32 stormo titolo

Capitano

 

Pilota

 

M.O.V.M

 

Armando

 

Boetto

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Il 32° Stormo fu costituito il 1° dicembre 1936 sull’aeroporto di Cagliari Elmas su due Gruppi: il 38° (49ª e 50ª Squadriglia) dislocato ad Aviano e l’89° (228ª e 229ª Squadriglia) sull’aeroporto di Forlì attivato con il personale delle disciolte Squadriglie 194ª e 195ª. Il 3 aprile dello stesso anno il Re consegnava al Tenente Colonnello Vincenzo Napoli, primo Comandante del 32° Stormo, la Bandiera di Combattimento. Nel 1937 allo Stormo fu assegnato il trimotore Siai Marchetti SM.81 denominato “Pipistrello”, mentre nel 1938 partecipò ad importanti manovre aeronavali sul Golfo di Napoli, impiegando bombe reali sul poligono di Furbara. Nel 1939, durante la transizione sul velivolo trimotore Siai Marchetti S.79 denominato “Sparviero”, il 38° Gruppo rimase a Elmas mentre l’89° fu spostato sull’aeroporto di Alghero. Il 3 giugno 1940 il 32° Stormo si rischierò a Decimomannu. Con lo scoppio della guerra il reparto venne subito impegnato in operazioni. Partecipò alle azioni belliche contro Biserta, contro la Corsica ed alla prima battaglia delle Baleari contro la Squadra Inglese e la Bandiera del Reparto meritò la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel periodo gennaio-settembre 1941, lo Stormo continuò a operare in guerra e proprio durante una delle azioni condotte contro Gibilterra, l’8 maggio, in un aspro combattimento aereo cadde il Comandante della 49ª Squadriglia, il Capitano Armando Boetto, alla cui memoria fu concessa una Medaglia d’Oro al Valor Militare ed al cui nome oggi è dedicato lo Stormo. La fervida attività durante il conflitto mondiale è testimoniata dalle numerose azioni di guerra e dalle ore di volo prodotte; infatti, dal 10 giugno 1940 al 1° settembre 1941 furono ben 258 le missioni di guerra per un totale di 1.790 ore di volo. Al termine di questo intenso periodo il Reparto assunse la denominazione di 32° Stormo Aerosiluranti e nell’ottobre del 1941 ricevette in assegnazione i primi Savoia Marchetti S.84 in sostituzione dei velivoli S.79. Nel maggio del 1942 lo Stormo venne trasferito sulla base di Gioia del Colle. In questo periodo partecipò alla “Battaglia di mezz’agosto” contro il più grande convoglio inglese mai apparso nel Mediterraneo pagando nella lotta un alto tributo di sacrificio e di sangue. Il 10 gennaio del 1943 lo Stormo venne trasferito a Lecce con il suo 38° Gruppo, (l’89° era diventato autonomo) dove venne affiancato dal 43° Gruppo Combattimento dotato di ricognitori Caproni Ca.314. Il 27 gennaio 1943 il 32° Stormo fu disciolto: i suoi gruppi divennero autonomi. Ventiquattro anni dopo, il 10 settembre 1967, il 32° Stormo è stato ricostituito sull’aeroporto di Brindisi con il ruolo di Caccia Bombardieri e Ricognitori (CBR); veniva posto alle sue dipendenze il 13° Gruppo. Il velivolo in dotazione era il velivolo G 91R che lasciò spazio nel 1974 al bireattore G 91Y. Il 1° luglio 1993 il 32° Stormo è stato dislocato sulla base aerea di Amendola (Foggia) con alle dipendenze il 13° Gruppo CBR, il 201° Gruppo OCU (Unità di Conversione Operativa) e il 204° Gruppo su velivolo G 91T. Dal 31 luglio 1995 il 101° Gruppo OCU è stato posto alle dipendenze del 32° Stormo ad affiancare il già presente 13° Gruppo e, nella stessa circostanza, è stato messo in posizione “Quadro” il 201° Gruppo OCU. Dal 15 settembre anche il 204° Gruppo, presso il quale si sono svolti gli ultimi addestramenti pre-operativi per piloti militari, è stato messo in posizione “Quadro” mentre il 30 settembre veniva radiato il velivolo G 91T. Da quel momento il 13° Gruppo opera su velivolo AM-X e il 101° Gruppo svolge attività di formazione su velivolo AM-XT (versione biposto del velivolo AM-X). Dal 9 dicembre 1997 il 32° Stormo ha partecipato all’operazione “Deliberate Guard” per il mantenimento della pace in Bosnia. Si conclude così il periodo di transizione dello Stormo che raggiunge la piena operatività sul velivolo AM-X. Nella primavera del 1999, per fronteggiare la crisi del Kosovo, è stata costituita sulla base di Amendola la Sezione Operativa AM-X. La stessa, posta alle dipendenze del Comandante del 32° Stormo, era composta da velivoli ed equipaggi del 2°, 3°, 32° e 51° Stormo ed ha operato sul territorio balcanico effettuando oltre 220 missioni. Successivamente e per ogni anno, lo Stormo partecipa con i suoi Gruppi e il proprio personale di supporto, ai rischieramenti esteri, alle esercitazioni e alle operazioni reali con il velivolo AM-X. Degno di nota è stato l’impiego del velivolo AM-X anche per la sorveglianza dello spazio aereo di Roma in occasione dei funerali del Santo Padre Giovanni Paolo II, per l’insediamento del pontefice Benedetto XVI e per la firma del “Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa”. Ma l’unicità operativa del Reparto è legata al terzo Gruppo di volo: il 1° marzo 2002 viene costituito presso il 32° Stormo il Gruppo Velivoli Teleguidati col compito di acquisire e mantenere le capacità di condurre le operazioni aeree con velivoli a pilotaggio remoto “Predator”. Dal 1° febbraio 2005, l’unità prende le insegne del 28° Gruppo “Le Streghe”, ricostituito dopo lo scioglimento del 3° Stormo di Villafranca, con il prestigioso compito di rinnovarne le tradizioni. Con l’acquisizione del velivolo “Predator” il Gruppo vive una nuova sfida che lo pone in prima linea e all’avanguardia nelle potenzialità tecnologiche impiegabili negli scenari di crisi internazionali. Il 28° Gruppo, dotato di velivoli Predator ha operato sin dalla sua costituzione nel settore ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), maturando una sempre maggiore esperienza a seguito delle numerose attività reali svolte come l'Operazione “Antica Babilonia” in Iraq, l’operazione “Unified Protector” in Libia e il supporto al G8 svolto nella città dell’Aquila, oltre a partecipare a diverse esercitazioni nel settore SAR (Search and Rescue) anche in ambiente ostile, sia su terra sia su mare. Il 32° Stormo, prima nel 2007 con il 28° Gruppo Volo e successivamente nel 2009 con l’AMX, si è rischierato con due differenti cellule in Afghanistan; la prima, dotata dei velivoli Predator sotto l'insegna del Task Group “ASTORE”, ha condotto svariate sortite a favore del contingente italiano e delle forze alleate, osservando, per diverse ore, oltre 6.000 obiettivi mentre la seconda, dotata dei velivoli AMX sotto l'insegna del Task Group “Black Cats”, ha operato in missioni di ricognizione e di supporto alle truppe a terra sostenendo la missione ISAF giorno dopo giorno. Il personale e i velivoli del 32° Stormo proseguono tutt’oggi, l’operazione fuori dai confini nazionali in Afghanistan, nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force) sulla base aerea di Herat, con gli AMX e i “Predator B”. Nel contempo, dal 22 Luglio al 09 Novembre 2011, ha partecipato all’Operazione “Unified Protector” che ha visto il proprio personale impegnato con il rischieramento sull’aeroporto di Trapani Birgi, dal 22 Luglio al 31 Ottobre, con i velivoli AMX operanti, secondo il mandato ricevuto dalla NATO, sia nel ruolo di caccia-bombardiere che nel ruolo di ricognitore mediante l’utilizzo dei sensori ad altissima risoluzione del sistema “Reccelite”, raggiungendo un totale di circa 500 ore volate. Inoltre ha operato direttamente dall’aeroporto di Amendola con i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9 “Predator B”, assolvendo le missioni ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) sorvolando le aree d’interesse per le operazioni sul Paese nord africano, effettuando missioni per un totale di circa 360 ore di volo. Il 13 marzo 2011, il velivolo Reaper MQ-9, in dotazione al 28°Gruppo Volo, ha effettuato la sua prima missione operativa, all'interno dell’operazione NATO “Joint Enterprise”, sorvolando il territorio kosovaro sotto il controllo, da remoto, del personale tecnico-operativo dislocato sulla base di Amendola, attività svolta costantemente fino ad oggi. Dal 2013 il 32°Stormo, sempre con i velivoli APR (Aerei Pilotaggio Remoto) svolge attività di sorveglianza aerea con il duplice fine di salvare vite umane in pericolo e identificare le navi madri, utilizzate dagli scafisti, Operazione Mare Nostrum, con un effetto deterrente molto significativo. Nel Dicembre del 2013, per un programma in atto di trasformazione e riorganizzazione dell’Aeronautica Militare il 13°Gruppo Volo, dopo una storia lunga 96 anni, viene posto in posizione “Quadro”. Di fatti il futuro, già delineato, identifica in Amendola la prima base in Europa che riceverà i velivoli di 5ª generazione JSF (Joint Strike Fighter). Alle dipendenze del 32° Stormo “Armando Boetto”, dislocato sull’aeroporto di Amendola, operano il 101° OCU su velivoli AMX, il 28° Gruppo su velivoli Predator, il Gruppo Efficienza Aeromobili (costituito il 10 dicembre 2002), il 432° Gruppo STO, il 532° Gruppo SLO, il Gruppo Protezione delle Forze e la 632ª Squadriglia Collegamenti su velivoli MB 339.
Fonte “Aeronautica Militare”
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Intervista al Maggiore LV (Pilota Aeromobili a Pilotaggio Remoto)

- Quale è il background professionale di pilota, sensor operator, mission monitor, analista d’immagine e tecnico avionico?

