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Nel maggio del 1949 venne conclusa la più grande operazione di trasporto aereo della storia, il Ponte Aereo di Berlino, gigantesca operazione iniziata nel giugno del 1948 per portare rifornimenti alla città, cui le truppe sovietiche avevano chiuso le vie terrestri di accesso. Alla fine della guerra Berlino era stata divisa in un settore americano, uno francese ed uno inglese, circondati dalla D.D.R. sotto controllo sovietico e collegata al mondo occidentale solo con la ferrovia ed una autostrada, la famosa Korridor Autobahn. Quando i sovietici decisero di prendere possesso della precedente capitale tedesca, la strinsero d’assedio semplicemente bloccando dal 24 giugno 1948 gli accessi e scollegando la fornitura di elettricità, sperando in una rapida capitolazione dei due milioni di abitanti della parte occidentale di Berlino. Dal giorno successivo venne iniziato il ponte aereo, una monumentale operazione che si concluse con 278.228 voli, che trasportarono 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture e 1.500.000 tonnellate di carbone. Data le dimensioni piccole di velivoli come i C-47 e i C-54 che effettuarono il grosso delle operazioni, all’apice dell’operazione, negli aeroporti di Tempelhof, Gatow e sul lago Havel, si realizzava un movimento ogni 45 secondi, una operazione incredibile che diede il via alla programmazione lineare delle operazioni, base di molte attività informatiche attuali. Il Ponte fu un successo, visto che l’Unione Sovietica tolse il blocco il 12 maggio 1949; il costo enorme dell’operazione comprese anche 101 membri di equipaggi periti in 17 incidenti. La memoria di questa attività è ancora viva nelle comunità tedesche ed americane e nel giugno 2024 la ricorrenza è stata celebrata nell’aeroporto militare americano di Wiesbaden, uno dei punti di partenza dei velivoli che 75 anni prima andavano a rifornire Berlino. L’evento è stato organizzato dall’American Garrison della Clay Kaserne di Wiesbaden, intitolata al generale Lucius Clay, che fu uno degli organizzatori del Ponte: E’ stato sfruttato il fatto che alcuni C-47 / DC-3 si trovavano già in Europa per le celebrazioni dello sbarco in Normandia e si è deciso di farli arrivare a Wiesbaden, per un weekend di celebrazioni. Non tutto è andato come desiderato, dei nove bimotori presenti in Normandia, solo cinque sono arrivati in Germania, problemi meccanici e burocratici hanno fermato metà della flotta, a Wiesbaden erano comunque presenti tre DC-3 che hanno preso parte alle operazioni di volo e due in mostra statica: • ‘Placid Lassie’ – C-47 della Tunison Foundation, anima fondatrice del D-Day Squadron • ‘That’s all … Brother’ – C-47 della Commemorative Air Force • ‘Western Air Lines’– DC-3 di Tim Savage • ‘Chalair’ – DC-3C della famiglia Battisti di Parigi • ‘Daisy’ – C-47 della Flyegende Veteraner svedese, adornato nei colori della SAS Alcuni T-6 privati completavano l’evento, cui la USAF ha fornito i restanti aerei da trasporto, un C-17, un MC-130, un AH-64D Apache, uno UC-35, un C-12 ed un C130J adornato con una livrea che ricordava le invasion stripes dello sbarco in Normandia. Il cuore dell’evento erano i vari voli dei DC-3, che portavano alternativamente in volo 25 paracadutisti ognuno, effettuando lanci assieme al C-130J e poi effettuavano i voli lanciando i famosi cioccolatini appesi ai minuscoli paracadute che gli valsero il soprannome di “Rosinen Bomber” Bombardieri dell’Uva Passita. La tradizione di lanciare i dolcetti ai bambini che affollavano il finale degli aeroporti di Berlino venne iniziata da Gail Halvorsen, applaudito partecipante a edizioni precedenti dell’anniversario e recentemente deceduto, sostituito quest’anno dalla figlia, orgogliosa di partecipare alle sessioni di formazione per gli studenti americani e tedeschi, invitati in gran numero all’evento. La Garrison americana ha contato le presenze in oltre 50.000 persone, con forte presenza di studenti invitati alle sessioni di istruzione; sono numeri sorprendenti che mostrano quanto questo evento sia ancora considerato importante e che fanno onore a chi lo ha organizzato. La memoria di operazioni storiche si tramanda bene con eventi come questo. |
