Tenente
Pilota
M.O.V.M.
Silvio
Angelucci
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La 46ª Brigata Aerea è intitolata al Tenente Pilota Silvio Angelucci, Medaglia d’Oro al Valor Militare: “pilota di doti eccezionali e di provato valore in una lunga attività bellica su più fronti, il 13 agosto del 1942 nel cielo del Mediterraneo occidentale perse la vita durante un’azione di aerosiluramento contro un Incrociatore, nonostante avesse l’apparecchio colpito e in fiamme, proseguiva impassibile nell’attacco conclusosi con l’olocausto della sua fiorente giovinezza”. |
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Il Reparto è dislocato presso la base aerea di Pisa San Giusto ed è posto alle dipendenze del Comando delle Forze per la Mobilità e il Supporto con sede a Roma. Pisa San Giusto (Arturo Dall’Oro) è da sempre sinonimo di Aeronautica Militare, prima con il 46° Stormo e da immemorabile tempo con la 46ª Brigata Aerea o Aerobrigata. Nato come campo di aviazione nel dopoguerra della Prima guerra mondiale si sviluppa notevolmente negli anni trenta diventando sede stanziale del 46° Stormo. Pesantemente bombardato durante la Seconda guerra mondiale deve la sua rinascita alla fine degli anni quaranta con il ritorno dello Stormo. Negli anni cinquanta si espande ulteriormente con la costruzione di due nuove piste e relative strutture logistiche per accogliere i nuovi C 119G “Flying Boxcar” (Vagoni Volanti) da poco acquisiti. Sarà grazie alle peculiari caratteristiche di base aerea proiettata al trasporto aereo che si getteranno le fondamenta dell’attuale scalo pisano. Negli stessi anni vengono effettuati anche dei voli commerciali che usufruiscono delle strutture militari esistenti, solo nel biennio successivo verranno create delle infrastrutture ad uso esclusivo dell’attività commerciale. Una volta completato, l’aeroporto internazionale viene intitolato al celebre scienziato pisano “Galileo Galilei”. Sul finire degli anni ottanta, a seguito dell’apertura alle rotte internazionali dell’aeroporto di Firenze Peretola, il “Galilei” soffre di un notevole ridimensionamento del traffico passeggeri; solo negli anni novanta con l’avvento delle compagnie “low cost”, lo scalo pisano conquista con successo questo particolare segmento di mercato permettendogli di riprendere la crescita. Attualmente il Galileo Galilei è il principale scalo della Toscana per numero di passeggeri, e secondo dell’Italia centrale dopo quello di Fiumicino. L’importante base aerea di Pisa, oltre ad accogliere lo scalo civile, è sede di reparti di altre forze armate come: la Guardia di Finanza con la locale Sezione Aerea di Manovra, i Carabinieri con il 4° Nucleo Elicotteri , l’Aviazione dell’Esercito (AVES) con un distaccamento del 1° Reggimento “Antares” di Viterbo. La 46ª Brigata Aerea è rimasta l’unica a mantenere questo “status” nell’ambito della Forza Aerea, differenziandosi in questo modo da tutti gli altri reparti (Stormi), il motivo peculiare è rappresentato dal fatto che alle sue dipendenze ci sono ben tre Gruppi di Volo, il 2° Gruppo “LYRA”, il 50° Gruppo “VEGA” e il 98° Gruppo “LUPO”, a completamento dell’organico ci sono anche il CAE (Centro Addestramento Equipaggi) e il GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili). Per convenzione sin dalla sua costituzione, l’Aeronautica ha sempre classificato le Aerobrigate, ora Brigata Aerea, quei reparti che alle proprie dipendenze avevano almeno tre Gruppi di Volo, mentre gli Stormi rappresentano, sia in passato che tutt’oggi, i reparti di volo dotati di un massimo di due Gruppi di Volo. La 46ª Brigata Aerea non si distingue dagli altri reparti per questa situazione organizzativa particolare, ma prima di tutto perché nel corso dei decenni ha operato con i suoi equipaggi e i suoi velivoli, dal C 119 al C 130H passando al G 222 sino agli odierni C 130J e C 27J, supportando le forze armate nazionali e non solo, in tutti gli angoli del pianeta, ove vi fosse la necessità di dislocamento logistico o trasportando aiuti umanitari alle popolazioni colpite da catastrofi naturali, in Africa, in Asia quanto in Oceania. Visto che abbiamo accennato alla dotazione di velivoli del passato, analizziamo invece quello che è l’equipaggiamento attuale della Brigata Aerea, la flotta in servizio è composta da due linee ben distinte, una da trasporto medio dotata di C 27J “Spartan”, una da trasporto composta da un mix di C 130J e C 130J-30. La linea C 27J è composta da 12 esemplari consegnati nel periodo 2005-2007, tutti i velivoli sono utilizzati dal 98° Gruppo, tranne un esemplare che è impiegato dal Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare. Per quanto riguarda i C 130J “Super Hercules II” i velivoli sono a disposizione del 2° Gruppo e del 50° Gruppo che li utilizzano in base alle esigenze operative e addestrative, attualmente sono in servizio 11 C 130J, originariamente erano 12 ma l’esemplare 46-41 è andato distrutto per incidente il 23/11/2009, a fianco della versione standard del “J” ci sono anche dieci C 130J-30 nella versione allungata (stretched), le consegne degli Hercules sono iniziate nel tardo 2000 e si sono concluse con la consegna dell’ultimo esemplare nel febbraio del 2005. |