Il Pilota di APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) del 28° Gruppo, Comandante della missione Predator, è un Ufficiale pilota proveniente dai Corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica o dai Corsi di Complemento, inserito nel 28° Gruppo dopo il conseguimento del brevetto di Pilota Militare grazie alla frequenza di corsi di volo svolti in Italia presso l'Aeronautica Militare o all'estero, in particolare presso l'USAF, e dopo aver maturato una solida esperienza operativa di volo presso i reparti AM, jet o convenzionali, che gli consente di poter operare in un ambito operativo tanto diversificato per impiego e ruoli quale quello degli APR AM.
I Sensor Operator, operatori dei sensori di bordo, provengono dal ruolo Sergenti o Marescialli di categoria SOIS (Supporto Operativo Informazioni e Sicurezza), normalmente qualificati ADI (Analista Dati e Immagini) e/o intelligence.
Il Mission Monitor, Supervisore della Missione, è un Ufficiale SOIS o CSA-DA (Controllo Spazio Aereo-Difesa Aerea), preferibilmente qualificato intelligence. Gli analisti d'immagine provengono dai ruoli Ufficiali o Sottufficiali di categoria SOIS qualificati ADI, preferibilmente intelligence.
A differenza dei Sensor Operator, i Tecnici Avionici sono Sottufficiali manutentori elettronici qualificati sul Sistema d’Arma con prevista frequenza di specifici corsi teorici e pratici.

- Come e dove vengono addestrati?

Il personale è qualificato in Italia, presso il 28° Gruppo, o negli Stati Uniti.
Una congrua aliquota di piloti e Sensor Operator viene infatti abilitata ad operare con i Sistemi MQ-1 e MQ-9 presso la Holloman AFB (Air Force Base), New Mexico, per poi proseguire l'iter di addestramento finalizzato alla Combat Readiness presso il 28° Gruppo.

- Come si supplisce alla carenza di simulatori?

Al momento a tale carenza si sopperisce con la costante supervisione di qualificati istruttori APR del 28° Gruppo che attuano un intenso programma addestrativo.

- Durante la missione, qual è il loro turnover?

La turnazione del personale durante l'attività operativa varia in funzione delle esigenze, seppur normalmente essa avvenga ogni due ore.

- Esistono contatti e interscambi di conoscenze ed esperienze con personale di altre forze armate italiane e straniere dotate di APR?

La stretta collaborazione tra AM e USAF ha consentito di porre in essere un programma di crew exchange che normalmente vede l'avvicendarsi di un Istruttore Pilota e di un Istruttore Sensor Operator, su base triennale.

- Sappiamo che l’operatore alla consolle del sistema MQ-1/MQ-9 è in grado di prolungare la missione del velivolo sfruttando le correnti ascensionali presenti in teatro, non essendo egli in grado di percepire sensorialmente le stesse, come avviene la cosa esattamente?

AM valuta l'elemento “uomo” come un elemento cardine capace di sfruttare appieno e con la massima efficacia l'evoluta tecnologia messa a sua disposizione.
Ciò avviene grazie ad efficaci processi di selezione e di addestramento, ed all'esperienza che il personale ha l'opportunità di maturare nei più delicati contesti operativi.
Solo grazie ai sopra citati fattori il pilota di APR AM può “fondersi” al Sistema d'Arma sapendo interpretare i sensori di bordo del velivolo come fossero propri sensori corporei.

- Il controllo del velivolo in teatri fuori area, o comunque a migliaia di chilometri di distanza dalla homebase, richiede la presenza in loco del personale?

Le operazioni APR in Teatri Fuori Area richiedono una minima presenza di personale.

- Nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, dove le distanze sono sicuramente meno, gli APR dell’AM sono gestiti da Amendola?

Nell'ambito dell'Operazione Mare Nostrum gli APR dell'AM, seppur normalmente gestiti dalla base di Amendola, possono operare anche da altre basi.

- Sarebbe ipotizzabile l’interazione degli APR del 28° con velivoli pilotati?

I velivoli APR AM operano costantemente negli scenari operativi più complessi, in sinergia con le altre tipologie di velivoli fornendo il proprio fondamentale contributo nell'esercizio del Potere Aereo.
In Afghanistan, ad esempio, AMX e Predator sono stati complementari.
La componente aerea nelle attività di contrasto alle minacce asimmetriche è fondamentale in quanto garantisce persistenza e pervasività (una presenza costante nell’area delle operazioni).
Durate l’operazione ISAF, AMX e Predator hanno condotto un’attività congiunta per fornire full motion video alle forze che operavano sul terreno.

- Eventualmente questi potrebbero gestirne l’utilizzo?

Al momento i Sistemi APR AM possono essere condotti esclusivamente da piloti militari operanti dalla cabina di pilotaggio del Sistema.

- MQ-1 ed MQ-9 sono dotati di steering?

Certamente: l'unica differenza tra i velivoli MQ-1/MQ-9 ed i velivoli “pilotati” risiede nel fatto che la cabina di pilotaggio del Sistema non si trovi a bordo del velivolo, ma piuttosto anche a migliaia di miglia di distanza dal velivolo stesso.

- Sono in grado di decollare ed atterrare autonomamente?

Le procedure prevedono che decolli e gli atterraggi vengano gestiti dal personale pilota all’interno della Control Station.

- Gli interventi manutentivi vengono effettuati sia al Gruppo che presso la ditta?

I processi manutentivi vengono normalmente svolti dal personale del 28° Gruppo.

- Il Predator caduto in Iraq il 15 maggio 2006 è poi potuto tornare in servizio?

In quel particolare evento il velivolo non ha riportato danni, previa l’effettuazione dei necessari controlli, l’aeromobile è rientrato in linea.

- Quali sono le operazioni, sia più propriamente militari che civili, in cui sono stati impiegati sia i Predator A/A+ che il Reaper?

Nonostante il limitato periodo di riferimento, dal 2004 i Sistemi a Pilotaggio Remoto AM sono stati impiegati in Iraq nell'Operazione Antica Babilonia, in Afghanistan a favore di ISAF, nell'Operazione Unified Protector svoltasi nei cieli della Libia, in Kosovo a supporto del Contingente KFOR, in missioni di sorveglianza, pattugliamento, controllo del territorio e delle acque nazionali, in operazioni di ricerca e soccorso e di supporto umanitario, come nel contesto della Missione Mare Nostrum.

- In termini di ore volo, qual è a tutt’oggi il traguardo raggiunto dalle tre tipologie di velivolo?

In meno di dieci anni di attività i Sistemi MQ-1 ed MQ-9 hanno effettuato oltre 17.000 ore di volo, per lo più nel contesto delle più delicate operazioni.

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Intervista al Colonnello GC (Comandante Centro Eccellenza Aeromobili a Pilotaggio Remoto)

 - Qual è il ruolo del Centro Eccellenza APR in ambito AM?

Nel 2006 lo Stato Maggiore della Difesa ha assegnato all’Aeronautica Militare la leadership di un Centro multi service che fornisse supporto a studi, soluzione di problematiche nell'ambito delle capacità e linee di sviluppo del segmento APR.
Esso è stato quindi concepito come reparto a valenza interforze di esperti della materia che fosse in grado di promuovere l’integrazione, la standardizzazione, la crescita capacitiva e operativa del settore, ponendosi quale realtà di riferimento per l’interoperabilità e la crescita dello specifico segmento.
In sintesi il Centro ha oggi il ruolo di supporto per lo sviluppo interforze del settore APR, e lo assolve attraverso l’individuazione di soluzioni integrate a vantaggio dell’interoperabilità e della condotta delle operazioni aeree di settore, curando anche l’iter addestrativo basico dei relativi operatori.

- Esso forma anche personale di altre Forze Armate?

Sì, a partire dal 2010 tra i frequentatori dei Corsi Teorico Basici per Operatori di APR di classe “Micro” e “Mini” abbiamo, secondo le loro esigenze, anche personale delle altre Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.

