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Deposte le armi viene costituita una grande forza di polizia chiamata Guardia Civil, dipendente direttamente dal Ministero de la Seguridad Publica con sede nella capitale San Josè, gli effettivi in forza nell'ultimo anno sono circa 7000 e loro status primario è quello di mantenere l'ordine pubblico, il controllo del territorio delle frontiere e delle coste, la sicurezza negli aeroporti, più altri compiti istituzionali, affiancate a questa grande struttura si trovano inoltre dei corpi di polizia minori come quelli rurali oppure municipali. Altre organizzazioni molto sviluppate in Costa Rica sono società che forniscono guardie private per sorvegliare di abitazioni, alberghi, centri commerciali, cantieri e altro, essi si trovano praticamente ovunque e una cosa che subito viene percepita da chi visita il paese è una massiccia presenza sul territorio delle forze dell'ordine, e notare che la delinquenza nel paese non è un fenomeno preoccupante, comunque come si suol dire "è meglio prevenire che curare".
Una sezione molto importante della Guardia Civil è la " Vigilancia Aerea" la quale dispone di un'unica base operativa con sede sull'International Airport Juan Santamaria poco distante dalla capitale San Josè ed è anonimamente chiamata base n° 2, numerazione progressiva avendo sostituito la vecchia base n° 1 che era situata a ridosso del confine con il Nicaragua ora completamente dismessa; sempre in quella zona ci sono delle aviosuperfici che possono essere utilizzate per il supporto logistico dei velivoli in dotazione durante le frequenti missioni di ricognizione in appoggio alla polizia di frontiera che con l'aiuto dei mezzi aerei effettua controlli su eventuali sconfinamenti o immigrazioni clandestine.
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L'odierna struttura occupa una parte relativamente piccola dell'aeroporto civile con il quale condivide la pista, mentre per il suo uso esclusivo troviamo un discreto piazzale e due hangar in grado di accogliere tutti i velivoli in forza tranne per il grosso Caribou che viene lasciato all'aperto; l'hangar più capiente viene utilizzato esclusivamente per il ricovero degli aerei e degli elicotteri mentre l'altro è usato per svolgere attività di manutenzione, inoltre troviamo nell'area attrezzature sportive, le abitazioni degli ufficiali, una palazzina che serve da sala di attesa per i piloti in servizio h 24 e una sala ricreazione per i sottoufficiali. Curiosando nella zona attigua al piazzale abbiamo potuto vedere un vecchio C 123K ex USAF probabilmente abbandonato a causa di un avaria tale da non giustificare un eventuale riparazione, un B 727 ex Avianca Colombia usato dai vigili del fuoco, e ancora un Commander con marche del Guatemala più un raro Antonov AN 2 ancora in condizioni di volo della Mercy Air marche N72AN, atterrato in emergenza e a sua volta usato come velivolo "sperimentale" ed ora in attesa di una improbabile collocazione.
I velivoli in dotazione alla sezione aerea della Guardia Civil fin dalla sua costituzione sono sempre stati di tipo non adatti al combattimento unica eccezione nel lontano 1953 erano stati forniti, a titolo gratuito, dagli Stati Uniti quattro Mustang per contrastare un tentativo di invasione da parte di ribelli del Nicaragua e terminate le ostilità l'unico rimasto efficiente è stato rivenduto ad un privato negli USA, questo solo dopo due anni, per il restante periodo abbiamo visto un alternarsi di piccoli aerei ed elicotteri usati per il trasporto e la ricognizione in particolar modo delle frontiere.
Solo all'inizio degli anni 90 con l'acquisizione di due Dhc 4 Caribou ex USAF, di cui uno cannibalizzato per fornire parti di ricambio, ed un MIL MI 17 abbiamo in linea velivoli di un certo “peso” adatti per trasporti più paganti o per evacuazioni di persone da zone disastrate; oltre ai velivoli già citati attualmente in carico alla Vigilancia Aerea troviamo due Piper Navajo usati esclusivamente per trasporto del presidente oppure di alte cariche del governo, mentre un Piper Seneca II e quattro Cessna 206 Soloy vengono usati prevalentemente per l'addestramento e in secondo luogo per il trasporto oppure per la ricognizione, per la componente elicotteristica oltre al grosso bimotore di costruzione sovietica prestano servizio due piccoli MD 500E classici elicotteri da osservazione adatti per svolgere compiti di polizia ed in questo contesto come ruolo secondario usati anche per l'addestramento. Per quanto riguarda eventuali programmi futuri di ampliamento del gruppo di volo, come spiegatoci dal nostro interlocutore il SottoTenente Carlos Aguilar, al momento l'unico ordine fermo è per due elicotteri della Mc Donnell identici a quelli già in servizio.