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I compiti a cui assolve la 46ª Brigata Aerea sono molteplici, il Reparto è impegnato nelle missioni in Italia, all’estero e nei teatri operativi per 365 giorni all’anno e 24 ore al giorno, tali attività comprendono: -Aviosbarco; -Aviolancio di personale e materiale; -Trasporto materiali, mezzi ed equipaggiamenti; -Trasporto tattico -Trasporto sanitario d’urgenza; -Trasporto organi per trapianto; -Trasporto personale biocontaminato; -SAR (Search and Rescue) oceanico -Aerosgombero sanitario; -Supporto equipe mediche; -Supporto Gruppo di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale di Pisa; -Supporto alla Protezione Civile; -Supporto al Ministero degli Interni; -Supporto al Ministero degli Affari Esteri; -Operazioni tattiche; -Operazioni speciali; -Rifornimento in volo; -Supporto alle emergenze umanitarie. Successivamente cercheremo di descrivere quali sono state le missioni svolte dagli uomini e dalle donne della 46ª Brigata Aerea, elencarle tutte richiederebbe la scrittura di una vera e propria enciclopedia, quindi in questo frangente analizziamo quelle più recenti e significative, nella parte dedicata invece alla parte storica del Reparto verrà dato risalto anche ad alcuni eventi del passato. Come Reparto da Trasporto la 46ª Brigata Aerea è impegnata giorno e notte per tutti i giorni dell’anno nel fornire supporto logistico alla Forza Aerea, il trasporto di personale, mezzi ed equipaggiamenti sono il pane quotidiano dei tre Gruppi di Volo. Una delle missioni più impegnative attualmente in pieno svolgimento è quella di supporto alle forze armate italiane inquadrate nel dispositivo ISAF (International Security Assistance Force), nel teatro operativo dell'Afghanistan (Enduring Freedom) la 46ª opera dalla base aerea di Al Bateen (Emirati Arabi Uniti) per conto della Task Force Air (TFA), ininterrottamente dal 2002 si sono susseguite decine di equipaggi, sostenuti da altrettanti specialisti, che a turno hanno garantito con i loro C 27J e C 130J un afflusso/deflusso costante di personale ed equipaggiamenti dalla base aerea verso i contingenti schierati nei teatri di operazioni nel paese asiatico. Tra i dati più significativi dell’attività svolta dal 2002 al 2011 è importante ricordare le circa 9.500 sortite del velivolo C 130J, le circa 60 missioni di MEDEVAC (MEDical EVACuation) effettuate e il trasporto di oltre 230.000 persone e oltre 47 milioni di libbre di materiali. La medesima situazione si è sviluppata anche durante l’operazione Antica Babilonia (2003-2006) in Iraq. Sempre in ambito Enduring Freedom i C 130J della 46ª Brigata Aerea hanno operato dalla fine del 2002 sull’aeroporto di Manas, a circa 20 km dalla città di Bishkek, capitale del Kirghizistan, con una cellula composta da circa settanta militari e due velivoli, quotidianamente venivano svolte missioni di trasporto verso Bagram, Kandahar e Kabul; in Afghanistan gli equipaggi di volo della 46ª sono stati i primi in assoluto al mondo ad effettuare atterraggi “d’assalto” con l’Hercules II su piste semi-preparate e di ridotte dimensioni, riducendo al minimo i rischi derivanti dalle forze ostili presenti sul territorio. Un'altra operazione internazionale che ha visto coinvolta la 46ª Brigata Aerea è stata quella recentissima (2011) della crisi libica, dopo un primo intervento per rimpatriare i nostri concittadini il Reparto è stato impegnato in un ruolo importante come quello del rifornimento in volo (AAR - Air to Air Refueling) svolto con il KC 130J. Sino ad ora abbiamo descritto le operazioni militari più importanti e impegnative della Brigata Aerea, ma oltre a questi compiti la 46ª è chiamata ad assolvere missioni di carattere umanitario soprattutto in occasioni di gravi calamità naturali che determinano la necessità di fornire aiuti e sostegni a popolazioni che da questi eventi subiscono pesanti disagi. Ricordiamo in particolare l’intervento del reparto in favore della popolazione indonesiana colpita dallo Tsunami nel dicembre 2004, i primi aiuti in seguito al sequestro da parte di terroristi della scolaresca di Beslan (Ossezia 2004). L’intervento in favore della popolazione di New Orleans (USA) colpita dall’uragano Kathrina (2005), il terremoto in Pakistan (2005), l’alluvione in Georgia (2012), e quello in Algeria (2012), il terremoto in Iran (2012) ed infine, ma non ultima, la missione “ridare la luce”, nel corso della quale attraverso più spedizioni in diversi periodi, i C 130J della 46ª hanno trasportato un’equipe di oculisti dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Istituto di Medicina Legale Aeronautica che, in Mali, in Benin e a Gao, hanno operato centinaia di persone affette da cataratta altrimenti non correggibile in quei luoghi privi dei minimi presidi sanitari. In armonia con questa tradizione di generosità e professionalità la 46ª Brigata Aerea, con i suoi uomini e velivoli, continua a operare ogni giorno al servizio della comunità nazionale e internazionale donando lustro a tutta la nazione. |