- Parlando di normative, standardizzazione e certificazione, cosa si intende per fattori "dual use"?

Il concetto di “dual use” esprime la possibilità che i sistemi APR - in virtù delle loro caratteristiche tecniche, di connettività e di flessibilità d’impiego - possano essere proficuamente utilizzati anche per attività non strettamente militari, in concorso alle attività istituzionali di altri Dicasteri (es. il contributo alla sicurezza nazionale in occasione di “grandi eventi”, eventuale monitoraggio del territorio in caso di calamità naturali, ricerca e soccorso imbarcazioni in difficoltà, ecc.). Grazie a soluzioni innovative di gestione dinamica delle aree dedicate (c.d. smart segregation), l’attività di volo con APR è svolta in piena sicurezza e riducendo al minimo le limitazioni imposte al restante traffico aereo, ivi incluso quello civile.

- In relazione all’'impiego degli APR nell'ambito di spazi aerei determinati e con le limitazioni stabilite nell'apposito documento tecnico-operativo adottato dall'Aeronautica Militare, nel caso di particolari esigenze operative (militari e non), sono previste deroghe alla Legge 14.07.2004 n°178, GU 20.07.2004?

La legge n. 178 del 14.07.2004 è stata abrogata dal Codice dell’ordinamento militare emesso con Decreto Legislativo del Presidente della Repubblica n. 66 del 15 marzo 2010.
L’art. 247 (Autorizzazione e limiti all’impiego degli APR in dotazione alle Forze Armate) del Decreto prescrive che l'impiego di APR avvenga nell'ambito di spazi aerei determinati e con le limitazioni stabilite dal documento tecnico-operativo stipulato tra l’Aeronautica Militare e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC): il documento in parola è giunto alla terza versione, DTO-003 del Luglio 2013.
Nello stesso articolo di legge si aggiunge che, pur permanendo la determinazione degli spazi aerei, nel corso di operazioni sul territorio nazionale o all’estero connesse a situazioni di crisi o di conflitto armato, l’impiego degli APR non è sottoposto a queste limitazioni.

- Nell’ambito dei nuovi iter addestrativi della Forza Armata, è prevista la formazione di personale destinato a operare gli APR formato ad hoc e non proveniente da velivoli pilotati?

L’art. 248 del DPR 66/90, comma 1, stabilisce che “La conduzione degli APR di peso inferiore a 20 kg (omissis) è affidata a personale militare in possesso d’idonea qualifica ….”; l’AM ha prodotto negli anni degli iter addestrativi, nel rispetto degli standard adottati in ambito internazionale/NATO, che sono in via di affinamento a seguito del consolidarsi delle esperienze.
Per i rimanenti sistemi la normativa nazionale richiede invece un pilota, onde consentire l’impiego in piena sicurezza nello spazio aereo nazionale – spesso congestionato. Il pilota pertanto mantiene le sue qualifiche sia sul velivolo APR che su velivolo a pilotaggio contiguo, con soluzioni di dettaglio che sono in via di evoluzione attraverso studi di settore sull’iter addestrativo del personale navigante dell’AM.

- Sempre in tema di addestramento, immaginando i corsi formativi siano ancora in progress, qual è l’iter istruzionale attualmente previsto per pilota, sensor operator, mission monitor, analista d’immagine e tecnico avionico?

Normalmente i Piloti seguono un iter istruzionale con una prima fase presso la base USA di Holloman e una seconda, che ne completa la prontezza al combattimento, effettuata al rientro in Italia con istruttori del 28° Gruppo sui velivoli in dotazione.
Generalmente il personale destinato alle mansioni di Sensor Operator frequenta un modulo propedeutico di tre settimane presso il nostro Centro di Eccellenza che lo introduce all’ambiente APR, e poi viene inviato negli Stati Uniti per seguire un iter analogo a quello dei piloti.
Gli Analisti di Dati e Immagini (ADI) seguono una batteria di più corsi nel campo del Telerilevamento tenuti dalla Scuola interforze di Aerocooperazione, presso l’aeroporto di Guidonia; alcuni analisti, in seconda fase, vengono qualificati anche all'analisi d’immagini radar.
I tecnici avionici vengono invece formati attraverso corsi di qualificazione e specializzazione svolti in ambito nazionale e altri, tenuti ad hoc presso il 32° Stormo, grazie ai quali sono abilitati ad operare sui sistemi della FA; l’addestramento viene completato con una congrua attività di On-Job Training (OJT), ovvero di affiancamento pratico con tecnici esperti, al 28° Gruppo. E' possibile, qualora ci siano ammodernamenti del sistema, che alcuni tecnici vengano inviati presso la ditta produttrice per il relativo indottrinamento e aggiornamento.
Per la figura del Mission Monitor è infine previsto che, dopo il conseguimento della qualifica Intelligence, frequentino un corso di familiarizzazione sul Sistema d'Arma e svolgano un adeguato periodo di OJT sull’aeroporto di Amendola; la partecipazione a missioni operative integra e completa la prontezza al combattimento.

- Considerando che attualmente non esistono simulatori abilitanti alla condotta di APR, quali sono gli orientamenti della Forza Armata per il prossimo futuro?

Nel prossimo semestre il Centro Eccellenza APR riceverà una piattaforma avanzata di M&S costituita da sistemi generici delle classi mini, tattico e strategico, con cui sarà possibile effettuare anche eventi addestrativi basici a favore di tutte le FF.AA.
Inoltre sono stati avviati studi per l’acquisizione di sistemi specifici destinati alle linee Predator e Strix.

- E’ ipotizzabile che prossimamente i corsi teorico-pratici si tengano esclusivamente presso il Centro Eccellenza APR?

Il Centro Eccellenza APR, secondo quanto disposto dalle direttive interforze, è responsabile dell’addestramento teorico basico per i sistemi al di sotto dei 20 kg e collabora a vari livelli all’indottrinamento di tutto il personale militare del settore APR; laddove le esigenze di frequentatori in ambito interforze eccedessero le capacità di produzione del Centro, sarà possibile addivenire a soluzioni addestrative paritetiche, che dovranno essere opportunamente certificate.

- Il personale è interscambiabile nella condotta dei diversi tipi di APR?

Come per tutti gli aeromobili, anche per sistemi APR è necessario conseguire delle abilitazioni specifiche sulla macchina attraverso dei corsi teorico-pratici. Per i sistemi al di sotto dei 20 kg, dopo aver conseguito la qualifica iniziale su un sistema Mini/Micro APR, gli operatori possono transitare su altra macchina frequentando il corso di abilitazione specifico.
Per i sistemi al di sopra dei 20 kg, i piloti sono già titolari di Brevetto Militare conseguito presso le scuole di volo e pertanto possono transitare su altri velivoli/sistemi frequentando il corso di abilitazione specifico.