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Foto e testo di Ugo Vicenzi Giugno 2024 |
English translation
In May 1949, the largest air transport operation in history, the Berlin Airlift, was concluded, a gigantic operation that began in June 1948 to bring supplies to the city, to which Soviet troops had closed the land access routes. At the end of the war Berlin had been divided into an American, a French and an English sector, surrounded by the G.D.R. under Soviet control and connected to the Western world only by railway and a motorway, the famous Korridor Autobahn. When the Soviets decided to take possession of the previous German capital, they laid siege to it by simply blocking access and disconnecting the electricity supply from 24 June 1948, hoping for a rapid capitulation of the two million inhabitants of the western part of Berlin. The next day the airlift began, a monumental operation that ended with 278,228 flights, carrying 2,326,406 tons of food and other supplies, and 1,500,000 tons of coal. Given the small size of aircraft such as the C-47s and C-54s that carried out the bulk of the operations, at the peak of the operation, at the airports of Tempelhof, Gatow and on Lake Havel, there was a movement every 45 seconds, an incredible operation that gave rise to linear programming of operations, the basis of many current IT activities. The Bridge was a success, as the Soviet Union lifted the blockade on May 12, 1949; included in the enormous cost of the operation were also 101 airmen who lost their lives in 17 accidents. The memory of this activity is still alive in the German and American communities and in June 2024 the anniversary was celebrated at the American military airport in Wiesbaden, one of the departure points of the aircraft that went to supply Berlin 75 years earlier. The event was organized by the American Garrison of the Clay Kaserne of Wiesbaden, named after General Lucius Clay, who was one of the organizers of the Bridge; the fact that some C-47 / DC-3s were already in Europe for the celebrations of the Normandy landings was exploited and it was decided to have them arrive in Wiesbaden for a weekend of celebrations. Not everything went as desired, of the nine twin-engined planes present in Normandy, only five arrived in Germany, mechanical and bureaucratic problems stopped half the fleet, in Wiesbaden there were however three DC-3s that took part in the flight operations and two on static display: • ‘Placid Lassie’ – C-47 from the Tunison Foundation, founding unit of D-Day Squadron • ‘That’s all … Brother’ – C-47 from Commemorative Air Force • ‘Western Air Lines’ - DC-3 owned by Tim Savage • ‘Chalair’ - DC-3C from the Battisti family in Paris • ‘Daisy’ - C-47 from the swedish Flyegende Veteraner, painted in SAS color scheme Some private T-6s completed the event, to which the USAF provided the remaining transport aircrafts, a C-17, an MC-130, an AH-64D Apache, a UC-35, a C-12 and a C-130J adorned with a livery that it was reminiscent of the invasion stripes of the Normandy landings. The heart of the event were the various DC-3 flights, which alternately carried 25 parachutists each in flight, together with the C-130J and then carried out the flights by launching the famous chocolates hanging from the tiny parachutes which earned them the nickname 'Rosinen Bomber', Bombers of the dried grapes. The tradition of throwing sweets to the children who crowded the end of the Berlin airports was started by Gail Halvorsen, an applauded participant in previous editions of the anniversary and recently deceased, replaced this year by her daughter, proud to participate in the training sessions for the American and German students, invited in large numbers to the event. The American Garrison counted over 50,000 people in attendance, with a strong presence of students invited to the education sessions; these are surprising numbers that show how important this event is still considered and that do honor to those who organized it, in the end a good way to keep alive the memory of an historic feat.
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Text and images by Ugo Vicenzi June 2024 |
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