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La manutenzione dei velivoli in dotazione viene svolta per tutti i livelli di intervento da parte di meccanici in forza alla Guardia Civil, e solo in rarissimi casi come per esempio il montaggio delle winglet sui Navajo questi ultimi vengono inviati a ditte esterne nella fattispecie alla COOPESA, sempre con sede sul medesimo aeroporto e specializzata nel settore aeronautico. Durante la nostra visita ci è stata data l'opportunità di poter assistere a varie fasi di attività manutentiva su due aerei e un elicottero parcheggiati nell'hangar adibito a officina, rendendoci così conto dell'ottima preparazione del personale addetto in grado di intervenire su ogni parte dei velivoli.
Sempre nel medesimo hangar abbiamo potuto vedere purtroppo completamente smontato uno dei quattro Cessna 206 con una particolare quanto inusuale verniciatura mimetica e con la coccarda rotonda posta sul timone di coda, altra particolarità ha mantenuto una immatricolazione di tipo civile, per la precisione TI-SPD, infatti solo da pochi anni tutti i velivoli sono stati ricodificati con un codice MSP abbreviazione di "Ministero Seguridad Publica" seguito da tre numeri, e la bandiera nazionale rappresentata diversamente a seconda del tipo di aeromobile; la particolare colorazione del Cessna 206 ha destato il nostro interesse perchè non sono mai state pubblicate fotografie di aerei appartenuti alla Guardia Civil riportanti colorazioni militari prima che venissero messi in linea il Caribou e il MIL MI 17.
Circa 330 persone sono impegnate nella struttura comandata dal Col. Bolanos e di queste 40 sono piloti i quali effettuano una media di circa 250 ore di volo all'anno, media molto alta, anche se alternata a periodi che possono durare fino a due settimane di assoluta inattività come quella coincisa con la nostra visita! Parte dell'addestramento del personale navigante avviene a San Antonio in Texas dove partecipa a corsi di formazione presso la struttura I.A.A.F.A. volando su addestratori primari in forza all'aviazione statunitense, oppure su aviogetti Cessna A 37B sempre appartenenti a quest'ultima, un'ulteriore preparazione dei piloti avviene direttamente a San Josè con l'ausilio anche di materiale informatico tipo Personal Computer appositamente predisposto come simulatore di volo, ogni pilota in base alle proprie capacità come punto di arrivo vede la certificazione a volare sul grosso bimotore di costruzione canadese DHC 4 quindi dopo questo passaggio è abilitato a pilotare qualsiasi velivolo in dotazione alla Guardia Civil.
Unica nota dolente di questa "piccola forza aerea" come viene scherzosamente chiamata dal personale della Guardia Civil, è la totale incapacità di contrastare gli onnipresenti e noti narcotrafficanti che prediligono il mezzo aereo per i loro " trasporti " infatti sorvolano oppure fanno scalo agevolmente nel territorio del Costa Rica, essendo a conoscenza della mancanza di un apparato di controllo militare cioè aerei e radar specifici per vigilare su questo tipo di movimenti; questa situazione si verifica per la mancanza di mezzi adatti, e non certo per l'impegno e l'abnegazione profusa da parte di tutti i componenti della vigilanza aerea e delle altre sezioni.