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32 stormo image 8 32 stormo image 9 32 stormo image 10
32 stormo image 1132 stormo image 12Il programma Predator deriva dall’esigenza di disporre di un’efficace e moderna componente di aeromobili a pilotaggio remoto UAV, questi particolari velivoli sono in grado di assicurare per lunghi periodi di tempo, attività di sorveglianza e ricognizione di ampie aree o specifiche posizioni traendo vantaggio dal fatto che il pilotaggio e la gestione dei sensori vengono effettuati attraverso una stazione di controllo ubicata a terra e tramite collegamenti dedicati.
L’Aeronautica Militare a partire dal 2001 ha avviato il programma Predator A, allo scopo di acquisire una prima esperienza nel settore, in particolare nello svolgimento di missioni di sorveglianza e ricognizione a lungo raggio.
Il programma prevedeva l’acquisizione di sei RQ 1B e due stazioni di controllo a terra, in occasione della consegna dei primi esemplari, nel dicembre del 2005, è stato ricostituito il 28° Gruppo Velivoli Teleguidati “Le Streghe”, posizionandolo ad Amendola alle dipendenze del 32° Stormo, il 28° Gruppo già appartenente al 3° Stormo di Villafranca era stato posto in posizione “Quadro” nel 1997.
Un sistema a pilotaggio remoto è costituito da quattro componenti: il velivolo, i sensori o carico utile, la stazione a terra per la guida e controllo dell’assetto e il segmento telecomunicazioni per lo scambio dei dati. Il Predator A è un velivolo lungo 8,2 metri, alto 1,82 metri, e con una larghezza delle ali di 14,8 metri, può trasportare quasi 300 kg di carburante che gli permettono di rimanere in volo per circa 20 ore mantenendo una velocità di 135-160 km/h e una quota massima di 8.000 metri. L’aeromobile è equipaggiato con sensori elettro-ottici e infrarosso che permettono di effettuare missioni in ogni condizione di luce, il sistema di riprese è assicurato da una telecamera MTS-A EO/IR, inoltre il Predator è dotato di un sistema Lynx SAR (Synthetic Aperture Radar) in grado di riconoscere bersagli statici o in movimento a terra, di un sistema SIGINT/ESM (Signal Intelligence – Electronic Support Measures) in grado di raccogliere informazioni tramite l’analisi dei segnali, e infine di un sistema di posizionamento GPS (Global Positioning System) e INS (Inertial Navigation System). Velivolo e sensori sono gestiti dalla stazione di controllo a terra GCS (Ground Control Station) che è composta da un gruppo di sottosistemi e postazioni di lavoro utilizzati per la pianificazione e la conduzione della missione, la stazione è semplicemente uno shelter che può essere trasportato con camion, dotato di due radar ad apertura sintetica più un ricevitore satellitare, tre consolle per la gestione della missione, uno per il pilota, uno per l’operatore dei sensori e una multifunzione, il controllo avviene tramite linea visiva LOS (Line of-sight) con data-link in banda C, mentre per il controllo satellitare questo avviene in banda Ku.
Il segmento telecomunicazioni garantisce in tempo reale la guida dell’aeromobile dalla stazione di terra al velivolo, e in senso opposto, il flusso dei video di sorveglianza e di ricognizione.
Nel 2004 al termine della consegna del primo sistema e delle qualificazione del personale, lo Stato Maggiore ha deciso di inviare nel teatro operativo irakeno il Predator A, con lo scopo di supportare e fornire protezione alle nostre forze schierate nel paese mediorientale, missione che si è conclusa nel 2006.
Mentre il Predator, impegnato in Afghanistan dal giugno 2007, nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force), sta proseguendo l’attività con le stesse modalità intraprese per il precedente teatro irakeno, svolgendo ricognizioni aeree in particolari ambiti dove, a causa dell’aspra conformità del territorio, le comunicazioni risultano inadeguate e difficoltose, le condizioni climatiche avverse nonché una minaccia terroristica ancora forte, la presenza degli UAV risulta particolarmente importante per le truppe schierate sul terreno. L’impiego del Predator A in Iraq e Afghanistan ha messo in luce il suo elevato grado di efficacia in virtù della possibilità di permanere per lunghi periodi nei pressi delle zone sottoposte a monitoraggio, non doversi avvicinare eccessivamente alle aree sorvegliate, fornire il flusso video ad alta definizione in tempo reale alle truppe sul terreno. Queste notevoli performance del velivolo sono state utilizzate anche per la sorveglianza in occasione del vertice intergovernativo italo-russo tenutosi a Bari nel 2007.
Nel mese di Maggio del 2011 i Predator inquadrati nel Task Group “Atore”, inseriti nella Joint Air Task Force (JATF), a sua volta dipendente dal Regional Command di Herat, hanno oltrepassato le 6.000 ore di volo, compiute in oltre 750 missioni, e realizzate dal 2007 a oggi, tutte a favore del contingente italiano e delle forze alleate ISAF.
Con il passare del tempo il sistema è stato aggiornato, per migliorare le prestazioni ed eliminare già alcune caratteristiche ormai obsolete, nel 2009 si è proceduto a effettuare degli upgrade classificati come A-Plus, questa variante è stata impiegata per la prima volta durante il Summit del G8 dell’Aquila e attualmente anche in Afghanistan.
I lusinghieri risultati conseguiti hanno portato a considerare l’incremento delle capacità operative, già ampiamente raggiunte dal Predator A, con l’acquisizione di un velivolo con capacità complessive superiori.
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Nello scenario operativo odierno convergono sullo Strumento Militare interforze esigenze vitali di sicurezza e di difesa da soddisfare attraverso le funzioni di prevenzione, difesa avanzata e sorveglianza degli spazi terrestri/marittimi/aerei d’interesse nazionale (Homeland Defence); proiezione di capacità operative per il conseguimento della stabilità e sicurezza anche in zone fuori dai confini nazionali (Expeditionary). In tale ambito il ruolo della componente di sorveglianza e ricognizione aerea basata su aeromobili a pilotaggio remoto è un fattore abilitante in quanto contribuisce in maniera decisa a migliorare la conoscenza delle attività e dei movimenti lungo le vie di comunicazione o nelle zone di interesse.
Pertanto per garantire tali obiettivi il Ministero della Difesa ha dato seguito al programma Predator prevedendo l’acquisizione di sei nuovi UAV nella versione Predator B (designati MQ-9 Reaper dall’USAF e dalla Royal Air Force) con i relativi sensori in grado di operare in ogni condizione di luce e di tempo meteorologico, che potranno garantire prestazioni di livello ancora più elevati rispetto agli A-Plus, una maggiore disponibilità di stazioni di controllo a terra, ulteriori apparati di comunicazione satellitare nonché di mantenere a livello potenziale, l’impiego contemporaneo di tali assetti in due differenti missioni fuori area e una componente operativa/addestrativa sul territorio nazionale.
I Predator B caratterizzati da un altro grado di sviluppo tecnologico, saranno in grado di assolvere un ampio spettro di missioni con una notevole flessibilità d’uso, una rilevante versatilità, un’elevata persistenza e un’accertata efficacia operativa. In particolare il sistema potrà fornire supporto alla lotta contro i dispositivi esplosivi improvvisati che rappresentano la minaccia più insidiosa e comune nei teatri operati odierni. Un ulteriore elemento riguarda la capacità di tali assetti di assicurare lo svolgimento di missioni anche in presenza di contaminazione Nucleare Biologica Chimica e Radiologica per i quali è più elevato il rischio di perdite umane.
I velivoli già operativi hanno raggiunto la IOC (Initial Operational Capabilty) ossia la capacità operativa iniziale e possono essere impiegati senza difficoltà in missioni, come quella di attualità sulla Libia, integrando la capacità NATO nel settore ISR (Intelligence, Surveillance e Reconnaissance).
La variante B del Predator oltre alle notevoli migliorie apportate ai sensori, radar e al sensore elettro–ottico a lunga portata Raytheon MTS-B, può portare anche un notevole armamento che, utilizzando i sei attacchi alari, può essere composto da: bombe intelligenti GBU-12 Paveway o GBU-38 JDAM (Joint Direct Attack Munition) o 14 missili AGM-114 Hellfire. Le dimensioni dell’MQ-9 sono sostanzialmente superiori rispetto all’RQ-1, infatti abbiamo un’apertura alare di 20 metri, una lunghezza di 12 metri e un peso massimo di 4.760 chilogrammi, la tangenza massima raggiungibile è di 15.000 metri, la velocità è molto superiore rispetto al Predator A, ben 400 chilometri orari, con i 1.300 chilogrammi di carburante può volare per 15 ore ad un’altitudine media, invece in alta quota l’autonomia si prolunga dalle 24 alle 40 ore di volo.
“Fonte Claudio Toselli”
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Intervista al Maggiore Pilota AF

- Comandante, qual è il suo background?

Provengo dal corso Sparviero IV, ho frequentato le scuole di volo USA di Sheppard e l’OCU (Operational Conversion Unit) presso il 101° Gruppo Volo.
Al termine del corso di conversione sono stato assegnato ad Istrana – 51° Stormo, 103° Gruppo Volo, dove ho svolto l’attività di Volo su AMX fino al 2009, quando sono stato trasferito ad Amendola quale istruttore. Da luglio 2012 sono il Comandante dell’OCU.

- In vista dell’uscita di linea dell’AMX, come si configura attualmente l’attività del Gruppo?

Non vi sono sostanziali cambiamenti nell’iter addestrativo che viene continuamente aggiornato con le ultime lesson learned.

- Quali sono le prospettive immediate e future del Reparto?

Il 32° Stormo sta affrontando una radicale trasformazione per essere pronto a ricevere i primi velivoli F 35 (JSF).

- Dopo il periodo di piena operatività in cui il 101° poteva contare su 18 biposto e 5-6 monoposto che gli consentivano di preservare il secondario ruolo “strike”, quale è l’attuale consistenza del Reparto?

I velivoli disponibili non sono più assegnati al Gruppo Volo, ma sono in carico al GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili).
Pertanto il GEA, attraverso un’attenta e dettagliata pianificazione mensile, coordina le richieste di risorse per tutto l’anno in relazione alle esigenze addestrative e operative e in base al numero dei piloti disponibili.

- Gli AMX-T ACOL impiegano il pod Reccelite?

No.
Lo utilizzano solo alcuni velivoli monoposto che contemplano le modifiche necessarie alla gestione del pod tra cui i quattro caccia AMX dell’Aeronautica Militare che nei sei anni circa di attività in Afghanistan hanno effettuato molteplici missioni operative, tra supporto aereo ravvicinato e ricognizione tattica, dimostrando grande versatilità e affidabilità sia in missioni diurne che notturne.
La tecnologia è un elemento essenziale in dotazione ai velivoli dell’Aeronautica Militare; in Afghanistan, ad esempio, ci ha consentito di raggiungere con altissima precisione oltre 7.500 target assegnati nell’ambito delle missioni di attacco e di ricognizione, senza alcun danno collaterale.

- Il Gruppo si occupa di standardizzazione operativa ed addestrativa sul velivolo, esattamente, di cosa si tratta?