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L’attuale Comandante della 46ª Brigata Aerea è il Generale B.A. A.A.r.n.n. Pilota Aurelio Colagrande, l’incarico gli è stato conferito il 9 novembre 2011. Colagrande è nato all’Aquila l’8 ottobre 1962, proviene dai corsi normali dell'Accademia Aeronautica, frequentata negli anni dal 1981 al 1985 con il Corso "Aquila IV", conseguendo la Laurea in Scienze Aeronautiche presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Nel 1986 ha conseguito presso la ENJJPT (European Nato Joint Jet Pilot Training) di Sheppard AFB (TX) il Brevetto di Pilota Militare su Velivolo T 38. Quindi al rientro in Italia viene assegnato nel 1987 al 2° Stormo di Treviso e successivamente nel 1989 viene trasferito al 51° Stormo di Istrana, dove ha ricoperto l’incarico di Comandante della 213ª e 210ª Squadriglia. Sempre nell’ambito del 51° Stormo nel periodo dal 1996 al 1999 in ordine cronologico ha assolto gli incarichi di Capo Ufficio Operazioni di Stormo e Comandante del 103° Gruppo, e pur ricoprendo queste importanti cariche nel medesimo periodo ha partecipato a tutte le operazioni aeree NATO sui cieli dei Balcani, effettuando oltre 100 ore di volo di guerra, ricevendo per l’attività effettuata durante l’operazione “Allied Force” l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia. Nel gennaio del 2000 è stato promosso al grado di Colonnello, nello stesso anno, dopo aver frequentato il 2° Corso ISSMI presso il Centro Alti Studi Difesa di Roma, è stato assegnato al 4° Reparto Logistica dello Stato Maggiore come Capo del Gruppo di lavoro AMX. Nel 2002 è stato trasferito al Joint Strike Fighter Programme Office di Washington, DC (USA) in qualità di National Deputy e Capo della costituenda Rappresentanza Militare italiana e dal Luglio 2006 ha assunto l’incarico di Capo del 1° Ufficio C4ISTAR del 4° Reparto dello SMA e Capo del Gruppo di lavoro JSF. Nel 2004 ha conseguito il Master in Relazioni Internazionali. Dal 2007 al 2009 ha comandato il 6° Stormo (Diavoli Rossi) di Ghedi, successivamente lasciato questo incarico gli è stato assegnato il compito di Capo dell’ufficio Programmi Aeronautici del IV Reparto di Segredifesa (1° luglio 2009 – 30 giugno 2010). Dal 9 novembre del 2011 il Generale Colagrande ha all’attivo oltre 2600 ore di volo su velivoli quali SF 260, T37, T 38, G 91T, G 91R, MB 339, AMX-T, AMX e Tornado. Nella sua lunga carriera è stato insignito delle seguenti onorificenze: Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; Medaglia Mauriziana; Medaglia Militare Aeronautica d’Oro di Lunga Navigazione Aerea; Croce d’Oro per anzianità di Servizio; Distintivo d’argento Specialità caccia per le operazioni in Kosovo; Medaglia NATO per le operazioni militari nell’Ex Jugoslavia; Medaglia NATO per le operazioni militari in Kosovo; Legion of Merit delle Forze Armate USA. |
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Con il Foglio d’Ordini Riservato N. 01 del 25 gennaio 1940 – Anno XVIII è costituito, sull’aeroporto di San Giusto in data 15 febbraio 1940, il 46° Stormo Bombardamento Terrestre. Il nuovo Reparto è articolato su due Gruppi di Volo: il 104° con le dipendenti Squadriglie 252ª e 253ª, e il 105° Gruppo con le Squadriglie 254ª e 255ª. Il Savoia Marchetti SM 79 “Sparviero” è il velivolo in dotazione ai due Gruppi. Transitato nella specialità aerosilurante nei primi anni del conflitto mondiale, dopo l’8 settembre 1943 il personale e i pochi velivoli rimasti vengono riuniti, sull’aeroporto di Lecce in un’unica Squadriglia, la 253ª. Terminate le ostilità, il 1° novembre del 1948 lo Stormo Trasporti assume la denominazione di 46º Stormo schierandosi sull’aeroporto romano di Centocelle. Nel 1953 il Reparto torna a Pisa e l’arrivo dei primi velivoli C 119G “Vagoni Volanti” segna un salto di qualità nel Trasporto Aereo, infatti, il 16 aprile del 1954 lo Stormo si trasforma in 46ª Aerobrigata Trasporti Medi, inserendosi a pieno titolo nelle realtà operative nazionali e della NATO. L’elevato utilizzo dei 40 C 119G originali costringe l’Aeronautica Militare a dotarsi di altri velivoli per far fronte alle esigenze operative, vengono quindi acquisiti 25 C 119J di seconda mano. Nel 1972 con l’arrivo dei primi C 130H inizia una nuova era per l’Aerobrigata, grazie anche alla rinnovata capacità di trasporto cambia la denominazione in Aerobrigata Trasporti (9 maggio 1972), i 14 Hercules consegnati rimangono in servizio presso la nostra Aeronautica Militare per oltre 31 anni, portando i colori della nostra Aeronautica Militare in tutto il Mondo, persino in Antartide (Baia di Terranova). Il completo rinnovamento dell’Aerobrigata si conclude negli anni 1977-79 con l’arrivo del nuovo bimotore G 222, di conseguenza vengono radiati gli ultimi “Vagoni Volanti”, effettuando nell’arco di 25 anni di onorato servizio ben 301.620 ore di volo. Il 1° novembre del 1985 l’Aerobrigata assume l’attuale denominazione di 46ª Brigata Aerea. Il 20 maggio del 2007 anche il G 222 effettua il suo ultimo volo presso la Brigata Aerea. Nel corso dei decenni il Reparto di Pisa è stato protagonista assoluto del panorama aeronautico nazionale e mondiale, con la crisi di Suez nel 1956 l’allora Aerobrigata Trasporti Medi iniziava la sua incessante opera di trasporto e supporto. Negli anni successivi gli equipaggi ai comandi degli infaticabili C 119 garantiscono le attività di trasporto a favore della Forza Aerea impegnata