Comunque qualcosa di molto positivo si stava sviluppando proprio nei giorni durante la nostra permanenza in Costa Rica, in quanto abbiamo appreso dai giornali locali la notizia, stampata a titoli cubitali, dell'inizio di una collaborazione tra i paesi del Centro America ed il Governo degli Stati Uniti, il quale svolgerà un'azione massiccia di controllo con l'ausilio di proprie forze navali\aeree e di terra nell'intera zona a ridosso del Sud America, aiutando e coinvolgendo così nazioni che non hanno mezzi sufficienti per svolgere azioni preventive contro queste organizzazioni illecite. L'intervento degli Stati Uniti è stato accolto in maniera molto positiva perchè questi paesi posti in prima linea nella guerra contro i narcotrafficanti non sono in grado da soli di tenere sotto controllo questo fenomeno in continua espansione.
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L'autore desidera ringraziare il Col. Bolanos e il S.Ten. Aguilar 
Foto e testo di Giorgio Ciarini e Manuela Michelon 
Settembre 1997 
Pubblicato su JP 4 Agosto 1998 

English translation by Frank McMeiken

The Republic of Costa Rica is one of the oldest in Central America, and its origins date back to 1889, the year in which the first democratic elections were staged. Since then democracy has characterised the entire political life of the nation, interrupted only by a few brief periods of internal conflict. One of these occurred between 1917 and 1919 when a dictatorial regime was installed, and finally brought to a close thanks to the opposition of loyal Costa Rican elements and assistance provided by the United States. The key moment in the history of the country took place in 1949 when the constitution that is presently in place was adopted. The abolition of the armed forces, a key element in the constitution, was the act that has had the most permanent effect on the nation, and today after half a century, Costa Rica is famous throughout the world as "the nation that has no army ".
Despite Costa Rica being located in a notoriously ‘hot’ part of the globe due to its proximity to nations that have internal instability problems, or are amongst the highest producers of drugs in the world, over the years the decisions taken way back in 1949 have delivered unparalleled tranquillity and harmony, and are a clear demonstration that weapons are not always a deterrent against possible threats from external aggressors. Once the weapons were discarded, a large police force was created, named the Guardia Civil, which reports directly to the Ministero de la Seguridad Publica based in the capital, San Josè. There were around 7.000 officers serving with the force in 2008, and their primary role is that of maintaining public order, the control of frontier territories and coastlines, security at airports, and other institutional duties. Alongside this large force, there are further minor police forces such as those operating on a local rural level. Other highly developed agencies in Costa Rica are private companies which provide guards to patrol housing, commercial centres, and factories, etc. These are widespread, and casual visitors to the country can easily be struck by the seemingly vast presence in the territory of security forces, but will note that delinquency in the country is not a worrying problem: the over-riding sentiment seems to be "it is better to prevent than to cure ".
A very important section of the Guardia Civil is the " Vigilancia Aerea", which flies from a single operational base at the Juan Santamaria International Airport, just outside the capital, San Josè, and which is also known as Base no.2, a designation adopted after the old Base no. 1, situated close to the border with Nicaragua, was shut down. There are, however, in the border area, numerous airstrips which can be utilised by the aircraft for logistical support during the frequent reconnaissance missions flown in support of the border police who, utilising air assets keep the area under continuous control, guarding against clandestine immigration or illegal cross-border activities.
The present structure occupies a relatively small part of the civilian airport, with which it shares the runway, while is has exclusive use of a small apron and two hangars capable of accommodating all the aircraft in use, including the large Caribou. This, however, is usually left in the open air. The most spacious hangar is exclusively utilised for housing the other aircraft and helicopters, while the other is used for conducting maintenance activity. There are, in addition, sporting facilities, officers’ accommodation, a block which serves as a ready room for the aircrew on 24 hour standby, and an NCOs’ mess. Curiously, in the area adjacent to the apron we noted an old former USAF C-123K, probably abandoned following a problem that was not economical to repair. A former Avianca Colombia B 727 is used by the fire service, while also present were a Commander in Guatemalan markings plus a rare Mercy Air Antonov AN 2, N72AN, which landed with an emergency, and which has in the past been used as an experimental aircraft, and is now awaiting a definitive home.
The aircraft which have equipped the air section of the Guardia Civil since its establishment have always been types that were not suitable for combat, the sole exception being the four Mustang supplied gratis in 1953 by the United States to deter an invasion attempt launched by Nicaraguan rebels. On the cessation of hostilities the sole example still serviceable was sold to a private individual in the USA, this after only two years, and for the remaining period there has been an alternation of light aircraft and helicopters used for transport and reconnaissance, the latter concentrating on the national borders.