La standardizzazione operativa è il concetto secondo cui tutti i piloti devono conoscere ed operare a livello procedurale nello stesso modo.
E’ frutto di un continuo scambio tra i reparti che utilizzano gli AMX ed il Gruppo OCU, i quali operano talvolta insieme, ma sempre comunque in sinergia per coordinare ed accentrare gli eventuali aggiornamenti o migliorie di procedure che però vengono formalizzati solo attraverso l’opera di ufficializzazione da parte del Gruppo OCU.
Questo permette di avere unicità di procedure ma comunione nei miglioramenti.
Analogamente l’addestramento viene attagliato in base all’esperienza degli istruttori ma sopratutto in base alle richieste dei Reparti.
Entrambi gli argomenti sono trattati nelle riunioni di standardizzazione e nelle syllabus conference, dove vengono definiti i singoli dettagli di addestramento e di operazioni.
L’attività svolta dagli AMX nel teatro afghano, ad esempio, è la riprova della bontà delle scelte strategiche dell’AM per quanto riguarda i sistemi d’arma e l’addestramento dei propri equipaggi.

- Quanti sono, a tutt’oggi, i corsi effettuati dal 101°?

Più di una trentina di corsi completi di conversione operativa e svariati corsi di recurrency di personale precedentemente impiegato su AMX.

- Il 31 maggio del 2008 sono state festeggiate le 15.000 ore volo, attualmente, quale è il traguardo raggiunto?

La linea AMX ha superato le 200.000, di cui più di 9.000 in ISAF con il Task Group Black Cats in oltre 3.500 missioni effettuate; traguardo mai più eguagliato da un velivolo da combattimento italiano in operazioni fuori dai confini nazionali dalla fine della Seconda guerra mondiale.

- Gli istruttori vengono formati al Reparto?

Gli istruttori sono attentamente scelti tra i piloti più esperti e capaci della linea.
La rosa dei nomi è coordinata con i Comandanti dei vari Gruppi Volo, che accettano di privarsi di preziose risorse per poi ricevere successivamente giovani piloti preparati ed affidabili.

- Quanti sono e quale è il loro background?

Generalmente sono sempre i piloti della linea con un adeguata esperienza (preferibilmente anche operativa reale), con una qualifica minima di Capo Coppia e una considerevole esperienza in volo.

- I frequentatori provengono ancora dal corso pre-operativo presso il 212° Gruppo di Galatina su MB 339CD?

Si

- In media, quanti sono?

Dipende molto dai corsi pre-operativi.

- Ci sono ancora piloti stranieri in exchange?

Si. Frequentano ad Amendola il corso, ma generalmente sono poi trasferiti ai Gruppi Volo di Istrana per la vicinanza con la base di Aviano.

- Quali ruoli svolgono?

Esattamente analoghi a quello dei nostri piloti, ovviamente integrano le procedure con quanto svolto sulla loro macchina di provenienza, ad esempio l’A 10.

- Come sono ripartite e su cosa vertono le lezioni teorico-pratiche a terra e le ore volo?

Le lezioni teorico pratiche costituiscono la base dottrinale che ogni pilota è tenuto a conoscere.
Il 101° Gruppo OCU, sulla base delle lessons learned e lessons identified emerse nelle operazioni alle quali ha partecipato il velivolo AMX negli ultimi anni, ha il compito di aggiornare tutti i briefing e le lezioni da effettuare ai piloti della linea.
Una volta appresa la parte teorica, quanto studiato viene messo in pratica nelle missioni addestrative.

- Quali sono gli step da superare?

Ce ne sono differenti: presso il 101° Gruppo OCU, previo superamento di un esame, si consegue la LCR (Limited Combat Readiness).
Presso il Gruppo Volo si consegue invece la FCR (Full Combat Readiness).
Con questa qualifica il Pilota è pronto per essere impiegato in qualsiasi operazione o conflitto.
Le successive qualifiche di Capo Coppia, Capo Formazione e Istruttore vengono conseguite solo al raggiungimento di determinati livelli di esperienza e in seguito ad addestramento specifico dedicato.

- Quante sono le ore volo al simulatore, quelle con istruttore, quelle da solista e quelle necessarie al raggiungimento della LCR?

Tutte le ore presso il 101° Gruppo OCU vengono effettuate con la supervisione di almeno un istruttore.
Nelle ore da solista la supervisione viene effettuata da un istruttore su un altro velivolo.

- L’attività addestrativa viene svolta anche all’estero?

Si, sulla base delle esercitazioni pianificate dagli Alti Comandi.

- Nel caso, essa prevede anche la partecipazione a esercitazioni NATO e non?

Si, le più importanti negli ultimi anni sono state la Green e Red Flag effettuate presso la Nellis AFB in Nevada.

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32 stormo image 35Clicca sulla patch per vedere la scheda sul velivolo AM-X / Click on the patch to see the sheet on the AM-X aircraft
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Gli autori desiderano ringraziare tutto il personale del 32° Stormo e l'Ufficio Pubblica Informazione di SMA (Roma)
Testo di Raffaele Fusilli, Aeronautica Militare e Claudio Toselli.
Foto di Raffaele Fusilli, Guglielmo Guglielmi, Vito Del Vecchio e Aeronautica Militare
Maggio 2014

 