nelle operazioni militari in campo nazionale e internazionale e di pari passo sono svolte missioni di soccorso a favore di popolazioni in difficoltà, l’appellativo di “Cavalieri dei Quattro Venti” deriva dall’apprezzamento per l’alta professionalità dimostrata. Grazie ai rilevanti risultati conseguiti sino ad ora l’Aerobrigata viene chiamata nuovamente ad operare per conto dell’ONU, questa volta nell’ex Congo Belga, questa missione si dimostrerà molto dura e difficile, ma soprattutto particolarmente dolorosa. Dalla data di inizio (22 agosto 1960) dell’Operazione Congo sino al 19 giugno del 1962 questi uomini con i loro velivoli hanno operato in condizioni operative drammatiche e rischiose pagando un alto pegno di vite umane. Ben 21 militari deceduti e tre C 119 distrutti, infatti, è proprio in questa operazione che si è scritta la pagina più dolorosa dell’Aerobrigata, consumata con l’efferato eccidio di Kindu, il cui ricordo è gelosamente custodito, non solo nelle memorie del personale del Reparto, ma anche nel Sacrario eretto sulla via che porta alla base aerea pisana, via che prende il nome “Viale Vittime di Kindu”. Nel 1978 in corrispondenza con la fase di aggiornamento delle flotte, si aggiungono anche nuovi compiti per il Reparto, uno di questi è la specialità antincendio, inizialmente svolto solo con il C 130H in versione MAFFS (Modular Airborne Fire Fighting System), successivamente svolta anche con il G 222, anche questa ulteriore attività a favore della comunità sarà svolta con grandi sacrifici (otto membri deceduti e due velivoli distrutti), nel maggio del 2000 questa particolare attività viene sospesa. Le missioni a supporto del PNRA “Progetto Antartide” svolte con i C 130H sono un altro tassello associato ad altri con l’avvento dei primi anni ottanta. Le operazioni per portare soccorso alle popolazioni colpite da terremoti, alluvioni e carestie si susseguono, in Cambogia nel 1984, in Eritrea nel 1985 e in Somalia (1992/1994) sono solo alcune tra le molte. Anche le missioni di “Peacekeeping” diventano quasi all’ordine del giorno per la 46ª Brigata Aerea. Nel corso della missione UNPROFOR (United Nations Protection Force) nella ex Jugoslavia la Brigata paga un altro duro pegno con l’abbattimento del G 222 “Lyra 34” da parte di missili contraerei croati sui cieli di Sarajevo, quattro gli aviatori deceduti, il velivolo stava trasportando medicinali e aiuti umanitari a Spalato. Nel 1993-1994 è la volta della missione UNITAF (Unified Task Force) o “Restore Hope” in Somalia, per l’occasione l’Aeronautica Militare costituiva un Reparto Volo Autonomo in cui la 46ª Brigata rivestiva un ruolo di spicco con un proprio Gruppo Volo Trasporti dotato di due G 222, i velivoli vengono intensamente utilizzati sulla tratta Mogadiscio – Gialalassi per l’aviolancio di paracadutisti e il lancio di viveri nelle zone remote, purtroppo l’operazione dell’ONU non ha avuto successo e il contingente viene fatto rientrare dal paese. Una delle missioni più impegnative che ha visto partecipe la 46ª Brigata Aerea si è svolta nell’emisfero australe verso la fine del 1999 con l’operazione “Stabilise”. L’intervento voluto dalle Nazioni Unite si è reso necessario per porre fine alle azioni ostili dell’Esercito indonesiano contro le popolazioni secessioniste della piccola isola di Timor Est (Indonesia), l’efficace azione di peacekeeping internazionale ha visto partecipe la nostra Aeronautica Militare inserita in una forza internazionale denominata INTERFET (International Forces in East Timor), per l’occasione sono stati rischierati a Darwin in Australia due G 222 con al seguito 25 uomini. I due “Panda” di Pisa per raggiungere l’Australia hanno effettuato 14.000 km compiendo 38 ore di volo effettivo. L’attività dei velivoli italiani consisteva nel trasportare mezzi e uomini del contingente ONU da Darwin a Dili, capitale dell’isola di Timor Est, ogni velivolo svolgeva un volo giornaliero di andata e ritorno di circa quattro ore di volo complessive. Dal 7 ottobre 1999 al 14 febbraio 2000, l’attività svolta dai due G 222 ha contato 349 voli nell’arco di 93 missioni con più di 400 ore di volo, trasportando più di 4.300 persone e oltre 290 tonnellate di materiali. Sempre nel 1999 è iniziata anche l’operazione Joint Guardian (Joint Enterprise dal 2004) in Kosovo, missione voluta dalle Nazioni Unite e diretta della NATO, intrapresa per proteggere la popolazione civile dalle forze serbe. Come in ogni altra occasione la Brigata Aerea ha supportato la missione umanitaria in ogni suo frangente, e ben oltre perché in questa occasione il personale del Reparto ha operato regolarmente presso l’aeroporto di Dakovica, chiamato affettuosamente “AMIKO” (Aeronautica Militare In Kosovo), costruito ex novo dall’Aeronautica per permettere l’atterraggio dei nostri G 222, i lavori sono iniziati il 16 agosto del 1999 e dopo solo 43 giorni si sono conclusi, permettendo al primo velivolo di atterrarvi il 29 settembre, l’operazione è tuttora in corso. Con il nuovo secolo si concretizzano tutte le innovazioni descritte in apertura di articolo grazie all’arrivo del nuovo C 130J e del C 27J, quello che non cambia assolutamente è l’impegno giornaliero profuso dagli uomini e dalle donne della 46ª Brigata Aerea. |
