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Già nel 1986 appena si parlò di segni di rinnovamento oltre Cortina, inviammo una domanda corredata da curriculum, all'Ambasciata di Ungheria a Roma. Nei primi mesi del 1988 dopo un lungo iter negli uffici del Ministero degli Esteri ed in quelli del Ministero della Difesa del paese danubiano, sospinta da venti di cambiamento sempre più decisi, la nostra domanda ritornò indietro con una risposta in parte positiva; in sostanza si poteva visitare solo l'aeroporto di Szolnok sede di un museo dell'Aviazione Militare ungherese e dell'Accademia Killian Gyorgy. Prendemmo contatto via telex e ci accordammo per un appuntamento presso gli uffici di Pressinform, l'agenzia di stato ungherese, nel centro di Budapest. Arrivammo un poco scettici con un'ora di anticipo ma poi una Lada verde apparve ed un maggiore con una valigetta nera entrò nell'agenzia. Dopo saluti impacciati ma molto cordiali, seguimmo la Lada con ansia crescente per lunghe strade diritte verso la città di Szolnok. Dopo alcuni chilometri un Mil Mi 8 ci sorvolò a bassa quota portandoci il saluto di benvenuto, così almeno pensammo noi. Dopo aver visitato l'Accademia Killian Gyorgy ed il museo aeronautico, potemmo finalmente avvicinarci ai piazzali del locale reparto di volo dove un Antonov An 26 ed un Mil Mi 8 erano stati preparati per le nostre foto. Il Reggimento “Szolnok” n.89 era una sorta di ”training center” per plurimotori ed elicotteri. Nella Magyar Nepkostàrsasàg i piloti di aviogetti invece frequentavano corsi di volo basico ed avanzato in Unione Sovietica e non in Ungheria. Dopo il dissolvimento del Patto di Varsavia gli ungheresi furono costretti ad acquistare in tutta fretta alcuni Yak 52 dal mercato privato e alcuni L 39 dalla DDR per cominciare a formare i piloti in casa propria. A Szolnok ci promisero che se progrediva la “Glastnost”, entro pochi mesi avremmo visitato reparti di prima linea della Aviazione Magiara. In effetti fummo accontentati. Nel giro di un anno ci accolse il Reggimento 59HRE “Szentgyorgyi Deszo” di Kecskemèt con Mig 21bis e Mig 21UM della difesa aerea. Poi fu la volta del reggimento “Stromfeld Aurèl” 47HRE, che a Papa operava con i “mitici” Mig 23MF ed UM. Infine facemmo visita al Reggimento elicotteri HE87 “Bakony” a Vesprem, vicino al lago Balaton dove vedemmo da vicino per la prima volta i Mil Mi 24 Hind nelle versioni D e V. Catturammo anche l'immagine di un Mil Mi 1 sulla carta ancora operativo. Ci stupirono le pale di legno di questo vetusto elicottero.. Ci fu però proibito fotografare un Mi 17PP (serial 707) con vistosi apparati per il disturbo elettronico, che riuscimmo a ritrarre con le nuove insegne triangolari solo oltre un anno dopo. Il 31 marzo 1991 infatti l'Aviazione Popolare Ungherese (MH) venne rifondata con il nome di Magyar Honvèdseg Repulo Csapatai (MHRCS) ed assunse le insegne di nazionalità nuove. Perciò rivisitammo tutti i reggimenti con l'aggiunta del “Kapos” 31HRE a Taszàr che aveva in linea una dozzina di Su 22M3 e UM ed il Reggimento “Asbòth Oszkar” dove gli ultimi Mi 2 stavano per essere radiati più per motivi economici che per effettivi demeriti; era in atto una vistosa riorganizzazione della forza aerea che comportò un importante ridimensionamento. Il Comunismo aveva lasciato una disastrosa crisi finanziaria, ma è una storia che merita un altro capitolo. Tornando alla Repubblica Popolare ogni visita si svolgeva nello stesso modo; sempre accompagnati generalmente da un Maggiore, che fungeva da Commissario Politico, eravamo subito ricevuti dal Comandante dell'Unità e ci veniva offerto caffè allungato e biscotti. Si univa a noi l'interprete della base e visitavamo il museo del Reggimento, che raccoglieva bandiere storiche, mappe, cimeli e fotografie in bianco e nero in genere di pessima qualità. Finalmente poi raggiungevamo la linea di volo dove si rimaneva sempre troppo poco per i nostri appetiti fotografici di velivoli russi a lungo repressi. Infine ci mostravano prodotti del'artigianato locale, in genere merletti di ottima fattura che in teoria si potevano anche acquistare. Quasi sempre però non era possibile effettuare la transazione per vari motivi; non si trovava l'addetto alle vendite, non si sapeva il prezzo o addirittura non si trovava la chiave della bacheca dove gli oggetti erano esposti. Ogni discorso tecnico era rigorosamente evitato dai nostri accompagnatori che impedivano di tradurre le frasi che contenevano notizie sulle caratteristiche dei velivoli, sulla durata e sul tipo di missione,sulla dislocazione dei reggimenti, e soprattutto sull'armamento, mantenendo le regole di riservatezza che erano state rigorosamente rispettate per tanti anni. In una sola occasione cogliemmo commenti negativi sul Mig 23 che venne definito costoso, impegnativo e pericoloso per gli equipaggi. Fu così che conoscemmo ed apprezzammo quelli che per quaranta anni erano stati potenziali nemici del nostro paese e fruimmo della distensione fra NATO ed ex Patto di Varsavia, quando sul finire degli anni 80 le nubi minacciose della guerra fredda si dissolsero finalmente in Europa. |
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Foto e testo di Elio Viroli e Stenio Bacciocchi 1988 - 19891988 |
English translation by Frank McMeiken In 1986 the authors submitted a request to the MH for a visit to some air bases in Hungary. After the Ministry of the Interior and Ministry of Defence had accepted and evaluated the request, a reply was eventually received in 1988, as a new wind of change was starting to stir in Eastern Europe. |
Images and text by Elio Viroli and Stenio Bacciocchi 1988 - 1989 |
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