English translation

The 32° Stormo (Wing) was formed on December 1, 1936 at Cagliari Elmas Airport on two Gruppi (Squadrons): the 38° (49ª and 50ª Squadriglia or Flight) stationed at Aviano and the 89° (228ª and 229ª Squadriglia) at Forlì airport activated with the personnel of the dissolved Squadriglie 194ª and 195ª. On 3 April of the same year the King handed over to Lieutenant Colonel Vincenzo Napoli, first Commander of the 32° Stormo, the flag of Combat. In 1937 the Stormo was assigned the three-engined Siai Marchetti SM.81 called "Bat", while in 1938 he participated in important aerial naval maneuvers on the Gulf of Naples, employing royal bombs on the polygon of Furbara. In 1939, during the transition on the three-engined aircraft Siai Marchetti S.79 called "Sparviero", the 38° Gruppo remained in Elmas while the 89° Gruppo was moved to the airport of Alghero. On June 3, 1940, the 32° Stormo risked himself in Decimomannu. It was not until June 3, 1940. With the outbreak of war the Unit was immediately engaged in operations. He participated in the war against Biserta, against and in the first battle of the Balearic Islands against and the Unit deserved the Silver Medal to Military Valor. In January-September 1941, the Stormo continued to operate in the war and during one of the actions conducted against Gibraltar, on May 8, in a bitter air combat fell the Commander of the 49ª Squadriglia, Captain Armando Boetto, whose memory was awarded a Gold Medal of Military Valor and whose name is now dedicated to the Stormo. The fervent activity during the World War is witnessed by the numerous actions of war and the hours of flight produced; In fact, from June 10, 1940 to September 1, 1941 were 258 war missions for a total of 1,790 flight hours. At the end of this intense period the Unit assumed the name of 32° Stormo Aerosiluranti (Torpedo Wing) and in October 1941 received in assignment the first Savoia Marchetti S.84 in replacement of the aircraft S.79. In May 1942 the Stormo was transferred to Gioia del Colle. In this period he participated in the "Battle of Mid-august" against the largest English convoy ever appeared in the Mediterranean paying a high tribute of sacrifice and blood in the fight. On January 10, 1943, the Stormo was transferred to Lecce with its 38° Gruppo, (89° had become autonomous) where it was flanked by 43° Gruppo Combattimento (Combat Squadron) equipped with reconnaissance Caproni Ca.314. On January 27, 1943, the 32° Stormo was dissolved. Its Gruppi became autonomous. Twenty-four years later, on September 10, 1967, the 32° Stormo was reconstituted at Brindisi Airport with the role of Caccia Bombardieri e Ricognitori (CBR or Fighter Bombers and Reconnaissance); the 13° Gruppo was placed in his employ. The aircraft was the aircraft G 91R which gave way in 1974 to the twin-engine G 91Y. On July 1, 1993, the 32° Stormo was deployed on the Amendola Air Base (Foggia) with its dependencies on the 13° Gruppo CBR, the 201° Gruppo OCU (Operational Conversion Unit) and the 204° Gruppo on the G 91T aircraft. Since July 31, 1995, the 101° Gruppo OCU has been placed under the control of the 32° Stormo to flank the already present 13° Gruppo and, in the same circumstance, was put in position "Framework" the 201° Gruppo OCU. From 15 September the 204° Gruppo, where the last pre-operational training for military pilots took place, was also placed in position "Framework" while on 30 September the aircraft G 91T was removed. Since then, the 13° Gruppo operates on AM-X aircraft and the 101° Gruppo carries out training activities on AM-X T aircraft (two-seater version of the AM-X aircraft). Since December 9, 1997, the 32° Stormo participated in the operation "Deliberate Guard" for the maintenance of peace in Bosnia. This concludes the transition period of the Stormo that reaches full operation on the aircraft AM-X. In the spring of 1999, to face the crisis in Kosovo, was established on the basis of Amendola the AM-X operational section. The same one, placed under the Commander of the 32° Stormo, was composed of aircrafts and crews of the 2°, 3°, 32° and 51° Stormo. and operated on the Balkan territory carrying out more than 220 missions. Subsequently and for each year, the Stormo participates with its Gruppi and its support staff, foreign risks, exercises and real operations with the aircraft AM-X. Noteworthy was the use of the aircraft AM-X also for the surveillance of the airspace of Rome on the occasion of the funeral of the Holy Father John Paul II, for the installation of Pope Benedict XVI and for the signing of the "Treaty establishing a Constitution for Europe". But the operational uniqueness of the Unit is linked to the third Gruppo Volo: March 1, 2002 is constituted at the 32° Stormo the Gruppo Velivoli Teleguidati (Teleported Aircraft Squadron) with the task of acquiring and maintaining the ability to conduct air operations with unmanned aircraft "Predator". From February 1, 2005, the Unit takes the signs of the 28° Gruppo "Le Streghe", reconstituted after the dissolution of the 3° Stormo of Villafranca, with the prestigious task of renewing its traditions. With the acquisition of the "Predator" aircraft, the Gruppo is facing a new challenge that puts it at the forefront and at the forefront of the technological potential that can be used in international crisis scenarios. The 28° Gruppo, equipped with Predator aircraft, has operated since its establishment in the field of ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), maturing an increasing experience as a result of the numerous real activities such as the Operation "Ancient Babylon" in Iraq, the "Unified Protector" operation in Libya and support for the G8 held in the city of L'Aquila, in addition to participating in several exercises in the SAR (Search and Rescue) also in a hostile environment, both on land and sea. The 32° Stormo, first in 2007 with the 28° Gruppo Volo and then in 2009 with the AMX, redeployment with two different cells in Afghanistan; the first, equipped with Predator aircraft under the banner of the Task Group "ASTORE", conducted several sorties in favor of the Italian contingent and allied forces, observing, for several hours, over 6,000 targets while the second, equipped with AMX aircraft under the banner of the Task Group "Black Cats", has worked in reconnaissance missions and support to troops on the ground supporting the ISAF mission day after day. The personnel and aircraft of the 32° Stormo continue today, the operation outside the national borders in Afghanistan, as part of the mission ISAF (International Security Assistance Force) on the air base of Herat, with AMX and "Predator B". At the same time, from 22 July to 09 November participated in the Operation "Unified Protector" which saw its staff engaged with the redeployment on the airport of Trapani Birgi, from 22 July to 31 October, with AMX aircraft operating, according to the mandate received from NATO, both in the role of fighter-bomber and in the role of reconnaissance by using the high-resolution sensors of the system "Reccelite", reaching a total of about 500 hours flown. It has also operated directly from Amendola airport with the MQ-9 "Predator B" remotely piloted aircraft, carrying out ISR missions (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) flying over the areas of interest for operations on the North African country, carrying out missions for a total of about 360 hours of flight. On March 13, 2011, the aircraft Reaper MQ-9 equipment to 28° Gruppo Volo, carried out its first operational mission, within the NATO operation "Joint Enterprise", flying over the territory of Kosovo under the control, remotely, of technical personnel-operating on the base of Amendola, activity carried out constantly until today. Since 2013, the 32° Stormo, always with RPA (Remotely Piloted Aircraft) carries out aerial surveillance activities with the dual purpose of saving lives in danger and identifying the mother ships, used by the boatmen, Operation Mare Nostrum, with a very significant deterrent effect. In December 2013, for a program in the process of transformation and reorganization of the Air Force the 13° Gruppo Volo, after a history of 96 years, is placed in position "Framework". In fact, the future, already outlined, identifies Amendola as the first base in Europe to receive the 5ª generation JSF (Joint Strike Fighter) aircraft. In the employ of the 32° Stormo "Armando Boetto", dislocated on the airport of Amendola, they operate the 101° OCU on aircrafts AMX, the 28° Gruppo on aircrafts Predator, the Gruppo Efficenza Aeromobili (GEA or Aircraft Engineering Squadron) constituted December 10, 2002, the 432° Gruppo STO, the 532° Gruppo SLO, Gruppo Protezione delle Forze (GPF or Force Protection Squadron) and 632ª Squadriglia Collegamenti (Flight Liaison) on MB 339 aircraft.
Source "Aeronautica Militare"

Interview with Major LV (Remote Pilot Aircraft)

- What is the professional background of pilot, sensor operator, mission monitor, image analyst and avionics technician?

The Pilot of RPA of the 28° Gruppo, Commander of the Predator Mission, is a Pilot Officer from the Regular Courses of the Accademia Aeronautica (Air Academy) or Complement Courses, inserted in the 28° Gruppo after obtaining the Brevetto di Pilota Militare (BPM or Military Pilot’s License) thanks to the frequency of flight courses carried out in Italy at the Aeronautica Militare (AM or Italian Air Force) or abroad, in particular at the USAF, and after having gained a solid operating experience of flight in the AM, jet or conventional departments, which allows him to operate in such a diversified operating environment for use and roles as that of RPA AM .
The Sensor Operators, operators of on-board sensors, come from the role Sergeants or Marshals category Supporto Operativo Informazioni e Sicurezza (SOIS or Operational Support Information and Security), normally qualified Analista Dati e Immagini (ADI or Analyst Data and Images) and/or intelligence.
The Mission Monitor, Mission Supervisor, is a SOIS Officer or Controllo Spazio Aereo-Difesa Aerea (CSA-DA or Air Space Control-Air Defense), preferably qualified intelligence. Image analysts come from the roles Officers or NCOs category SOIS qualified ADI, preferably intelligence.
Unlike the Sensor Operators, the Avionics Technicians are NCO Electronic Maintainers qualified on the Weapon System with scheduled frequency of specific theoretical and practical courses.

- How and where are they trained?

The staff is qualified in Italy, at the 28° Gruppo, or in the United States.
A fair share of pilots and sensor operators is in fact enabled to operate with the MQ-1 and MQ-9 Systems at the Holloman AFB (Air Force Base), New Mexico, and then continue the training process aimed at Combat Readiness at the 28° Gruppo.

- How is the shortage of simulators compensated?

At the moment this deficiency is compensated by the constant supervision of qualified instructors APR of the 28° Gruppo that implement an intense training program.

- During the mission, what is their turnover?

The shift work of staff during operational activity varies according to theneeds, although normally it occurs every two hours.

- Are there contacts and exchanges of knowledge and experience with personnel of other Italian and foreign armed forces with APR?

The close cooperation between AM and USAF has enabled a crew exchange program that normally sees the alternation of a pilot instructor and a sensor operator instructor, on a three-year basis.

- We know that the operator at the consolle of the MQ-1/MQ-9 system is able to extend the mission of the aircraft by exploiting the upward currents present in the theater, as he is not able to perceive the same sensory, How exactly does this happen?

AM evaluates the element "man" as a pivotal element able to exploit fully and with maximum effectiveness the advanced technology made available to him.
This is done through effective selection and training processes, and the experience that the staff has the opportunity to mature in the most delicate operating contexts.
Only thanks to the above factors the pilot of RPA AM can "merge" to the Weapon System able to interpret the sensors on board of the aircraft as if they were their own body sensors.

- Does the control of the aircraft in theatres outside the area, or at least thousands of kilometres away from home base, require the presence of personnel on site?

RPA operations in Theatres Outside Area require a minimum presence of
staffing.

- In the context of Operation Mare Nostrum, where the distances are certainly less, are RPA AM managed by Amendola?

As part of the Operation Mare Nostrum, the RPA AM, although normally managed by the base of Amendola, can also operate from other air bases.

- Would it be conceivable that the RPA of 28° could interact with piloted aircraft?

The RPA AM aircraft operate constantly in the most complex operating scenarios, in synergy with other types of aircraft providing their fundamental contribution in the exercise of Air Power.
In Afghanistan, for example, AMX and Predator were complementary.
The air component in the fight against asymmetric threats is essential as it ensures persistence and pervasiveness (a constant presence in the area of operations).
During Operation ISAF, AMX and Predator conducted a joint activity to provide full motion video to the forces operating on the ground.

- Could they manage their use?

At the moment APR AM systems can only be conducted by military pilots operating from the cockpit of the system.

- MQ-1 and MQ-9 are equipped with steering?

Certainly: the only difference between MQ-1/MQ-9 aircraft and "piloted" aircraft lies in the fact that the system’s cockpit is not on board the aircraft, but rather thousands of miles away from the aircraft itself.

- Are they able to take off and land on their own?

The procedures provide that take-offs and landings are managed by pilot personnel within the Control Station.

- Maintenance is carried out both at the Group and at the company?

Maintenance processes are normally carried out by the staff of the 28° Gruppo.

- Was the Predator that fell in Iraq on 15 May 2006 able to return to service?

In that particular event the aircraft did not suffer damage, after carrying out the necessary checks, the aircraft returned to line.

- What are the operations, both military and civilian, in which both the Predator A/A+ and the Reaper were used?