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L'autore desidera ringraziare il Gen. Colagrande, il Magg. Sammaciccio e tutto il personale della 46ª Brigata Aerea.
Inoltre per la perfetta collaborazione un ringraziamento speciale al Col. Cazzaniga e al Cap. Pelliccia dell'Ufficio Pubblica Informazione (SMA Roma)
Foto di Giorgio Ciarini, Dino Marcellino, Paolo e Roberto Farina
Testo di Giorgio Ciarini, Paolo e Roberto Farina, Aeronautica Militare
Maggio 2012
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English translation
The 46ª Brigata Aerea (Air Brigade) is named after Lieutenant Pilot Silvio Angelucci, Medaglia d’Oro al Valor Militare (Gold Medal for Military Valor): "a pilot of exceptional skill and proven value in a long war activity on several fronts, on 13 August 1942 in the western Mediterranean sky he lost his life during an aerial torpedoing action against a Cruiser, despite having the aircraft hit and on fire, continued impassive in the attack ended with the holocaust of his flourishing youth". The Unit is located at the air base of Pisa San Giusto and is placed under the Comando delle Forze per la Mobilità e il Supporto (Command of the Forces for and Support and Mobility) headquartered in Roma. Pisa San Giusto (Arturo Dall'Oro) has always been synonymous with the Aeronautica Militare (Italian Air Force), first with the 46° Stormo (Wing) and from time immemorial with the 46ª Brigata Aerea or Aerobrigata. Born as an airfield in the post-war period of the First World War, it developed considerably in the thirties, becoming the permanent headquarters of the 46° Stormo. Heavily bombed during the Second World War owes its revival to the late 1940s with the return of the Stormo. In the fifties it expanded further with the construction of two new runways and related logistics facilities to accommodate the new C 119G "Flying Boxcar" recently acquired. It will be thanks to the peculiar characteristics of air base projected to air transport that the foundations of the current Pisa airport will be laid. In the same years commercial flights are also carried out that use the existing military facilities, only in the following two years will be created infrastructure for the exclusive use of commercial activity. Once completed, the international airport is named after the famous Pisa scientist "Galileo Galilei". At the end of the eighties, following the opening of Firenze Peretola airport to international routes, the "Galilei" suffered from a significant reduction in passenger traffic; only in the nineties with the advent of "low cost" companies, the Pisa airport successfully conquers this particular market segment allowing it to resume growth. Currently the Galileo Galilei is the main port of call of the Toscana for number of passengers, and second of central Italy after that of Fiumicino. The important air base of Pisa, in addition to hosting the civil airport, is home to departments of other armed forces such as: Guardia di Finanza (Italian Custom Police) with the local Sezione Aerea di Manovra (Air Section of Maneuver), the Carabinieri (Military Police) with the 4° Nucleo Elicotteri (Helicopters Nucelus), the Aviazione dell’Esercito (AVES or Army Aviation) with a detachment of the 1° Reggimento (Regiment) "Antares" of Viterbo. The 46ª Brigata Aerea remained the only one to maintain this "status" within the Air Force, differentiating itself in this way from all the other departments (Stormi), the peculiar reason is represented by the fact that under it there are three Gruppi di Volo (Flying Squadrons), the 2° Gruppo (Squadron) "LYRA", the 50° Gruppo "VEGA" and the 98° Gruppo "LUPO", to complete the staff there are also the Centro Addestramento Equipaggi (CAE or Crew Training Centre) and the Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA or (Aircraft Engineering Squadron). By convention since its establishment, the Aeronautica has always classified the Aerobrigate, now Brigata Aerea, those departments that had at least three Gruppi di Volo, while the Stormo represent, both in the past and today, flight departments with up to two Gruppi di Volo. The 46ª Brigata Aerea is not distinguished from other departments by this particular organizational situation, but first of all because over the decades it has operated with its crews and its aircraft, from C 119 to C 130H passing to G 222 until today’s C 130J and C 27J, supporting the national armed forces and not only, in all corners of the planet, where there was a need for logistical displacement or transporting humanitarian aid to populations affected by natural] disasters, in Africa, Asia and Oceania. Since we have mentioned the equipment of aircraft of the past, we analyze instead what is the current equipment of the Brigata Aerea, the fleet in service is composed of two distinct lines, a medium transport equipped with C 27J "Spartan", one transport consisting of a mix of C 130J and C 130J-30. Line C 27J consists of 12 aircraft delivered in the period 2005-2007, all aircraft are used by the 98° Gruppo. except one aircraft that is employed by the Reparto Sperimentale Volo (Test Flight Department) of Pratica di Mare. As for the C 130J "Super Hercules II" the aircraft are at the disposal of the 2° Gruppo and the 50° Gruppo that use them according to the operational and training needs, currently they are in service 11 C 130J, originally they were 12 but the example 46-41 was destroyed by accident on 23/11/2009, alongside the standard version of the "J" there are also 10 C 130J-30 in the stretched version. Deliveries of the Hercules began in late 2000 and ended with the delivery of the last model in February 2005. The tasks performed by the 46ª Brigata Aerea are many, the Unit is engaged in missions in Italy, abroad and in theaters operating 365 days a year and 24 hours a day, these activities include: -Airland; -Staff and equipment ownership; -Transport of materials, equipment and equipment; -Tactical transport -Emergency medical transport; -Transport of organs for transplantation; -Personal transport biocontaminated; -SAR (Search and Rescue) oceanic -Sanitary clearance aircraft; -Support for medical teams; -Emergency Surgery Group Support of the Hospital of Pisa; -Support for Civil Protection; -Support to the Ministry of the Interior; -Support to the Ministry of Foreign Affairs; -Tactical operations; -Special operations; -Refueling in flight; -Support for humanitarian emergencies. Next we will try to describe what were the missions carried out by the men and women of the 46ª Brigata Aerea, list them all would require the writing of a real encyclopedia, so at this juncture we analyze the most recent and significant, In the part dedicated to the historical part of the Unit will also be given emphasis to some events of the past. As a Transport Department, the 46ª Brigata Aerea is engaged day and night throughout the year in providing logistical support to the Air Force, transporting personnel, equipment and equipment are the daily bread of the three Gruppi di Volo. One of the most demanding missions currently in full swing is to support the Italian armed forces within the ISAF (International Security Assistance Force) device, in the operational theater of Afghanistan (Enduring Freedom) the 46ª operating from Al Bateen Air Base (United Arab Emirates) on behalf of the Task Force Air (TFA), since 2002 there have been dozens of crews, supported by as many specialists, That in turn guaranteed with their C 27J and C 130J a constant inflow/outflow of personnel and equipment from the air base to the contingents deployed in the theatres of operations in the Asian country. Among the most significant data of the activity carried out from 2002 to 2011 is important to remember the approximately 9,500 sorties of the aircraft C 130J, the approximately 60 missions of MEDEVAC (MEdical EVACuation) carried out and the transport of over 230,000 people and over 47 million pounds of materials. The same situation also developed during Operation Ancient Babylon (2003-2006) in Iraq. Also in the field of Enduring Freedom the C 130J of the 46ª Brigata Aerea operated from the end of 2002 on the airport of Manas, 20 km about from the city of Bishkek, capital of Kyrgyzstan, with a cell composed of about seventy militaries and two aircraft, daily transport missions to Bagram, Kandahar and Kabul were carried out; in Afghanistan, the 46ª flight crews were the first ever in the world to make "assault" landings with the Hercules II on semi-prepared and small runways, minimizing the risks arising from hostile forces present on the territory. Another international operation that involved the 46ª Brigata Aerea was the most recent (2011) of the Libyan crisis, after a first intervention to repatriate our fellow citizens the Unit was engaged in an important role such as that of refueling in flight (AAR - Air to Air Refueling) performed with the KC 130J. So far we have described the most important and demanding military operations of the Brigata Aerea, but in addition to these tasks the 46ª is called to carry out missions of a humanitarian nature especially in times of serious natural disasters that determine the need to provide aid and support to populations suffering from these events. We recall in particular the intervention of the department in favour of the Indonesian population affected by the Tsunami in December 2004, the first aid following the kidnapping by terrorists of the school in Beslan (Ossetia 2004). The intervention in favor of the people of New Orleans (USA) hit by hurricane Kathrina (2005), the earthquake in Pakistan (2005), the flood in Georgia (2012), and that in Algeria (2012), the earthquake in Iran (2012) and finally, but not least, the mission " ridare la luce - to restore light" during which, through several expeditions in different periods, the C 130J of the 46ª transported a team of ophthalmologists from the Fatebenefratelli Hospital in Roma and the Institute of Aeronautical Forensic Medicine in Mali, Benin and Gao, have operated hundreds of people suffering from cataracts otherwise not correctable in those places without the least health. In harmony with this tradition of generosity and professionalism, the 46ª Brigata Aerea, with its men and aircraft, continues to operate every day at the service of the national and international community giving prestige to the whole nation.