It was only at the beginning of the nineties, with the acquisition of two former-USAF DHC-4 Caribou, one of which being cannibalised for spares, and a MIL MI 17, that the service was able to deploy aircraft with sufficient weight that were suitable to conduct more meaningful transport or evacuate people from disaster zones. Besides the already mentioned aircraft, the Vigilancia Aerea presently operates two Piper Navajo, used exclusively for transporting the President and senior government figures, while a Piper Seneca II and four Cessna 206 Soloy are prevalently used for training, with secondary roles of transport and reconnaissance. The rotary winged fleet, besides the large Russian-built twin-engined helicopter, there are also two small MD 500E classic observation helicopters adapted to perform police duties, and in this context also undertaking a secondary training role. In terms of possible plans for the expansion of the flying unit, our guide, Sub-Lieutenant Carlos Aguilar, explained that at present the only firm order is for two Mc Donnell helicopters identical to those already in service.
The entire gamut of maintenance for all the aircraft on charge is conducted by the mechanics of the Guardia Civil, and only in rare cases, such as the installation of winglets onto the Navajo, does the service turn to outside support, in this case COOPESA, a specialist aviation concern located on the same airport. During our visit, we were given the opportunity to witness various levels of maintenance activity on two aircraft and a helicopter parked in the workshop hangar, revealing the excellent capabilities of the personnel who are capable of intervening on any part of the aircraft.
Also in the same hangar there was, unfortunately completely dismantled, one of the four Cessna 206, wearing a particularly unusual camouflage colourscheme and the roundel placed on the rudder, and additionally retaining a civilian registration, more precisely TI-SPD. In fact, only a couple of years ago all the aircraft were re-coded with an MSP prefix, an abbreviation of "Ministero Seguridad Publica", followed by three numbers. They also adopted the national flag, worn in different locations according to the aircraft type. The particularly colouring of the Cessna 206 caught our attention, as we have never seen published photographs of aircraft of the Guardia Civil in military colours prior to the introduction into the fleet of the Caribou and MIL MI 17.
Around 330 people are assigned to the organisation commanded by Col. Bolanos, and of these 40 are pilot, who fly on average around 250 hours per year, a high average figure, although there are alternating periods of absolute inactivity lasting up to two weeks, one of which coinciding with our visit! Part of the training for the aircrew takes place at San Antonio in Texas, where they participate in training courses provided by the I.A.A.F.A. facility, flying the primary trainers of the U.S.A.F. or in Cessna A 37B jets, again owned by the same force. Further preparation of the pilots is conducted at San Josè using Personal Computer information technology systems with flight simulators installed. Every pilot, on the basis of his capabilities, aims to gain certification to fly the large twin-engined Canadian manufactured DHC 4, and after this type conversion is considered capable of handling any aircraft serving with the Guardia Civil.
The only disappointing side to this "small air force", as it is jokingly known by the personnel of the Guardia Civil, is the total incapacity to counter the omnipresent and well-known drug traffickers who utilise aircraft for their transport needs. They do, in fact, roam almost unrestricted across the airspace of Costa Rica, understanding the lack of an apparatus of military control with aircraft and radar capable of countering this type of movement. This situation is caused by the lack of suitable material, and is certainly not down to the professionalism or motivation of all the components of the “Vigiliancia Aerea” and other sections.
However, during our stay in Costa Rica, the press were reporting, in very large capitals, the definition of a collaboration agreement between the countries of Central America and the United States government, aimed at enabling the latter to undertake a significant monitoring and control role using its sea, air, and land assets entire northern part of South America, thereby assisting and involving those nations which lack the sufficient means to undertake preventative actions against illicit organisations. The intervention of the United States was viewed in a very positive manner, as the nations which stand on the front line in the war against narcotics traffickers are not able on their own to keep control of this phenomena, which is in rapid expansion.

Special thanks to Col. Bolanos and Lt.Ten. Aguilar 
Images and text by Giorgio Ciarini & Manuela Michelon 
September 1997 
Published on JP 4 August 1998