Despite the limited reference period, since 2004 Pilotage Systems
Remote AM were employed in Iraq in Operation Ancient Babylon, in Afghanistan in favor of ISAF, in the Operation Unified Protector carried out in the skies of Libya, in Kosovo in support of the KFOR contingent, in missions of surveillance, patrolling, control of territory and national waters, in search and rescue operations and humanitarian support, as in the context of the Mare Nostrum Mission.

- In terms of flight time, what has been achieved so far by the three types of aircraft?

In less than ten years of activity, the MQ-1 and MQ-9 systems have carried out more than 17,000 hours of flight, mostly in the context of the most delicate operations.

Interview with Colonel GC (Commander Center of Excellence Remote Piloting Aircraft)

- What is the role of the RPA (Remotely Piloted Aircraft) Centre of Excellence in AM?

In 2006, the General Staff of Defense assigned to the Aeronautica Militare the leadership of a multi-service Center that provided support to studies, solving problems in the field of capabilities and lines of development of the RPA segment.
It has therefore been designed as an inter-branch department of experts in the field that would be able to promote integration, standardization, capacity and operational growth of the sector, acting as a reference reality for the interoperability and growth of the specific segment.
In summary, the Centre today has the role of supporting the development of the RPA sector, and performs it through the identification of integrated solutions for the benefit of interoperability and the conduct of aviation operations in the sector, also taking care of the basic training of the relevant operators.

- Does it also form personnel of other armed forces?

Yes, since 2010, among those who attend the basic theoretical courses for Operators of RPA class "Micro" and "Mini" we have, according to their needs, also personnel of the other Armed Forces and the Carabinieri.

- Speaking of regulations, standardization and certification, what is meant by "dual use" factors?

The concept of "dual use" expresses the possibility that RPA systems - by virtue of their technical characteristics, connectivity and flexibility of use - can be usefully used also for activities not strictly military, in collaboration with the institutional activities of other Dicasteries (e.g. the contribution to national security during "major events", possible monitoring of the territory in case of natural disasters, search and rescue boats in difficulty, etc.). Thanks to innovative solutions of dynamic management of dedicated areas (c.d. smart segregation), the flight activity with RPA is carried out in complete safety and minimizing the limitations imposed on the remaining air traffic, including civil.

- In relation to the use of RPA within specified airspace and with the limitations set out in the appropriate technical-operational document adopted by the Aeronautica Militare, in the case of particular operational needs (military and non-military) are there any exceptions to Law no.178 of 14.07.2004, OJ No 20.07.2004?

Law no.178 of 14.07.2004 was repealed by the Code of the military system issued by Legislative Decree of the President of the Republic no. 66 of 15 March 2010.
The art. 247 (Authorization and limits to the use of the RPA supplied to the Armed Forces) of the Decree prescribes that the use of RPA takes place within certain airspace and with the limitations established by the technical documentation operating between the Aeronautica Militare and the Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC or National Civil Aviation Authority): the document in question has reached the third version, DTO-003 of July 2013.
The same article of law adds that, while the determination of airspace remains, in the course of operations on national territory or abroad related to crisis situations or armed conflict, the use of RPA is not subject to these limitations.

- In the context of the new training procedures of the Armed Force, is provision made for the training of personnel for the purpose of operating the RPA, which are trained ad hoc and not from piloted aircraft?

The art. 248 of the Presidential Decree 66/90, paragraph 1, states that "The conduct of RPA weighing less than 20 kg (omissis) is entrusted to military personnel in possession of a suitable qualification ...." ; Over the years, the AM has produced training procedures in compliance with international/NATO standards, which are being refined as a result of the consolidation of experience.
For the remaining systems, national legislation requires a pilot to allow safe use in national airspace - often congested. The pilot therefore maintains his qualifications on both RPA and adjacent pilot aircraft, with detailed solutions that are evolving through sector studies on the training process of the AM crew.

- Still on the subject of training, assuming that the training courses are still in progress, what is the educational process currently planned for pilot, sensor operator, mission monitor, image analyst and avionics technician?

Normally the Pilots follow an instructional process with a first phase at the US base in Holloman and a second, which completes the readiness to combat, carried out on the return to Italy with instructors of the 28° Gruppo on the aircraft supplied.
Generally, the staff assigned to the tasks of sensor operator attend a preliminary module of three weeks at our Center of Excellence that introduces it to the environment PRA, and then is sent to the United States to follow a process similar to that of pilots.
The Analysts of Data and Images (ADI) follow a battery of several courses in the field of remote sensing held by the School interforce Aerocooperazione, at the airport of Guidonia; some analysts, in the second phase, are also qualified for the analysis of radar images.
The avionics technicians are instead trained through courses of qualification and specialization carried out in national field and others, held ad hoc near the 32° Stormo, thanks to which they are qualified to operate on the systems of the Armed Force; the training is completed with an adequate on-job training (OJT), or practical support with experienced technicians, to the 28° Gruppo. It is possible, if there are upgrades of the system, that some technicians are sent to the manufacturer for its indoctrination and updating.
For the figure of the Mission Monitor it is finally provided that, after the achievement of the Intelligence qualification, they attend a familiarization course on the Weapon System and carry out an adequate period of OJT on the airport of Amendola; participation in operational missions integrates and completes combat readiness.

- Given that there are currently no simulators enabling the conduct of RPA, what are the Armed Force’s guidelines for the near future?

In the next semester, the RPA Excellence Center will receive an advanced M&S platform consisting of generic systems of mini, tactical and strategic classes, with which it will also be possible to carry out basic training events in favor of all Armed Forces.
In addition, studies have been undertaken for the acquisition of specific systems for the Predator and Strix lines.

- Is it conceivable that theoretical and practical courses will be held exclusively at the RPA Centre of Excellence in the near future?

The RPA Centre of Excellence in accordance with the inter-strength directives, is responsible for basic theoretical training for systems below 20 kg and collaborates at various levels to indoctrination of all military personnel in the RPA sector; where the needs of cross-party trainers exceed the production capacity of the Centre, it will be possible to reach equal training solutions, which will have to be properly certified.

- Is staff interchangeable in the conduct of different types of RPA?

As with all aircraft, for RPA systems it is necessary to obtain specific machine ratings through theoretical and practical courses. For systems below 20 kg, after having obtained the initial qualification on a Mini/Micro RPA system, operators can pass on another machine by attending the specific skill course.
For systems above 20 kg, pilots are already holders of a Brevetto Militare obtained at flight schools and therefore can pass on other aircraft/ systems by attending the specific skill course.