Commander
The current Commander of the 46ª Brigata Aerea is General B.A. A.A.r.n.n. Pilot Aurelio Colagrande, the assignment was given to him on 9 November 2011. Colagrande was born in L'Aquila on 8 October 1962, he comes from the normal courses of the Accademia Aeronautica (Air Academy), attended in the years from 1981 to 1985 with the Course "Aquila IV", earning a Degree in Aeronautical Sciences at the University of Napoli Federico II. In 1986 he obtained at the ENJJPT (European NATO Joint Jet Pilot Training) of Sheppard AFB (TX) the Brevetto di Pilota Militare (Military Pilot License) on T 38 aircraft. Then on his return to Italy he was assigned in 1987 to the 2° Stormo of Treviso and then in 1989 he was transferred to the 51° Stormo of Istrana, where he served as Commander of the 213ª and 210ª Squadriglia (Flight). Also in the context of the 51° Stormo in the period from 1996 to 1999 in chronological order he fulfilled the duties of Head of the Operations Office of the Stormo and Commander of the 103° Gruppo, and while holding these important positions in the same period participated in all NATO air operations over the Balkans, performing over 100 hours of war flight, receiving for the activity carried out during the operation "Allied Force" the honour of Knight of the Military Order of Italy. In January 2000 he was promoted to the rank of Colonel, in the same year, after attending the 2nd ISSMI Course at the Centro Alti Studi Difesa in Roma, he was assigned to the 4° Reparto Logistica (Logistics) as Head of the AMX Working Group. In 2002 he was transferred to the Joint Strike Fighter Programme Office in Washington, DC (USA) as National Deputy and Head of the Rappresentanza Militare italiana (Italian Military Representation) constituent and since July 2006 he has taken up the post of Head of the 1st Office C4ISTAR of the 4° Reparto of the SMA and Head of the JSF Working Group. In 2004 he obtained his Master in International Relations. From 2007 to 2009 he commanded the 6° Stormo (Diavoli Rossi - Red Devils) of Ghedi, then left this post he was assigned the task of Head of the Aeronautical Programs Office of the 4° Reparto of Segredifesa (1 July 2009 - 30 June 2010). Since November 9, 2011, General Colagrande has been operating more than 2,600 flight hours on aircraft such as SF 260, T37, T 38, G 91T, G 91R, MB 339, AMX-T, AMX and Tornado. In his long career he has been awarded the following honours: Knight of the Military Order of Italy; Knight of the Order of Merit of the Italian Republic; Mauritian Medal; Military Air Force Gold Medal of Long Air Navigation; Golden Cross for seniority of Service; Silver badge Hunting specialty for operations in Kosovo; NATO Medal for Military Operations in the Former Yugoslavia; NATO Medal for Military Operations in Kosovo; Legion of Merit of the US Armed Forces.
History
With the Foglio d’Ordini Riservato (Sheet of Orders Reserved) No. 01 of 25 January 1940 - Year XVIII is constituted, on the airport of San Giusto on 15 February 1940, the 46° Stormo Bombardamento Terrestre (Bomber Wing- Land). The new Unit is divided into two Gruppi di Volo: the 104° Gruppo with 252ª and 253ª Squadriglie employees, and the 105° Gruppo with 254ª and 255ª Squadriglie. The Savoia Marchetti SM 79 "Sparviero" is the aircraft supplied to the two Gruppi. Passed in the specialty torpedo aircraft in the early years of the world war, after 8 September 1943 the staff and the few remaining aircraft are gathered, on the airport of Lecce in a single Squadriglia, the 253ª. After the end of the hostilities, on November 1, 1948, the Stormo Trasporti (Transport Wing) assumed the name of 46° Stormo, lining up on the Roma airport of Centocelle. In 1953 the Unit returns to Pisa and the arrival of the first aircraft C 119G "Vagoni Volanti - Flying Boxcar" marks a quantum leap in Air Transport, in fact, on April 16, 1954 the Stormo turns into 46ª Aerobrigata Trasporti Medi (Medium Transport Air Brigade), fully integrated into the national and NATO operating realities. The high use of the 40 original C 119G forces the Aeronautica Militare to equip itself with other aircraft to meet the operational needs, are then acquired 25 C 119J of second-hand. In 1972, with the arrival of the first C 130H, a new era for the Aerobrigata began, thanks also to the renewed transport capacity, changing the name to Aerobrigata Trasporti (Air Brigade Transport) (May 9, 1972), the 14 Hercules delivered remain in service at our Aeronautica Militare for over 31 years, bringing the colors of our Aeronautica Militare around the world, even in Antarctica (Newfoundland Bay). The complete renewal of the Aerobrigata ended in the years 1977-79 with the arrival of the new twin-engine G 222, as a result of which the last "Vagoni Volanti" are decommissioned, performing over 25 years of honorable service and 301,620 hours of flight. On 1 November 1985, the Aerobrigata was renamed 46ª Brigata Aerea. On 20 May 2007 the G 222 also made its last flight on the Brigata Aerea. Over the decades the Unit of Pisa was the absolute protagonist of the national and world aeronautical scene, with the Suez crisis in 1956 the then Aerobrigata Trasporti Medi began its incessant work of transport and support. In the following years the crews at the controls of the tireless C 119 guarantee the transport activities in favor of the Air Force engaged in military operations in the national and international field