison which was closed way back in 1965 and is well known as being the prison, during the Second World War, of the Presidente della Repubblica Sandro Pertini. The occasion of the flypast of an uninhabited zone offered the pilots the opportunity to demonstrate the use of the powerful search light (rated at 450 Watt or 3 – 3.5 million candela, with an operational range from 7,000 to 10,000 lumen) mounted under the radome of the “109”; the ease of this night flying over the sea will be quickly enhanced with the arrival at the Sezione Aerea di Pratica di Mare of the new A109 Nexus helicopters, fitted with more advanced detection systems such as FLIR (Forward Looking InfraRed) and, in the future, with the introduction of NVG (Night Vision Googles), visors which permit the pilots to observe their surroundings and targets almost like in daylight. A first group of pilots of the Guardia di Finanza have, in fact, are already qualified in the use of this modern technology. Following this short technical demonstration, it was time to reverse our course, in the total absence of daylight and moonlight (perhaps the worst conditions possible), and to perform a further check on a last vessel.
Our choice of vessel was a cruise liner sailing towards Civitavecchia, and therefore going in our direction, and continuing our course under VFR we had approached to around ten miles from the ship when the crew commander initiated a descent and, in difference to the approaches previously performed, this one was flown in automatic mode (with the continual assistance, therefore, of the Autopilota), similar to the entire flight during the hours of darkness; this option was imposed by the procedures for night flying. Once we were three miles off the stern of the ship, the “Approach 1” function was inserted into the “Flight Computer”, and from this point the approach mode was managed automatically by the on-board computer which brought the helicopter to an altitude of 200 feet and a constant speed of 60 knots. Once alongside the ship, identification was achieved by using the searchlight. All would seem fairly simple, but we have to consider a couple of important factors; the first is that for safety reasons speed and altitude cann be changed, and therefore if it is too high or too fast we cannot intervene, while the second is that the ship is highly illuminated, and this can blind us, but it would be worse if it was small and poorly lit. Moreover, it should be remembered that many vessels are not keen on being identified, and there is clearly room here for an embarrassing situation. In simple terms, to obtain any chance of a reasonably positive outcome, this “situational awareness” must be developed by taking a backward step in parallel with the use of new technologies! In any case, the crews often succeed with their ability and skills to overcome this gap, and manage to complete mission.Once the identification of the ship had been completed, a pull-up was flown, fully automatically, and for the pilot this created an inversion of the problem, abandoning the light source (the cruise ship) bring on the requirement to re-adjust to the darkness. Our mission was almost complete, but while returning to base, we took the opportunity to fly a route parallel to the coast to perform a reconnaissance of the coastline using the searchlight, and in particular of the beaches; in this area there is little evidence of the problem of clandestine immigration, but contraband, most certainly, and the presence of the helicopter can undoubtedly represent a deterrent. It is opportune at this point to report that all the missions performed by the staff of the ”Fiamme Gialle” are never flown to pre-established criteria such as regular operational areas, timings, or days of the week, but are scheduled to continually change their profiles, ensuring that they are as unpredictable as possible.
The second mission, this time a daylight operation, was planned to involve a selection of targets which represented almost 100 % of the institutional activities entrusted to the Sezione Aerea. The flight plan called for the take off of a pair of helicopters, one NH 500, callsign Volpe 81, in which I would fly, and an A 109A II, callsign Volpe 144. Around two hours flying was planned, and the reconnaissance zone comprised areas between Pratica di Mare, Cerveteri and Civitavecchia. In the first phase, the 109AII would perform the operational role, while the NH 500 would be the chase aircraft; in the second phase the roles would be reversed. Proceding north, we pass through the ATZ (Aerodrome Traffic Zone) of Fiumicino Airport and then quickly involve ourselves in the duties assigned. The first part of the missions is dedicated to a double tasking under the aegis of environmental policing, with a check on some sites (a scrapyard and an illegal dump) which had been reported for some time but required a check to see if any further violations of the particular sections of the law had occurred. With respect to the illegal dump (where the presence of highly polluting products had been identified), the crew of Volpe 144 had offered support to a vehicle patrol from the Stazione Navale at Civitavecchia, which had driven to the site to gain access following the report, an action coordinated by the Reparto Operativo AeroNavale di Civitavecchia with the intention of conducting the requisite investigations. As the flight continued images of a number of high value houses were made, which would be used later by the land units to investigate their ownership as part of the triannual Controllo Economico del Territorio (CETe) programme. During flying operations any suspicious situation can be checked, and in this flight our attention is captured whilst flying over a rural area where a few houses are electronically recorded for evaluation as to whether they have been constructed without permission; if they have, it will be for the responsible Comando Territoriale to further investigate. The successive phase consists of a check of the archeological area at Cerveteri, a preventative operation intended to deter the so-called “tombaroli – tomb raiders”. The final part of our mission is scheduled to be an operation, this time in the marine environment, to monitor nautical activity and trawling, and having widely explored the methods of checking boats on the previoius day, we try to diversify the activity. With exquisite timing, through the ROAN at Civitavecchia we organise a joint operation between a naval element and the helicopters operating in the area. A fishing boat that was trawling in the area off Civitavecchia was an excellent “target” to bring our day to its conclusion, and after a brief period of “stalking” the NH 500 and the “Squalo” commenced the visual identification procedure and fixed its position through the coordinates provided by the on-board GPS. Subsequently a cross check was conducted to determine whether the boat was operating in a prohibited area or not, and in the case that it was, the next step would be the issue of the summons and the seizing of the nets in use and the catch. A definitive confirmation of the position is indispensible as on many occasions this type of activity is conducted inside, albeit by only a few metres, protected areas or sensitive sites off the coast, with the subsequent damage to the ecosystem. The interception and identification actions are often performed by the helicopter, while the stopping of the ship and any eventual investigation in performed by the finanzieri carried on board the motorlaunches. At this point it was necessary to perform a quick check on our fuel state followed by a rapid calculation of our remaining endurance, and considering that the assigned duties had been widely explored, and that we were approaching our limits, it was time to head back to Pratica di Mare.
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The author would like to thank Maj. Maccari, Ten. Proietti Sterbini and all the personnel of the
Sezione Aerea di Pratica di Mare.
Also meriting special thanks for their essential assistance is the Ufficio Stampa of the Comando Generale (Roma).
Special thanks at Aviationgraphic.com for the arts works of the helicopters
Images and text by Giorgio Ciarini
June 2011
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