Predator
The Predator program comes from the need to have an effective and modern component of remote piloted aircraft UAV, these particular aircraft are able to ensure for long periods of time, surveillance and reconnaissance of large areas or specific locations, taking advantage of the fact that the sensors are piloted and managed through a control station located on the ground and through dedicated links.
The Aeronautica Militare started in the 2001 the program Predator A, in order to acquire a first experience in the field, in particular in the conduct of surveillance and long-range reconnaissance missions.
The program foresaw the acquisition of six RQ 1B and two control stations on the ground, on the occasion of the delivery of the first examples, in December of 2005, was reconstituted the 28° Gruppo Velivoli Teleguidati "Le Streghe", placing it in Amendola under the control of the 32° Stormo, the 28° Gruppo already belonging to the 3° Stormo of Villafranca had been placed in the "Framework" position in 1997.
A remote-controlled system consists of four components: the aircraft, sensors or payload, the ground station for guidance and attitude control, and the telecommunications segment for data exchange. Predator A is an 8.2-meter-long, 1.82-meter-high, wing-width 14.8-meter-wide aircraft that can carry nearly 300 kg of fuel that allows it to remain in flight for about 20 hours at 135-160 km/h and a maximum altitude of 8,000 meters. The aircraft is equipped with electro-optical and infrared sensors that allow missions in all light conditions, the shooting system is ensured by an MTS-A EO/IR camera, and the Predator is equipped with a Lynx SAR (Synthetic Aperture Radar) system able to recognize static or moving targets on the ground, a SIGINT/ESM system (Signal Intelligence - Electronic Support Measures) able to collect information through the analysis of signals, and finally a GPS positioning system (Global Positioning System) and INS (Inertial Navigation System). Aircraft and sensors are operated by the ground control station GCS (Ground Control Station) which consists of a group of subsystems and workstations used for planning and conducting the mission, the station is simply a shelter that can be transported by truck, equipped with two synthetic opening radars plus a satellite receiver, three consolles for mission management, one for the pilot, one for the sensor operator and a multifunction, the control is via LOS (Line of-sight) visual line with data-link in band C, while for satellite control this is done in band Ku.
The telecommunications segment ensures real-time aircraft guidance from the ground station to the aircraft, and in the opposite direction, the flow of surveillance and reconnaissance videos.
In 2004 at the end of the delivery of the first system and the qualification of the personnel, the General Staff decided to send the Iraqi operating theater Predator A, with the aim of supporting and providing protection to our forces deployed in the Middle Eastern country, mission that ended in 2006.
While the Predator, which has been engaged in Afghanistan since June 2007, in the framework of the ISAF (International Security Assistance Force) mission, is continuing its activities in the same way as the previous Iraqi theatre, conducting aerial reconnaissance in particular areas where, due to the harsh conformity of the territory, communications are inadequate and difficult, adverse weather conditions and a terrorist threat still strong, The presence of UAV is particularly important for troops deployed on the ground. The use of Predator A in Iraq and Afghanistan has highlighted its high degree of effectiveness by virtue of the possibility of staying for long periods in the vicinity of the areas under monitoring, not having to get too close to the monitored areas, provide real-time high-definition video stream to troops on the ground. These remarkable performances of the aircraft were also used for surveillance at the Italian-Russian intergovernmental summit held in Bari in 2007.
In May 2011, the Predator Task Group "Atore", part of the Joint Air Task Force (JATF), which in turn is dependent on the Regional Command of Herat, have exceeded the 6,000 hours of flight, completed in over 750 missions, and carried out since 2007 to date, all in favor of the Italian contingent and the allied ISAF forces.
With the passage of time the system has been updated, in order to improve the performances and to eliminate already some characteristics by now obsolete, in 2009 it has proceeded to carry out of the upgrades classified as A-Plus, this variant was first used at the G8 Summit in L'Aquila and now also in Afghanistan.
The flattering results achieved have led to consider the increase in operational capabilities, already largely achieved by Predator A, with the acquisition of an aircraft with superior overall capacity.
In today’s operational scenario converge on the Military Instrument interforces vital security and defence needs to be met through the functions of prevention, advanced defense and surveillance of land/sea/air spaces of national interest (Homeland Defence); projection of operational capabilities to achieve stability and security even in areas outside national borders (Expeditionary). In this context, the role of the remote piloted aircraft-based air surveillance and reconnaissance component is an enabling factor in that it contributes decisively to improving knowledge of activities and movements along communication routes or in areas of interest.
Therefore, to ensure these objectives, the Ministry of Defense followed up the Predator program by providing for the acquisition of six new UAVs in the Predator B version (designated MQ-9 Reaper by the USAF and the Royal Air Force) with its sensors capable of operating in all conditions of light and weather, which will ensure even higher performance than the A-Plus, greater availability of ground control stations, further satellite communication equipment as well as to maintain at potential level, the simultaneous use of these arrangements in two different missions outside the area and an operational/training component on national territory.
Predator B characterized by another degree of technological development, will be able to perform a wide range of missions with considerable flexibility of use, considerable versatility, high persistence and proven operational effectiveness. In particular, the system will be able to support the fight against improvised explosive devices that represent the most insidious and common threat in today’s operating theatres. A further element concerns the ability of these arrangements to ensure the carrying out of missions even in the presence of chemical and radiological biological nuclear contamination for which the risk of human loss is higher.
The aircraft already in operation have reached (IOC Initial Operational Capabilty) that is the initial operational capability and can be used without difficulty in missions, such as the current one on Libya, integrating NATO capacity in the ISR sector (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance).
The B variant of the Predator in addition to the significant improvements made to sensors, radar and long-range electro-optical sensor Raytheon MTS-B, can also bring a significant armament that, using the six wing attacks, can be composed of: smart bombs GBU-12 Paveway or GBU-38 JDAM (Joint Direct Attack Munition) or 14 AGM-114 Hellfire missiles. The size of the MQ-9 is substantially higher than the RQ-1, in fact we have a wingspan of 20 meters, a length of 12 meters and a maximum weight of 4,760 kilograms, the maximum tangent attainable is 15,000 meters, The speed is much higher than the Predator A, well 400 kilometers per hour, with the 1,300 kilograms of fuel can fly for 15 hours at an average altitude, instead at high altitude the range is extended from 24 to 40 hours of flight.
"Source Claudio Toselli"

Interview with Major Pilot AF

- Commander, what’s your background?

I come from the course Sparviero IV, I have attended the schools of flight USA of Sheppard and the OCU (Operational Conversion Unit) near the 101° Gruppo Volo.
At the end of the conversion course I was assigned to Istrana - 51° Stormo, 103° Gruppo Volo, where I carried out the activity of flight on AMX until 2009, when I was transferred to Amendola as an instructor. Since July 2012 I am the Commander of the OCU.

- In view of the AMX line-out, what is the current status of the Gruppo’s activities?

There are no substantial changes in the training process that is continually updated with the latest lessons learned.

- What are the immediate and future prospects of the Unit?

The 32° Stormo is undergoing a radical transformation to be ready to receive the first F 35 (JSF) aircraft.

- After the period of full operation in which the 101° could count on 18 two-seaters and 5-6 single-seaters that allowed him to preserve the secondary role "strike", what is the current consistency of the Unit?

The available aircraft are no longer assigned to the Gruppo Volo, but are charged to the Gruppo Efficienza Aeromobili.
Therefore, the GEA, through a careful and detailed monthly planning, coordinates the requests for resources throughout the year in relation to the training and operational needs and based on the number of pilots available.

- Do the AMX-T ACOL use the Reccelite pod?

No.
Only some single-seater aircraft with modifications necessary for the management of the pod, including the four Aeronautica Militare AMX fighters that during the six years or so of activity in Afghanistan have carried out multiple operational missions, including close air support and tactical reconnaissance, demonstrating great versatility and reliability in both day and night missions.
The technology is an essential element in the aircraft of the Aeronautica Militare; in Afghanistan, for example, has allowed us to reach with very high precision over 7,500 targets assigned as part of the missions of attack and reconnaissance, without any collateral damage.

- The Gruppo deals with operational standardization and training on what exactly is this about?

Operational standardization is the concept that all pilots must know and operate at procedural level in the same way.
It is the result of a continuous exchange between the units that use the AMX and the OCU, which sometimes work together, but always in synergy to coordinate and centralize any updates or improvements of procedures that are formalized only through the work of formalization by the OCU.
This allows us to have uniqueness of procedures but communion in improvements.
Similarly, the training is adjusted according to the experience of the instructors but especially according to the requests of the units.
Both topics are dealt with in standardization meetings and in syllabus conference, where the individual training and operations details are defined.
The work carried out by the AMX in the Afghan theater, for example, is proof of the quality of the AM’s strategic choices regarding weapon systems, and
the training of their own crews.

- How many courses have been run since the year 101°?

More than thirty complete operational conversion courses and several recurrence of personnel previously employed on AMX.

- On 31 May 2008, the 15,000 flight hours were celebrated, what is the current milestone?

The AMX line exceeded 200,000, including more than 9,000 in ISAF with the Task Group Black Cats in over 3,500 missions performed; goal never equaled by an Italian combat aircraft in operations outside the national borders since the end of World War II.

- Are instructors trained in the Unit?

The instructors are carefully chosen from the most experienced and capable pilots of the line.
The rose of names is coordinated with the Commanders of the various Gruppi Volo, which agree to deprive themselves of valuable resources and then receive later young pilots prepared and reliable.

- How many are there and what is their background?

Generally they are always the pilots of the line with an adequate experience
(preferably also real operational) with a minimum qualification of Capo Coppia (Section Leader) and considerable flying experience.

- Do the attendees still come from the pre-operational course at the 212° Gruppo of Galatina on MB 339CD?

Yes

- On average, how many are there?

It depends a lot on pre-operational courses.

- Are there still foreign pilots in exchange?

Yes. They attend the course in Amendola, but generally they are then transferred to Gruppi Volo of Istrana for proximity to the base of Aviano.

- What roles do they play?

Exactly analogous to that of our pilots, obviously they integrate the procedures with what carried out on their machine of origin, for example the A 10.

- How theoretical and practical lessons on the ground and the flying hours?

The practical theoretical lessons constitute the doctrinal basis that each pilot is well-known.
The 101° Gruppo OCU, based on lessons learned and lessons identified emerged in the operations in which participated in the AMX aircraft in recent years, has the task of updating all briefings and lessons to be conducted to pilots of the line.
Once the theoretical part is learned, what is studied is put into practice in training missions.

- What are the steps to go through?

There are different: at the 101° Gruppo OCU, after passing a examination, follows the LCR (Limited Combat Readiness).
At the Gruppo Volo, the FCR (Full Combat Readiness) is achieved.
With this qualification the pilot is ready to be employed in any operation or conflict.
The subsequent qualifications of Capo Coppia, Capo Formazione (Formation Leader) and Instructor are obtained only upon the achievement of certain levels of experience and following specific dedicated training.

- What are the flight hours to the simulator, those with instructor, those solo and those necessary to reach the LCR?

All hours at the 101° Gruppo OCU are performed under the supervision of at least one instructor.
During solo hours, supervision is carried out by an instructor on another aircraft.

- Is training also carried out abroad?

Yeah, based on the High Command drill schedule.

- If so, does the Commission plan to take part in NATO exercises and not?

Yes, the most important in recent years were the Green and Red Flag made at the Nellis AFB in Nevada.

The authors would like to thank all the personnel of the 32° Stormo and the Press Office of SMA (Rome)
Text by Raffaele Fusilli, Aeronautica Militare and Claudio Toselli.
Images by Raffaele Fusilli, Guglielmo Guglielmi, Vito Del Vecchio and Aeronautica Militare
May 2014