and are carried out in parallel rescue missions in favor of difficulties, the name "Cavalieri dei Quattro Venti - Knights of the Four Winds" derives from the appreciation for the high professionalism shown. Thanks to the significant results achieved so far, the Aerobrigata is called again to operate on behalf of the UN, this time in the former Belgian Congo, this mission will prove very hard and difficult, but especially painful. From the beginning (22 August 1960) of Operation Congo until 19 June 1962, these men and their aircraft operated in dramatic and risky operating conditions, paying a high price of human lives. As many as 21 militaries died and three C 119 destroyed, in fact, it is precisely in this operation that the most painful page of the Aerobrigata was written, consumed with the brutal massacre of Kindu, whose memory is jealously guarded, not only in the memories of the staff of the Unit, but also in the Shrine erected on the road that leads to the Pisa air base, street that takes the name "Viale Vittime di Kindu - Avenue Victims of Kindu". In 1978 in the correspondence with the update phase of the fleets, new tasks are also added for the Unit, one of these is the fire fighting specialty, initially carried out only with the C 130H version MAFFS (Modular Airborne Fire Fighting System) subsequently, with the G 222, this additional activity in favor of the community will also be carried out with great sacrifices (eight members died and two aircraft destroyed), in May 2000 this particular activity is suspended. The missions in support of the PNRA "Antarctic Project" carried out with the C 130H are another element associated with the advent of the early eighties. Operations to bring relief to the people affected by earthquakes, floods and famine follow one another, in Cambodia in 1984, in Eritrea in 1985 and in Somalia (1992/1994) are just some of the many. Even "Peacekeeping" missions become almost the order of the day for the 46ª Brigata Aerea. During the mission UNPROFOR (United Nations Protection Force) in the former Yugoslavia pays another hard pledge with the shooting down of the G 222 "Lyra 34” by Croatian anti-aircraft missiles over the skies of Sarajevo, four dead airmen, the aircraft was carrying medicines and humanitarian aid to Split. In 1993-1994 it was the turn of the mission UNITAF (Unified Task Force) or "Restore Hope" in Somalia, for the occasion the Aeronautica Militare constituted an Reparto Volo Autonomo (Autonomous Flight Department) in which the 46ª Brigata played a leading role with its own Gruppo Volo Trasporti (Transport Flight Squadron) equipped with two G 222, The aircraft were intensively used on the route Mogadishu - Gialalassi for the airfield of paratroopers and the launch of food in remote areas, unfortunately the UN operation was unsuccessful and the contingent is returned from the country. One of the most challenging missions involving the 46ª Brigata Aerea took place in the southern hemisphere in late 1999 with Operation "Stabilise". The intervention wanted by the United Nations was necessary to put an end to the hostile actions of the Indonesian Army against the secessionist populations of the small island of East Timor (Indonesia), the effective action of international peacekeeping saw our Aeronautica Militare involved in an international force called INTERFET (International Forces in East Timor) two G 222s with 25 militaries were redeployed to Darwin, Australia. The two "Panda" of Pisa to reach Australia have carried out 14.000 km turning 38 hours of actual flight. The activity of the Italian aircraft consisted in transporting vehicles and men of the UN contingent from Darwin to Dili, capital of the island of East Timor, each aircraft carried out a daily round-trip flight of about four hours in total. From 7 October 1999 to 14 February 2000, the activity carried out by the two G 222 counted 349 flights over 93 missions with more than 400 hours of flight, carrying more than 4,300 people and over 290 tons of materials. Also in 1999, Operation Joint Guardian (Joint Enterprise since 2004) began in Kosovo, a mission desired by the United Nations and directed by NATO, undertaken to protect the civilian population from Serbian forces. As on every other occasion the Brigata Aerea he supported the humanitarian mission in all its circumstances, and well beyond because on this occasion the staff of the Unit operated regularly at the airport of Dakovica, affectionately called "AMIKO" (Aeronautica Militare Kosovo) built from scratch by the Aeronautica to allow the landing of our G 222 aircraft, work began on 16 August 1999 and after only 43 days were completed, allowing the first aircraft to land on 29 September, the operation is still ongoing. With the new century all the innovations described in the article’s opening thanks to the arrival of the new C 130J and C 27J, what does not change is the daily efforts of the men and women of the 46ª Brigata Aerea.
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The author would like to thanks the Gen. Colagrande, the Maj. Sammaciccio and all the personeel of the 46ª Brigata Aerea.
Also a special thanks at the Col. Cazzaniga and at the Capt. Pelliccia of the Press Office (SMA Roma)
Image by Giorgio Ciarini, Dino Marcellino, Paolo and Roberto Farina
Text by Giorgio Ciarini, Paolo and Roberto Farina, Aeronautica Militare
May 2012
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